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#21 |
Member
Iscritto dal: Jul 2020
Messaggi: 266
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Non volete fare gli schiavi ????
Questi lavoratori umani, sempre buoni a lamentarsi... mai che capiscano le necessità dell'azienda.
Se non vogliono saperne di cooperare, non c'è alcun problema, Intel sposterà il polo produttivo in cina, vietnam, tailandia o in qualche altro paese sudamericano, sud est asiatico o africano dove la gente sia meno schizzinosa. |
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#22 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2017
Città: Emilia
Messaggi: 2372
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Condivido tutto il post, ma ho un dubbio nella parte quotata. Premetto che il mio lavoro non è possibile "obiettivizzarlo" e quindi non ho esperienza in merito, mi chiedo: come si stabiliscono gli obiettivi? Cioè, non c'è il rischio di trovarsi delle scadenze troppo strette e la pretesa di puntualità?
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Ci sono 10 tipi di persone: quelli che capiscono il codice binario e quelli che non lo capiscono (cit.) Il mio brano preferito di sempre |
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#23 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2007
Città: Sicilia
Messaggi: 6192
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Quote:
Per obiettivizzarlo, ci sono diversi strumenti quantitativi. Uno che trovo molto utile e' il burndown chart: ![]() In pratica all'inizio del periodo di lavoro (diciamo il lunedi), si decide cosa fare, e il cosa fare diventa una lista di cose che devono essere eseguite, che vengono messe in un posto dove tutto il team puo' accedere, ad esempio una pagina di team foundation server, o un progetto redmine. Il numero totale di task sta nell'asse Y del grafico, mentre nell'asse X c'e' il tempo, mettendo nell'origine il momento iniziale del periodo (sempre il lunedi', ad esempio). Si segna inoltre sull'asse X anche la data finale, in cui tutti i task si concludono e quindi il lavoro del periodo e' completo; se ad esempio si organizza il lavoro per una settimana, si segnalera' come punto finale il venerdi'. A questo punto si comincia a lavorare. Man mano che il team fa il lavoro, chiude i task, e quindi nel tempo il numero di task nel grafico cambia, seguendo la linea rossa (actual task remaining). La logica del grafico e' che, man mano che il tempo avanza e la fine del progetto si avvicina, il numero di task deve sempre decrescere, fino a diventare pari a zero nella data finale. Idealmente quindi si dovrebbe seguire la linea blu. Quello che si vede ovviamente e' il trend; capita a volte che dei task richiedano piu' tempo del previsto, e in questo caso il grafico decresce piu' lentamente. Capita che possano spuntare imprevisti, come dei bachi: in questo caso si aggiungono i nuovi task e il grafico aumenta. Quello che deve succedere comunque e' che il trend decresca, in maniera tale che alla data stimata il numero di task sia sempre zero. Ovviamente ad occhio si vede se si segue il trend, ma in maniera matematica puoi fare ad esempio una regressione lineare dell'andamento dei task rimanenti nel tempo, e se la differenza fra la regressione e la retta ideale si differenzia per piu' di un valore definito, allora si nota un problema, e si analizza. In questo modo e' facile:
Quindi, lo scopo di un buon team leader e' fare in modo di organizzare il lavoro in maniera tale che la curva di burndown si avvicini quanto piu' a quella ideale. Inoltre, e' possibile vedere in maniera "quantitativa" se il lavoro sta andando bene o sta andando male, e il team puo' lavorare anche in smart working, perche' poi man mano che risolve i task non deve dirlo al team manager, ma basta che tiene aggiornati i suoi task su TFS o su redmine (si, c'e' Jira, ma mi sta antipatico come tool, proprio a pelle). Fallire la scadenza significa avere alla scadenza un numero di task che non e' zero. In questo caso si riportano i rimanenti nel prossimo periodo, e si cerca poi nel prossimo meeting di analizzare il perche' e il percome, cercando di capire se e' stato assegnato un task ad una persona non adatta, se sono state cannate le stime (che e' una delle cose che capita piu' spesso) e cosi' via. Ci sono anche dei metodi quantitativi per tener conto degli errori di stima, ed inserirli nelle stime successive per averle piu' accurate. Spero di essermi spiegato un poco su come fare a organizzare il lavoro in maniera tale che si rispettino le scadenze, e vedere le problematiche durante lo sviluppo, e non solo alla fine. Ovviamente ci sono altri metodi, ma questo e' uno dei miei preferiti.
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Non abbiamo ereditato il mondo dai nostri padri L'abbiamo preso in prestito dai nostri figli Ultima modifica di jepessen : 12-05-2022 alle 18:56. |
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#24 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2017
Città: Emilia
Messaggi: 2372
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E anche oggi ho imparato una cosa nuova, grazie dell'ottima spiegazione
![]() Ps È per i post come questo: chiaro, preciso, semplice e scritto da chi vive l'argomento, che adoro i forum ![]()
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Ci sono 10 tipi di persone: quelli che capiscono il codice binario e quelli che non lo capiscono (cit.) Il mio brano preferito di sempre |
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#25 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2007
Città: Sicilia
Messaggi: 6192
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Quote:
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Non abbiamo ereditato il mondo dai nostri padri L'abbiamo preso in prestito dai nostri figli |
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#26 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2002
Città: Milano
Messaggi: 19148
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Quote:
riunione di team una volta la settimana, poi se si sente l'esigenza ci si vede 2-3, 4 volte in presenza, se no è bastata quella giornata il giorno fisso è comodo perché lo sanno tutti e ci si organizza, poi vede anche in base a eventuali imprevisti/impegni del team in quella che tra poco sarà la mia ex società niente, tornati in presenza mista già a ottobre 2020 quando eravamo in zona rossa "perché si lavora meglio" e poi si domandano come mai il grosso del team è andato altrove... |
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#27 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2007
Città: Sicilia
Messaggi: 6192
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Quote:
Quasi tutti quelli che lavorano con me invece devono farsi piu' strada e spesso rimangono impergolati nel traffico, e se quindi possono lavorare da casa risparmiando tempo e denaro (che il carburante non e' gratis, specialmente in questo periodo) mantenendo l'efficienza, non vedo il motivo per farli venire per fargli fare le stesse cose che farebbero a casa. Ripeto, lavorando comunque in un ambito che permette questa metodologia di lavoro, e quando i task che hanno gli permettono di stare a casa. Quindi ho fatto di tutto perché i miei capi accettassero il fatto che i dipendenti possano lavorare in smart working, perché prima della pandemia lavoravamo quasi sempre in presenza, e perché non erano convinti che la cosa potesse funzionare, perché nella sede centrale dove lavorano loro semplicemente non utilizzano nessun strumento di tracciamento del lavoro (redmine l'ho introdotto io, ad esempio, così come git), e quindi dato che il loro modus operandi per capire come vanno le cose consiste nell'andare in giro per l'ufficio e chiedere, pensavano che nell'ufficio che gestisco io le cose dovevano andare allo stesso modo. Hanno un modo di lavorare piu' all'acqua di rose, e i risultati si vedono; giusto un paio di mesi fa abbiamo fatto una consegna per un grosso progetto, che abbiamo sviluppato su tre sedi, e non per fare lo sborone, ma la parte sviluppata dal mio gruppo ha avuto quasi zero problemi, e il quasi era dovuto a problemi di integrazione col lavoro degli altri uffici, perché nella loro documentazione scrivevano delle cose quando invece ne facevano altre... La verità e' che l'organizzazione del lavoro paga, perché e' vero che perdi piu' tempo a fare riunioni, a scrivere documentazione, a tenere aggiornato redmine, spendere soldi per software per gestire progetti e a scrivere test invece che codice del programma, ma quando tutti i nodi vengono al pettine la differenza si nota.
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#28 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2002
Città: Milano
Messaggi: 19148
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Quote:
io ho la fortuna di averlo, vado dai suoceri e l'ex camera da letto di mia moglie è diventata il mio ufficio, sono coperto da fibra ho la sedia ergonomica, una scrivania spaziosa ecc. per me essere in presenza aiuta soprattutto ad avere relazioni con i colleghi che aiutano sicuramente nel lavoro di team io come team leader sono uno che fa molto gruppo, sa quando è il momento di scherzare di farsi un po' di risate e tirare il fiato, tutte cose che in remoto full si perdono banalmente la pausa pranzo, è proprio il momento in cui stacchi dal lavoro ma sei con i colleghi e li conosci meglio se ti vedi 1-2 volte in presenza va bene perché coltivi il rapporto umano ma hai anche i giorni da casa in cui ognuno è super focalizzato sul suo task e porta avanti le cose quando sono in sede ogni 10 minuti arriva qualcuno a interrompermi e non combino una mazza, triste dirlo ma è così... |
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#29 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2007
Città: Firenze
Messaggi: 15236
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Quote:
Io a casa ho un bello studio insonorizzato, una pacchia per lavorare e mia moglie non mi rompe mai le scatole, anche perché anche lei ha da lavorare. ![]()
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PC: i9 10940X + H115i|128GB RAM G.Skill F4-3200C14Q-64GVK|3x 980 Pro 2TB + Sata SSD&HDD|SB X3|ASUS X299 TUF Mark 1 3701|RTX 5090 FE|ROG THOR v2 1200W|OS: Win 10 Edu 64||Asus PG43UQ + PG278Q + HP 27q|M.M.O.7| G510|G13| Listen to this!!/\STAR WARS Series/\Seguimi su Spotify |
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#30 |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2007
Città: Sicilia
Messaggi: 6192
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Come ho detto, bisogna trovare per ogni persona (compresi se' stessi) la metodologia di lavoro piu' adeguata, compatibilmente con gli obiettivi da raggiungere. L'importante e' trovare il giusto equilibrio.
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#31 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2002
Città: Milano
Messaggi: 19148
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Quote:
ma il bello del lavoro da casa è che quel tipo di comunicazione diventa asincrona "scusa hai 5 minuti?" se è in ufficio ti interrompe, se succede in chat metà delle volte quando scrivi "sì dimmi..." hanno già risolto, quindi tempo risparmiato io preferisco organizzare il lavoro così, solo le vere urgenze devono interrompere qualcuno se no si scrive e si aspetta... tra l'altro se c'è un canale con il team di sviluppo fai la domanda lì, se è una cosa ad esempio di backend e hai 3 sviluppatori ci sarà uno che ti risponde, se sei in ufficio tendi ad andare o sempre dallo stesso oppure da quello che ti sembra più libero, ma che magari non è la persona giusta, mentre aprire il ticket o scrivere semplicemente nella chat fa in modo che ti risponda quello che ha tempo o soprattutto quello che sa la risposta senza doverti rimbalzare poi come dicevo vedersi serve molto e infatti il full remote l'ho cercato perché volevo ambiente internazionale, ma sono più contento di aver trovato un posto che è internazionale ma con sede anche a Milano perché un conto è vedersi 1-2 giorni a settimana, un altro è vedersi 1-2 volte l'anno nei mega meeting aziendali che diventano tipo le gite scolastiche, in pochi giorni difficile conoscere e stare con tutti finisce che sei nel tuo gruppetto e basta, mentre andando regolarmente in ufficio è più facile allargare il giro |
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