Samsung Galaxy Note 3, una conferma senza stravolgimenti

Giunto alla sua terza generazione, il phablet Samsung che ha segnato la via per quanto riguarda i dispositivi con display sopra i 5 pollici conferma tutti i suoi punti di forza rafforzandoli ulteriormene e rendendo ancora più salda la propria leadership tra gli smartphone di questa categoria. Riuscirà a bissare il successo dei suoi predecessori anche sul mercato?
di Davide Fasola pubblicato il 13 Dicembre 2013 nel canale TelefoniaSamsungGalaxy
Autonomia con batteria
Uno dei punti dolenti per molti smartphone di ultima generazione è sicuramente la durata della batteria, che determina uno dei fattori di giudizio più importanti nella valutazione di un cellulare specialmente se top di gamma come nel caso di questo Galaxy Note 3. La reputazione della soluzione Samsung è stata in passata molto buona a questo riguardo, con il predecessore Galaxy Note II che per molti mesi ha occupato la testa della nostra classifica per quanto riguarda le prove legate all'autonomia.
Durante la nostra analisi abbiamo avuto occasione di testare l'autonomia del dispositivo per diverso tempo e possiamo quindi esprimere un giudizio a riguardo sia in caso di utilizzo intenso che per quanto riguarda giornate meno impegnative dal punto di vista dell'interazione con il proprio smartphone. La nostra esperienza sul campo ci porta a dire che in caso di un utilizzo intenso che prevede connettività 3G e WiFi sempre attiva, notifiche Facebook, Twitter e Instagram, Whatsapp, e-mail in push e magari anche qualche foto o video unite a brevi sessioni di navigazione si arriva a fine giornata senza troppi problemi ma non possiamo certo aspettarci di andare oltre le 16/18 ore di autonomia.
In caso invece di un utilizzo più parsimonioso, ovvero adoperando lo smartphone solo per rispondere a messaggi e chiamate e per consultare brevemente qualche sito sul browser, potremmo anche portare a termine un paio di giornate senza necessitare per forza di cose una ricarica intermedia.
Di seguito riportiamo i grafici relativi ai nostri consueti test di autonomia che consistono in tre differenti prove. La prima vede il terminale impiegato come riproduttore video mentre le altre due lo impegnano in una sessione di navigazione continua in modalità WiFi e 3G. In tutti e tre i casi il livello di luminosità è impostato al valore di 200 nit e il volume delle auricolari al livello massimo. Ovviamente è stato disattivato lo spegnimento automatico del display così da non falsare i risultati di autonomia tra i vari terminali.
Come possiamo vedere dai grafici qui sopra riportati ci troviamo di fronte a una soluzione che anche in questo campo concorre per la testa della classifica, con valori di autonomia che si avvicinano di molto a quanto ottenuto da LG G2 che tanto ci aveva sorpreso proprio per questa sua caratteristica. Dobbiamo però considerare che rispetto ad altri smartphone, escludendo in questo LG G2, Galaxy Note 3 offra una batteria decisamente più capiente ed è per questo lecito aspettarsi una autonomia maggiore. Per calcolare quindi la reale efficienza energetica è necessario rapportare i risultati ottenuti nei test con la capacità delle batterie dei diversi smartphone, riparametrando i minuti di autonomia sulla capacità della batteria in mAh.
La reale efficienza di Galaxy Note 3 nel funzionamento a batteria non è così elevata come i dati precedenti ci potevano lasciar immaginare: la batteria da 3200 mAh gioca quindi un ruolo fondamentale nell'assicurare una buona durata complessiva lontani dall'alimentazione di rete. Un display da ben 5,7 pollici di diagonale e la potenza di calcolo messa a disposizione dal SoC Qualcomm assicurano prestazioni brillanti e una ottima resa visiva ma si rivelano essere componenti particolarmente esosi in termini di efficienza complessiva, che Samsung bilancia con una batteria dalla capienza superiore alla media.