OpenAI, Altman e Ive: il dispositivo IA sarà "piccolo, discreto e consapevole del contesto". Obiettivo: vendere 100 milioni di pezzi

Il CEO di OpenAI ha condiviso con i dipendenti alcune informazioni sul lavoro con la startup di Jony Ive. Il prodotto sarà compatto, privo di schermo e completamente consapevole dell'ambiente circostante, per diventare un elemento centrale dell'esperienza IA dell'utente
di Andrea Bai pubblicata il 22 Maggio 2025, alle 17:31 nel canale WebOpenAI
Il CEO di OpenAI Sam Altman ha condiviso con i dipendenti un'anteprima dei dispositivi che sta sviluppando con l'ex designer di Apple Jony Ive, evidenziando la volontà (e i piani) per commercializzare 100 milioni di "companion" IA con l'ambizione di renderli parte integrante della vita quotidiana. Altman ha dichiarato ai dipendenti che avevano "l'opportunità di realizzare la cosa più importante che abbiamo mai fatto come azienda".
Altman e Ive hanno offerto alcuni indizi sul progetto segreto a cui stanno lavorando. Il prodotto sarà in grado di essere pienamente consapevole dell'ambiente circostante e della vita dell'utente, sarà discreto, potrà stare in tasca o sulla scrivania, e sarebbe un terzo dispositivo principale che una persona metterebbe sulla propria scrivania dopo un portatile o uno smartphone (Ive si è riferito, probabilmente per questioni affettive, specificatiamente a MacBook e iPhone, ma riteniamo sia più opportuno parlare per categorie generali).

Il fondatore di OpenAI ha ipotizzato che questa acquisizione potrebbe potenzialmente aumentare la valutazione di OpenAI a mille miliardi di dollari e ha inoltre espresso la sua visione di una "famiglia di dispositivi" che potrà emergere dalla collaborazione con il team di io Products e con la supervisione creativa di Ive . Da quando il suo sviluppo è stato confermato lo scorso anno, le informazioni riguardanti il dispositivo iniziale sono state mantenute riservate a causa delle preoccupazioni che i concorrenti potrebbero tentare di replicarlo prima del suo rilascio pubblico. Altman mira a portare sul mercato questo dispositivo entro la fine del 2026.
Il Wall Street Journal aveva in precedenza indicato che il dispositivo non sarà un telefono, e che l'intento di Ive e Altman è aiutare gli utenti a combattere la dipendenza dagli schermi. Altman ha detto che il dispositivo non è nemmeno un paio di occhiali, e che Ive era stato scettico riguardo alla costruzione di qualcosa da indossare sul corpo.
Secondo le informazioni disponibili, il team di Ive avrebbe condotto una serie di confronti nel corso di diversi mesi con i fornitori e i contrattisti che saranno coinvolti nella produzione e assemblaggio del dispositivo. Altman afferma che i 100 milioni di dispositivi saranno commercializzati "più velocemente di qualiasi azienda abbia mai consegnato 100 milioni di qualcosa di nuovo".
Il piano originale, quando OpenAI e io Products si sono avvicinati negli scorsi mesi, prevedeva che la startup di Ive realizzasse e commercializzasse il dispositivo, usando la tecnologia di OpenAI. Ma con il procedere delle attività di sviluppo le due realtà si sono convinte che la formula non fosse efficace e che il dispositivo non avrebbe dovuto essere semplicemente un altro mezzo tecnologico per usare l'IA, ma un elemento centrale della relazione tra l'utente e l'intelligenza artificiale. Al momento, infatti, le capacità e le potenzialità dell'intelligenza artificiale sono ancora inserite all'interno di un "vecchio" paradigma: aprire un PC, visitare un sito web, digitare qualcosa e attendere i risultati.
My industry research indicates the following regarding the new AI hardware device from Jony Ive's collaboration with OpenAI:
— 郭明錤 (Ming-Chi Kuo) (@mingchikuo) May 22, 2025
1. Mass production is expected to start in 2027.
2. Assembly and shipping will occur outside China to reduce geopolitical risks, with Vietnam currently the… pic.twitter.com/5IELYEjNyV
A fornire ulteriori elementi di elucubrazione su questo fantomatico "nuovo dispositivo IA" è l'analista Ming-Chi Kuo, ben noto per la sua particolare attenzione verso tutto ciò che riguarda Apple. L'analista ha pubblicato un post su X affermando che le sue ricerche hanno fatto emergere la possibilità che questo dispositivo sarà qualcosa di piccolo e minimalista, simile ad un iPod Shuffle e che uno dei possibili casi d'uso è quello di indossare il dispositivo attorno al collo. Anche secondo Kuo il dispositivo sarebbe sprovvisto di display e basare l'interazione con l'utente e l'ambiente circostante esclusivamente tramite telecamere e microfoni (e, probabilmente, altoparlanti). Infine, il dispositivo, pur avendo verosimilmente capacità di connettersi ad Internet, potrebbe anche collegarsi a smartphone e PC per utilizzare le loro capacità di calcolo e visualizzazione.
Kuo si spinge inoltre a condividere una considerazione interessante: secondo l'analista l'annuncio di OpenAI, proprio in questo momento, sarebbe una mossa per spostare l'attenzione dal recente Google I/O e da ciò che ne è scaturito, ovvero la spinta di Google di portare l'IA in tutti gli aspetti del proprio ecosistema. Kuo cita inoltre Alan Kay, uno dei padri della programmazione orientata agli oggetti e delle interfacce grafiche a finestre: "Chi ha intenzioni serie con il software, dovrebbe costruire il proprio hardware". Del resto, la realizzazione di un dispositivo hardware è l'unico modo con cui una realtà come OpenAI potrà interagire direttamente, senza "intermediari", con i propri utenti/clienti ed evitare che in mezzo si frappongano i dispositivi di altre realtà concorrenti, come Apple o Google di turno.
7 Commenti
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Un'immagine dice più di 1000 parole...
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Guarda... io ho iphone dal 3G.. ho capito come ragiona Apple da quando nelle varie evoluzioni del telefono si sono sempre sbattuti tantissimo lato software per ottimizzare la durata della batteria... non focalizzata a far durare il telefono sempre di più, ma focalizzata a farlo durare sempre uguale (leggi troppo poco) e ogni volta ridurre la capacità della batteria per spendere qualche dollaro meno in batterie più piccole. Un ragionamento da pezzenti morti di fame. Compero purtroppo apple perche gli altri sono addirittura peggio nell'insieme.
In base a come descrivono il prodotto, sembra l'ennesimo tentativo di realizzare un assistente personale/comunicatore senza display.
Se veramente verrà prodotto prevedo un bel flop, come un aggeggino simile di cui se ne è parlato anche qui, a memoria aveva un minuscolo proiettore per le immagini ma non ricordo assolutamente il nome
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