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#1 |
Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Città: localhost (MILANO)
Messaggi: 4152
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Niente tasse sui proventi della prostituzione
Una sentenza dei giudici tributari di Milano
Niente tasse sui proventi della prostituzione Protagonista una donna che dopo un acquisto ingente di immobili, si era vista attribuire dal Fisco un reddito presunto, poi contestato MILANO - Il mestiere più antico del mondo non è soggetto al fisco. Ovvero i proventi della prostituzione non sono tassabili perché, se non condotta in modo lecito, si tratta di un'attività che non rientra tra le tipologie di reddito previste dal Testo Unico delle imposte. È questo il principio alla base di una sentenza dei giudici tributari di Milano del 22 dicembre, che hanno così accolto le proteste di una contribuente che, per aver investito ingenti cifre nell'acquisto di immobili, si era vista attribuire un reddito presunto sul quale avrebbe dovuto appunto pagare le tasse. POSSIBILE RICORSO - Sulla rivista telematica della Agenzia delle Entrate, Fiscooggi.it, è ventilata però la possibilità di un ricorso da parte dell'erario. Ma ecco cosa è successo. Se l'amministrazione finanziaria - scrive la rivista - presume la disponibilità di un reddito il contribuente deve dimostrare che tale reddito non è soggetto a imposta. Nello specifico, i proventi ricavati dall'esercizio della prostituzione non sono soggetti a imposizione tributaria, né possono essere considerati proventi di reato tassabili. 06 febbraio 2006
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Do ut des
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Feb 2004
Messaggi: 2898
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se non erro se ne era già discusso. In pratica si tratta di un "buco" della nostra giurisdizione che, volendosi voltare dall'altra parte davanti al problema della prostituzione, per fare un favore ai cattolici, si è dimenticata di un piccolo particolare:
lo sfruttamento della prostituzione ( inclusi anche i clienti delle prostitute quindi ) è illegale ma non lo è di persé la prostituzione che però non viene riconosciuto come mestiere e non è soggetto a tasse. Pertanto una persona che decide di fare la prostituta non ha, neppure volendo, la possibilità di regolarizzarsi col fisco, anche se in realtà, proprio per il motivo già citato, più che non avere la possibilità di regolarizzarsi non è tenuta a farlo, come mostrato dalla sentenza riportata. Ora alla luce di questa scoperta, si possono fare due cose: la prima è reintrodurre la prostituzione come mestiere, tassarla e regolarizzarla, nei luoghi e nei modi in cui essa viene esercitata. La seconda è continuare a fare finta di niente e andare avanti così come si è fatto finora ma non mi stupirei a questo punto se chiunque si trovasse a dover "riciclare del denaro" o a voler evadere il pagamento delle tasse su tale denaro, affermasse che tale cifra sia frutto delle marchette fatte dalla moglie o da se stesso. Esisterebbe anche una terza possibilità che sarebbe quella della tolleranza zero, ovvero vietare la prostituzione in ogni sua forma ma si finirebbe solamente per rendere ancora più sommerso e gettare ancor più in mano alla malavita un giro di affari e sesso che sicuramente una legge del genere non riuscirebbe a stroncare. Ultima modifica di momo-racing : 06-02-2006 alle 22:02. |
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