Microsoft Open XML presto standard ISO?

Microsoft Open XML presto standard ISO?

Tra poche settimane si concluderà l'iter per il riconoscimento di Open XML a standard ISO. Microsoft ha implementato tale formato fin da Office 2003 e anche altri produttori, tra i quali IBM, garantiscono il supporto a tale formato già standard ECMA. A Ginevra si riuniranno le varie delegazioni per trovare un punto di incontro che porterà alla votazione finale

di pubblicato il nel canale Programmi
MicrosoftIBM
 

Le ultime fasi dell'approvazione ISO

Al momento l'iter di approvazione di Open XML come standard ISO è a un punto di svolta: lo scorso 14 gennaio l'ECMA, quindi non più Microsoft, ha presentato le risposte ai 3502 quesiti sollevati dai vari membri del comitato internazionale. A fine febbraio è in programma a Ginevra un ulteriore incontro della durata di cinque giorni in occasione del quale le delegazioni di ogni nazione facente parte dell' ISO dovranno trovare un consenso, per poi procedere alla votazione finale. Quindi, in sintesi, se a fine febbraio la votazione darà esito positivo Open XML diverrà uno standard ISO.

Una domanda lecita da porre a Microsoft è il motivo per il quale si sia reso necessario standardizzare Open XML dal momento in cui vi fosse già ODF. Pier Paolo Boccadamo a tal proposito ha riferito come ODF non possa garantire la necessaria retro-compatibilità rispetto ai precedenti formati binari di Microsoft e l'eventuale processo di adattamento di ODF a tale scopo avrebbe richiesto un eccessivo sforzo in fase di sviluppo. Queste affermazioni sembrano essere delle risposte dirette all'indirizzo di IBM.

Oltre a quanto appena esposto, secondo Microsoft, Open XML rispetto a ODF descrive un maggior numero di scenari e è maggiormente articolato; queste considerazioni sono anche confermate da Patrick Durusau - ritenuto da più parti un esperto in merito agli standard XML e impegnato sul fronte ODF- che in proposito ha pubblicato questo articolo.

Interpretando quanto esposto dallo stesso Patrick Durusau in modo abbastanza ampio si perviene a una conclusione condivisa da Microsoft stessa in merito alla posizione di IBM, e più in generale a chi si oppone a Open XML. La ratifica di uno standard ISO dedicato a Open XML è una possibilità in più offerta al mercato in termini di interoperabilità: considerando la presenza di ODF si potrebbe eccepire che forse, anche se Microsoft argomenta in modo differente, non vi fosse la necessità di un nuovo standard.

Con ciò però non è nemmeno corretto privare il mercato di una alternativa, ed a giovarne è sicuramente l'utente che ha a propria disposizione molteplici soluzioni. A tal proposito possiamo citare un esempio non propriamente informatico: il diffusissimo formato di stampa A4 è ratificato come standard ISO 216 (da Wikipedia.org) ma risulta altrettanto diffuso lo standard ANSI/ASME Y14.1 che descrive una serie di formati cartacei assai simili a quelli in uso nel nostro continente. Anche in questo caso potrebbe essere lecito domandarsi se entrambi gli standard siano necessari: entrambi descrivono formati cartacei e, potenzialmente, potrebbe essere possibile un'opera di unificazione.

Entrambi gli standard appena citati vengono abitualmente supportati da tutti i più comuni e diffusi software in cui sia prevista la stampa di documenti: è l'utente ad avere la piena facoltà di scelta in base alle specifiche esigenze. Questa strada, come già detto in precedenza, è attualmente scelta da IBM stessa all'interno di alcuni software.

 
^