Parigi abbandona ufficialmente Eurodrone: l'Europa continuerà a dipendere dalla tecnologia americana?
La Francia ha abbandonato il programma Eurodrone, progetto da 7 miliardi di euro per sviluppare un velivolo da ricognizione di nuova generazione interamente europeo. La decisione, costringerà Germania, Italia e Spagna a rivedere la roadmap industriale e, soprattutto, il budget individuale
di Vittorio Rienzo pubblicata il 20 Ottobre 2025, alle 15:24 nel canale WebLa decisione è ufficiale: la Francia lascia il programma Eurodrone, l’ambizioso progetto congiunto con Germania, Italia e Spagna per lo sviluppo di un drone europeo di classe MALE (Medium Altitude Long Endurance).
Il ritiro, confermato dal Ministero delle Forze Armate francese, arriva dopo mesi di analisi interne e critiche sulla gestione dei costi.
Il programma, guidato da Airbus Defence and Space con la collaborazione di Dassault Aviation e Leonardo, prevedeva un investimento complessivo di circa 7 miliardi di euro. L’obiettivo era dotare l’Europa di un sistema di ricognizione e sorveglianza capace di garantire autonomia strategica e di ridurre la dipendenza dai modelli statunitensi, come l'MQ-9 Reaper.
Come riporta l'informé, secondo fonti vicine al dicastero francese, la decisione nasce da ritardi accumulati, sforamenti di bilancio e da nuove priorità nella pianificazione militare nazionale, oltre che da una scarsa fiducia nel progetto. Stando a quanto riportato, Parigi preferisce ora concentrare le risorse su programmi considerati più maturi, come il caccia di sesta generazione FCAS (Future Combat Air System) e la modernizzazione della deterrenza nucleare.
Sul piano tecnico, in realtà, le perplessità non erano nuove. Il Senato francese aveva già definito Eurodrone troppo pesante e costoso, con un peso operativo praticamente doppio rispetto al suddetto Reaper americano. Questa caratteristica avrebbe inciso negativamente su autonomia, consumi e flessibilità operativa.
Nonostante il pesante ritiro della Francia, per ora il progetto resta strategico per i Paesi rimasti nel consorzio. L’European MALE RPAS, lungo oltre 16 metri con 26 metri di apertura alare, dovrebbe essere in grado di volare fino a 24 ore consecutive e di integrare sensori ottici, radar e sistemi di comunicazione avanzati. La versione armata dovrebbe essere dotata di capacità di attacco di precisione. L'obiettivo, naturalmente, è garantire maggiore autonomia alla difesa europea, inclusa una catena di approvvigionamento più solida e costi ridotti rispetto all'acquisto di velivoli statunitensi.
Ora, con Parigi fuori dai giochi, Airbus, Dassault e Leonardo dovranno ridefinire obiettivi, budget e tempistiche, in un contesto già segnato da complessità industriali e burocrazia multilaterale. Il futuro dell’Eurodrone resta aperto: potrà sopravvivere solo se i partner troveranno un nuovo equilibrio tecnico ed economico.










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22 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon sappiamo manco realizzare un tv o monitor nè uno smartphone interamente da soli e per gli anni a venire forse nemmeno più un automobile in modo completamente autonomo, ed il famigerato chip per l'indipendenza strategica UE è realizzato da TSMC e usa architettura inglese. E ancora dobbiamo affrontare l'argomento sullo sviluppo di una propria AI.
Si sono ritirati lasciando gli altri in braghe di tela, ma tu guarda chi lo avrebbe mai detto.....
Fra poco salterà l'FCAS
Pazienza
Ora, che molti in Francia preferirebbero una rinuncia al programma è abbastanza chiaro, ci sono articoli su varie testate. Questo soprattutto da quando la scelta dei motori è ricaduta sui Catalyst progettati e prodotti da AVIO a discapito della proposta Safran. Ma i contratti sono stati firmati da tempo e ritirarsi adesso dal programma significherebbe pagare forti penali. Cito il ministro francese della difesa Lecornu "O decidiamo di abbandonarlo unilateralmente, e questo potrebbe essere costoso quanto se avessimo effettivamente ordinato l'articolo. Oppure decidiamo collettivamente di sviluppare il programma."
D'altra parte è possibile un ritiro per concentrarsi sui programmi nucleare francese e FCAS o, più facilmente, del suo sostituto visto che anche questo programma è attaccato a un filo molto esile ed è continuamente sollecitato dal presidente della principale industria aeronautica francese.
Non hanno tempo da perdere su un progetto politico pensato in tempo di pace, costoso e in forte ritardo, quando ormai la guerra è alle porte. Noi continuiamo a foraggiare il complesso industriale-militare mentre loro si preparano a combattere...
Non sappiamo manco realizzare un tv o monitor nè uno smartphone interamente da soli e per gli anni a venire forse nemmeno più un automobile in modo completamente autonomo, ed il famigerato chip per l'indipendenza strategica UE è realizzato da TSMC e usa architettura inglese. E ancora dobbiamo affrontare l'argomento sullo sviluppo di una propria AI.
Non sappiamo farlo ok, ma se quando ci si prova poi i vari Stati si defilano sempre per esigenze nazionali, non ci riusciremo mai per forza.
Non hanno tempo da perdere su un progetto politico pensato in tempo di pace, costoso e in forte ritardo, quando ormai la guerra è alle porte. Noi continuiamo a foraggiare il complesso industriale-militare mentre loro si preparano a combattere...
Droni del genere hanno un impatto enorme sulla sorveglianza e ricognizione, possono anche essere armati. Chi lo ha detto che si usano solo in tempo di pace?
Poi guerra alle porte... non esageriamo su.
La Turchia ci riesce importando solo alcuni pezzi, non capisco perchè noi stati anche solo individualmente non siamo in grado di far lo stesso.
La Turchia ci riesce importando solo alcuni pezzi, non capisco perchè noi stati anche solo individualmente non siamo in grado di far lo stesso.
La cosa dovrebbe essere a livello europeo, se facciamo tutto in casa ognuno si fa i propri con costi che esplodono. E poi si torna alle solite che abbiamo svariati sistemi non compatibili ecc. Si ripete la storia dei carri armati europei, abbiamo più modelli noi che gli USA. (modelli, non pezzi in totale)
Chi riesce a produrne uno per primo ha anche la possibilità di prendere vantaggio nel mercato.
Si potresti non vendere comunque, ma di certo è meglio avere un proprio drone anche a prezzi più alti che continuare ad alzare la sottana e poi ripetere in televisione che non siamo SCHIAVI degli USA.
Ripeto che la Turchia ha la propria linea di droni e vende.
Non mi sembra siano morti di debiti.
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