Xiaomi Mi Mix 3, ritorna lo slider per eliminare la notch. La recensione

Se siete nati negli anni '90 o prima di telefonini cellulari con form factor a scorrimento (slider) ne avete visti tantissimo. E, in questa generazione, potrebbero tornare di moda per eliminarel'amata/odiata notch. Uno di questi, forse il migliore in questo momento, è Xiaomi Mi Mix 3, che rinuncia ad alcune caratteristiche per aggirare l'inestetismo e offrire comunque un elevatissimo rapporto schermo-cornici. Ecco la nostra recensione.
di Nino Grasso pubblicato il 06 Febbraio 2019 nel canale TelefoniaXiaomi
Recensione Xiaomi Mi Mix 3
Il 2018 è stato indubbiamente l'anno della notch, la piccola tacca nella parte superiore del display necessaria per implementare la fotocamera frontale e tutti i sensori ad orientamento frontale. Sin da subito si è capito che la maggior parte degli utenti più appassionati ha considerato la notch come un compromesso nel design, e i produttori più attenti hanno iniziato a cercare diversi metodi per aggirare la problematica: c'è stato chi ha ridotto le dimensioni della tacca il più possibile, chi ha implementato un design "a goccia", chi invece ha mantenuto il design con i due frame più pronunciati sopra e sotto, e soprattutto ci sono state due aziende che sono riuscite a fare a meno della tacca senza rinunciare a nulla: Oppo e Xiaomi.
Oppo Find X si è caratterizzato per la totale assenza di tacca all'interno di un dispositivo ineccepibile lato hardware, ma con diverse magagne lato software. L'azienda cinese ha utilizzato un sistema motorizzato che nel giro di pochissimi istanti è capace di spostare verso l'alto la parte del telaio contenente le fotocamere, sia quella frontale che quelle posteriori. Xiaomi Mi Mix 3, invece, è stato presentato qualche mese più tardi con una soluzione simile, ma decisamente più robusta e tradizionale sul piano meccanico: il terminale di Xiaomi, che tratteremo in questa recensione, utilizza uno slider vecchio stile, con l'utente che è chiamato a spostare mediante l'uso di un dito la parte che contiene il display.
Si tratta di un sistema che ci ha convinto sin da subito, ma con un problema: la forza richiesta per azionare lo slider è troppa, soprattutto se si utilizza il dispositivo in determinate posizioni. Da una parte questa caratteristica rende praticamente impossibile l'azionamento dello slider in maniera involontaria, dall'altra parte però l'interazione con la componente meccanica non è sempre fluida come si vorrebbe. Si tratta di un sistema che ci ha convinto di più rispetto a quello di Find X, soprattutto per quanto riguarda la durevolezza nel corso del tempo. Il sistema di Xiaomi sembra più robusto, anche se un po' meno veloce rispetto a quello di Oppo.
A differenza di Oppo Find X, inoltre, lo slider serve a far sgattaiolare dal display solo le due fotocamere frontali (da 24 e 2 MP), e non quelle posteriori. In questo modo è necessario fare affidamento allo slider molte meno volte rispetto ad Oppo Find X, che nascondeva con il telaio posteriore anche le fotocamere principali. Lo slider di Xiaomi Mi Mix 3 è inoltre personalizzabile: attivandolo, infatti, è possibile eseguire anche altre operazioni (come vedremo più avanti).
Clicca qui per la scheda tecnica di Xiaomi Mi Mix 3
Sul piano hardware il nuovo flagship di Xiaomi propone diverse soluzioni tipiche della fascia altissima: il display è un OLED a risoluzione derivata dalla Full HD, con una diagonale di 6,39" e un computo dei pixel pari a 2340 per il lato lungo, 1080 per quello corto. Secondo quanto rivelato dalla compagnia il pannello può offrire una luminosità massima di 600 nits (noi ne abbiamo misurati un po' meno, ma resta un pannello luminoso). Sotto la scocca abbiamo invece un processore Qualcomm Snapdragon 845 abbinato ad una GPU Adreno e a un comparto memorie particolarmente ricercato: da 6 a 10 GB per quanto riguarda la RAM, da 128 a 256 GB per quanto invece riguarda lo storage (su memorie UFS 2.0), che non è espandibile attraverso la microSD. In Italia il device arriva solo in un'unica variante da 6 GB di RAM e 128 GB di storage (senza considerare le varie importazioni non ufficiali).
Xiaomi Mi Mix 3 |
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OS (al lancio) | Android 9.0 Pie con MIUI 10 |
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Processore | Qualcomm Snapdragon 845 a 10-nm 4 x Kryo 385 @ 2.8 GHz 4 x Kryo 385 @ 1.7 GHz |
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RAM | 6 - 8 - 10 GB LPDDR4X |
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Display | OLED 6,39" (19.5:9) Screen-to-body: 85% |
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Risoluzione | 2340 x 1080 px |
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Storage | 128 - 256 GB UFS 2.0 Non espandibili |
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Fotocamere |
Retro: Fronte (pop-up manuale): |
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Extra | 4G LTE Cat. 18 (1200 Mbps in download) Wi-Fi 802.11ac Dual-band Bluetooth 5.0 NFC Dual SIM (Nano) Sensore d'impronte posteriore Riconoscimento del volto 2D |
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Porte | USB Type-C 1.0 |
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Batteria | 3.200 mAh Ricarica rapida |
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Dimensioni | 157,9 x 74,7 x 8,5 mm |
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Peso | 218 g |
Mi Mix 3 è ovviamente un dispositivo Dual-SIM dual-standby e dispone di ben quattro fotocamere: come abbiamo già detto due sono lungo la parte anteriore, da 24 MP più un sensore di profondità da 2 MP, mentre nella parte posteriore abbiamo altri due moduli. Quello principale è da 12 MP, dispone di tecnologia Dual Pixel per la messa a fuoco automatico e l'obiettivo è stabilizzato con apertura f/1.8; quello secondario è anch'esso da 12 MP, ma viene abbinato ad un teleobiettivo che dà la possibilità di offrire uno zoom 2x senza perdita di qualità. Per la registrazione dei video c'è il supporto dei 4K anche a 60 fotogrammi al secondo per quanto riguarda la fotocamera posteriore, mentre quella anteriore si ferma alla Full HD a 30 fps.
Sono molto interessanti le soluzioni di connettività offerte da questo terminale: il modem può collegarsi alle reti 4G LTE Gigabit da massimo 1,2 Gbps al secondo in download (Cat. 18), e non mancano ovviamente Wi-Fi ac dual-band, Bluetooth 5.0, NFC, per una dotazione che è completa come ci si aspetterebbe da un top di gamma di ultima generazione. Ma, come avviene sui dispositivi top, ci sono anche delle carenze: non abbiamo ad esempio il connettore audio da 3,5 millimetri, e il particolare sistema dello slider ha impedito la possibilità di ricevere la certificazione IP contro l'intromissione di liquidi e polveri. Attenti, infatti, ad immergere Mi Mix 3 sottacqua.
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coupon: %coupon% 486,75€ Compra oraLa batteria inoltre non è da primato: la capacità è di soli 3.200 mAh ed è supportata dalla ricarica che è rapida già con l'adattatore offerto in dotazione. Molto interessante la dotazione originale, di cui di solito non parliamo perché praticamente quasi sempre uguale per tutti i terminali: con il nostro Mi Mix 3 abbiamo trovato anche un caricabatterie wireless da 9V e 2A capace di caricare il device al contatto. Si tratta di una chicca che pochissimi altri produttori forniscono "di serie", ed è quasi sempre da acquistare separatamente.
Design, software ed esperienza d'uso
Il design di Xiaomi Mi Mix 3 è certamente una delle parti più riuscite, ed è tipico della famiglia del produttore cinese. Si caratterizza per un parte posteriore in vetro abbastanza liscia e scivolosa, e per il frame in metallo lucido quasi del tutto privo di soluzioni di continuita. Sulla parte posteriore abbiamo le due fotocamere, in alto a sinistra e con orientamento verticale, e il sensore d'impronte al centro e leggermente in alto. Nella parte più bassa c'è invece il logo Mix by Xiaomi, il tutto realizzato con una certa ricercatezza e nel nome dell'eleganza. Nella parte frontale non abbiamo nulla, oltre al display e cornici estremamente ridotte, un po' più evidenti nel lato inferiore.
E la fotocamera frontale? Come abbiamo detto i due moduli possono essere richiamati con lo slider: spingendo verso il basso il display vengono fuori, insieme ai vari sensori e alla scritta 24 MP Dual Camera. Come dicevamo il vetro posteriore è scivoloso, e inoltre cattura le impronte con una certa evidenza: l'unico modo per risolvere il problema è usare una cover, ce n'è una in dotazione che svolge perfettamente il suo compito ma la qualità non è elevatissima.
Xiaomi Mi Mix 3 viene naturalmente venduto con la personalizzazione proprietaria del produttore, quindi la MIUI in versione 10.0 basata su Android 9 Pie. Della versione stock non rimane molto: la grafica è quella sbarazzina e con tonalità molto chiare tipiche della personalizzazione cinese, e al primo avvio abbiamo tutte le app Google già preinstallate, e una pletora di app aggiuntive di Xiaomi, talvolte anche doppioni (come il Browser o Galleria, fra le tante) di quelle di Big G. Andando nella schermata sull'estrema sinistra abbiamo inoltre una sezione personalizzabile dedicata ai widget, che ricorda molto iOS (e forse non a caso).
Trattandosi di uno smartphone privo di cornici abbiamo la possibilità di implementare delle gesture per la navigazione: con uno swipe dal basso verso l'alto si torna alla Home, dal bordo di sinistra verso destra o viceversa si torna indietro, mentre con uno swipe prolungato dal basso verso l'alto si accede alle app in background. È ovviamente possibile usare i tasti on-screen standard, mentre fra le altre possibilità di personalizzazione abbiamo tantissime funzioni per la barra di stato superiore e anche per lo slider: azionando il meccanismo di default si accede alla fotocamera e si attiva quella frontale, ma si possono attivare - a scelta - diversi strumenti nativi, aprire applicazioni, oppure non fare nulla.
La MIUI consente inoltre di installare due istanze della stessa app, da usare con una o con l'altra SIM, mentre il launcher predefinito permette solamente di inserire tutte le app nella Home, alla iPhone per intenderci.
Prestazioni, display, autonomia: analisi tecnica
Xiaomi Mi Mix 3 non offre grandi sorprese per quanto riguarda le caratteristiche tecniche, e si configura come l'ennesimo dispositivo flagship della generazione 2018. Arriva un po' tardi, implementando l'ottimo Qualcomm Snapdragon 845 alla fine della sua corsa: già a inizio marzo vedremo i primi top di gamma con Snapdragon 855, con il nuovo processore che promette prestazioni ben più elevate. Il dispositivo si comporta piuttosto bene in tutti gli ambiti, alla stregua di tutti gli smartphone di ultima generazione, o almeno di quelli che dispongono di una personalizzazione grafica ottimizzata di Android che non pesa parecchio sull'hardware integrato.
Di seguito riportiamo i benchmark che abbiamo eseguito con il terminale.
Come possiamo vedere dai grafici sottostanti, inoltre, il display di Xiaomi Mi Mix 3 risulta particolarmente valido, sia per quanto riguarda la saturazione dei colori e la fedeltà cromatica in genere, sia per quanto invece riguarda la luminosità massima. Il pannello raggiunge 566 cd/m² per quanto riguarda la luminosità massima, anche se in modalità manuale può spingersi fino a circa 400 cd/m². Se il sensore di luminosità percepisce un'elevata luminosità d'ambiente attiva una modalità non applicabile manualmente spingendo la luminosità ai valori massimi raggiungibili dal pannello.
L'analisi al colorimetro del pannello consente inoltre di verificare alcuni caratteri salienti dello stesso: il bilanciamento del bianco è leggermente traslato verso colori freddi, come ormai vuole la moda del momento, mentre il triangolo di gamut dello spazio colore DCI-P3 si può dire interamente coperto. È buono anche il valore di saturazione dei vari colori primari e complementari, con una digressione minima rispetto allo standard e non percepibile ad occhio nudo, soprattutto da parte dell'utente meno allenato.
Sul fronte dell'autonomia operativa Xiaomi Mi Mix 3 è penalizzato dalla batteria da 3.200 mAh che il produttore ha deciso di implementare sul suo flagship. Si è trattato probabilmente di una scelta obbligata, visto che una batteria più grande avrebbe comportanto un peso maggiore per il terminale. E con Mi Mix 3 che supera già i 200 grammi per via delle dimensioni e della presenza dello slider, Xiaomi è dovuta giungere a compromessi. La durata della batteria è comunque buona e consente di raggiungere con agevolezza la giornata intera anche senza troppe rinunce, tuttavia la ricarica notturna è indispensabile praticamente sempre. Nel nostro test abbiamo sfiorato i 700 minuti in navigazione web via Wi-Fi impostando, al solito, la luminosità a 200cd/m². Si tratta di un valore nella media della categoria, e sicuramente sulla sufficienza.
L'autonomia di Xiaomi Mi Mix 3 è soddisfacente, non raggiungendo i picchi di altri dispositivi della concorrenza per via degli evidenti limiti nell'amperaggio. Si arriva a sera e la ricarica è rapida, e anche con l'accessorio per la ricarica rapida in dotazione non serve molto per portare il dispositivo dalla condizione di scarica fino al 100%: nei nostri test siamo riusciti a caricare completamente Mi Mix 3 in circa 1 ora e 45 minuti attraverso la ricarica senza fili, tecnologia che è pienamente sfruttabile senza dover acquistare ulteriori accessori. Per quanto invece concerne l'autonomia vera e propria ci attestiamo ad un valore di poco superiore ad 11 ore nel nostro test di autonomia in navigazione Wi-Fi, effettuato al solito con uno script che simula l'interazione umana nelle pagine web alla luminosità di 200 nits. All'atto pratico lo smartphone consente di arrivare a sera senza troppi problemi, ma richiede ogni giorno la ricarica notturna.
Fotocamera
Per il suo Xiaomi Mi Mix 3 è stato scelto un comparto fotografico caratterizzato da due fotocamere da 12 MP abbinate a obiettivi differenti. Quella principale utilizza un obiettivo OIS a 4-assi con lunghezza focale standard e apertura f/1.8. Il sensore (Sony) è grande 1/2,55" con grandezza del pixel di 1,4µm e supporta l'auto-focus con tecnologia Dual Pixel. Quella secondaria utilizza invece un sensore da 12 MP grande 1/3,4" con grandezza per il singolo pixel di 1,0µm, ma l'obiettivo è un tele capace di realizzare uno zoom ottico 2x rispetto al principale senza perdita di qualità. Sfruttando le due fotocamere è possibile applicare diversi effetti sulla base della profondità percepita dal singolo pixel, e questo è possibile anche con la fotocamera anteriore per via del doppio modulo: sulla parte frontale abbiamo un modulo da 24 MP per le foto (1/2,8" la grandezza del sensore con grandezza dei pixel di 0,9µm), e un modulo secondario per l'analisi della profondità dei pixel da 2 MP.
È da sottolineare che il meccanismo dello slider è utile solo ed esclusivamente per richiamare le due fotocamere anteriori, mentre quelle posteriori sono sempre a vista.
Foto scattate con Xiaomi Mi Mix 3
La fotocamera posteriore di Xiaomi Mi Mix 3 è piuttosto valida nel catturare i dettagli fini dello scatto, soprattutto nella parte centrale dell'inquadratura, soffrendo però in maniera abbastanza evidente di distorsione nelle zone più periferiche. Si comporta molto bene sia per quanto riguarda gli scatti sotto la luce del sole, sia al buio, con una buona cattura dei dettagli anche nelle condizioni di luminosità peggiori. Stesso discorso per lo zoom ottico 2x, sfruttabile anche in spazi interni ed effettivamente capace di sfornare qualche dettaglio aggiuntivo rispetto al modulo con obiettivo normale.
Considerazioni finali
Xiaomi Mi Mix 3 è uno dei flagship più interessanti della sua generazione, ma il suo problema principale è la data di arrivo sul mercato. Arriva a gennaio 2019 con Snapdragon 845 e presto saranno disponibili i primi top di gamma con processori più moderni, con Huawei che ha già svelato il suo Kirin 980 con doppia NPU per l'IA e con processo produttivo (a 7-nm) più avanzato ed efficiente. Mi Mix 3 quindi è nato vecchio sotto la scocca, pur implementando soluzioni innovative che abbiamo certamente apprezzato durante la nostra prova: ci riferiamo allo slider meccanico per richiamare le fotocamere frontali, un po' duro ma capace di farci dimenticare del tutto della notch.
Lo smartphone è fluido e reattivo, anche grazie alla MIUI basata su Android 9.0 Pie, e sul piano estetico è estremamente curato. Sono ormai finiti i tempi in cui i produttori cinesi ci propinavano roba dalle dubbie qualità nelle finiture: Xiaomi Mi Mix 3 può essere paragonato a qualsiasi top di gamma della concorrenza più blasonata senza sfigurare. Se siete interessati a questo terminale, però, ci sono delle mancanze da considerare: prima fra tutte l'autonomia operativa che pur non essendo pessima non brilla, mentre mancano sia la certificazione IP per la resistenza a liquidi e polveri, sia il jack audio per l'ascolto in cuffia.
Nella dotazione abbiamo con sorpresa un caricabatterie wireless che consente di caricare il terminale semplicemente appoggiandolo, e ovviamente non può mancare l'adattatore da USB-C a jack audio da 3,5 millimetri per usare qualsiasi cuffia o paio di auricolari con cavo standard. Gli auricolari non sono in dotazione, e sono da acquistare separatamente (ma chi non ne ha un paio in casa, ormai?).
Xiaomi Mi Mix 3 4G Smartphone 6GB di RAM 128GB di ROM - NERO ! GearBest.com
coupon: %coupon% 486,75€ Compra oraXiaomi Mi Mix 3 è quindi un prodotto interessante, un flagship con tutte le qualità tipiche di questi ultimi proposto ad un prezzo ben inferiore. Quanto? Se lo acquistiamo nei canali ufficiali (quindi Mi Store) il prezzo è di 549€ per la versione con 6 GB di RAM e 128 GB di storage, mentre GearBest lo propone a circa 485€, anche se i tempi di spedizione diventano ovviamente più lunghi.
PRO
- Ottimo display OLED
- Nessuna notch!
- Prestazioni molto elevate
- Design curato con materiali ricercati
CONTRO
- Slider a volte troppo duro
- Altri flagship hanno un'autonomia migliore
- No jack audio da 3,5mm, No IP
- Un po' pesante
5 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon credo che dopo aver speso milioni e milioni, lo regalino...
Quindi, sempre secondo me, si potrà aspettare tranquillamente il 865 o anche il 875 !
Per quando il 5G sarà effettivamente disponibile, saremo probabilmente arrivati alla quinta-sesta versione di questo terminale.
Ma la versione con Snapdragon 855 esce coll'X50 e quindi mi prenderei ovviamente anche quello...
Sicuramente i 50gb per 10 euro, ce li sognamo !
Forse per 100, forse...
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