Samsung Galaxy Note 3, una conferma senza stravolgimenti

Giunto alla sua terza generazione, il phablet Samsung che ha segnato la via per quanto riguarda i dispositivi con display sopra i 5 pollici conferma tutti i suoi punti di forza rafforzandoli ulteriormene e rendendo ancora più salda la propria leadership tra gli smartphone di questa categoria. Riuscirà a bissare il successo dei suoi predecessori anche sul mercato?
di Davide Fasola pubblicato il 13 Dicembre 2013 nel canale TelefoniaSamsungGalaxy
Il display: 5,7 pollici full HD
Il display di questo Galaxy Note 3 assume per via delle proprie dimensioni una importanza di non poco conto nel giudizio generale sullo smartphone. Per propria natura, infatti, negli smartphone touchscreen il display è la parte del dispositivo con la quale si viene maggiormente a contatto; in questo particolare caso è anche il componente che salta maggiormente all'occhio ogni qual volta si estrae il telefono per poterlo utilizzare.
Ci troviamo quindi di fronte ad una soluzione che adotta un display di tipo SuperAMOLED FullHD da 5,7 pollici. Come avrete intuito la risoluzione è di 1920x1080 pixel e la tecnologia utilizzata è esattamente la stessa che troviamo nel display di Galaxy S4, così come confermatoci da Samsung in occasione della nostra iniziale analisi in anteprima di Galaxy Note 3. Abbiamo quindi misurato il display attraverso il colorimetro per verificare se veramente si tratta dello stesso pannello solamente in un taglio più grande.
Come possiamo vedere dai due grafici riportati qui sopra e costruiti a seguito della misurazione dei due display, Galaxy S4 e Galaxy Note 3 montano esattamente lo stesso pannello. Le differenze sono infatti minime e praticamente impercettibili. Entrambi i grafici mostrano una fedeltà abbastanza buona per quanto riguarda la riproduzione dei colori, ad eccezione della tonalità verde che, come ben visibile, risulta estremamente satura. Tale comportamento è dipendente dalla particolare struttura dei panneli di tipo AMOLED nei quali i pixel sono formati ciascuno da un solo subpixel rosso, uno blu e due subpixel verdi. Questa sovrannaturale saturazione della tonalità verde porta in generale a colori molto accesi, di sicuro impatto, ma abbastanza lontani da quella che è la resa reale dei colori osservati dal vivo a occhio nudo.
Per cercare di rendere meno visibile questa ipersaturazione il display è regolabile su quattro modalità tramite una apposita voce nelle impostazioni. In questo modo, a seconda dell'utilizzo che dobbiamo fare del telefono, possiamo decidere quale delle quattro modalità ci sia più congeniale.
La luminosità del display non è una delle maggiori finora misurate, tanto che raggiunge solamente i 298 nit nel suo punto massimo. Nonostante ciò, grazie alla profondità del nero assoluta propria dei display AMOLED, il contrasto è davvero molto elevato e permette al display di poter essere letto anche in situazioni di luce incidente, in cui spesso i riflessi giocano brutti scherzi. Purtroppo non è possibile dare un valore al rapporto di contrasto in quanto il valore della profondità del nero (nei display AMOLED in corrispondenza del nero i pixel sono spenti) è pari a zero.
Concludiamo l'analisi del display di Galaxy Note 3 con una immagine nella quale possiamo osservare il display del terminale ripreso da tre differenti angolazioni. Come possiamo vedere in tutti e tre i casi le informazioni visualizzate sullo schermo sono leggibili; nonostante una progressiva perdita di luminosità ad ogni inclinazione del piano di ripresa rispetto al display l'immagine appare sempre nitida e i colori sufficientemente fedeli.