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#21 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
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uppino.
(ho adocchiato un libercolo interessante: Nina Furstenberg zu - Lumi dell'Islam. Mi sà che se qualcosa c'è di "illuminista" nell'Islam questi signori raccolti dalla Furstenberg ne sono un esempio) Quote:
io considero valori universali le libertà individuali, i diritti civili, il principio di tolleranza, che sono valori portanti della democrazia occidentale ma questo non basta a farci sentire superiori a chicchessia: al massimo impedirmi, da laico, di essere "relativista" se questi valori (meritevoli di essere difesi) vengono attaccati da chi li contesta come "seduzioni di Satana" o "contrari alla fede" se non offensivi... Questi valori anche diffusi, senza imporre o usare armi per farlo, giacchè si andrebbe contro proprio ai principi sopra elencati, anche contro uno sbagliato uso del relativismo assoluto (per cui per essere paritetici si accetta la discriminazione magari sulle donne!) un esempio di scontro sull'argomento: http://www.corriere.it/Primo_Piano/P...eligiosa.shtml
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| Ultima modifica di ni.jo : 31-05-2004 alle 17:21. |
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#22 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 1999
Città: Milano
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bella discussione...
stasera me la leggo.
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"Primo Ministro Ombra della Setta dei Logorroici - Quotatore Atipico - Cavaliere della Replica Instancabile" |
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#23 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Città: Lecce
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![]() ![]() ![]() ![]() Per non cadere in complicate dicussioni filosofiche, proporrei (se siete d'accordo) di semplificare il discorso intorno a tre temi: 1) Supposta "crisi culturale" dell'occidente; 2) Implicazioni della regola "dall'essere (migliore o peggiore) non discende il dover essere". 3) Dialogo, possibile o no? Sul primo punto ho già detto la mia opinione. Il secondo è un problema più complesso: la regola è valida in astratto e da un punto di vista prettamente logico. Ma dal punto di vista della prassi, non è cosi', non lo è mai stato. Proprio perchè nessuna logica al mondo è capace di rispondere alla domanda: come devo vivere? La nostra cultura, al pari delle altre, ha dato delle risposte. Il pluralismo non è altro che un risultato della nostra cultura, il relativismo nella prassi non esiste, ogni nostra scelta che non sia "tecnica" è carica di valori, di precisi valori che noi scegliamo anche inconsapevolmente, il vero relativismo porterebbe al blocco di qualsiasi tipo di decisione; questo lo sappiamo tutti, eccetto certi filosofi che con queste categorie ancora ci devono campare..... ![]() Posto quindi che a mio avviso si parla di pluralismo, e non di relativismo, si può cominciare a fare qualche distinzione: ammettere che esistano una pluralità di modi di vivere, non implica nemmeno l'accettazione acritica di tutto ciò che sia "altro". L'antropologo può cercare di comprendere i riti dei "cannibali", senza per questo aderire ai valori dell'antropofagia o giustificarli. Nella prassi politica reale, i discorsi che mirano con insistenza al "meglio" hanno portato alle teorie razziste, ai gulag e alle camere a gas. Il presupposto del dialogo (che è prassi,non teoria) è innanzitutto la consapevolezza di avere un interlocutore, e il dialogo stesso prenderà una piega diversa a seconda di come io considero questo interlocutore, ma il dialogo in se, non implica di essere d'accordo su nulla, se non sull'opportunità di dialogare. Quindi io sono occidentale, ritengo la mia cultura "preferibile", e cerco il dialogo, fosse ANCHE per convincere gli altri della sua bontà ; da alcune affermazioni di Pera, mi pare che confonda il dialogo con "l'inquinamento dei propri valori". Nei confronti dell'islam, non si dialoga per dibattere su "teorie", si dialoga per trovare un modo per coesistere, senza nulla togliere al fatto che in questo dialogo possiamo e dobbiamo sostenere idee che troviamo giuste, ed essere critici su ciò che troviamo sbagliato.
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La risposta è dentro di te, che pperò è sbagliata..... Ultima modifica di Andreucciolo : 31-05-2004 alle 17:36. |
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#24 | ||
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#25 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
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ps: anche tu, non rispondere sempre a Pera che tanto non sa neppure chi sei! ![]()
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#26 |
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tanto tra un po' arriva Anakin e sono bastonate x tutti
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#27 | ||||
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Le uniche persone con cui non si può dialogare sono i terroristi. ni.jo log out ![]()
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| Ultima modifica di ni.jo : 31-05-2004 alle 20:37. |
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#28 |
Senior Member
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Città: Trento
Messaggi: 962
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Veramente interessante... questo svela finalmente alcuni punti del pensiero di Pera che non mi erano affatto chiari... e conferma le divergenze tra il mio pensiero e il suo... non che siano poi cosi rilevanti, ma ero appunto curioso di sapere...
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"Et Eärallo Endorenna utúlien. Sinome maruvan ar Hildinyar tenn' Ambar-metta!" -- Aragorn Elessar, Heir of Isildur Mixmar -- OpenSuSE 11.1 on AMD 64 3000+ on DFI LanParty nF4-D | GeForce 6600 GT + Thermaltake Schooner on Samsung 710N Storage -- ( 2 x Hitachi Deskstar 80 Gb + 1 x Hitachi 250 Gb ) = 1 RAID 5 + 1 Storage space LaCie Ethernet Disk Mini 250 Gb | HP - DV2150 EL MILAN CLAN |
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#29 | |
Senior Member
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![]() no non c'è contraddizione. secondo me tu hai sovrapposto piu' cose. innanzitutto l'autocritica forza del occidente,è Vargas Llosa che lo dice,in realta' essa è una delle forze del occidente,non la sola. andando ad indovinare il pensiero di Vargas Llosa,essa è citata come primaria,anche con intento provocatorio e riflessivo. per dare uno scacco a tutti coloro,occidentali che denigrano l'occidente,e magari ne han fatto lo sport quotidiano,si ricorda loro che la capacita' di autocritica(loro passatempo) non è da tutti,ma è occidentale.cioe' che ringrazino cio su cui sputano. la crisi c'è,perche' ormai è diffusa l'idea,cioe' non si parla piu' di voci che possono esistere,ma si parla di mentalita' comune. di che parlo? di quel che quotato anche Bet,quelle che Pera chiama le due paralisi. la prima paralisi,è il ritenere nemmeno possibile a livello teorico un confronto se una cosa è migliore o meno di un altra. per chi?per un uomo qualunque. che uno sia nero,bianco,giallo o rosso,certe esigenze sono fondamentali nella vita. la seconda è l'errore logico(che da sempre vedo nei nostri 3D) di confondere giudizio,con atteggiamento. si ha paura a esprimere giudizi,perche' si ha paura che a questi debbano seguire azioni di un certo tipo,quindi si autocensura il proprio giudizio. è come uno che per apparire bene,dice cose diverse da quelle che vede...come diremmo?che non è se stesso(perdita di identita' appunto)che è determinato dal essere considerato ok...un complessato in pratica. queste due paralisi imbavagliano,e alla lunga ci faranno spegnere,perche' in questo modo,non siamo nemmeno piu' capaci di riconoscere cio che di noi stessi vale,e cio che degli altri non va affatto bene. certo che la maggioranza degli occidentali SA che è fortunata ad essere vissuta qua. non è questo il discorso di Pera. il discorso è un altro. come diceva Ferrara in TV,per sottolineare una certa ipocrisia,ogni due per tre infilava questa frase: "la civilta' occidentale(faceva una pausa),che non è superiore alle altre,(pausa)pero' è superiore" e andava avanti... ovvero il punto non è che siamo ciechi e non vediamo che il modello occidentale con tutti i suoi difetti è piu' garante della persona,il punto è che ci autocensuriamo,e che in nome del politically correct non lo diciamo.anzi non si puo nemmeno dire. quando il berlusca disse l'ovvieta',si scateno il finimondo'... e a livello popolare,il punto non era tanto sulla poca furbizia di dire pubblicamente una cosa del genere come presidente del consiglio(chiaro che non è furbo far incazzare gli arabi dicendolo a quel modo),ma era per la gente una bestemmia a livello sostanziale. in nome del pluralismo e del accettare l'altro,è peccato sostenere che una cosa è meglio di un altra. non si puo proprio fare. è come se fossimo diventati dei complessati. questo ha delle conseguenze specialmente in ambito politico,dove questa mentalita' dilaga. certamente è piu' europeo come fenomeno.
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#30 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Città: Lecce
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Quote:
![]() ![]() Guarda, io a questa cosa del complesso non ci credo, secondo me la cosa è diversa. Come dicevo prima, non è assolutamente vero che a livello teorico o pratico la gente non confronti e non giudichi. Ognuno di noi lo fa ogni giorno, e persino quando critichiamo la nostra società lo facciamo dall'interno. Questo mi sembra un punto molto importante: noi non la critichiamo facendo un paragone con le altre: la nostra critica solitamente è rivolta a quelle pratiche che si discostano troppo da certi ideali; ideali che ci vengono forniti dalla nostra stessa cultura, non dalle altre. Il termine superiore io non lo uso, non è questione di complessi ; anche io lo giudico troppo "ontologico) (copriright di Bet ![]() Allora, anche io ritengo (come ho detto in altri post), che ci siano cose nella società islamica che non vanno per niente, ma non si possono fare filosofie della storia: come evolverà l'islam non lo sa nessuno, quello che ci frega è la nostra idea di progresso, per cui tutte le culture devono seguire gli stessi identici passi in una scala ideale che permette di stabilire un gradino per ogni cultura, da cui il famoso "superiore" e "inferiore". Siccome nessuno può prevedere se l'occidente partorirà un nuovo olocausto, o se l'islam troverà uno sviluppo diverso, io continuerò a dire che preferisco la mia cultura, o meglio gli aspetti della mia cultura che più aderiscono agli "ideali", e continuerò a vivere cosi', il concetto di superiorità è totalizzante, abbraccia troppe cose, troppo diverse.
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La risposta è dentro di te, che pperò è sbagliata..... |
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#31 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Città: Lecce
Messaggi: 501
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Ragazzi, un piccolo OT: vi ringrazio davvero per questa bella discussione, mi sono fatto un giro in un paio di 3d e..........
![]() E' veramente un piacere poter discutere in questa maniera ![]()
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#32 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Messaggi: 426
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cmq Andreucciolo hai un'abilità oggi molto diffusa: quella di fare domande, porre problemi, problematizzare... in definitiva alzare un polverone
![]() Rimane sempre un aspetto troppo evidente e riscontrabile nei fatti: la libertà... e su quello ci si puo' girare poco intorno, a meno che non si ipotizzi che qualche persona non aspiri ad essere libera, che sarebbe un po' ritenerla realmente non umana. E in una visione sintetica (non semplicistica, ma sintetica) c'è un meglio e un peggio.
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#33 | |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2004
Messaggi: 2311
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Quote:
![]() complimenti a chi ha ideato questo 3d e a chi ha portato avanti la discusssione,stasera me lo leggo tutto e vi dico la mia. ciauz ![]()
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#34 | |
Senior Member
Iscritto dal: May 2001
Messaggi: 965
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Quote:
L'esistenza del dibattito non basta a rendere la nostra cultura preferibile.. non basta nemmeno ad affermare che la nostra è una cultura. Il dibattito è un processo produttivo di una cultura.. un processo produttivo preferibile perchè tutti possono partecipare alla produzione.. ma non è gia un risultato, non è già una cultura. Il risultato del dibattito diventa cultura se è in grado di produrre una realtà migliore.. è sul piano della realtà che si misura una cultura.. altrimenti il risultato del dibattito rimangono parole vuote. "La crisi della cultura occidentale" per come la intendo io è questo.. siamo riusciti a dotarci di quello che, abbastanza unanimemente, consideriamo essere il miglior processo produttivo di una cultura.. vale a dire il dibattito. Ma non riusciamo a produrre la miglior cultura possibile.. peggio ancora, fatichiamo persino a produrre una cultura che sia una. Ci ritiriamo dall'idea di proporre una cultura, neghiamo l'opportunità e addirittura la possibilità di fare un confronto tra culture, e ci arrocchiamo sulla difesa del metodo.. sostenendo il dibattito e la libertà di espressione. Ma quanto reggerà questa fortezza, se il dibattito non è in grado di produrre una cultura? Tra 50 anni saremo ancora unanimemente convinti che il dibattito e la libertà di espressione siano il metodo migliore, oppure il relativismo avrà relativizzato anche quelli? Ultima modifica di SaMu : 01-06-2004 alle 09:20. |
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#35 |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2000
Messaggi: 426
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SaMu, cosa intendi per dibattito che "produce una realtà migliore"? Mi faresti qualche esempio? Cosa dovrebbe produrre in concreto e cosa non sta producendo?
per capire meglio
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#36 | |||||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Città: torino but i'm sard inside.
Messaggi: 390
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![]() In quello delle torture nel carcere di abu graihb, dove l’occidente ha scoperto, dopo un eticissimo discorso pubblico che negli u.s.a ha rigettato l’uso della tortura, che non pochi dei suoi “figli di una cultura superiore” si sono dimostrati non diversi dai cattivi figli dell’islam: il blocco è stato evidente e devastate, tanto da avere ricadute nella guerra al terrorismo... soprattutto per il sospetto che le torture avessero un imput dall’alto e che il loro fine non fosse del tutto scovare informazioni (scelta comunque oscena) quanto umiliare i musulmani (ne sono sstati liberati a centinaia, perché una percentuale altissima era assolutamente innocente, quindi la tortura era anche assolutamente inutile. ) Quote:
Quote:
In Francia invece hanno adottato una linea molto dura: niente religioni nelle scuole pubbliche, istituzione di una scuola per imam moderati: pensano che il vero problema sia il fondamentaismo integralista trasmesso come insegnamento, lo stesso che si può trovare in Palestina sui libri importati dal libano o dall’egitto che predicano la scomparsa di Israele…non l’islam in sé, che come tutte le religioni può essere interpretata per seguire il bene o “difendersi” con tutti i mezzi indiscriminatamente anche quando l’attacco fa solo comodo pensare che ci sia. Quote:
Molto più controversa è invece la fondatezza storica, politica e culturale di questa “superiorità”, cui si occupano Ferrara, Fallaci e Pera: è pacifico che la maggioranza di noi consideri valori positivi assoluti democrazia le libertà civili, religiose,personali, i diritti civili, la tolleranza e il pluralismo, e che queste trovino terreno fertile nella società di tipo occidentale: basta a farci sentire superiori, se molti paesi arabi sono incamminati in quella direzione, se esistono voci che spingono per affermare quei valori anche da loro, e se la pretesa superiorità quando non ha nulla di umile viene usata prima come giudizio poi come scusa per passare all’imposizione, vanificando proprio la ricerca della sponda nel fronte dei moderati? Attenzione io vado anche più avanti, perché questi valori sono assolutamente da proteggere quando vengono attaccati, soprattutto in casa nostra: in casa “loro” andrebbero diffusi aiutando chi li desidera, perché se una cosa viene imposta dall’alto, l’abbiamo capito forse, non verrà accettata ma vista come un usurpazione: e vanno difesi anche quando a usurparli è l’occidente stesso, che nascondendosi dietro il primato “morale” a volte crea dei mostri (tra i quali il nucleo dei jihaddisti che, non più “quattro fondamentalisti” ma marea ci sta impegnando così tanto). L’Occidente ha nel pluralismo di opinioni e nella trasmissione di questi alle istituzioni uno dei validi fattori di miglioramento (è innegabile che la situazione sia migliorata…pensate ai tempi delle colonie) e il pluralismo delle opinioni anche estreme è una ricchezza,è quello che ci differenzia dalle dittature del mono-pensiero: mi sfugge come si potrebbe imbrigliare in un senso o nell’altro questa pluralità di opinioni, se pure fosse necessario o conveniente. Quote:
Non siamo nel campo del giudizio / atteggiamento, siamo passati direttamente dal giudizio (parziale) all’atteggiamento (equivoco, presuntuoso) all’azione (sbagliata, disastrosa).
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| Ultima modifica di ni.jo : 01-06-2004 alle 10:58. |
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#37 |
Bannato
Iscritto dal: Mar 2004
Città: Edimburgo (UK)
Messaggi: 6616
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Molta gente avrebbe bisogno di leggersi topic di questo tipo.
Aiutano a vivere meglio imho, se interpretati nella maniera giusta. Ciaoooooooo |
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#38 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2001
Città: Pesaro
Messaggi: 921
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Quote:
In secondo luogo noi avendo il dibattito abbiamo i mezzi per rinnovare la nostra cultura e produrre qualcosa di nuovo, pensa ai cambiamenti culturali avvenuti durante il secolo scorso. Chi non ha il dibattito difficilmente riuscirà a rinnovare la propria cultura e se la dovrà tenere come è, nei secoli dei secoli... a meno di non dover introdurre il dibattito in maniera anche violenta (rivoluzione). |
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#39 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Città: Lecce
Messaggi: 501
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Quote:
![]() Tra tutte quelle domande, non mi dai neanche una piccola risposta? ![]() La libertà è un'ottima cosa, tant'è che ci sono musulmani che la vogliono per se, come in Iran, come in Egitto, come in Algeria. E io sono dalla loro parte, ci mancherebbe.Ma la libertà presuppone sempre qualcuno che la voglia,e la libertà nella storia non è sempre prevedibile e scontata, e qui non sono d'accordo con te sull'umano-disumano. I tedeschi che affollavano le piazze nei comizi nazisti, erano disumani? Oppure alla fine della guerra sono ridiventati umani?E la gente che ha combattuto in guerre civili dalla parte della dittatura? Il fatto è che noi abbiamo trovato un modo furbo per neutralizzare queste cose: noi diciamo che gli aspetti ideali migliori sono la "nostra cultura", tutto ciò che è successo e che accade di negativo lo mettiamo tra parentesi, non ci appartiene, è accaduto per caso. Solo perchè una piccola parte del mondo ha avuto 50 anni di relativa pace INTERNA, ci permettiamo di dare sentenze definitive sulle altre culture. Quello che voglio dire è che io non rigetto i giudizi concreti, ma bensi' le sentenze definitive; "in Italia ora c'è più liberta personale che in Iran", questo è quello che accetto, non le sentenze rozze di chi pretende di aver imboccato la strada maestra e "progressiva" della storia una volta per sempre.
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La risposta è dentro di te, che pperò è sbagliata..... |
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#40 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
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A proposito di Mario vergas Llosa, ieri su La Stampa c'era un suo lungo articolo in cui prendeva posto d'autorità in mezzo alle voci "Plurali", criticando "i mezzi che che distrugono i fini":
come diceva Abert Camus non sono i mezzia giustificare i fini ma i mezzi a giustificare i fini:abbattere un tirannia e aiutare un paese a diventare democrazia è un ottimo fine, ma se per ottenerlo si violano diritti umani e ci si asciaandare a torture e umiliazioni crudeli l'obbiettivo si trasforma e snatura in unmero pretesto. Non è esagerato dice Llosa, dire che hanno fatto più danni al "fine" di Usa e Israele le torture e le stragi di civili che tutti gli attentati di questi mesi. Che credibilità possono avere Bush e Rumsfeald che i fronte a immagini in cui prigionieri senza processo, accusati in molti casi di nulla, negono denudati, obbligati masturbarsi, sodomizarsi, sottoposti a scariche eletttriche o percossi a sangue, dicono che sono lì a portre democrazia e libertà? Ovvio, dice, che non bisogna fare pericolose equazioni bush=saddam ecc... una società civile può avere un mediocre incapace come bush ma ha dei meccanismi di controllo e retifica degli errori che giustificano la speranza: la possibilià di un radicale cambio di politica: i meccanismi ci sono e ono entrati in azione -il soldato Joseph Darby che ha denunciato le torture, con coraggio e diritura morale enorme: le istituzioni intervnute a punire i responsabili: i soldati israeliani che si sono rifiutati di usare armi da guerra in mezzo ai civili (sempre Llosa a parlare) e le critiche feroci di Tomy Lapid, che con rettitudine e coraggio accusato di tradimento dai suoi stessi concittadini ha detto in parlamento che i bambini e le donne palesinesi uccisi nella manifestazione in mezzo alle macerie delle case, questi metodi "non sono umani, non sono ebrei". E' una cultura sì, o mglio tante culture con gli stessi valori di riferimento, quella che contiene tante voci così alte e permette di seguire gi eventi ed adeguarsi alle istanze... un (lungo) contributo sul dilemma (affatto europeo, molto americano) sulla tortura: in U.s.a.,a differenza di quanto pensa Anakin penso ci siano molte più voci critiche e autorevoli, che in europa e non scordiamoci che i movimenti per una globalizzazione dei diritti, per il pacifismo, per la libertà di stampa (con inchieste che sono arrivate a far cadere presidenti e governi) sono tutte squisitamente made in U.s.a. E' questo, assieme a persone come il soldato Joseph Darby o a mio parere lo stesso Kerry (le cui critiche sulla guerra del Vietnam, dopo aver dato il suo contributo -medaglie comprese- potrebbero costargli l'elezione) che permettono agli u.s.a. di essere comunque una grande democrazia.... Quote:
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Primo Officiante della Setta dei Logorroici - Arconte della prolissità - Crociato della Replica|Custode Di Lomaghiusa e Muffin| Ultima modifica di ni.jo : 01-06-2004 alle 12:41. |
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