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#181 | |
Bannato
Iscritto dal: Aug 2004
Città: Roma Status:Superutente Messaggi totali:38335 Auto:Fiat Stilo 1.9 MJT Moto:Ducati Sport 900 IE
Messaggi: 1524
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![]() LuVi |
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#182 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Città: Roma
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guarda che so' bene come funzionano le carceri, quello che tu non vuoi capire e' che credi ancora che gente "disadattata" voglia in realta' cambiare vita, un po' come il discorso delle prostitute che tutti pensano che sono poverine e sfruttate, o meglio non voglio generalizzare, ce' sempre una parte che etc. etc. etc. Ma molti immigrati vengono in Italia che gia' sanno che l'unico lavoro che troveranno e' nella mala. |
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#183 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Città: Roma
Messaggi: 2814
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#184 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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Infatti molti italiani che si sospetta siano discendenti da stupri perpetrati dai soldati di Annibale hanno la doppia cittadinanza: italiana e cartaginese. |
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#185 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Città: Roma
Messaggi: 2814
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#186 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2003
Città: Milano
Messaggi: 4784
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Per quanto riguarda la "riabilitazione", ti porto un esempio: tu credi davvero che Erika e Omar (per citare il caso più eclatante che mi viene in mente) siano recuperabili? Ma poi già il termine "riabilitazione" presuppone un problema di fondo, e cioè: il prefisso ri- vuol dire tornare a: questa gene quando mai è stata "abilitata" a fare qualcosa? Entrano in Italia, non provano neanche a lavorare e a guadagnarsi il pane, si ghettizzano, occupano il suolo pubblico e si dedicano all'accattonaggio. Qui non ci vuole la riabilitazione, ci vuole la repressione. La riabilitazione la si attua per quelle persone che PROVANO a vivere nella legalità ma non ci riescono, dedicandosi così al crimine. Come un drogato, che di sicuro non nasce già tossico, ma lo diventa. Per queste persone esiste la riabilitazione. La prevenzione come dici tu sai come si fa? Non facendoli entrare nel territorio italiano. La prevenzione la si fa che appena qualcuno di loro commette un crimine lo si incarcera, così previeni il diffondersi del fenomeno. Questa prevenzione non è mai stata applicata in Italia, a favore di politiche sociali dall'utilità effettiva quantomeno opinabile. Ecco perchè ci ritroviamo nel 2005 a discutere di questo problema. Se ci fosse stata reale prevenzione non staremmo qui a discutere.
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"...perché potresti riunire intorno a un tavolo il marinaio più coraggioso, il pilota più intrepido e il soldato più audace, e quale sarebbe il risultato? Le loro paure si sommano..." W. Churchill |
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#187 | |||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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Sicuramente per i sinti (e soprattutto per i rom) ci sono ostacoli maggiori, ma se pensi che loro siano geneticamente o culturalmente non integrabili ti sbagli. I rom e i sinti hanno una loro professionalità tramandata da generazioni (oltre ai giostrai ci sono anche ottimi artigiani metallurgici) e fino agli anni 60 facevano questi mestieri senza far male a nessuno (soprattutto i sinti, per i rom il discorso è un po' diverso). Esistono già, in alcune zone, politiche di integrazione e le ragazze vanno ad esempio a scuola di sartoria (parlo delle ragazze perché fra i rom sono soprattutto loro ad essere condannate per furto). Quote:
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#188 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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#189 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Città: Roma
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#190 | |||||||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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Quelli che vengono dalla ex-Jugoslavia facevano là i loro mestieri. Quote:
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Abbiamo al governo i figli del dio Po e i residuati di Salò che hanno fatto della lotta ai clandestini una bandiera e finora non sono riusciti a fare un beneamato c**zo. Se hai la soluzione tirala fuori, altrimenti non fare ipotesi irrealizzabili. Quote:
![]() Ma allora tutti quei dati sui condannati che sono quasi tutti immigrati clandestini sono dati inventati a tavolino? Mah... |
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#191 | ||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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Se lo mandi solo in galera quello torna a rubare non appena esce. |
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#192 | |||||||
Senior Member
Iscritto dal: Jun 2003
Città: Milano
Messaggi: 4784
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Allora o la fanno anche qui il loro mestiere o se ne possono anche tornare a casa loro. E se mi dici che qui non possono fare il loro mestiere allora non capisco perchè continuare a stare in Italia dato che nel loro paese la guerra è bella che finita. Quote:
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Dopo questo chiudo qui per quanto mi riguarda. Peggio che parlare al muro. Ti do un consiglio, vai a vivere a scampia di fianco ad un campo nomadi, poi dopo un paio di annetti vieni qui e ci parli ancora di integrazione e simili. Passo e chiudo.
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"...perché potresti riunire intorno a un tavolo il marinaio più coraggioso, il pilota più intrepido e il soldato più audace, e quale sarebbe il risultato? Le loro paure si sommano..." W. Churchill |
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#193 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Città: Roma
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#194 | |||||||||
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
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Personalmente in Kosovo o in Serbia io non ci starei nemmeno una settimana, figuriamoci andare a vivere là. Tu ci andresti? Quote:
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Io ti posso citare la relazione della Commissione per le politiche di integrazione degli immigrati: "L'accento sulla distanza/incompatibilità culturale porta a rimuovere i problemi relativi alle condizioni della integrazione socio‑culturale degli zingari [De Angelis 1993]. «In realtà il problema degli zingari si presenta in primo luogo come una questione di politica sociale» [Brazzoduro 1995, p. 58]". Se tu la pensi diversamente, prova a presentarti alla presidenza del consiglio dei ministri e farti assumere come esperto. Quote:
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#195 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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Una legge ad hoc che fa che cosa? Che dice: "da domani tutti lavorano"? Questo è già nella Costituzione ed è lettera morta. Se vuoi ottenere questo risultato devi fare politiche specifiche, che sono appunto politiche di integrazione. Qui invece ci si scaglia tanto contro l'integrazione. Va bene: allora lasciamo che rubino e chiedano l'elemosina! |
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#196 | |
Member
Iscritto dal: Jan 2005
Città: 100% caciocavallo pride
Messaggi: 146
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Io personalmente dell'integrazione ho paura. Anzi, francamente, mi sembra l'anticamera del totalitarismo. L'integrazione più o meno forzata è stata fatta molte volte nella storia della civiltà, varie volte anche nella storia italiana, ha fatto dei guasti che non sono stati ancora completamente sanati. Penso, tanto per un esempio eclatante, alla questione altoatesina, dove abbiamo avuto un fenomeno di italianizzazione forzata di una zona che italiana non era, e dove il capoluogo, Bolzano, è diventato italiano in una zona di lingua e cultura tedesca. Penso alla ex Jugoslavia, un fenomeno di disgregazione dello Stato con una situazione di mescolanza etnico-cultural-religiosa e con tutti i corollari che ben conosciamo: pulizia etnica, enclavi assediate, scambio forzato di territori, etc. un fenomeno che mi ha molto incuriosito e che ho molto studiato anche in loco negli anni '90, perchè mi sembrava - e non ho ancora del tutto cambiato idea - che fosse il seme di un fenomeno di dimensione europea. Anche alla Jugoslavia dobbiamo imputare fenomeni di slavizzazione forzata degli Italiani... che purtroppo sono stati in parte la conseguenza di nostre poco nobili gesta in loco: mi riferisco non solo ai campi di concentramento in Slovenia, ma anche all'infelice trovata di fare di Lubiana una provincia italiana. Tra l'altro, nella ex Jugoslavia, in Croazia in particolare, la questione dei Rom semplicemente non esiste; quei Rom che nel censimento del 1991 si dichiararono Croati, vivono in Croazia secondo i loro costumi, ai margini della società civile, ma senza nessuna frizione particolare. Sono tenuti al rispetto delle Leggi e hanno gli stessi diritti/doveri degli altri cittadini. Più indietro si è accennato, come spesso avviene nelle discussioni riguardanti l'immigrazione clandestina, alla indifendibilità degli 8000 km. di costa italiani... vi posso dire, perchè l'ho constatato con meraviglia (e chi va in vacanza oltre Adriatico lo può confermare), che il fenomeno dell'immigrazione clandestina in Croazia, ad onta della sua lunghissima costa, praticamente non esiste... esiste solo l'immigrazione clandestina di passaggio, quella destinata ad arrivare da noi. L'idea che uno straniero senza permesso entri in Croazia e vi stabilisca per fare quello che gli pare è semplicemente mostruosa per un croato, che sia comunista o dell'HSP non fa differenza. Un concetto esasperato di nazionalismo, che si spiega con il mattatoio che si è fatto solo per mettere sullo stesso rudere di casa il tricolore con la scacchiera o quello con l'aquila. E che è fatto proprio dalla manesca polizia locale, che considera il kalashnikov come il terzo braccio e non ha nessuna voglia di discutere della semantica delle Leggi. Un'idea di nazionalismo che francamente spero rimanga sempre fuori della nostra porta di casa. Nella nostra legislazione, fortunatamente (o forse perchè dalla Storia abbiamo imparato qualcosa), ci sono generose previsioni in materia di tutela delle minoranze. La "cambiale" altoatesina ci è stata quietanzata da Vienna, e anche se la convivenza di fatto non è la migliore possibile, tuttavia ci è stato riconosciuto di aver fatto, come Paese, tutto quello che era possibile fare; se vogliono riprendere a fare marce e marcette di protesta a Innsbruck, facciano pure, ma i torti Italiani abbiamo cercato di ripararli con onestà. Una voce sulla quale siamo stati a lungo carenti, quella della multireligiosità, è in via di disgelo. Una consulta islamica certamente non è il massimo, ma bisogna dire che anche il nostro interlocutore, l'Islam italiano, è molto frammentato e certe volte evanescente. Sicuramente ragionare con un Adel Smith non è facile, anche perchè purtroppo nessuno ci viene a dire se lo dobbiamo considerare rappresentativo di qualcuno oppure no. Ma sicuramente tanto stiamo facendo. Al punto che sulla scia del nostro buon esempio stiamo riuscendo a scongelare persino la Croazia sulla questione degli Italiani d'Istria. Certo, la nostra Costituzione per certi versi è "leggera"; chi la trova farraginosa, pensi a che cosa significa vivere in uno Stato in cui l'Art.1 recita "La Croazia è la terra dei Croati". La nostra Costituzione, invece, frutto di sintesi perchè nata in un periodo di contrapposizioni frontali, ha maglie così larghe da permettere a chiunque di sentirsi, con un po' di buona volontà e di aiuto, di sentirsi italiano, senza venire per questo schiacciato nei suoi sentimenti. Tutto questo panegirico, per dirvi in sintesi che l'Italia è nei suoi fondamenti istituzionali un Paese fondamentalmente libero, in cui per convivere civilmente ci sono alcune regole largamente condivisibili, che nessuno è costretto ad essere comunista o democristiano, cattolico o mussulmano, per sentirsi a casa sua. Pensate un po', a dove invece potete essere solo baathisti, o dove se siete comunisti vi schiaffano al muro! Su queste regole di civile convivenza, cioè il fondamento del Paese sul lavoro, sull'istruzione popolare, sulla partecipazione alla vita delle istituzioni, io non transigo. Per quanto riguarda il lavoro, e la incostituzionalità di chi decide di non lavorare, mi dà fastidio sia l'immobiliarista italiano, che l'accattone Rom. Nella stessa identica misura. Anzi, l'immobiliarista come cittadino mi danneggia più del Rom. I ghetti del Rom si buttano giù con la ruspa, quelli dell'immobiliarista NO. Vi vedo scannare, come dicevo, da molte pagine, su quella che ormai avete un po' tutti configurato come una battaglia ideologica, come se discutessimo della tutela o della soppressione di un'etnia o di una cultura. Secondo il mio modesto avviso, non c'è nulla di tutto questo nella questione Rom. Se i Rom vogliono fare vita nomade, la facciano pure. In Italia ci sono migliaia di campeggi, per le loro roulottes. Per quello che riguarda tutti i comportamenti contestati, ci sono regolamenti comunali ben precisi in materia di igiene dei suoli privati, di allevamento di animali, di riscaldamento, di utenze, di acque potabili e fognarie. I bambini devono andare a scuola, per venire educati nel rispetto della loro appartenenza linguistica e religiosa. Gli adulti devono iscriversi alle liste di collocamento o comunque reclamare di entrare nella questione occupazionale generale, così come fanno gli altri immigrati onesti. Se diciamo che i Rom devono diventare stanziali, o integrarsi, allora andiamo in contraddizione con i diritti riconosciuti, alla non-integrazione culturale, anche alle minoranze italiane nel mondo. Little Italy cos'è, se non il civile e composto rifiuto dell'integrazione, nel rispetto delle regole di convivenza del Paese ospitante? O pensiamo che mettendo a tutti i costi i wurstel sulla pizza si crei un qualche arricchimento culturale? Ma se un amministratore locale, sostenendo implicitamente od esplicitamente di voler ripagare a debiti olocaustici (che tra l'altro l'Italia non ha) verso l'etnia Rom, o di voler salvaguardare la loro dignità/cultura, permette l'esistenza di ghetti, baraccopoli, lager, permette lo sfruttamento o l'ignoranza dei bambini, sicuramente è un cattivo amministratore per gli Italiani, e non rende un buon servizio neppure ai Rom. La legalità non può essere merce di scambio per spurgarci dei peccati di consumismo o di colonialismo, ben altro è necessario per ripulirci la coscienza. Già lo scambio illegalità diffusa/voto politico è stato fatto tante volte al Sud, da rendere vergognosa la nascita di un nuovo filone. Spiace, e qui mi rivolgo a chi si definisce "di sinistra", che venga fatta una battaglia di civiltà sulla questione Rom. Quando in effetti non c'è nessuna battaglia di civiltà, la civiltà del nostro ordinamento e della nostra società civile, che sicuramente non è rappresentata, al di là del suo voto di preferenza, dall' "on." Borghezio, non è in discussione. Bisognerebbe essere più diretti e meno arzigogolati. Non si può dire che un gruppo sociale, politico, etnico, sia fondamentalmente sano o marcio facendo la conta di com'è il 51% dei suoi componenti. Basta un 1% di disonesti, per rendere invivibile qualunque comunità, e per richiedere interventi correttivi. Ma questa considerazione dovrebbe appartenere al senso comune. Gli Italiani non devono continuamente dimostrare a chicchessia di essere democratici e tolleranti, come se fossimo tutti sul vetrino di un microscopio: sessanta anni di ininterrotta storia democratica, quando molti altri Paesi non ne hanno mai avuta altrettanta, o non ne hanno avuta per niente, vogliono ben dire qualcosa! O no? O non basta? La vigilanza sulle derive della democrazia è un dovere di tutti noi, la continua ed affannosa ricerca della verginità democratica attraverso gare di beneficienza fatte alla cieca e con strumenti sbagliati - come la tolleranza verso forme di illegalità e degrado, e non mi riferisco solo ai Rom, ma alle questioni sollevate dallo stesso Cofferati - è un nonsenso. (Tra l'altro, osservo, un Paese che si ritrova a dare mance, anzichè aiuti, sotto forma di chiusura degli occhi di fronte all'illegalità, come cacchio è messo? Mi riferisco anche a questioni come i condoni fiscali ed edilizi, che fanno meno rumore dei borseggi, ma danneggiano la democrazia molto di più!) E per quanto riguarda Alex Zanotelli e i paragoni della nostra Polizia con quella cilena, o la "ricerca della dignità" con le baraccopoli, trovo le sue dichiarazioni fondamentalmente ben più razziste delle opinioni di alcuni partecipanti al thread. Razziste verso gli Italiani, razziste verso gli stessi Rom, le cui baraccopoli vengono definite "habitat". Zanotelli, come molti altri, a mio avviso è uno di quei "professionisti dell'emergenza" sempre pronti a sposare tutte le cause, giuste o sbagliate che siano, purchè venga sempre a trovarsi in contrapposizione frontale con la sua idea di establishment ed accreditato come difensore dei poveri e degli oppressi. Ho finito, le mie opinioni sono opinabili come quelle di tutti ovviamente, ma ho sentito l'impulso a dire la mia su un moto perpetuo che non mi sembra avere uno sbocco. Ognuno rimarrà con la sua opinione; chi vive vicino ai Rom o comunque sente il problema della convivenza la penserà in un modo, chi non sente sulla sua pelle il problema la penserà in un altro modo.
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Se c'è rimedio, perché ti disperi? Se non c'è rimedio, perché ti disperi? Ultima modifica di Feric Jaggar : 17-11-2005 alle 10:59. |
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#197 |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Città: Roma
Messaggi: 2814
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mi trovo in accordo con le tue opinioni, ma non ci sono soluzioni,probabilemte perche' in realta' non esistono soluzioni se non quella di abbassarsi i pantaloni e piegarsi per non cadere in ideologie nazifasciste/razziste
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#198 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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Caro Feric, ho letto con molta attenzione le tue considerazioni, che reputo quasi tutte corrette.
Mi permetto alcune precisazioni: quando parlo di integrazione non intendo quella culturale, ci mancherebbe! Per me integrazione vuol dire mettere tutti in condizione di poter vivere onestamente, avere un lavoro e rispettare le leggi. Se poi vuoi vivere in una roulotte o pregare un altro dio non sono questioni che mi riguardano. Parlo di integrazione in opposizione a chi parla di "tolleranza zero", perché penso che in un paese in cui l'80% dei reati (il 90% se consideriamo solo i furti e le rapine) non ha un colpevole, non abbia senso parlare di tolleranza zero: per essere intolleranti nei confronti dei ladri devi prima prenderli. Altrimenti vai ad agire prima, cercando di fare in modo che non diventino ladri, cercando di limitare l'emarginazione sociale ed economica. Non ho mai detto che mi piace vedere i rom o chicchessia rubare e sfruttare i minori. Ovviamente si può anche fare il contrario di quello che penso io: non dare alcuna opportunità a chi arriva in Italia, lasciare che delinqua e poi cercare di metterlo in prigione o cacciarlo via dal paese, consapevoli però che per ottenere qualcosa di minimamente valido bisogna almeno quadruplicare il numero di poliziotti, stanziare un sacco di fondi per rendere più efficaci gli strumenti di indagine ed erigire un bel po' di prigioni in più. Quest'ultima strada è per me insensata e sbagliata, ma ovviamente può essere percorsa (a patto di farlo seriamente e non solo per slogan). Per il resto, come ho già anticipato, le altre tue considerazioni sono molto valide. |
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#199 | |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
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#200 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2003
Città: Roma
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