LG V40 ThinQ, un gran flagship... se fossimo nel 2018: la recensione

LG V40 ThinQ, un gran flagship... se fossimo nel 2018: la recensione

LG V40 ThinQ è certamente uno degli smartphone più interessanti di questo momento. Dispone di cinque fotocamere, funzionalità avanzate di ogni tipo, offre una grande fluidità e l'esperienza d'uso multimediale è a livello top grazie al buon display OLED, allo speaker integrato e all'audio di qualità anche in cuffia. L'autonomia non è da primato e lo Snapdragon 845 potrebbe diventare presto molto vecchio, soprattutto a questo prezzo

di pubblicato il nel canale Telefonia
LG
 

Recensione LG V40 ThinQ

Se dal punto di vista commerciale la Serie G di LG è quella più interessante, il vero flagship dei coreani è ogni anno il modello della Serie V. Oltre alle caratteristiche al top, quest'ultima famiglia di LG vanta solitamente le migliori soluzioni tecniche abbinate a una struttura con certificazione di tipo militare per quanto riguarda la resistenza ad urti e condizioni ambientali estreme, soluzioni all'avanguardia per quanto riguarda il comparto fotografico, e tecnologie ricercatissime anche per l'audio in cuffia. Tutte queste caratteristiche le possiamo ritrovare su LG V40 ThinQ, che è arrivato in Italia dopo una lunga gestazione.

[HWUVIDEO="2697"]LG V40 ThinQ recensione: ha tutto, ma...[/HWUVIDEO]

Annunciato ad inizio ottobre e arrivato dopo qualche settimana nei primi mercati, LG V40 ThinQ è diventato disponibile in Italia quasi a ridosso del Mobile World Congress e delle nuove tecnologie che faranno da apripista nel settore per tutto il 2019. Abbiamo quindi sotto la scocca il processore Qualcomm Snapdragon 845 a 10-nm, quando a Barcellona vedremo certamente le prime soluzioni con Snapdragon 855 a 7-nm; e anche il display potrebbe pagare il pegno rispetto alle tecnologie della next-gen. Questo, però, non significa che V40 ThinQ non sia un terminale valido e sia da scartare a priori, anche perché potrebbe essere molto lungimirante in diverse aree.

Come scrivevamo poco sopra, infatti, la famiglia V si caratterizza per alcune scelte che si ripetono di anno in anno: ad esempio lato audio V40 ThinQ ha dalla sua un Quad DAC Hi-Fi capace di gestire flussi audio a 32-bit e orientato naturalmente all'ascolto in cuffia ad alta qualità. L'uscita garantita dal nuovo flagship coreano è infatti fra le più pulite e potenti della sua categoria, e anche quando si tratta di audio "nativo" dello smartphone attraverso gli speaker integrati si può fare affidamento alla tecnologia Boombox che avevamo già visto su LG G7 ThinQ: semplicemente appoggiando il dispositivo alla scrivania, o ad una scatola, la scocca fa da cassa di risonanza e diffondendo le vibrazioni prodotte amplifica l'audio in uscita.

Funziona? Funziona, ma ovviamente non aspettatevi una diffusione Hi-Fi dal piccolo speaker integrato!

Clicca qui per la scheda tecnica di LG V40 ThinQ

Ma a caratterizzare il nuovo LG V40 ThinQ è ovviamente il curatissimo comparto foto, formato da un totale di ben cinque moduli: tre sono al posteriore, due all'anteriore. La fotocamera principale si compone per l'esattezza di un modulo da 16 MP con obiettivo ultra-grandangolare ad apertura f/1.9 e con campo di visione di 107°, una scelta non esageratamente estrema per garantire una buona resa con una distorsione accettabile; abbiamo poi un modulo con sensore da 12 MP e obiettivo normale ad apertura f/1.5 il cui campo di visione è di 78°; e infine un sensore ancora una volta da 12 MP con teleobiettivo per lo zoom ottico con campo di visione da 45° e apertura f/2.4. Solo il modulo standard ha un sensore con grandezza dei pixel di 1,4μm, mentre gli altri due si fermano a 1,0μm.

LG V40 ThinQ
OS (al lancio)
Android 8.1 Oreo con LG UX 7.1
Processore
Qualcomm Snapdragon 845 a 10-nm
4 x Kryo 385 @ 2.8 GHz
4 x Kryo 385 @ 1.7 GHz
RAM
6 GB LPDDR4X
Display
OLED 6,4" (19.5:9), HDR10
Risoluzione
3120 x 1440 px (538 PPI)
Storage
128 GB UFS 2.1
Espandibili via microSD
Fotocamere

Retro:
Standard: 12 MP, 27mm, f/1.5 OIS, Dual Pixel PDAF
Super Wide: 16 MP, 16mm, f/1.9, No AF
Telephoto 2x: 12 MP, 52mm, f/2.4 OIS, PDAF
Video: 4K Ultra HD @ 60 fps HDR EIS

Fronte:
Standard: 8 MP, 26mm, f/1.9
Wide: 5 MP, 21mm, f/2.2
Video: Full HD @ 30 fps

Extra

4G LTE Cat. 16 (1024 Mbps in download)
Wi-Fi 802.11ac Dual-band
Bluetooth 5.0
NFC
Radio FM
Dual SIM ibrido (Nano)
Sensore d'impronte posteriore
Riconoscimento del volto 2D
Certificazione IP-68
Certificazione MIL-STD-810G

Porte
USB Type-C 2.0
Batteria
3.300 mAh
Ricarica rapida 18W (50% in 36 min.)
Ricarica wireless Qi 10W
Dimensioni
158,8 x 75,7 x 7,6 mm
Peso
169 grammi

La fotocamera anteriore si compone di due moduli separati: il primo da 8 MP con obiettivo standard, apertura f/1.4 e pixel grandi 1,12μm; il secondo con obiettivo wide, apertura f/2.2 e sensore da 5 MP con pixel grandi 1,12μm.

Le fotocamere sono inoltre corredate da un software estremamente avanzato che non solo fa uso dell'Intelligenza Artificiale per il miglioramento degli scatti, ma anche e soprattutto da alcune soluzioni molto interessanti. Una fra queste, oltre a quelle più strettamente goliardiche, è quella che permette di scattare a distanza di pochissimi istanti con le tre fotocamere posteriori, in modo da avere tre foto a piena risoluzione da cui poi scegliere la resa migliore. Ed è inoltre possibile anche avere un'anteprima delle tre fotocamere durante la fase dello scatto (anteprima tripla).

Sul nuovo modello l'AI può stabilire anche i tempi di scatto, e non solo la saturazione e il bilanciamento cromatico, in base agli elementi presenti nell'inquadratura, e non mancano le funzionalità tipiche di Google Lens. Abbiamo poi il supporto della tecnologia Dual PDAF che offre una messa a fuoco automatica più veloce rispetto alle precedenti tecnologie usate dalla società, e un autofocus di tipo continuo fino a quando non si preme sul pulsante di scatto. Non manca l'HDR, per evitare sfondi sovraesposti o soggetti sottoesposti. Insomma, la fotocamera posteriore di LG V40 ThinQ punta ad essere uno dei motivi predominanti nella scelta del nuovo modello. E non finisce qui.

LG V40 ThinQ viene proposto con un retro in vetro opaco che impedisce la formazione delle fastidiosissime impronte digitali pur mantenendo "premium" l'estetica del dispositivo, e dispone di tutte le certificazioni per stare tranquilli durante l'uso: la certificazione IP68 lo "protegge" da intrusioni di liquidi e polveri; la certificazione MIL-STD-810G da urti e cadute da una certa altezza, ambienti estremamente umidi, e condizioni "estreme" di vario tipo. Questo non significa che V40 ThinQ può essere scaraventato con violenza contro muri e pavimenti, ma che rispetto alla media della categoria ha un valore aggiunto in termini di robustezza e usabilità in diverse circostanze.

Sul piano dell'hardware abbiamo due versioni in Italia: entrambe adottano 6 GB di RAM, mentre per quanto riguarda lo storage troviamo versioni da 64 o 128 GB, con memorie UFS 2.1, espandibili via microSD. Il display è invece un ampio OLED FullVision da 6,4" a risoluzione Quad HD+, precisamente da 3120x1440 pixel, con aspect-ratio di 19,5:9 e supporto a HDR10. Ad alimentare il tutto troviamo una batteria da 3.300 mAh che può essere ricaricata rapidamente (Quick Charge 3.0), anche via wireless, e per quanto riguarda lo sblocco ci si può affidare al sensore d'impronte posteriore e al riconoscimento facciale. Non mancano: Radio FM, Bluetooth 5.0, NFC, 4G LTE-A con tecnologia 4 Band CA e porte USB-C.

Ma c'è una cosa che sorprende sin dalla prima volta che si usa LG V40 ThinQ: il peso. I 169 grammi riportati dalla bilancia sono pochi, pochissimi se pensiamo alle dimensioni del display e ai materiali utilizzati.

Software ed esperienza d'uso

Per il suo top di gamma LG sceglie l'interfaccia LG UX 7.1, caratterizzata in Italia da un'animazione di apertura con logo TIM. Lo smartphone arriva nel Belpaese in partnership con l'operatore telefonico, ma la sua presenza è ben limitata: oltre all'animazione c'è anche qualche elemento che riconduce a TIM, come ad esempio un widget presente in Home al primo avvio che per fortuna è disattivabile. Lo smartphone può essere acquistato nei punti vendita TIM a prezzo pieno, 999€, o in abbinamento ad un contratto con l'operatore a 23€ al mese per 30 mesi per un totale di 729€. È quest'ultima la formula che suggerisce la stessa LG.

Lato software abbiamo una personalizzazione abbastanza marcata di Android 8.1 Oreo, sia per quanto riguarda l'estetica, sia la disposizione di vari elementi. Ad esempio la schermata delle Impostazioni è suddivisa in quattro diverse tab, rete, suono, display e generali (ma si può attivare la vista ad elenco), mentre al primo avvio non è presente l'"app drawer", ovvero quello spazio dedicato alle app installate sullo smartphone. Al suo posto troviamo un'impostazione alla iPhone, con tutte le app che si riverseranno una volta installate all'interno della schermata Home, fra widget e altri elementi. La capacità di personalizzazione di LG V40 ThinQ sin dal primo avvio è pressappoco totale, con innumerevoli opzioni a scelta dell'utente.

Fra le funzioni presenti abbiamo la possibilità di configurare in pochi passaggi un Server multimediale, o sfruttare la tecnologia LG AirDrive per condividere e gestire i contenuti presenti nello smartphone con un computer esterno in modalità wireless. Ci si può sbizzarrire anche e soprattutto nel comparto audio: abbiamo infatti la possibilità di equalizzare qualsiasi suono in uscita sia con preset, sia manualmente, o abilitare diverse tecnologie proprietarie e non per modificare l'audio sulla base dei propri gusti. Su LG V40 ThinQ ritroviamo l'ottimo Hi-Fi Quad DAC, che consente di ottimizzare l'uscita sonora in cuffia attraverso diversi profili, filtri, o modificando il bilanciamento dei due canali delle cuffie.

Si può inoltre attivare il DTS:X 3D Surround, un'altra tecnologia che consente di virtualizzare l'audio gestito dallo smartphone in modo che dia l'impressione di avvolgere l'utente. Non si tratta di modalità volte ad attrarre il purista audiofilo, ma sono un'ottima aggiunta per chi intende migliorare e ottimizzare la resa delle proprie cuffie. In ogni caso la qualità audio offerta dal V40 ThinQ, e non è una sorpresa, è ad altissimi livelli rimanendo in campo smartphone.

Sono tantissime anche le modalità di personalizzazione del display: è supportato l'Always-On, con informazioni sempre attive su schermo anche a display spento; e abbiamo la possibilità di personalizzare il colore della barra superiore intorno alla notch. Si possono anche modificare la risoluzione dello schermo e la temperatura colore (anche in questo caso con preset e manualmente), attivare una modalità "Video HDR" per migliorare la riproduzione di video, attivare la Vista comfort per le ore notturne o ridurre le dimensioni della schermata per l'uso con una mano. Lo smartphone include inoltre diverse "estensioni" pensate per l'ottimizzazione delle prestazioni e il miglioramento dell'esperienza d'uso.

Fra queste abbiamo Context Awareness, una tecnologia che consente di rilevare particolari condizioni ambientali (tramite geolocalizzazione e connessione Wi-Fi, o quando si abbinano determinate periferiche) e attivare impostazioni dedicate senza alcuna interazione da parte dell'utente. Immancabile, infine, il toc toc per attivare o disattivare lo schermo con due colpetti sullo stesso.

Da non dimenticare infine il tasto sulla parte sinistra, proprio sotto al bilanciere del volume, che serve a richiamare l'assistente virtuale predefinito, Google Assistant, se si preme una volta, o la funzione Google Lens, se si preme due volte in rapida successione.

Prestazioni, display, autonomia: analisi tecnica

LG V40 ThinQ è uno smartphone moderno in tutte le caratteristiche tecniche offerte, ad eccezione della opinabile scelta di venderlo con ancora Oreo a bordo, e della piattaforma hardware impiegata: il SoC è infatti quello che abbiamo visto su quasi tutti i flagship della generazione 2018. Arriva un po' tardi, quindi, implementando il seppur ottimo Qualcomm Snapdragon 845 alla fine della sua corsa: già a inizio marzo vedremo i primi top di gamma con Snapdragon 855, con il nuovo processore che promette prestazioni ben più elevate abbinate ad un'efficienza superiore. Il dispositivo si comporta comunque ottimamente in tutti gli ambiti, alla stregua di tutti gli smartphone di ultima generazione. Possiamo dire che farsi problemi per il SoC usato può essere esagerato, ma è chiaro che i dispositivi con SD855 avranno una marcia in più, oltre al probabile supporto alle reti 5G.

Di seguito riportiamo i benchmark che abbiamo eseguito con il terminale.

Per quanto riguarda il display abbiamo realizzato come di consueto la nostra analisi al colorimetro: LG V40 ThinQ offre una luminosità massima di 567 cd/m², con un rapporto di contrasto naturalmente molto elevato garantito dalla presenza di un pannello OLED. Ci troviamo di fronte ad un'unità Quad HD dai buoni angoli di visione, non luminoso come altri modelli, ma comunque estremamente valido in tutte le circostanze. Anche per quanto riguarda la resa cromatica il pannello si difende molto bene: LG dichiara il supporto dello standard DCI-P3, e nel nostro test il triangolo di riferimento è del tutto coperto; e non è da dimenticare il supporto ad HDR10 e Dolby Vision.

Siamo rimasti invece un po' delusi dal risultato ottenuto con il test d'autonomia, realizzato utilizzando uno script automatizzato che, una volta impostata la luminosità massima di 200 nits, simula il comportamento umano durante una sessione di navigazione web fino allo spegnimento automatico per batteria scarica. Nel nostro test abbiamo superato le 9 ore, che non è in assoluto un risultato pessimo, ma relativamente alla media della categoria è piuttosto basso. Ci sembra lecito credere in qualche incompatibilità o problematica che non siamo riusciti ad evitare nei nostri tentativi. L'autonomia di LG V40 ThinQ è comunque standard: si raggiunge la giornata ma difficilmente si possono superare le 24 ore su una singola carica. Del resto la batteria da 3.300 mAh non può fare miracoli, mentre per una ricarica completa sono richieste poco meno di 2 ore (da 0), mentre in mezzora si ottiene una carica pari a circa il 40%.

Fotocamera

Il comparto fotografico rappresenta una delle peculiarità principali di LG V40 ThinQ, e il fiore all'occhiello del dispositivo. Abbiamo già parlato delle funzionalità presenti nell'introduzione di questo articolo e ci sembra inutile ripeterci. Qui di seguito invece vi ricordiamo le caratteristiche tecniche delle tre fotocamere posteriori e delle due anteriori, e vi mostriamo l'interfaccia utente oltre ad alcuni sample in cui vi mostriamo le capacità reali sul campo delle fotocamere.

Fotocamere posteriori

  • Standard
    • Sensore da 12 MP, grande 1/2.6" (1.4µm)
    • Autofocus Dual Pixel, a rilevamento di fase
    • Obiettivo da 27mm con apertura f/1.5 OIS
  • Super Wide
    • Sensore da 16 MP, grande 1/3.1" (1.0µm)
    • Nessun autofocus
    • Obiettivo da 16mm con apertura f/1.9
  • Telephoto 2x
    • Sensore da 12 MP
    • Autofocus a rilevamento di fase
    • Obiettivo da 52mm con apertura f/2.4, OIS
  • Video
    • 4K Ultra HD @ 60 fps HDR EIS

Fotocamere anteriori

  • Standard
    • Sensore da 8 MP
    • Obiettivo da 26mm con apertura f/1.9
  • Wide
    • Sensore da 5 MP
    • Obiettivo da 21mm con apertura f/2.2
  • Video
    • Full HD @ 30 fps

L'app Fotocamera di LG è al solito una fra le migliori per Android, sia per quanto riguarda la composizione delle fotografie, sia per la registrazione dei video. Dispone di modalità automatiche e manuali anche per i video (cosa non sempre scontata), la possibilità di utilizzare l'Intelligenza Artificiale, e la modalità Triple Shot su cui vale la pena soffermarsi: attivata questa modalità e centrato un soggetto, non appena si scatta la foto verranno salvate tre fotografie diverse a rapida successione. Nel telefono troveremo infatti la stessa foto ripresa con i tre moduli posteriori, quindi una standard, una con lo zoom ottico e una con l'ultra-grandangolare.

Oltre a Triple Shot c'è inoltre la possibilità di sfruttare l'anteprima tripla: nell'interfaccia sono sempre presenti tre piccole icone che consentono di attivare i singoli moduli con una pressione. Mantenendo premute le icone, però, queste ultime diventano più grandi e mostrano l'anteprima del risultato di ciascuno dei tre moduli in tempo reale. In questo modo si può scegliere velocemente quello preferito e procedere con lo scatto senza rischiare di perdere l'attimo.

Lo smartphone supporta inoltre la modalità Ritratto (con sfondo sfocato) anche per la fotocamera anteriore, modalità di bellezza e anche di make up, e non può mancare lo Slow Motion, sia per l'intera registrazione, sia per una parte ben precisa.

Foto scattate con LG V40 ThinQ


Clicca sulle anteprime per vedere le foto originali


Ultra-wide


Standard


Zoom 2X


Ultra-wide


Standard


Zoom 2X


Selfie Standard (Modalità Portrait)


Selfie wide

Per quanto riguarda il comparto fotografico LG V40 ThinQ è uno degli smartphone più versatili in circolazione, e l'utente può letteralmente sbizzarrirsi sul piano delle opzioni a propria disposizione. Oltre alla comodissima modalità manuale ha dalla sua infatti cinque moduli con obiettivi tutti diversi: si può scattare con un ultra-grandangolare non troppo definito, ma dal sicuro impatto artistico; con un obiettivo normale in cui la post-produzione appare fin troppo marcata anche sotto la luce del sole; e con uno zoom che si è rivelato molto efficace anche in spazi interni. Le due fotocamere frontali sono anch'esse valide: la principale consente di scattare selfie singoli, mentre la secondaria è utile quando nell'inquadratura ci sono due o più persone. Quella di V40 ThinQ non è la migliore fotocamera su smartphone, ma offre ottime foto anche in modalità full-auto e si rivela sempre affidabile in tutte le circostanze.

Considerazioni finali

LG V40 ThinQ è uno smartphone decisamente solido in qualsiasi categoria. Sul piano hardware ha poco da invidiare a qualsiasi altro modello sul mercato: display OLED di grande qualità che sfrutta lo standard P3 e compatibile con l'HDR10; audio assolutamente ai vertici della categoria soprattutto in cuffia; ottime prestazioni e fluidità in generale del sistema; fotocamere di assoluta qualità. Anche lato software la LG UX è migliorata parecchio ed è decisamente ottimizzata: con lo Snapdragon 845 la fluidità è garantita in praticamente ogni circostanza, soprattutto con le app meglio sviluppate.

[HWUVIDEO="2697"]LG V40 ThinQ recensione: ha tutto, ma...[/HWUVIDEO]

Siamo rimasti un po' delusi dall'autonomia, ma da qualche parti bisogna pur raggiungere un compromesso. Il nuovo flagship coreano ha infatti un display da ben 6,4" ed è fra i più grandi della categoria, tuttavia pesa solo 164 grammi e questo si nota decisamente sin dalla prima volta che lo si utilizza. La batteria integrata è da 3.300 mAh e fa quel che può per alimentare l'hardware per una giornata intera, e ci riesce a meno che non lo si strapazza in maniera quasi oltraggiosa. Difficile, però, raggiungere le due giornate, a meno che non lo si tenga sulla scrivania a prender polvere.

Il problema più grande del nuovo V40 ThinQ è il "tempo": arriva sul mercato quando Snapdragon 845 sta per essere soppiantato dalla nuova piattaforma di Qualcomm e con il 5G alle porte. È lo stesso problema che avevamo sottolineato con Xiaomi Mi Mix 3, ma qui enfatizzato dal prezzo: se il top cinese viene proposto a una cifra ben inferiore rispetto alla media, LG V40 ThinQ ha un listino da top di gamma puro. C'è comunque da dire che le tecnologie alla base del nuovo top di gamma coreano sono nuovissime, e che le prestazioni di SD845 sono ottimali in ogni circostanza.

Ma ripetiamo che V40 ThinQ è uno smartphone estremamente solido, capace di soddisfare anche i palati più esigenti grazie alle sue caratteristiche tecniche al top.

PRO

  • Leggerissimo, nonostante le dimensioni
  • Ottima app Fotocamera
  • Jack audio e certificazione militare
  • Rivestimento anti-impronte al posteriore
  • Audio al top
  • Buon display OLED

CONTRO

  • Design da gen. 2018
  • SoC da gen. 2018
  • Autonomia deludente
  • Prezzo elevato
8 Commenti
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X3n015 Marzo 2019, 17:05 #1
ma non si stufano ad arrivare ogni volta 6 mesi in ritardo?
il_joe15 Marzo 2019, 18:34 #2
i filmati in slow mo fino a quanto arrivano?
Bartsimpson15 Marzo 2019, 20:53 #3
Ho avuto il G2, il G3 e il G4. Il G2 era molto innovativo e mi sono trovato bene, il G3 design e fotocamera fantastici, prestazioni così così e autonomia scarsa. Il G4 mi piaceva all'inizio ma la batteria durava troppo poco e gli aggiornamenti sono stati tralasciati, promesse e annunci ma alla fine... senza parlare del famigerato bootloop e altre diavolerie. Li ho comprati sempre per la batteria sostituibile ma quelle originali non si trovavano mai alla fine. Da quando sono passato al nokia 7 plus è guarita la mia fobia di caricare il telefono prima di uscire e lo metto in carica una notte su 2 anche se non scende mai sotto il 20/30%. L'autonomia per me è la prima caratteristica che guardo, tutto il resto viene dopo. La Lg non sembra puntare molto su questo aspetto!
dream8316 Marzo 2019, 00:46 #4

vergognosi

Samsung ha già aggiornato l's8, vecchio di due anni ad Android P mentre questi se ne escono con il modello di punta del 2019 con Android O. Chi ha scritto l'articolo non ha nemmeno elencato tra i contro la versione del software, evidentemente non sa qual é l'ultima release del robottino
Opteranium16 Marzo 2019, 18:01 #5
LG, dopo il mitico G2, non ne ha azzeccata una
CYRANO18 Marzo 2019, 10:28 #6
io ho Lg g5 da oltre 2 anni ed a parte la durata della batteria ( comunque sostituibile ) ne sono soddisfatto...


Cò,sàò,sò,ssò,
Remok18 Marzo 2019, 17:04 #7

come sempre di LG delude la gestione aziendale.

peccato veramente, da possessore felice del v30 ero rimasto deluso dal fatto che inizialmente non fosse commercializzato in Italia. poi hanno cambiato idea con 6 mesi di ritardo e ormai sono passato ad un'latro marchio.
peccato per LG che sta sfornando ottimi terminali, ma probabilmente nel marketing ancora proprio non ci siamo, non sanno comunicare come i marchi concorrenti e soprattutto la baracca sembra in mano ad un bambino di 3 anni che cambia idea ogni mese. peccato, veramente peccato.
azagthoth19 Marzo 2019, 15:17 #8
forse a 549 poteva essere interessante, figuriamo a quasi il doppio!!! Faranno la fine di HTC

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