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#1 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
Città: Ivrea-Milano
Messaggi: 381
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I diritti delle merci
A partire dal secolo XVII, la richiesta di caffè cacao e zucchero continuava ad aumentare in modo addirittura esplosivo: il mercato dei prodotti coloniali imponeva pertanto livelli di produzione sempre maggiori. Le Americhe offrivano terre fertili in misura quasi illimitata: ma la mano d’opera era drammaticamente insufficiente.
Ci fu allora qualcuno che fece una memorabile scoperta: si accorse che gli esseri umani non godevano degli stessi diritti degli animali! Si pose subito riparo a questa lacuna: e anche gli esseri umani ebbero gli stessi diritti che già avevano gli animali. Gli indigeni furono allora cacciati come animali; catturati come animali; incatenati come animali; costretti lavorare come animali. Purtroppo gli Amerindi erano gracili e non reggevano ai ritmi di lavoro richiesti dal mercato: ma per fortuna i popoli neri dell’Africa erano più robusti. Il prelevamento e il trasporto di questa mano d’opera su navi appositamente attrezzate, nonostante il calo per mortalità nei trasferimenti, fu reso economicamente conveniente da abili professionisti: e costoro, rispettando le rigorose leggi del mercato, riuscirono sempre, con tenacia e duro lavoro, a rifornire le piantagioni della mano d’opera necessaria. Dobbiamo riconoscere che l’attività di questa categoria di professionisti, spesso ingiustamente criticati (li hanno chiamati negrieri!), ha invece dato un’impronta fondamentale alla configurazione etnica, politica ed economica del Nuovo Mondo. Configurazione etnica, politica ed economica che, con secoli di ritardo, viene oggi considerata particolarmente vantaggiosa: e che Finanzieri ed Economisti internazionali stanno pianificando ed estendendo in tutta Europa. Succede periodicamente che un economista o un industriale faccia notare, con il rigoroso distacco degli scienziati, che gli esseri umani non godono tuttora degli stessi diritti delle merci! Sono convinto che questa osservazione, semplice solo in apparenza, costituirà invece il punto di partenza per un nuovo grandioso passo in avanti dell’intera società umana. Chiedo scusa per questa “tirata” amara e sarcastica, ma mi indigno sempre quando “qualcuno che conta” torna a presentare lo spostamento definitivo (meglio dire la deportazione), di interi popoli dalla loro terra natale, in altri Paesi, soltanto per la momentanea convenienza economica di Chi vuole disporre, con sovrabbondanza, di mano d’opera a basso prezzo. Si tratta né più né meno della variante moderna dello schiavismo di qualche secolo fa: oggi non è più necessario catturare con razzie, incatenare e trasportare a forza su navi, in condizioni bestiali, degli esseri umani. Oggi è sufficiente impoverire intere regioni, non tanto con azioni quanto con “omissioni” mirate; presentare a quei popoli affamati le immagini televisive, più apparenti che sostanziali, della nostra opulenza; e incoraggiarle a migrare “spontaneamente”, pagando addirittura con le loro estreme risorse, gli scafisti, i nuovi moderni negrieri. I nuovi schiavi potranno così, ancora una volta, essere deportati su navi, in condizioni bestiali, verso il proprio sfruttamento. I NUOVI SCHIAVISTI C’è una notizia falsa e tendenziosa che viene fatta circolare ad arte in modo quasi subliminare: “Dobbiamo incoraggiare l’immigrazione: saranno infatti gli immigrati a pagarci le pensioni”. Gli immigrati “regolari” , che lavorano onestamente, rispettano le nostre leggi e pagano le tasse, versano naturalmente anche i contributi per provvedere alla “propria” pensione: ma per quale principio dovrebbero pagare, in aggiunta alle proprie, anche le nostre pensioni? I “buonisti” che suggeriscono questa enormità sono in realtà dei veri e propri “schiavisti”: di fatto considerano gli immigrati come mano d’opera da sfruttare. Gli immigrati che lavorano “in nero” sono (purtroppo!) ricattati e intensamente sfruttati: ma ovviamente non versano contributi. E’ quindi ancora più immorale pensare di sfruttare “legalmente” anche coloro che sono immigrati e lavorano rispettando le nostre leggi. Sul piano normativo, poi, questa idea di sfruttare gli immigrati non è fortunatamente possibile: secondo la legge italiana, infatti, se un lavoratore straniero non ha maturato la pensione, al momento di tornare nel proprio paese ha il diritto di farsi rimborsare i contributi che ha versato. Proprio come si usa in ogni paese civile del mondo. E proprio come la stessa legge italiana non consente di fare ai propri cittadini. |
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#2 |
Senior Member
Iscritto dal: Sep 2002
Messaggi: 2910
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Aggiungo 3 tristi parole:
vedi Bossi-Fini
__________________
...Grazie caro Lolek! |
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#3 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Cavalese
Messaggi: 2093
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Non da invece garanzie, tutele e regole a chi vuole venire per lavorare? |
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#4 | |
Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Messaggi: 280
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#5 |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
Città: Ivrea-Milano
Messaggi: 381
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Una volta che hai un clandestino sei già di fronte a una violazione della legge.
L'unico modo per fronteggiare il problema e' evitare che ci siano i clandestini. Ed è possibilissimo. Se ci sono clandestini è perchè continua a fare comodo che sia così a molte persone. P.s. Aiutatemi a ricordare chi vuole dare il diritto di voto ai cittadini stranieri... |
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#6 | |
Senior Member
Iscritto dal: Mar 2004
Messaggi: 1451
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Quote:
Regolaizzarli tutti? Pigliarli a cannonate alle frontiere?
__________________
Ciao ~ZeRO sTrEsS~ |
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#7 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Cavalese
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#8 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Cavalese
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#9 | |
Senior Member
Iscritto dal: Jan 2002
Città: Cavalese
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#10 | |
Senior Member
Iscritto dal: Nov 2002
Città: Ivrea-Milano
Messaggi: 381
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Cosa fai tu a chi si infila dalla finestra per entrarti in casa? Altra domanda Secondo te se si diffonde la voce che chiunque riesca a entrare in Italia ci rimane cosa succede? Non andranno mica in Grecia, verrano qua; i greci sparano, noi gli mandiamo il comitato di benvenuto. Insomma non volete i clandestini? Li prendete quando sbarcano li riportate nel villaggio da dove sono arrivati e ce li rimettete dentro, che tutti quanti vedano che non ne vale la pena! Se beccati in mare gli fate invertire la rotta. "sostenere che la marina militare non debba ricorrere all’uso della forza mi fa venire in mente quelli che vorrebbero fare i medici ma svengono alla vista del sangue." A che cazzo serve una marina militare? Convertiamo le navi in traghetti e organizziamo un servizio di trasporto gratuito. Secondo voi è essere troppo duri ![]() e allora tenetevi i clandestini! P.s. In ogni caso tutto questo si riassume nell'applicare alla lettera la bossi-fini senza magistrati compiacenti (chissa nei confronti di chi) fanno di tutto per aggirare la legge. Ultima modifica di Fumereo : 10-09-2005 alle 18:24. |
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