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#21 |
Bannato
Iscritto dal: May 2013
Messaggi: 975
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Poco ma sicuro, almeno hai ampi margini di manovra anche in situazioni con poca luce.
Poi, possono fare tutti i sistemi a contrasto che vogliono, su uno smartphone vanno giusto bene per fare foto statiche e buonanotte. Appena entrano in scena soggetti veloci e che si muovono repentinamente, non c'è smartphone che regge, su 10 foto è grasso che cola se ne ricavi 3 perfettamente a fuoco. |
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#22 |
Junior Member
Iscritto dal: Feb 2012
Messaggi: 4
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Tra le altre cose aggiungerei che le reflex hanno un' illuminatore per aiutare la messa a fuoco...e non è un leddino ino.
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#23 |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2006
Messaggi: 15534
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Inutile oltre i 2-3 metri, inutile con ottiche più grosse di un 50ino o con paraluce perchè oscurato. L'ho disattivato quasi fin da subito sulla D90 e non ne ho mai sentito la mancanza.
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#24 |
Junior Member
Iscritto dal: Feb 2012
Messaggi: 4
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Se vuoi fotografare al buio un'oggetto a 20 metri con un 150 siamo d'accordo e comunque sulla d90 (ma anche sulla mia vecchia d70) fa qualcosina più di 2 o 3 metri. A quel punto diciamo che serve pure il cavalletto... se non ricordo male l'argomento era la messa a fuoco di uno smartphone, quindi mi limitavo alla comparazione di soggetti fotografabili in condizioni non esattamente estreme...tantomeno con un tele
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#25 |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2003
Città: Teramo
Messaggi: 1292
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più che altro mi chiedo a che serva tutto questo su un cellulare.
Non si fa prima a metterlo in iperfocale?! Considerando la PDC di quel sensore, sicuramente avremo tutto a fuoco e così di AF non ne hai proprio bisogno...più veloce di così. |
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#26 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2003
Messaggi: 26791
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Quote:
Il sistema è velocissimo e preciso, ma richiede un perfetto allineamento degli elementi in quanto si basa su interfacce meccaniche quali specchio e lenti. Sulle compatte che usano delle lenti direttamente applicate al modulo CCD non è ovviamente possibile tale implementazione così viene usato il rilevamento a contrasto: le lenti si spostano di pochissimo per verificare la differenza di contrasto e quindi, "dopo un po", scelgono la regolazione migliore (che equivale a quella di maggior fuoco, generalmente). Per questo si sente vrr-vrr dalle lenti negli istanti in cui la macchina "mette a fuoco". Nel caso di bassa luce il sistema va in "crash" poiché è difficile percepire la differenza di contrasto da una misurazione all'altra (il rumore "nasconde" le informazioni) e altrettanto spesso il fuoco non viene "indovinato". Spesso vengono a aiutate da un "raggio" luminoso rosso o infrarosso (che in modalità automatica va in funziona appunto solo in condizioni di bassa luce) per aiutare il sensore fornendo delle informazioni aggiuntive sui punti luminosi... ma che ovviamente dopo qualche metro è pressoché inutile. Ciò nonostante negli anni il sistema ha subito sempre maggiori evoluzioni tali da renderlo competitivo sia in velocità che precisione con quello a fase (vedi le GH di Panasonic)... con innovazioni al limite dell'imbarazzante come l'uso del laser per il calcolo della distanza dell'oggetto da mettere a fuoco. Alcune reflex usano un sistema ibrido per propri limiti tecnologici: in "liveview" il loro specchio è "alzato" (così da consentire un flusso costante di immagini al sensore) e quindi sono costretti a usare un altro tipo di sistema per l'ottenimento del fuoco; ecco quindi che implementano anche il sistema a contrasto e lo utilizzano proprio in questi frangenti. Altre invece avevano cercato una soluzione di compromesso, come le Sony SLT (con vetro traslucido), che quindi anche in LiveView non aveva la necessità di ricorrere all'autofocus a contrasto (con però il rovescio della medaglia di una minima perdita di nitidezza nella scena). Ma grazie al cielo nel 2013 sono anche andati un po' avanti con lo sviluppo tecnologico (per quanto fino a che non finisca l'era preistorica degli specchi e degli ancora più preistorici loro utilizzatori si vada mooolto a rilento) e ci si è liberati di questi due antiquati sistemi. Il futuro è il connubio dei due elementi: un sistema a rivelamento di fase direttamente integrato nel sensore che quindi, liberato dal giogo del sistema di specchi fornisce risultati ancora più precisi e veloci (si perde inoltre la necessità dei microaggiustamenti). Questo, solo a sacrificio di una piccola porzione di pixel (comunque già oggi più che sufficienti in quantità per qualsiasi utilizzo). Ed è quello disponibile in questo ultimo iPhone. E nelle Canon 70D, Sony NEX-5R, Fujifilm X-100s, Nikon 1. Quote:
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#27 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2004
Città: IV Reich
Messaggi: 18598
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#28 | |
Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: Legnano (MI)
Messaggi: 4901
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#29 | |
Member
Iscritto dal: Dec 2011
Città: Brescia
Messaggi: 94
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Poi spesso queste tecnologie non sono applicabili su mirrorless e reflex a causa della possibilità di cambiare le lenti che rende la misurazione della luce in entrata (quindi anche il riflesso di un laser) dipendente dalla lente montata, problema simile a quello dei sensori curvi presentati da sony qualche tempo fa. Per mettere i mi 5 centesimi sulla questione phase detection, io ho una sony nex 5r che è dotata di autofocus ibrido disabilitabile, quindi può funzionare anche col solo contrasto, le uniche differenze sono il tracking 3d di oggetti in movimento (comunque pietoso perchè avendo solo 25 punti di messa a fuoco a fase perde facilmente la messa a fuoco) e la messa a fuoco in piena notturna su cavalletto, dove il contrasto prima di una lunga esposizione è pressochè zero... Se ci mettiamo che la profondità di campo (alcuni la chiamerebbero bokeh, credo) di una mirrorless o reflex è 1000 volte più accentuato di quello di uno smartphone e che uno smartphone non lo usa nessuno su un cavalletto, l'utilità IMHO è quasi zero, ma ben venga ogni innovazione e un pelo di velocità in più in messa a fuoco
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cassone I5 2500k r9 fury 20gb ram - Macbook pro retina 15 2014 - galaxy s8 Ultima modifica di kesy85 : 15-09-2014 alle 21:41. |
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#30 | |
Senior Member
Iscritto dal: Dec 2003
Città: D-NRW, I-CAM
Messaggi: 8019
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![]() Una bici o una persona che corre verso l'osservatore, rappresentano situazioni-tipo che hanno puntualmente messo in ginocchio il sistema AF di gran parte delle mirrorless, fino alla generazione attuale, con una diffusione massiccia dell'AF a rilevamento di fase (che non è utilizzato solo nei casi di scarsa luce).
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Visit my site www.flapane.com - MY BLOG - MY GALLERY - MY Linux/OSX Repository MBP Retina 13'' i7 2.5ghz (2017) - One Plus 7+ - Sony a6000/16-50 - VDSL 100/40Mbps |
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#31 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jul 2003
Messaggi: 26791
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Il funzionamento è simile a quello dei misuratori laser per cantiere: un laserino fa misurare la distanza telefono-oggetto e quindi si ottiene una messa a fuoco più veloce perché la fotocamera non cerca la giusta misurazione "alla cieca", ma in un intorno di valori. Questo velocizza di molto il focus. E' comunque solo un aiuto al classico autofocus a rilevamento di contrasto, visto che poi viene utilizzato quello e in alcun modo non ne è un rimpiazzo. |
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#32 | |
Member
Iscritto dal: Dec 2011
Città: Brescia
Messaggi: 94
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#33 |
Senior Member
Iscritto dal: Oct 2001
Messaggi: 20029
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in pratica non è una rilevazione di contrasto più sofisticata?
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Mai discutere con un idiota. Ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza (O.W.) |
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#34 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2006
Città: in quel di: Scafati (SA) Feedback:gigarobot, micanto1, shark555, ABCcletta, serbring, SHIVA>>LuR<<, wosni, alegallo,
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#35 |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2001
Messaggi: 5390
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http://graphics.stanford.edu/courses...tofocusPD.html
nella simulazione è illustrato il funzionamento dell'AF a rilevazione di fase con due "punti" correlati. In realtà, come si può vedere, non si tratta di punti ma di linee che si trovano lungo quello che possiamo chiamare asse X del sensore secondario. Nell'AF con "punti" a croce, ogni linea è intersecata da un'altra che si trova lungo l'asse Y (perpendicolare all'asse X, sul piano del sensore secondario); quindi, per ogni "punto" a croce, si avranno 4 raggi che dovranno collimare per avere la messa a fuoco. Ovviamente, l'immagine per punti del sensore secondario dovrà avere una corrispondenza sul piano del sensore principale per poter funzionare a dovere). Più informazioni si hanno sulla posizione di un oggetto rispetto all'elemento di cattura dell'immagine, più il sistema AF sarà veloce e preciso (per questo un "punto" a croce sarà più veloce di uno lineare). Un AF a rilevazione di fase dà informazioni anche sul fatto che il punto di messa a fuoco sia davanti al piano del sensore, oppure dietro e lo fa grazie al calcolo della differenza di fase tra gli angoli dei raggi incidenti (per questo si chiama a rilevazione di fase). In questo modo può indicare al motore dell'AF se spostarsi in un verso o nell'altro. Questo calcolo non avviene solo in fase di prima rilevazione ma per tutta la durata del movimento dei gruppi di lenti deputati ad effettuare la messa a fuoco, quindi, in ogni istante, il motore saprà in che direzione deve spostare le lenti. Come ha scritto roccia, questo è un sistema molto più complesso e "delicato" di quello a contrasto e, pertanto, necessita di una perfetta taratura (deve esserci perfetta corrispondenza tra sensore immagine e sensore AF) per evitare errori di front o back focus. I sistema con AF a fase integrato sul sensore immagine, invece, utilizzano, per ogni "punto", un insieme di mezzi fotodiodi disposti a formare una linea. Il vantaggio di questo sistema è che non richiede l'allineamento tra i due diversi sensori, come nell'AF a fase tradizionale; lo svantaggio è che solo i fotodiodi posizionati nel cono centrale di illuminazione del sensore immagine, dove la luce arriva quasi perpendicolare al piano del sensore, sono buoni per fornire informazioni precise senza il rischio di errori. Altro svantaggio è che ogni elemento fotosensibile, utilizzato anche nell'AF, ha una capacità dimezzata di catturare la luce (quindi risoluzioni troppo spinte, con pixel troppo piccoli, hanno ancora problemi con un sistema AF a fase che fa uso di questa tecnologia). L'AF a laser non esiste. Come ha scritto MiKeLezZ, non è altro che un distanziometro che serve a misurare, a spanne, la distanza del soggetto da fotografare rispetto alla macchina. Questo può aiutare i sistema a rilevazione di contrasto che non hanno informazioni sulla distanza del soggetto dal piano di cattura dell'immagina ma solo del fatto che il soggetto sia o meno a fuoco; quest'aiuto, però, è limitato a soggetti di tipo statico e, inoltre, le misure non sono esenti da errori; i distanziometri più precisi (i leica di fascia alta) hanno una tolleranza di 1 mm per 10 metri, il che significa che, ammesso che la tolleranza di quelli delle fotocamere sia la stessa, se il soggetto è nel range di una decina di metri, si può avere un errore di un millimetro nel calcolo della distanza, che è un buon ausilio per un sistema AF che non ha informazioni a riguardo ma non può, nel modo più assoluto, essere una misurazione considerata sufficiente per la corretta messa a fuoco |
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