BenQ SW321C: il monitor per chi stampa fotografie

BenQ SW321C: il monitor per chi stampa fotografie

Grandi dimensioni, elevata fedeltà e una chicca non da poco per tutti coloro i quali, fotografi professionisti o appassionati esigenti, si trovano a gestire la catena scatto-sviluppo-stampa: BenQ SW321C è la soluzione ideale

di pubblicato il nel canale Periferiche
BenQ
 

Qualche tempo fa avevamo provato un monitor dedicato ai fotografi, precisamente il modello PhotoVue SW270C di BenQ, riscontrandone una qualità complessiva di alto livello. Abbiamo ora la possibilità di mettere alla prova il modello PhotoVue SW321C, anch'esso destinato ad un pubblico di fotografi professionisti (o fotoamatori molto esigenti). Si tratta di un'analisi di particolare interesse poiché pur trattandosi della stessa famiglia, abbiamo a che fare con un pannello differente per dimensioni (la tecnologia, invece, non cambia: si tratta sempre di IPS) ed è quindi utile osservare se vi possano essere differenze in termini di qualità di riproduzione. Per un fotografo professionista infatti è imprescindibile poter gestire correttamente tutto ciò che riguarda il colore e la luce, e a questo scopo un monitor deve avere un'elevata fedeltà cromatica, un ampio gamut e una corretta riproduzione tonale.

Dunque possiamo considerare a tutti gli effetti questo BenQ PhotoVue SW321C il "fratello maggiore" del monitor che abbiamo recensito in precedenza. E come ogni linea di sangue che si rispetti, il modello da 32 pollici conserva di fatto tutte le caratteristiche del suo congiunto più piccolo, con poche differenze. Anzitutto la risoluzione: le dimensioni di 32 pollici consentono di utilizzare più opportunamente un pannello con risoluzione nativa 4K di 3840x2160 pixel - che sulla diagonale di 32 pollici restituiscono una densità di 137 pixel per pollice -. Spazio di lavoro molto ampio, che accomoda bene sia il contenuto sia le interfacce dei programmi, pagando un piccolo dazio per quanto riguarda gli ingombri (76 centimetri di larghezza, per un'altezza che può arrivare fino a 81 centimetri quando orientato in assetto pivot) e il peso di 11,8 chilogrammi, base compresa.

Per il resto le caratteristiche sono pressoché immutate: pannello LCD IPS a 10 bit, che dovrebbe offrire, secondo i dati di targa, copertura del 100% del triangolo sRGB, 99% per Adobe RGB e 97% per il gamut esteso P3. A ciò si aggiunge una elevata fedeltà cromatica (dichiarato un valore di DeltaE post-calibrazione inferiore a 2) e il supporto alle modalità HDR10 e HLG, e la possibilità di orientare il pannello in assetto Landscape e Portrait.

La parte posteriore del monitor accoglie le connessioni HDMI (ce ne sono due), DisplayPort, USB (per il funzionamento del piccolo lettore di schede integrato e posto sul lato del monitor), USB-C e il connettore per il collegamento del dispositivo Hotkey Puck G2, già trovato anche sul modello da 27 pollici, che permette di gestire le impostazioni e di navigare nell'OSD del monitor in maniera molto agevole grazie ad un Jog rotante e a tre pulsanti di controllo. Il piedistallo, regolabile anche in altezza, reca un'apertura circolare nella parte inferiore che funge da passacavi che aiuta a mantenere ordinato il piano di lavoro.

Anche per questo modello Benq prevede come dotazione standard la palpebra paraluce, che può essere assemblata in maniera abbastanza facile e permette di contrastare l'influsso di luci parassite mentre si sta lavorando. La palpebra può essere installata sia in assetto Landscape, sia in assetto Portrait.

Sul fronte dell'On Screen Display, per la gestione di impostazioni e regolazioni, troviamo una soluzione piuttosto razionale e ricca di voci che permette di spremere fino in fondo tutte le potenzialità di questo monitor. L'OSD può essere gestito oltre che dall'Hotkey Puck G2 precedentemente citato (e che a nostro avviso rappresenta la strada più semplice ed agevole) anche con una serie di pulsanti posti sulla cornice. In quest'ultimo caso le operazioni sono abbastanza intuitive, con la comparsa di icone contestuali al di sopra di ciascun tasto. Nella pratica quotidiana, però, non è infrequente sbagliare accidentalmente la pressione di un tasto, compiendo quindi azioni involontarie ed è per questo motivo che la nostra preferenza va in direzione del piccolo dispositivo accessorio.

Navigando all'interno dell'OSD si fa la conoscenza con i 9 profili preimpostati di questo monitor, che elenchiamo pedissequamente: AdobeRGB, sRGB, REC.709, Display P3, DCI-P3, Bianco e Nero, MBook e Dicom e Paper. Sono abbastanza autoesplicativi, e tutti indirizzati all'uso professionale. Oltre a questi ci sono poi due profili “Personalizzato” dove l’utente può salvare le proprie impostazioni specifiche, e tre profili “Calibrato” nei quali vengono registrate in maniera automatica i parametri di calibrazione ottenuti con l’uso del software Palette Master che, grazie all’impiego di un colorimetro (sono supportate le sonde X-rite e Datacolor) permette di calibrare in maniera agevole il monitor per il profilo colore d’interesse.

Paper Color Sync, Calibrazione hardware e dual gamut: assi nella manica per il fotografo professionista

Un poco più di approfondimento lo merita il profilo "Paper", che rappresenta un'altra importante differenza con il monitor che avevamo recensito tempo fa. Questo BenQ SW321C infatti è caratterizzato dalla tecnologia Paper Color Sync il cui scopo è minimizzare il più possibile la differenza dei colori rappresentati a schermo con quelli che si possono ottenere su stampa. Questo è possibile grazie all'impiego dell'apposita utility omonima che lavorando con i profili colore di stampante e di carta che si vuole usare, prepara un corrispettivo profilo del display, così che sia possibile eseguire uno sviluppo in camera chiara della propria foto in maniera tale da renderla quanto più vicina possibile al risultato che si desidera ottenere. Paper Color Sync offre quindi la possibilità di migliorare in maniera sensibile le operazioni di soft proofing normalmente già condotte da chi stampa foto a livello professionale o a livello prosumer.

Capitolo calibrazione: come già accennato poco sopra l'utente che desiderasse procedere alla messa a punto del monitor può affidarsi al software Palette Master e ad un colorimetro. Il software si occuperà in maniera automatica di analizzare una serie di campioni di test e, grazie ad un collegamento USB con il monitor, di regolare via hardware i parametri necessari. Ribadiamo: si tratta di calibrazione hardware, cioè le impostazioni vengono effettuate e registrate direttamente sul monitor e non nella scheda video del sistema. L'uso dell'applicativo è veramente immediato e permette di calibrare il monitor anche se non si fosse particolarmente avvezzi all'operazione. Chi invece preferisse procedere manualmente, poiché magari abituato ad un processo già collaudato, troverà la possibilità di agire su svariati parametri, dal contrasto alla luminosità, potrà scegliere diverse curve di gamma (da 1,8 a 2,6) e regolare i livelli RGB (è presente una sola regolazione, non a 2 punti o a 20 punti) e, per ciascun colore, ci sarà anche la possibilità di intervenire su tinta e saturazione. E' bene osservare che la palpebra paraluce è provvista di un'apertura, con sportellino a scorrimento che permette di applicare il colorimetro al pannello del monitor senza doverla rimuovere.

Sempre all'interno dell'OSD è poi possibile attivare le modalità di visualizzazione Picture-by-Picture e Picture-in-Picture, che rivelano la loro utilità anche in virtù del fatto che possono mostrare i segnali provenienti da sorgenti diverse collegate alle porte di input. Non solo: una volta abilitate sarà anche possibile operare in modalità dual gamut, e cioè assegnare a ciascuno dei riquadri un profilo colore differente, utile nel caso vi siano da operare dei confronti e ottimizzazioni su una stessa immagine. Il riquadro della modalità Picture-in-Picture può essere posizionato a seconda delle preferenze, e anche le sue dimensioni possono essere scelte dall'utente.

La parola al colorimetro: si rasenta la perfezione

Le misurazioni che abitualmente conduciamo quando analizziamo un monitor o il display di un portatile sono state effettuate per tutti i profili citati precedentemente. Data la massiccia mole dei dati raccolti diventa poco pratico poter pubblicare tutte le misure, motivo per il quale ci concentreremo sui tre profili colore, a nostro avviso, più interessanti se si pensa alle esigenze del mondo fotografico, AdobeRGB, sRGB e P3. Mostreremo poi qualche aspetto interessante che possiamo aver incontrato nell'analisi degli altri profili.

La verifica del comportamento alle impostazioni di fabbrica risulta particolarmente interessante per questo monitor, poiché - come per gli altri modelli della linea PhotoVue - BenQ opera una verifica per singolo esemplare così che sia possibile assicurare un comportamento fedele e affidabile anche senza la necessità di procedere ad una calibrazione, così da permetterne l'uso già dopo la loro installazione. Ovviamente nel caso in cui l'impiego sia per attività di tipo professionale, la calibrazione è sempre raccomandata se non addirittura obbligatoria. Osserveremo poi anche il comportamento del monitor dopo aver effettuato una calibrazione con il software Palette Master e il colorimetro Xrite i1Display che utilizziamo abitualmente per le nostre prove.

Bilanciamento del bianco AdobeRGB - Out of the box
Bilanciamento del bianco AdobeRGB - Out of the box

Bilanciamento del bianco sRGB - Out of the box
Bilanciamento del bianco sRGB - Out of the box

Bilanciamento del bianco Display P3 - Out of the box
Bilanciamento del bianco Display P3 - Out of the box

Come di consueto il primo passo della nostra analisi verte sulla rilevazione della scala di grigi che ci permette di verificare sia il corretto bilanciamento dei livelli RGB lungo tutta la scala. Per i tre profili di nostro interesse osserviamo un comportamento che si rivela essere, nel complesso, abbastanza omogeneo. Il bilanciamento dei componenti va da ottimo a molto buono nella fascia dai neri ai mezzi toni. Da qui in poi, per tutti e tre i profili, il blu si mantiene sulle corrette proporzioni, mentre rosso e verde tendono a divergere in maniera leggermente differente per ciascun profilo. L'entità dello scostamento è comunque molto contenuta, con ripercussioni di fatto quasi impercettibili ad occhio nudo. Ricordiamo che stiamo parlando dei profili in condizioni di fabbrica, cioè senza alcuna calibrazione condotta dall'utente.

Gamma AdobeRGB - Out of the box
Gamma AdobeRGB - Out of the box

Gamma sRGB - Out of the box
Gamma sRGB - Out of the box

Gamma Display P3 - Out of the box
Gamma Display P3 - Out of the box

L'analisi della scala di grigi ci permette ovviamente di verificare anche la progressione tonale di questo pannello. E anche qui vediamo un comportamento molto buono per tutti e tre i profili, con una progressione corretta e senza salti o variazioni disomogenee tra livelli contigui. Per i profili AdobeRGB e Display P3 la luminanza massima registrata è prossima alle 260 candele su metro quadro, con un rapporto di contrasto nativo intra-frame di 700:1. Più bassa la luminanza massima del profilo sRGB, a 125cd/mq, e con un rapporto di contrasto che cala leggermente a 690:1.

Gamut AdobeRGB - Out of the box
Gamut AdobeRGB - Out of the box

Gamut sRGB - Out of the box
Gamut sRGB - Out of the box

Gamut Display P3 - Out of the box
Gamut Display P3 - Out of the box

Si passa quindi all'analisi cromatica, andando a rilevare l'estensione del gamut e la copertura rispetto ai riferimenti. Vediamo un comportamento molto buono ancora una volta per tutti i profili, che mantengono le promesse dei dati di targa. Rileviamo nuovamente una buona precisione del punto di bianco e conseguentemente una buona precisione, specie per i profili AdobeRGB e sRGB, dei primari e dei complementari. L'ampia estensione del triangolo di gamut lascia ben supporre per la fedeltà cromatica, che analizziamo di seguito.

DeltaE AdobeRGB - Out of the box
DeltaE AdobeRGB - Out of the box

DeltaE sRGB - Out of the box
DeltaE sRGB - Out of the box

DeltaE Display P3 - Out of the box
DeltaE Display P3 - Out of the box

Infine l'analisi della fedeltà cromatica che va a condensare le rilevazioni fin qui condotte: se il bilanciamento del bianco è corretto, la progressione tonale non ha difetti e l'estensione del gamut permette di coprire i riferimenti, i colori a saturazioni intermedie non potranno che essere precisi. E infatti riscontriamo un comportamento di buon livello per tutti e tre i profili, che danno realmente modo di utilizzare il monitor anche senza dover procedere ad operazioni di calibrazione.

Ma, come vediamo di seguito, chi voglia realmente spremere tutte le potenzialità di questo pannello, dovrebbe procurarsi un colorimetro e procedere alla calibrazione. Questa operazione può essere eseguita sia manualmente, da chi ovviamente è competente in materia, oppure lasciando fare al software Palette Master. Per verificare il funzionamento del software abbiamo utilizzato quest'ultimo e fatto successivamente una prova di confronto con una calibrazione manuale, riscontrando completa sovrapponibilità dei risultati.

Bilanciamento del bianco AdobeRGB - Calibrato
Bilanciamento del bianco AdobeRGB - Calibrato

Bilanciamento del bianco sRGB - Calibrato
Bilanciamento del bianco sRGB - Calibrato

Bilanciamento del bianco Display P3 - Calibrato
Bilanciamento del bianco Display P3 - Calibrato

Vediamo come la calibrazione abbia un effetto decisamente positivo sul bilanciamento del bianco, correggendo in maniera sensibile quella piccola divergenza che avevamo riscontrato con le misure effettuate in condizioni di fabbrica. Tutti e tre i profili d'interesse si mostrano ora con un bilanciamento molto più equilibrato su tutta la scala di grigi, anche nella parte dai mezzi toni alle alte luci dove in precedenza si era rilevata qualche piccolissima imprecisione.

DeltaE AdobeRGB - Calibrato
DeltaE AdobeRGB - Calibrato

DeltaE sRGB - Calibrato
DeltaE sRGB - Calibrato

DeltaE Display P3 - Calibrato
DeltaE Display P3 - Calibrato

Tornando quindi ad osservare la fedeltà cromatica dopo le operazioni di calibrazione vediamo come la correzione del bilanciamento del bianco abbia avuto una ricaduta incisiva sulla precisione dei colori. Vediamo in particolare che per quanto riguarda il profilo AdobeRGB il DeltaE di tutti i campioni si mantiene al di sotto del valore 1, mentre per gli altri due profili gli sconfinamenti sopra il valore 1 (che è comunque un comportamento eccellente) si contano sulle dita di una mano.

Abbiamo infine verificato le capacità in modalità HDR10 di questo pannello, misurando la curva di gamma, pur tenendo presente che le funzionalità HDR sono decisamente un "di più" per questo monitor soprattutto considerandone la reale destinazione d'uso.

A fronte di una luminanza massima di circa 360 candele su metro quadro, vediamo che l'andamento della curva di gamma misurata non è propriamente rispettosa della curva di riferimento: abbiamo le basse luci e i mezzi toni generalmente superiori rispetto a quanto dovrebbero essere, mentre il comportamento si inverte a partire dal 55% della scala di grigi e con un roll-off prima graduale fino al 75% della scala, e poi più netto. Come dicevamo, la destinazione d'uso di questo monitor non ha nulla a che vedere con la produzione di contenuti HDR e nemmeno con la loro fruizione.

Una soluzione completa per il fotografo stampatore

BenQ SW321C ha mostrato un comportamento davvero convincente nella nostra prova, di fatto replicando quanto di buono che avevamo già avuto modo di riscontrare durante l'analisi del "fratello minore". L'aspetto senza dubbio più interessante è l'elevato livello qualitativo del pannello, che offre una resa assolutamente rispettabile già in condizioni di fabbrica: chiunque non sia in possesso di un colorimetro può utilizzare il monitor senza alcun problema, specie se non vi sono esigenze di estrema precisione (anche se, in tal caso, probabilmente ci si orienterebbe su soluzioni differenti...).

La calibrazione porta il monitor a rasentare l'eccellenza, rendendo BenQ SW321C un valido alleato per chi fa della fotografia una professione e si trova a gestire in autonomia tutta la catena scatto-sviluppo-stampa, o anche solo una passione che va oltre il semplice passatempo. La presenza della tecnologia Color Paper Sync è, in quest'ottica, un valore aggiunto davvero importante.

Completezza è la parola che ben descrive questo monitor, non solo per quanto riguarda il comportamento e le possibilità applicative, ma anche per il corredo accessorio: apprezziamo la scelta di inserire nella confezione la palpebra paraluce e il dispositivo di controllo HotKey Puck G2. Al pari, poi, del modello da 27 pollici anche in questo monitor troviamo la connessione USB-C che permette di allestire postazioni di lavoro ibride desktop/mobile usando un solo cavo per il collegamento ad un portatile che trasmetta dati, segnale video e alimentazione, a tutto vantaggio di una postazione ordinata e senza affollamento di cavi.

Tra gli elementi meno brillanti riscontrati da questa prova si segnala il comportamento in HDR (anche se abbiamo già notato come non sia lo scopo primario di questo prodotto) e gli ingombri: ma quest'ultimo è il prezzo da pagare per avere uno spazio di lavoro ampio.

Se poi parliamo di prezzo, questa volta monetario, ci troviamo davanti ad una cifra certamente importante che, al momento in cui scriviamo, si colloca attorno ai 1799,00 Euro comprensivi di IVA su Amazon, pari al prezzo di listino ufficiale. Per il professionista è un investimento certamente non trascurabile, per l'appassionato esigente è un esborso decisamente molto importante. E' un prezzo che però riflette la validità del prodotto e risulta giustificato, specie se confrontato anche con altre soluzioni professionali presenti sul mercato di brand anche più blasonati. Ma proprio qui che va considerato, a nostro avviso, il valore aggiunto della tecnologia Color Paper Sync: quanti inchiostri e supporti di stampa si sprecano nelle prove prima di ottenere il risultato desiderato?

Infine, la nostra guida all'acquisto sui migliori monitor in commercio è una risorsa utile che vi può aiutare ad orientarvi in questo mercato.

12 Commenti
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aldo87mi22 Settembre 2020, 17:18 #1
Bel monitor soprattutto per l'eccellente copertura di sRGB, AdobeRGB e P3. Tuttavia trovo che luminosità (260) contrasto (700) siano troppo bassi. Chi lavora con la fotografia avrebbe bisogno di valori ben più elevati in questi due campi. Altra cosa, riguardo alla calibrazione avete consigliato di procurarsi un colorimetro. Tuttavia mi pare che oggi ci siano tanti software che permettono di fare la calibrazione senza comprare alcun colorimetro. I risultati sono comunque buoni? Sicuramente migliori di una mancata calibrazione?
Manublade22 Settembre 2020, 20:40 #2
Originariamente inviato da: aldo87mi
Bel monitor soprattutto per l'eccellente copertura di sRGB, AdobeRGB e P3. Tuttavia trovo che luminosità (260) contrasto (700) siano troppo bassi. Chi lavora con la fotografia avrebbe bisogno di valori ben più elevati in questi due campi. Altra cosa, riguardo alla calibrazione avete consigliato di procurarsi un colorimetro. Tuttavia mi pare che oggi ci siano tanti software che permettono di fare la calibrazione senza comprare alcun colorimetro. I risultati sono comunque buoni? Sicuramente migliori di una mancata calibrazione?



Mah... hai mai stampato seriamente? il mio NEC PA271Q è profilato e calibrato a 120cd/m2 (centoventi).
Poi, come lo calibri senza colorimentro, spettrofotometro o altro? ad occhio?
aldo87mi22 Settembre 2020, 21:07 #3
Originariamente inviato da: Manublade
Mah... hai mai stampato seriamente? il mio NEC PA271Q è profilato e calibrato a 120cd/m2 (centoventi).
Poi, come lo calibri senza colorimentro, spettrofotometro o altro? ad occhio?


con 120cd/m2 non ci friggi neanche le patate

parliamo di monitor seri, te ne prendo uno tra tanti diverso da questo Benq che ha valori penosi di luminosità e di contrasto, ad esempio il Dell UP2720Q:

https://www.displayspecifications.com/en/model/7d331bc9

luminosità 250
contrasto 1300 (quasi il doppio di questo Benq recensito qui)



Poi...punto 2, la calibrazione:
certo che si possono calibrare i monitors senza colorimetro! Ovvio! Esiste la calibrazione software - ok non è così perfetta come quella strumentale ma permette comunque di ottenere una buona calibrazione del prodotto. Esistono tanti tools online che cito: Lagom, Photo Friday e soprattutto l'ottimo Vanity Test che ti individua persino pixels danneggiati e difetti di retroilluminazione
Manublade22 Settembre 2020, 21:18 #4
Originariamente inviato da: aldo87mi
con 120cd/m2 non ci friggi neanche le patate

parliamo di monitor seri, te ne prendo uno tra tanti diverso da questo Benq che ha valori penosi di luminosità e di contrasto, ad esempio il Dell UP2720Q:

https://www.displayspecifications.com/en/model/7d331bc9

luminosità 250
contrasto 1300 (quasi il doppio di questo Benq recensito qui)



Poi...punto 2, la calibrazione:
certo che si possono calibrare i monitors senza colorimetro! Ovvio! Esiste la calibrazione software - ok non è così perfetta come quella strumentale ma permette comunque di ottenere una buona calibrazione del prodotto. Esistono tanti tools online che cito: Lagom, Photo Friday e soprattutto l'ottimo Vanity Test che ti individua persino pixels danneggiati e difetti di retroilluminazione


Confermo, non sai di cosa parli. Inizia a stampare.
nickname8822 Settembre 2020, 23:10 #5
Effettivamente la calibrazione avviene tipicamente utilizzando valori di luminosità attorno al range di 120-160cd/m2.
Munreal22 Settembre 2020, 23:54 #6
Originariamente inviato da: aldo87mi
con 120cd/m2 non ci friggi neanche le patate

parliamo di monitor seri, te ne prendo uno tra tanti diverso da questo Benq che ha valori penosi di luminosità e di contrasto, ad esempio il Dell UP2720Q:

https://www.displayspecifications.com/en/model/7d331bc9

luminosità 250
contrasto 1300 (quasi il doppio di questo Benq recensito qui)



Poi...punto 2, la calibrazione:
certo che si possono calibrare i monitors senza colorimetro! Ovvio! Esiste la calibrazione software - ok non è così perfetta come quella strumentale ma permette comunque di ottenere una buona calibrazione del prodotto. Esistono tanti tools online che cito: Lagom, Photo Friday e soprattutto l'ottimo Vanity Test che ti individua persino pixels danneggiati e difetti di retroilluminazione



Scusami ma non posso non confermare ciò che già qualcuno ti ha detto...
Prima di parlare di certi valori bisogna conoscerne il significato e la destinazione d'uso.

Questo monitor è uno strumento che rasenta la perfezione per chi ci sviluppa e stampa fotografie e fa video editing. E te lo dice un professionista che lo fa. Punto. Non ha molto da invidiare ad Eizo CG319X che rappresenta il monitor di riferimento, sempre relativamente all'editing di fotografia e video.

Riguardo i valori di luminosità, questi si utilizzano sempre massimo a 120 per sviluppo e 80/100 per stampa in quanto per emulare a schermo una stampa sono necessari valori di luminosità bassi poiché la stampa riflette la luce mentre lo schermo è retro illuminato.

Riguardo alla calibrazione, se speri di ottenere qualcosa calibrando ad occhio via software, sei parecchio fuori strada. Le calibrazioni sono varie e differenti per usi diversi. Richiedono esclusivamente una sonda professionale come ad esempio i1 display pro. Non a caso questo monitor gestisce vari profili di calibrazione e profilazione hardware... Insomma il discorso è lungo ma il web è pieno di questi riferimenti specialistici che ti consiglio di cercare e studiare. Evitando di scendere in tecnicismi, prima di valutare ogni tipologia di schermo, bisogna sapere di cosa si parla e cosa si vuole ottenere.

Per finire, questo Benq SW321C, detto da chi possiede anche Eizo, è eccezionale!
SuperMariano8123 Settembre 2020, 10:32 #7
Anche il prezzo mi pare molto molto molto interessante (detto da utilizzatore di EIZO CG2420)
kihmor23 Settembre 2020, 14:44 #8
Confermo anche io con monitor EIZO CG2730
calibro ovviamente con sonda a 120cd/m2 D65 per la visione fotoritocco e 80cd/m2 D65 per la stampa. Sempre usato EIZO da anni ma questo Benq sembra interessante.
corvazo23 Settembre 2020, 15:11 #9
Dovrebbe essere utile anche a chi fa stampa industriale, quelli che usano profili adobeRGB.
aled197423 Settembre 2020, 21:48 #10
mica male, certo che AUO negli anni è cresciuta incredibilmente bene come qualità dei propri pannelli

ciao ciao

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