Microsoft Open XML presto standard ISO?
Tra poche settimane si concluderà l'iter per il riconoscimento di Open XML a standard ISO. Microsoft ha implementato tale formato fin da Office 2003 e anche altri produttori, tra i quali IBM, garantiscono il supporto a tale formato già standard ECMA. A Ginevra si riuniranno le varie delegazioni per trovare un punto di incontro che porterà alla votazione finale
di Fabio Boneschi pubblicato il 19 Febbraio 2008 nel canale ProgrammiMicrosoftIBM
Open XML e Microsoft Office 2003
Il formato Open XML, noto anche come Office Open XML, è al momento al centro di svariate discussioni. Come riportato anche nelle pagine di Hardware Upgrade, si avvicina il momento in cui l'ISO prenderà una decisione definitiva in merito al riconoscimento di tale formato come standard. Alla base dello sviluppo di Open XML c'è Microsoft che fin dal rilascio di Microsoft Office 2003 ha lavorato a tale progetto. Nelle scorse settimane abbiamo avuto modo di parlare con Pier Paolo Boccadamo, responsabile strategia di piattaforma Microsoft Italia, proprio nei giorni successivi alla pubblicazione di questa news. Abbiamo quindi potuto raccogliere il pensiero di Microsoft in merito alle problematiche segnalate da IBM, ma abbiamo voluto ampliare il discorso cercando di presentare Open XML nelle sue differenti sfaccettature.
Microsoft ha iniziato lo sviluppo di una soluzione basata su XML basandosi su specifiche esigenze della propria clientela: dai ben noti formati binari e proprietari le esigenze sono nel tempo mutate, in primo luogo per la necessità di accedere ai medesimi documenti con applicativi differenti ed in svariati scenari di utilizzo. Le nuove esigenze collaborative sono tra le motivazioni principali che hanno portato allo sviluppo di Open XML. Dalla presentazione di Office 2003 Microsoft ha offerto la possibilità di utilizzare il formato Open XML e nel più recente Office 2007 questa possibilità è ulteriormente ampliata. Per la casa di Redmond l'utilizzo di Open XML offre anche un maggior livello di protezione e una inferiore dimensione dei documenti stessi.

Già dal 2006 il formato Open XML è diventato uno standard riconosciuto da ECMA, e viene indicato dalla nomenclatura ECMA386. In linea di principio, ogni decisione legata a Open XML è ora di competenza dell'ECMA; questo vale anche per la valutazione di nuove modifiche da apportare al formato o nuovi scenari da supportare. Per farci capire quanto sia già utilizzato Open XML oggi, Pier Paolo Boccadamo ci segnala che 2600 aziende utilizzano tale formato e tra questi si trovano enti governativi, pubblica amministrazione o archivi di stato. In Italia il numero di infrastrutture di grandi dimensioni che hanno adottato l' Open XML è pari a 38, ma per avere maggiori informazioni in merito a questo aspetto è possibile consultare questa pagina. A titolo di esempio segnaliamo che Cassa di Risparmio di Genova, Inaz Paghe e Provincia Autonoma di Trento hanno implementato all'interno delle proprie strutture lo standard Open XML.
Un'ulteriore prova utile a capire la diffusione del formato ECMA 386 può arrivare da Google: cercando in modo generico contenuti in formato .docx ( filetype:docx) si avrà la possibilità di visualizzare direttamente tali contenuti. Il noto motore di ricerca, infatti, mette a disposizione un apposito visualizzatore. Anche Apple supporta tale formato all'interno dei propri applicativi e, ancora più singolare, la stessa IBM in DB2 e Lotus supporta Open XML.








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