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Old 16-02-2006, 19:00   #1
Enel
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Finalmente si inizia a pensare ai rigassificatori...

Da il gazzettino

Trieste
Mentre il Paese dà fondo alle sue riserve strategiche di gas come se fossimo in guerra, ieri, il Friuli Venezia Giulia ha fatto un passo avanti verso quella che viene considerata una exit-strategy dalla dipendenza del metano proveniente dalla Russia. La holding Friulia ha infatti siglato con il colosso energetico spagnolo Endesa un accordo grazie al quale sarà socia nella società di progetto che realizzerà lŽimpianto di rigassificazione off-shore al largo nel Golfo di Trieste.

I dettagli dell'operazione sono ancora da definire ma è già stato fissato che Endesa curerà la realizzazione del progetto mentre la holding regionale si occuperà del project financing dell'opera che avrà un investimento di 900 milioni di euro. I piani della società iberica, già presente a Monfalcone con la sua centrale, sono di realizzare una grande chiatta a 14 km dalla costa davanti alla foce dell'Isonzo, in linea con il metanodotto della rete Snam che già arriva a Vilesse. La struttura sarà ancorata al fondale del Golfo con due silos da 160 mila metri quadrati ciascuno. La società ritiene che l'impianto avrà un basso impatto ambientale essendo in buona parte sotto il livello del mare. Si tratterebbe di una piattaforma lunga 270 metri (poco meno di una nave metaniera) e larga 100, posizionata in una zona al di fuori delle rotte navali dove il fondale misura 23,5 metri. Il rigassificatore permetterà di far arrivare una capacità annuale di 8 miliardi di metri cubi di gas. Per la sua costruzione sono previsti 36 mesi di lavori da quando arriverà l'autorizzazione del Ministero delle Attività Produttive, ma la prima riunione della Conferenza dei servizi potrebbe essere convocata già tra una ventina di giorni. In questa sede verranno avviate le procedure per la Via, la sicurezza e per le attività di competenza della Regione.

«LŽaccordo è un passaggio importante nella strategia di crescita di Endesa in Europa. In questa regione abbiamo già investito quasi 70 milioni di euro nell'ambientalizzazione della centrale di Monfalcone ed ulteriori 350 milioni di euro saranno investiti nella riconversione a gas dellŽimpianto», ha detto il presidente di Endesa Italia e Ceo del gruppo in tutta Europa, Jesun Olmos che ha aggiunto come solo in Italia la società intende investire circa 1,5 miliardi di euro entro il 2009 e il Friuli Venezia Giulia rappresenta unŽarea fondamentale per lo sviluppo di Endesa.

Quanto, invece, alla presenza di Friulia nell'operazione, questa vuole creare un sistema di vantaggio competitivo per le multi-utilities regionali e per i grandi utenti privati regionali. «Questo progetto, i cui benefici sono destinati a ripercuotersi direttamente sulla comunità di tutta lŽarea friulana e del Triveneto, ci vede protagonisti, coerentemente alla nuova strategia di supporto alla crescita industriale e dei servizi della nostra regione"»hanno commentato i due amministratori delegati della società, Federico Marescotti e Michele Degrassi, che con Olmos ieri hanno fatto visita al presidente della Regione Riccardo Illy per discutere anche di altri temi riguardanti l'energia in regione e in particolare sugli investimenti nelle fonti rinnovabili. Un campo nel quale Endesa realizzerà nel sud Italia, nei prossimi due anni, parchi eolici per 400 Mw.



«Non c'è ostilità preconcetta agli impianti di rigassificazione, ma deve prima esserci un piano energetico - ha detto sempre ieri il presidente regionale dei Verdi, Gianni Pizzati - la soluzione a mare è molto più critica, e con molti punti oscuri. Non vorremmo fosse un altro progetto come il Corridoio 5, che non sta in piedi. Nel piano energetico c'è spazio per un aumento di produttività del gas naturale, ma non vorrei che questo impianto sia mettere il carro davanti ai buoi. Non si può bypassare il piano energetico, snodo dell'intera questione».



Giulio Benedetti
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Old 16-02-2006, 19:06   #2
gpc
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Ma cosa sono esattamente i "rigassificatori"?
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Old 16-02-2006, 19:10   #3
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Ma cosa sono esattamente i "rigassificatori"?
trasformano il gas liquido trasportato con le navi in gassoso
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Old 16-02-2006, 19:21   #4
jumpermax
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l'unico modo per sottrarsi ai capricci dei russi....
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Old 16-02-2006, 19:29   #5
gpc
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Originariamente inviato da Enel
trasformano il gas liquido trasportato con le navi in gassoso
Ah e io che pensavo chissà cosa...
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Old 16-02-2006, 19:31   #6
momo-racing
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trasformano il gas liquido trasportato con le navi in gassoso
in pratica un buco???
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Old 17-02-2006, 18:32   #7
Enel
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Mi è arrivata la bolletta del gas!

In un anno la tarriffa al metro cubo è passata da 0.32 a 0.44 euro (iva esclusa chiaramente...) ...
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Old 17-02-2006, 22:34   #8
indelebile
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l'unico modo per sottrarsi ai capricci dei russi....

un altro punto di vista


Rigassificatori: una soluzione energetica per niente... risolutiva.

La crisi del gas ha portato sulle prime pagine la questione rigassificatori. Con il solito tono d'urgenza, politici e giornalisti sono saltati sul carro della nuova panacea per tutti i mali energetici. Unico ostacolo? Gli ottusi cittadini, che non vogliono saperne. Fine delle informazioni.
Non è mio compito, né competenza, discutere sugli eventuali problemi alla salute ed all'ambiente, non lo faccio neppure con il nucleare: sono sufficienti i dati sulle faccende strettamente energetiche per capire se una strada è percorribile.
Ad esempio, non si menzionano le soluzioni offshore: una di queste è all'avvio nel Nord Adriatico, a 15 km dalla nostra costa. Progettista Aker Kvaerner, trovate un esempio della costruzione qui. E' un terminal di rigassificazione con capacità di stoccaggio di 250.000 metri cubi. Costoso? Certo: ma forse la giusta mediazione tra le necessità energetiche e le legittime preoccupazioni dei cittadini.
Attenzione però: anche per il gas è stimato un picco di produzione, circa una decina di anni più tardi rispetto al petrolio (ma al consumo attuale!), quindi dobbiamo tenere ben presente che non si tratta di una soluzione definitiva. Tra la progettazione, la realizzazione e la messa in opera dei rigassificatori andiamo a finire tra il 2010 e il 2015: per quanto tempo saranno poi in grado di operare, cinque o sei anni? Rappresentano davvero un buon investimento? (Elargizioni di fondi europei a parte, naturalmente...) Non sarebbe meglio spendere i soldi per energie rinnovabili, di durata quasi eterna?
Un altro problema che si presenta a chi si ostina a mettere tutte le proprie uova nel paniere del gas è la situazione degli Stati Uniti. Il continente americano ha le proprie risorse di gas in via di esaurimento, diversamente da Eurasia, Nordafrica e Medio Oriente. E non c'è la possibilità di portarlo con gasdotti... oceanici: ecco quindi che gli Stati Uniti sono costretti, e lo saranno sempre più in futuro, ad importare gas liquefatto con le navi e rigassificarlo in loco. Infatti, anche negli USA c'è una corsa alla costruzione di rigassificatori, pena una prossima crisi energetica proprio sul gas (un insider dell'industria petrolifera ha affermato: "il gas liquefatto è l'ultima spiaggia degli Stati Uniti"). Davvero vogliamo trovarci in concorrenza con loro per l'accesso a limitate risorse di gas?
Limitate sì, perché già oggi c'è una carenza di impianti di liquefazione nei Paesi produttori: quindi il gas liquefatto è disponibile in quantità ridotte. E un'ulteriore shortage si prospetta nel campo delle navi da trasporto gas: considerando il tempo di carico, scarico e di viaggio dal Qatar, loro principale fornitore, solo gli USA avrebbero bisogno di 194 navi a loro completa disposizione. Ce ne sono abbastanza per tutti nel mondo?
Insomma, sembra che la questione gas non si risolva con la bacchetta magica dei rigassificatori, ma viceversa sia destinata a riprodurre lo scenario del petrolio. I produttori di gas sono più o meno gli stessi Paesi, problematici, che producono petrolio, e chi ci dice che non preferiranno infilare il gas in un tubo e inviarlo in Cina, invece di costruire costosi impianti di liquefazione per i nostri usi?
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Old 17-02-2006, 22:47   #9
FastFreddy
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Originariamente inviato da indelebile
Non sarebbe meglio spendere i soldi per energie rinnovabili, di durata quasi eterna?
Sarebbero?

A parte la fissione nucleare vedo ben poche fonti alternative e per la fusione si è ancora in alto mare....

Riguardo l'eolico, solare, etc. spero che sia ormai assodato che non possano soddisfare le richieste energetiche attuali (figuriamoci quelle future, visto il trend in costante crescita)
__________________
La mia config: Asus Z170 Pro gaming, Intel i5 6600k @4.5Ghz, cooler master 212x, corsair vengeance 8Gb ddr4 2133, SSD sandisk ultra II 480Gb, Gainward GTX960 4Gb, Soundblaster Z, DVD-RW, ali Corsair CX750M, Case Thermaltake Suppressor F31
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Old 03-03-2006, 09:36   #10
Enel
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http://www.verdilivorno.it/offshore.htm





Ultima modifica di Enel : 03-03-2006 alle 09:41.
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Old 03-03-2006, 09:52   #11
sider
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Aumentiamo la distanza dalla costa e risolviamo tutto
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Old 03-03-2006, 09:56   #12
speck
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ignoriamo le proteste

dei verdi a cui non andrà mai bene niente e si costruisca lo stesso !!!

Qualunque soluzione è sbagliata e devono contestarla per forza!!! Anche l'eolico contestano !!! Sono invotabili !!
__________________
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Old 03-03-2006, 09:59   #13
plutus
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Città: paris again...
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Originariamente inviato da speck
Qualunque soluzione è sbagliata e devono contestarla per forza!!! Anche l'eolico contestano !!! Sono invotabili !!
sono come le angurie: verdi fuori, rossi dentro
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Old 03-03-2006, 10:06   #14
Topomoto
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Per quanto mi riguarda basta calcolare il raggio entro il quale è potenzialmente pericoloso, e piazzarlo a debita distanza dalla costa.
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Old 03-03-2006, 10:08   #15
Enel
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Originariamente inviato da Topomoto
Per quanto mi riguarda basta calcolare il raggio entro il quale è potenzialmente pericoloso, e piazzarlo a debita distanza dalla costa.
E' così semplice... facciamolo in mezzo all'Atlantico poi con un sistema wireless trasferiamo il gas.
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Old 03-03-2006, 10:11   #16
Topomoto
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Originariamente inviato da Enel
E' così semplice... facciamolo in mezzo all'Atlantico poi con un sistema wireless trasferiamo il gas.
Non credo sia "pericoloso" per qualche migliaio di chilometri.....
Seriamente, che siano 20, 30 o 50 km non credo che la spesa sarebbe insostenibile.
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Old 03-03-2006, 10:13   #17
Enel
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Originariamente inviato da Topomoto
Non credo sia "pericoloso" per qualche migliaio di chilometri.....
Seriamente, che siano 20, 30 o 50 km non credo che la spesa sarebbe insostenibile.
Dai disegni riportati sulle cartine basterebbe spostarlo più in la di soli 10 km per raggiungere la Corsica, poi in francesi si incazzano!
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Old 03-03-2006, 10:29   #18
Topomoto
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Originariamente inviato da Enel
Dai disegni riportati sulle cartine basterebbe spostarlo più in la di soli 10 km per raggiungere la Corsica, poi in francesi si incazzano!
Il tratto di costa tra Pisa e Livorno dista poco meno di 100km dalla Corsica
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Old 03-03-2006, 10:32   #19
sider
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Originariamente inviato da Enel
Dai disegni riportati sulle cartine basterebbe spostarlo più in la di soli 10 km per raggiungere la Corsica, poi in francesi si incazzano!
Si incazzeranno comunque.
Non capisco queste paure, abbiamo le città attraversate da km e km di condotte piene di gas, gente che non fa la manutenzione alle caldaie ecc. ecc. e gli incidenti succedono molto ma molto raramente.
Un impianto moderno super-controllato potrebbe avere problemi solo per sabotaggio.
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Old 03-03-2006, 10:32   #20
sempreio
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Città: spero ancora per poco in italia
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Originariamente inviato da Enel
Dai disegni riportati sulle cartine basterebbe spostarlo più in la di soli 10 km per raggiungere la Corsica, poi in francesi si incazzano!

off-topic sei lo stesso enel che scrive sul forum di tele pordenone?
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