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#121 | |||||||
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Non stupisce nessuno che poi a novembre il semplice pronunciamento della Corte dei Conti non attirasse ormai più di tanti commenti. Resta senza spiegazioni plausibili il motivo che ha spinto nella giornata di ieri un utente a uppare di nuovo la stessa discussione di novembre, pur in assenza di un qualsiasi nuovo sviluppo*; essendo comunque un aspetto del tutto secondario per la discussione, possiamo tranquillamente soprassedere. Quote:
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Se si inventassero di sana pianta casi inesistenti potresti anche aver ragione. Ad esempio quando, per fare un paragone con fatti accaduti, un giornale darà credito per settimane intere alle "rivelazioni" di personaggi quali il sedicente conte (in realtà scaricatore del mercato ortofrutticolo di Brescia) Igor Marini o ancor peggio alla sedicente spia tuttologa Mario Scaramella al solo scopo di montare una campagna di propaganda, allora si potrà concludere senza esitazione che quel giornale è solo un foglietto di propaganda. Ogni riferimento è naturalmente voluto e riscontrabile (i due personaggi citati sono tutt'ora in carcere). Quote:
Un osservatore attento sarà anche colpito dalla discrepanza di date fra i due articoli considerati: l'articolo del'Espresso (che per primo pubblica lo scoop) è del 13 settembre, quello riportato di Repubblica (che da notizia del pronunciamento della Corte dei Conti) è del 16 novembre. Articoli redatti in tempi diversi per notizie diverse: ma che razza di paragone sarebbe? Caso mai il paragone dell'articolo dell'Espresso andava fatto con gli articoli di Repubblica del medesimo momento, ad esempio con: http://www.repubblica.it/2007/09/sez...a-replica.html (13 settembre) http://www.repubblica.it/2007/09/sez...-mastella.html (15 settembre) Quote:
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Ciao Federico qualcuno, probabilmente prevenuto, avanzava l'ipotesi che fosse un tentato maldestro parallelo con ciò che si scopre a riguardo del gen.Speciale Ultima modifica di flisi71 : 18-12-2007 alle 17:45. Motivo: Adesso, ammesso di avere argomentazioni valide, c'è solo da ribattere ai contenuti |
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#122 | |
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Senior Member
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La sentenza del Tar
http://www.civile.it/news/visual.php?num=50844 Quote:
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#123 | |
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Senior Member
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Le ragioni vere o presunte per cui DonaldDuck ha uppato quel thread non sono quindi state il motivo della chiusura, anche perché ho visto solo in seguito che quel thread veniva linkato qui. |
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#124 | |
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Senior Member
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Ciao Federico |
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#125 | ||
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#126 |
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Fine della polemica, ok?
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#127 |
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Senior Member
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Nessun appunto ai miei rilievi e ai miei quesiti.
Proseguiamo oltre. Una intervista di ieri. http://www.repubblica.it/2007/11/sez...ntervista.html Il comandante generale della Gdf D'Arrigo: "Quella lettera non l'avrei scritta, nel Corpo ho trovato opposte fazioni" "L'ex comandante è fuori dalla realtà così cambierò la Guardia di Finanza" di CARLO BONINI ROMA - Il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Cosimo D'Arrigo, siede sul lato lungo del piccolo tavolo di lavoro del suo ufficio in viale XXI Aprile. Domanda: Generale, Roberto Speciale prima le ha dato del "poveretto" e dell'abusivo, annunciando il suo rientro. Poi, si è dimesso da un incarico in cui nessuno lo aveva reintegrato con una lettera in cui ha messo in mora il legittimo potere costituzionale del Governo, ordinando al suo capo di Stato maggiore di trasmettere la missiva all'intero Corpo. Lei, il primo giugno scorso, nel suo primo ordine del giorno da Comandante generale, scrisse: "Di Roberto Speciale ho apprezzato il profondo senso dello Stato e delle Istituzioni, l'intimo, radicato culto dei valori e delle regole, lo straordinario spirito di servizio verso la nostra Patria!". Userebbe ancora queste parole? "Innanzitutto, tengo a dire che, come forse lei saprà, il capo di Stato maggiore non ha dato alcun seguito alla richiesta di Speciale. Perché nessun seguito legittimo quella richiesta poteva avere. Detto questo, sarò molto franco. Sette mesi fa espressi quel giudizio sulla base di una conoscenza e di un'amicizia che dura da 42 anni e che oggi confermo, non certo per malinteso senso di generosità. Ma in questi sette mesi sono accadute molte cose. E' un altro film. La situazione è degenerata e il generale Speciale, che ha continuato ad agire per fatto personale, ha perso il senso della realtà. Perché, vede, la lettera di dimissioni da un incarico che non aveva e in cui non avrebbe mai potuto essere reintegrato è una lettera fuori dalla realtà. Dico sempre ai miei collaboratori, che ciascuno di noi ha il suo tempo. Il tempo di Speciale è finito. Lui ha deciso che è finito in una certa data. Per me era finito molto prima". D: E' qualcosa di più e di peggio di una lettera fuori della realtà. E' un manifesto di infedeltà istituzionale. "Io non so perché l'abbia scritta. So soltanto che è stato anche sollecitato da alcuni amici dentro e fuori la Guardia di Finanza i quali sostengono che volesse fare "un bel gesto" per liberare il Corpo dall'imbarazzo. Ma non voglio essere ambiguo. E dunque le dico chiaramente che non solo non condivido nulla dei contenuti di quella lettera, ma che i principi della nostra Costituzione prevedono che in caso di conflitto tra Autorità politica e autorità militare, i generali debbano giustamente perdere. Sempre". D: A proposito di ambiguità, in questi sette mesi lei ha taciuto. Quasi a conferma di quel che si diceva di lei il giorno della nomina. D'Arrigo è un re Travicello che non riuscirà a spostare neppure un posacenere. "Non sono un re Travicello e, al di là dell'apparenza, non ho neppure un buon carattere. In questi sette mesi, anche facendo violenza a me stesso, mi sono imposto il silenzio per chiudere con un passato che non ci deve più riguardare. Per disgiungere il problema personale di Roberto Speciale dai destini e dall'immagine di un Corpo di 60 mila donne e uomini. Io dovevo spegnere rapidamente un antagonismo strisciante che attraversava ufficiali di grado elevato del Corpo e non prestare il fianco a strumentalizzazioni interne. Dovevo capire dove stavo, cosa era la Guardia di Finanza e, soprattutto, capire di chi mi potevo fidare non solo dal punto di vista professionale, ma della coerenza con le istituzioni". D: Che significa "coerenza con le istituzioni"? "E' coerente con le istituzioni un finanziere che pensa che la Guardia di Finanza è un'istituzione dello Stato, una risorsa del Paese, non uno strumento buono per l'affermazione di interessi privatistici, di parte. E mi riferisco non solo agli interessi di parte espressi dalla politica, ma anche agli interessi economici. La Guardia di Finanza è un'arma letale. E' una macchina delicata, con le sue criticità, che deve essere tenuta al riparo da tentazioni. Siamo tutti uomini e viviamo immersi nello stesso contesto. Ma la Guardia di Finanza deve essere un'istituzione neutrale. E guardi che non sto parlando solo di un desiderio, ma di un progetto da coltivare quotidianamente". D: E quando lei ha assunto il Comando che grado di "contagio" ha registrato? "Ho avvertito degli schieramenti, delle fazioni. Come dicevo, inevitabilmente, gli ufficiali del Corpo sono funzionari dello Stato esposti. Ma proprio per questo, proprio per comunicare quel concetto di neutralità, non mi sono avventurato nel gioco delle appartenenze e delle opposte fazioni". D: Che però esistono. Nella passata legislatura, la Guardia di Finanza di Roberto Speciale è stata uno snodo cruciale di un sistema di spionaggio illegittimo a fini politici che ha visto l'intelligence del Corpo, con il suo II Reparto, lavorare in perfetta osmosi con il servizio segreto militare diretto dal generale Pollari, ex capo di stato maggiore della Finanza. Non c'è stata vicenda cruciale della vita democratica del Paese, dalle scalate bancarie agli accessi abusivi alle banche dati tributarie, alla violazione del segreto istruttorio su notizie politicamente sensibili, che non abbia visto al lavoro dei finanzieri. Non crede che ignorare il problema e dire semplicemente che si volta pagina non sia sufficiente? "Io non ero qui fino a sette mesi fa, e ho visto una volta sola il generale Pollari, cui, come gesto di cortesia, ho offerto un caffè nel mio ufficio. Io posso dire dunque cosa farò di qui a qualche settimana. La cosiddetta intelligence della Guardia di Finanza, il II Reparto, così come è stato conosciuto, non esisterà più. Sarà riorganizzato. La cosiddetta intelligence della Finanza si occuperà di analisi di fonti aperte, di analisi di banche dati, e terrà rapporti con i nostri ufficiali presenti all'estero nelle ambasciate. Lo spionaggio sarà fatto da chi istituzionalmente lo deve fare, i Servizi. La Guardia di Finanza farà polizia giudiziaria e tributaria, lotta all'evasione". D: E il patrimonio di informazioni accumulato in questi anni che fine farà? E come sarà possibile ricostruirne l'uso che ne è stato fatto? Individuare i soggetti cui è già stato consegnato? "Conosco da una vita e sono amico dell'ammiraglio Branciforte, nuovo direttore del Sismi. E insieme stiamo lavorando proprio a questa materia. Per altro, il Sismi ha cominciato a restituire al Corpo, anche se in numeri ancora molto esigui rispetto all'esodo d'origine - parliamo di una quindicina di effettivi, al momento - sottufficiali che erano transitati al Servizio nella precedente gestione. I finanzieri che rimarranno al Sismi saranno impiegati esclusivamente in attività di spionaggio e contrasto alla criminalità economica, ai grandi traffici illeciti. Le informazioni sin qui raccolte resteranno patrimonio del Corpo e delle sue banche dati, sotto la responsabilità del Comandante generale". D: Perché siete stati reticenti sull'uso che è stato fatto nella precedente gestione dei fondi riservati? "Non siamo stati affatto reticenti. Abbiamo semplicemente ricordato al Parlamento quali sono le procedure che governano l'uso di quei fondi. Che il comandante generale è responsabile dell'intero impiego delle somme in bilancio e che non esistono giustificativi di dettaglio di quelle spese. Oggi, insomma, io sono in grado, per il passato, soltanto di sapere quanto denaro è stato speso, da chi, per autorizzazione di chi e quando. E sono informazioni che, se mi verranno richieste dalla Procura militare di Roma o dalla Corte dei Conti, non avrò nessuna difficoltà a fornire. Detto questo, ho stabilito che d'ora in avanti, i fondi riservati vengano distribuiti per intero soltanto agli uffici periferici per contribuire a far fronte a spese che le nostre limitate risorse spesso non ci consentono di coprire". D: In 4 anni, Speciale ha distribuito 500 encomi solenni, di cui hanno beneficiato 100 ufficiali. Non crede che questo sia sufficiente a predeterminare le carriere e dunque il futuro dell'intero Corpo. Ad assicurare continuità con la passata gestione? "Le rispondo di no. E con assoluta certezza. Prima di Natale, varerò un piano di impiego che prevede l'avvicendamento di circa il 60 per cento degli ufficiali in posizioni di comando su tutto il territorio nazionale. E nelle decisioni che abbiamo preso in Commissione avanzamento, quegli encomi solenni cui lei fa riferimento non hanno pesato. Per un motivo molto semplice. Ne ho esaminato una per una le motivazioni e la legge di avanzamento non prevede che faccia carriera chi ha più encomi. Ma chi è più capace. Per altro, tengo a dire che, oggi, dopo sette mesi, i generali di corpo d'armata sono su questo punto assolutamente coesi con le mie posizioni. Le dirò di più. Ho detto che, personalmente, non darò più di un encomio solenne l'anno. E che quella decisione dovrà essere condivisa dal basso. Dai comandi territoriali". D: Anche a Milano ci saranno avvicendamenti? "Anche a Milano. Perché Milano non è diversa da altri comandi e deve dunque essere una piazza soggetta al naturale turn-over di qualunque altra importante città". D: E' ancora convinto che il ponte aereo di spigole e gli elicotteri di Speciale, i voli assicurati ai politici siano, come ebbe a dire all'Espresso, episodi destinati a risultare "meno pregnanti di quel che appaiono"? "Per noi, la storia delle spigole e dei voli è un terribile macigno che faticheremo a rimuovere. Le dico però che a me le spigole non piacciono e che se a Orvieto è più conveniente andare in macchina che in elicottero, vado in macchina, perché me ne frego dell'immagine. Detto questo, il ministro Padoa Schioppa mi ha chiesto di verificare le procedure che regolano i voli assicurati alle autorità, per renderle più stringenti e sobrie. E' una cosa che farò immediatamente. Tengo anche a dire che, come deciso circa due anni fa, stiamo ammodernando la flotta aeronavale, il che ci consentirà di renderla più efficiente e meno costosa, tagliandola del 40 per cento". D: Il viceministro Vincenzo Visco è stato crocifisso per essersi azzardato a denunciare in solitudine nel palazzo della politica "anomalie" nel funzionamento della Gdf. Dopo quel che lei ha detto e promette di fare, aveva poi così torto? "Il ministro Visco non è un passante. Ha la legittimità e l'autorità di chi è stato eletto democraticamente. Ha delle prerogative politiche che esercita e dunque il diritto di indicare, come ogni ministro, di qualunque colore sia il governo, delle priorità e degli obiettivi cui un comandante generale è tenuto a dare corso. Io ho avuto l'incarico di colmare il gap, il vuoto, che si era aperto tra l'Autorità politica e il Corpo. E sto lavorando per questo". (19 dicembre 2007) --------------------- Ciao Federico |
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#128 | |
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http://www.corriere.it/politica/07_d...ba99c53b.shtml Quote:
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#129 |
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L'Articolo de la Repubblica:
http://www.repubblica.it/2007/12/sez...nto-visco.html Il gip di Roma ordina un supplemento d'istruttoria sul viceministro Al centro dell'inchiesta, le presunte pressioni per sostituire alcuni ufficiali della Finanza Caso Speciale, niente archiviazione "Su Visco bisogna indagare ancora" ROMA - Il presidente aggiunto dei gip di Roma, Antonino Stipo, ha respinto la richiesta di archiviazione presentata dal pubblico ministero a conclusione dell'inchiesta sulle presunte pressioni esercitate sull'ex comandante in capo della Guardia di Finanza Roberto Speciale dal viceministro Vincenzo Visco. Secondo il giudice per le indagini preliminari, sono necessarie nuove indagini per verificare il reato di tentato abuso d'ufficio e minacce aggravate a pubblico ufficiale ipotizzato nei confronti di Visco in relazione alle pressioni che avrebbe fatto su Speciale, affinché l'estate dello scorso anno venissero avvicendati quattro ufficiali in servizio in Lombardia. Per realizzare questa ulteriore istruttoria il gip ha dato alla procura 90 giorni di tempo affinchè faccia un supplemento di istruttoria. Al termine della prima indagine, il procuratore di Roma Giovanni Ferrara e il suo sostituto Angelantonio Racanelli erano giunti alla conclusione che Visco nel corso della vicenda aveva assunto comportamenti "illegittimi", ma non penalmente rilevanti, accusandolo tra l'altro di aver "reso dichiarazioni non solo poco plausibili, ma completamente smentite dagli accertamenti svolti, dagli stessi testimoni da lui indicati, dalla documentazione acquisita". La decisione di disporre un ulteriore supplemento di indagini è stata presa dal giudice Stipo a due giorni dall'udienza preliminare nel corso della quale il pubblico ministero Racanelli avrebbe insistito nel chiedere l'archiviazione del caso così come il difensore di Visco, il senatore Guido Calvi, che oggi ha commentato: "Aspettiamo tranquillamente di leggere le motivazioni della decisione". All'accoglimento della richiesta di archiviazione si era opposto invece l'avvocato Ugo Longo che assiste nella vicenda il generale Speciale. (21 dicembre 2007) -------------------- Come era prevedibile, Visco dovrà rendere conto del suo atteggiamento non propriamente cristallino. Così come lo stesso Speciale, per altri noti motivi. http://www.repubblica.it/2007/12/sez...ale-caso2.html I riconoscimenti hanno fatto "decollare" le carriere di molti finanzieri I dati forniti alla Camera: il 43 per cento degli encomi a 16 ufficiali Speciale, ipoteca sulla Finanza pioggia di "premi" ai fedelissimi di CARLO BONINI ROMA - Con una risposta scritta all'isolata interrogazione di un deputato del Partito democratico (Alberto Fluvi) che esaurisce l'ultimo capitolo delle richieste avanzate dal Parlamento alla Guardia di Finanza, il governo ha documentato ieri che tra l'autunno del 2003 e il giugno di quest'anno l'allora comandante generale Roberto Speciale ha cementato fedeltà e appartenenze nei quadri di comando del Corpo, "concedendo personalmente a generali e colonnelli 561 encomi solenni". Riconoscimenti in grado di far decollare carriere altrimenti non così luminose. Di giustificare avanzamenti di grado precoci e non giustificati dal merito. Di disegnare insomma una classe dirigente di ufficiali a propria immagine e somiglianza, in grado di sopravvivere a una nuova stagione di comando e a una nuova maggioranza politica, assicurando, di fatto, una continuità e un controllo di ferro nella gestione del Corpo. [b]Gli encomi solenni di Speciale[/] - di cui non è dato conoscere nel dettaglio la motivazione - hanno avuto una progressione che si è fatta parossistica nel periodo 2005-2006, non solo per i numeri (in quel biennio, i riconoscimenti sono stati 426), ma per i destinatari. "Dei 561 encomi concessi - scrive infatti il Governo - 380 sono stati attribuiti a 48 alti ufficiali in forza, in periodi diversi, presso il Comando Generale". Ma, soprattutto, "il 43 per cento degli encomi concessi si è concentrato su 16 alti ufficiali, tutti appartenenti, tranne uno, al Comando Generale". Nonostante i 16 maggiori destinatari delle benemerenze (il più alto riconoscimento "etico e professionale" previsto per gli appartenenti al Corpo) siano per legge pubblici, il governo non ne fa i nomi, che, tuttavia, Repubblica è in grado di indicare proprio sulla base delle informazioni di dettaglio che lo stesso Comando Generale ha trasmesso a Palazzo Chigi. Ed è un elenco di un qualche interesse. Per i cruciali ruoli di comando ricoperti oggi da questi ufficiali. Ma, anche e soprattutto, per misurare di qui in avanti se vi sarà davvero la "rifondazione" dei quadri dirigenti del Corpo annunciata nella sua intervista di mercoledì a Repubblica dal comandante generale Cosimo D'Arrigo ("avvicenderò il 60 per cento degli ufficiali in comando sul territorio") e quale ne sarà la qualità. E dunque, in cima alla lista dei migliori di Speciale è il generale Michele Adinolfi, oggi comandante regionale del Lazio ed ex capo del I Reparto, il personale ufficiali (20 encomi solenni). Con 17 benemerenze, lo seguono altri tre generali: Vito Bardi, comandante della Regione Campania, Mennato Possemato, comandante del reparto logistica, Walter Cretella Lombardo, oggi capo di Stato maggiore degli ispettorati ma, soprattutto, ex comandante del II Reparto, l'Intelligence della Guardia di Finanza. Tre colonnelli hanno impilato 16 encomi solenni a testa: Vito Augelli, comandante del nucleo di polizia tributaria di Roma, Umberto Sirico, capo dell'ufficio tutela della finanza pubblica al Comando generale e, soprattutto, Michele Carbone, l'ufficiale già comandante provinciale di Milano, quindi capo della segreteria di Speciale. Quello che ascoltava in viva voce le telefonate con il viceministro Vincenzo Visco e, oggi, ancora al suo posto come capo della segreteria di D'Arrigo. A quota 15 encomi, altri due colonnelli - Piero Burla, comandante provinciale a Bologna e Fabio Migliorati, oggi distaccato al centro studi di Alta Difesa - e un generale, Pasquale Debidda, transitato al Sismi. Appena un gradino sotto - 14 encomi - tre nomi cruciali. Il generale Paolo Poletti, ascoltato capo di Stato maggiore; il colonnello Riccardo Rapanotti, ufficiale succeduto al più decorato dei generali (Adinolfi) nel ruolo di capo del Reparto personale ufficiali e già destinato al delicato comando del nucleo di polizia tributaria di Milano; il colonnello Giuseppe Zafarana, comandante provinciale di Roma. In fondo, si fa per dire, restano in tre. Il generale Emilio Spaziante, oggi vicesegretario del Cesis, già capo di stato maggiore e fedele sodale di Speciale nella costruzione dell'affare Visco (13 encomi); il colonnello Francesco Manozzi (12), capo della centrale operativa del Comando generale; il generale Giorgio Toschi (12), comandante regionale della Toscana. (21 dicembre 2007) ---------------------------- Ciao Federico Ultima modifica di flisi71 : 21-12-2007 alle 14:51. |
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#130 | |
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0 A.D. React OS La vita è troppo bella per rovinarsela per i piccoli problemi quotidiani... IL MIO PROFILO SOUNDCLOUD! |
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#131 |
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#132 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2003
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Visto che sono svogliato...
Mi spiegate (in poche righe) perché difendere Speciale? |
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#133 | |||
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2004
Città: Cittadino di un mondo libero dalla spazzatura
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Quote:
http://www.corriere.it/Primo_Piano/C...cognetti.shtml Quote:
http://staminali.aduc.it/php_newsshow_0_6459.html Quote:
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#134 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Jul 2003
Città: FG-BA
Messaggi: 793
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visto che anche io sono svogliato.. gli vorresti aggiungere anche la parte che hai omesso in cui Speciale è sotto indagine per peculato e danno erariale per aver usato impropriamente mezzi e risorse della GDF? poche righe eh..
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ho concluso con: Beep Beep - bagluca - ShaDe - alenter - djlorenz - Gordon Freeman - mariotanza - ciufoligo - johnny185 - scarano76 - lamerone - Boxer2 - fabiuxx - Sakurambo - gianpixel - alstare84 - nickluck - ziodamerica - ReDBouL - Coop - Keffo - sv4 - niko0 - shin82 - daikengorobot - patafrana - OcTaGoN - Shippo - Bladexx - superman79 - Fran123 - cos1950 - Xidius - cdere - daygo - 2fst4rc - maxcarra - almus! - Juliàn Carax - e non ne aggiungo più... |
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#135 |
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Senior Member
Iscritto dal: Nov 2003
Messaggi: 1660
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Ah... Ok... Allora ho frainteso io...
Quindi è una questione di "modi"? Anche voi avreste sollevato Speciale, ma in modo da non fargli fare ricorso??? |
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#136 |
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Senior Member
Iscritto dal: Feb 2004
Città: Cittadino di un mondo libero dalla spazzatura
Messaggi: 5537
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Non l'aggiungo perchè non pertinente con i ricorrenti abusi di potere. Sei talmente svogliato da non commentarli?
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#137 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Rep. San Marino
Messaggi: 633
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Come può essere che i presunti abusi di potere di Speciale non siano pertinenti con i presunti abusi di potere (a tuo avviso) di Visco? |
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#138 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
Messaggi: 14066
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Tra l'altro Speciale dopo un anno se ne sarebbe andato in pensione...evidentemente Visco ha voluto chiedere a tutti i costi la testa del disobbediente...poi si è cercato persino di fare pastetta con il rimosso offrendogli la corte dei Conti ![]() Che figura..
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#139 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Aug 2003
Città: milano
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Il caro visco è stato pure condannato per abuso edilizio..che gran personaggione.
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#140 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2004
Città: Rep. San Marino
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Si parlava di pertinenza non di giustificazione, ma se vogliamo, il modus operandi e le convivenze di Speciale che puntava al mantenimento dello status quo ante delle gerarchie per lasciare inalterati i rapporti di clientela, spiegano le scelte di Visco (prima) e del governo (poi).
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