Google ha speso 14 miliardi in nuovi server in 3 mesi: e questo è solo l'inizio
Il colosso di Mountain View alza il piede sull’acceleratore dell’infrastruttura: 14 miliardi di dollari sono stati destinati ai server fra aprile e giugno, con il budget annuo che è stato portato a 85 miliardi e prospettive di spesa ancora maggiori nel 2026.
di Nino Grasso pubblicata il 24 Luglio 2025, alle 12:31 nel canale WebGoogleAlphabetGoogle Cloud
Alphabet ha chiuso un trimestre in crescita, con ricavi a 96,4 miliardi di dollari (+14%) e profitto operativo di Google Cloud in aumento a 2,8 miliardi di dollari. Numeri e dettagli sono disponibili nel resoconto pubblicato su Hardware Upgrade: leggi l’approfondimento.

Al di là dei risultati finanziari, l’aspetto che colpisce riguarda il conto capitale: 22,4 miliardi di dollari spesi nel secondo trimestre, con circa due terzi destinati ai server e un terzo a data center e rete, pari a 14 miliardi di dollari in hardware in appena 91 giorni. Si tratta della più rapida iniezione di calcolo di sempre per Google e non resterà un caso isolato: il budget 2025 è stato rivisto da 75 a 85 miliardi di dollari e Sundar Pichai ha anticipato ulteriori incrementi nel 2026.
La stragrande maggioranza dei fondi investiti da Google riguarda l'hardware
Il CFO Anat Ashkenazi ha chiarito che "la stragrande maggioranza" dei fondi investiti continua a finanziare la sua infrastruttura tecnica. L’obiettivo è soddisfare una domanda che cresce a doppia cifra su tre fronti: ricerca, pubblicità video e soprattutto Google Cloud. Quest’ultimo ha registrato vendite a 13,6 miliardi di dollari (+31%) e ha raddoppiato gli accordi superiori a 250 milioni di dollari anno su anno. L’incremento di clienti, +28% trimestre su trimestre, impone capacità di calcolo aggiuntiva e latenza ridotta.
Pichai ha segnalato "vincoli di offerta" che rendono necessari acquisti massicci di server fin da subito. L’architettura proprietaria TPU e le GPU per l’addestramento di modelli generativi assorbono la quota più ampia degli ordini, mentre nuove regioni cloud e data center entreranno in funzione "verso la fine dell’anno". La distribuzione 2:1 tra server e infrastruttura fisica indica una strategia orientata all’espansione modulare: rack ad alta densità pronti per essere collocati nei campus esistenti, a cui seguono ampliamenti energetici e di rete. Tale schema riduce i tempi di messa in produzione e permette di inseguire la curva della domanda con minore inerzia.
Non sorprende dunque la revisione del budget pluriennale. Se gli 85 miliardi di dollari previsti per il 2025 venissero confermati, la spesa media trimestrale salirebbe oltre 21 miliardi di dollari, e Ashkenazi ha lasciato intendere che la cifra potrebbe crescere ulteriormente nel 2026. A confronto, i 14 miliardi di dollari appena investiti rappresentano l’apertura di un ciclo destinato a intensificarsi.
Dietro la valanga di server ci sono tendenze ben precise: le AI Overviews in ricerca spingono più query (+10% sui tipi che mostrano la panoramica), YouTube consolida abbonamenti e streaming, mentre Google Cloud mira a raggiungere i 50 miliardi di dollari di fatturato annuo, già a corto raggio da Cisco. Ogni linea di business richiede ulteriore potenza di calcolo, storage distribuito e banda interna e, pertanto, la traiettoria degli investimento lascia intravedere nuovi poli di elaborazione e una rete globale ancora più densa.
Alphabet, forte di una redditività in crescita, punta a convertire il vantaggio di scala in costi marginali più bassi per i carichi AI e a respingere la concorrenza nel cloud, con la fase appena iniziata che potrebbe ridisegnare il panorama dei data center hyperscale nei prossimi anni.










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4 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoForse perché il nome di tale immagine è "google_data_center_720.jpg"?
Mi sa che in questo caso la IA ha toppato di brutto
ma "alza il piede sull’acceleratore"
significa rallentare
semmai spinge
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