Addio a Solaris e SPARC: Oracle licenzia i team. La fine di un'era

Addio a Solaris e SPARC: Oracle licenzia i team. La fine di un'era

Oracle licenzia in tronco i team che si occupavano di sviluppare i processori SPARC e il sistema operativo Solaris. Si chiude così un'epoca iniziata nei lontani anni '80, sotto la guida della defunta Sun, in un lungo declino che durava ormai da anni e i cui prodromi erano già ben visibili subito dopo l'acquisizione della società da parte di Oracle

di pubblicato il nel canale Processori
OracleSun
 

Oracle ha annunciato finalmente una decisione che sembrava essere nell'aria da tempo. L'azienda sembra infatti aver concluso un nuovo giro di licenziamenti, che questa volta colpisce due degli ultimi resti di Sun: SPARC e Solaris. Seppure i team non sembrano essere stati licenziati completamente, i resoconti li danno ormai ridotti al lumicino e questo segnerebbe il destino dei prodotti su cui lavorano.

In un quadro più ampio di licenziamenti all'interno dell'azienda, sarebbero particolarmente significativi quelli nei team che lavorano su SPARC e Solaris in quanto ultimi scampoli di Sun Microsystems, assieme a Java (da notare che Oracle vorrebbe lasciare da parte anche Java EE). Le decisioni erano nell'aria da tempo, anche visti i risultati finanziari non positivi portati dai due prodotti.

Alcuni impiegati di Oracle riportano, tramite il sito thelayoff.com, come la riduzione del numero di lavoratori si avvicini al 95% nel team SPARC, con solo pochi ingegneri rimasti - probabilmente per il supporto all'installato. In un'altra conversazione, invece, si parla della chiusura completa del progetto Solaris Studio, con il 50% circa dei dipendenti licenziati e un numero complessivo di persone cui è stato dato il benservito che è intorno a 2500. L'azienda non ha diffuso alcun comunicato ufficiale al riguardo, sebbene i licenziamenti siano stati confermati da più parti.

Una nota di colore è riservata alla modalità del licenziamento: i dipendenti sono stati invitati a partecipare a una chiamata telefonica di gruppo, durante la quale un messaggio pre-registrato ha fatto loro i complimenti per lo SPARC M8 ("il migliore processore che abbiamo mai prodotto") e li ha ringraziati per l'eccellente lavoro svolto.

Numerose conversazioni pubblicate sullo stesso sito sostengono che questo giro di licenziamenti sia solo il primo di una lunga serie. Seppure sia difficile verificare o confutare questo dato, ciò che è certo è che l'epoca di Solaris e dei processori SPARC è giunta al termine. Con lo sviluppo di entrambi i prodotti fermo (o quasi) ormai da tempo, licenziamenti e abbandoni da parte di figure chiave che si susseguono da anni e - soprattutto - un mercato che si è nel frattempo spostato altrove, sembra che il capolinea si avvicini a gran velocità e che manchi solo l'annuncio finale - sempre che questo arrivi.

Solaris

È interessante notare che quest'anno segna il venticinquesimo anniversario dal lancio di Solaris, che fece il suo esordio come Solaris 2 nel 1992. Solaris era il successore di SunOS, storico sistema operativo sviluppato da Sun come derivata di BSD. Il lancio dell'architettura SPARC avvenne, invece, nel 1985.

Solaris 11.4, versione che Oracle aveva promesso negli scorsi mesi, difficilmente potrà a questo punto concretizzarsi, e un'ipotetica versione 12 è da escludere ormai a priori. Arriva quindi dopo 25 anni dall'esordio la fine di uno degli ultimi sistemi operativi UNIX commerciali certificati.

Oracle SPARC M7

Il tramonto di SPARC è arrivato insieme con l'espansione di Intel x86 anche nel settore delle workstation professionali, nei server ad alte prestazioni e nei server mission critical, settori dove storicamente le architetture RISC (quali la stessa SPARC, la PA-RISC di HP, la Alpha di DEC e la POWER di IBM) sono sempre state molto forti. Seppur ancora utilizzati in specifici settori, tutti i processori non-x86 hanno conosciuto un declino che sembra inarrestabile - incluso Itanium, prodotto dalla stessa Intel insieme a HP. ARM sta guadagnando un suo piccolo spazio, ma resta da vedere quanto avrà modo di espandersi.

Come sempre in questi casi, la riduzione dell'offerta provoca una mancanza di differenziazione sul mercato, che porta quindi a una mancanza di scelta e di competizione. Il risultato è che l'evoluzione tecnologica rischia di ristagnare, a danno degli utenti (intesi sia come persone che come aziende).

OpenSolaris

Immaginare come sarebbero andate le cose se Sun Microsystems non fosse stata acquisita da Oracle non è semplice, viste le variabili in campo. Al di là dell'evoluzione dei tempi e dei cambiamenti del mercato, però, Oracle non ha avuto un'attenzione particolare per la maggioranza dei prodotti di Sun al di fuori di Java. La chiusura di un progetto storico come OpenSolaris, il cambio completo di direzione con OpenOffice e MySQL, il rallentamento nello sviluppo di SPARC hanno indubbiamente influito molto sulle loro sorti.

Dietro a ogni prodotto c'è sempre, però, anche un lato umano. Sun, e poi Oracle, non è stata fatta solo di grandi nomi (Steve Bourne, Satya Nadella, Eric Schmidt, James Gosling, Bill Joy, Ian Murdock...), che pure hanno un rilievo notevole, ma anche di tanti ingegneri e sviluppatori senza il cui apporto non sarebbe stato possibile arrivare ai risultati raggiunti. Questi licenziamenti, così come i precedenti, vanno a colpire gruppi di talento incontestabile che hanno dato molto all'ambito informatico - basti pensare al solo file system ZFS.

La speranza di molti, seppure sia molto flebile, è che Oracle voglia dare in qualche modo un tributo al lavoro di queste persone rendendo open source il software da loro sviluppato, cosicché questo possa continuare a essere utilizzato e non finisca nel dimenticatoio.

Un capro espiatorio di molti degli ormai ex-dipendenti è la divisione cloud di Oracle: stando ai loro racconti, si tratterebbe di un buco nero per l'azienda, che si è mossa troppo tardi e con prodotti (a loro dire) poco convincenti. Seppur non provante alcunché, la risoluzione stragiudiziale della contesa con Svetlana Blackburn, ex-senior finance manager dell'azienda, svela comunque una situazione poco rosea. La Blackburn aveva dichiarato che Oracle avrebbe gonfiato artificialmente i conti della divisione cloud e per questo ha denunciato l'azienda. Oracle ha chiuso la questione pagando una somma (non nota) alla sua ex-dipendente.

L'azienda sta investendo molto nel settore del cloud e si sta spostando con decisione in questa direzione. I grandi nomi come Amazon, Google e Microsoft sono da tempo molto attivi nel cloud e l'azienda di Larry Ellison non può rimanere indietro in un ambito che è visto come cruciale da più parti. Il prezzo da pagare è l'irrilevanza e, in definitiva, la scomparsa. Per questo motivo l'azienda sta assumendo personale che possa darle quel know how di cui necessita e sta facendo transitare anche i suoi prodotti verso la nuvola.

Tutto questo, però, non è una novità: da tempo ci si aspettava questo epilogo. Ora che i nodi sono arrivati al pettine, forse qualche brandello di informazione sugli sviluppi interni che hanno portato a questi eventi potrà emergere per darci un quadro più completo. Augurando alle persone licenziate di trovare presto un nuovo impiego.

25 Commenti
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turcone04 Settembre 2017, 15:48 #1
pensavo che la linea dei processori sparc fosse chiusa da molto tempo ormai
AleLinuxBSD04 Settembre 2017, 15:49 #2
Spero che il file system ZFS venga rilasciato in una forma più libera in modo da potere essere addottato, senza riserve, anche su Linux.
E che mantengano Java.
Supponendo che non abbiano idee strane anche sugli ambienti di sviluppo come netbeans.
Zurlo04 Settembre 2017, 16:28 #3
Oracle e' uno dei fornitori piu' difficili in assoluto con cui lavorare, in genere se posso li evito, famosi per riscrivere le regole di licensing al variare del tasso di umidita' ... per carita', ottimi prodotti, sono le ferrari dei database ma per il resto non hanno saputo far fruttare le loro acquisizioni e si sono cullati sugli allori: Amazon nel frattempo ha preso il largo con soluzioni piu' ruspanti e piu' interoperabili.

Database: forse il migliore, ma mettersene uno in casa e' un rischio, visto che variano licensing model ogni due anni e listino praticamente ogni anno.

Cloud: Non pervenuto: virtualbox carina, ma io avrei tentato una alleanza con VMWare o perlomeno una maggiore interoperabilita'; es: nel disaster recovery, nel vmotion, nel backup, etc.

Hardware: Robusto e affidabile ma molto costoso.
Biroger04 Settembre 2017, 17:09 #4
Originariamente inviato da: AleLinuxBSD
Spero che il file system ZFS venga rilasciato in una forma più libera in modo da potere essere addottato, senza riserve, anche su Linux.
E che mantengano Java.
Supponendo che non abbiano idee strane anche sugli ambienti di sviluppo come netbeans.


Netbeans passerà ad Apache: link altro link
biffuz04 Settembre 2017, 19:12 #5
Ma alla fine si può sapere perché ha comprato Sun? Ha praticamente distrutto tutto, ci manca solo che mollino anche Java e hanno finito. E speriamo che lo facciano, così lo lasciano alla community che sarà sicuramente in grado di portarlo avanti come si deve (beh, peggio non può in ogni caso).

E dire che avevano TUTTO: dall'hardware, al software, ai servizi. Potevano mangiarsi il settore enterprise come una nocciolina. E invece niente. Mah. Praticamente campano con il loro DB e relative consulenze, il giorno in cui verrà meno (e non vedo molta gente ansiosa di comprarlo) l'intera azienda evaporerà.
WarDuck04 Settembre 2017, 20:36 #6
...ARM sta guadagnando un suo piccolo spazio, ma resta da vedere quanto avrà modo di espandersi...


Solo a me questa affermazione dell'autore non convince affatto?
s0nnyd3marco04 Settembre 2017, 20:52 #7
Lacrimuccia... ricordo ancora le ore passata sui Sun Ray 100 in facoltà

Link ad immagine (click per visualizzarla)
Lampetto04 Settembre 2017, 21:32 #8
Originariamente inviato da: s0nnyd3marco
Lacrimuccia... ricordo ancora le ore passata sui Sun Ray 100 in facoltà sofico:


Mannaggia, mi ricordo tanto tempo fa al circolo Ratataplan a Riccione, una distesa di Sun e Silicon Graphics, tutte macchine costosissime per computer grafica.. che tempi...
Quindi con la morte dei processori SPARC è la fine di un'epoca, quella dei processori RISC se non sbaglio...
Comunque Oracle è una vera tagliateste...
s-y04 Settembre 2017, 21:52 #9
in effetti ci si sente giovani...

spero liberino qualche 'prigioniero' almeno...

cmq sia in un certo modo i risc sono tutt'altro che schiattati, anche se magari sotto 'mentite spoglie', nel senso che arm tando poco usata non è, anche se ok non nel mondo ws
s0nnyd3marco04 Settembre 2017, 23:07 #10
Originariamente inviato da: Lampetto
Mannaggia, mi ricordo tanto tempo fa al circolo Ratataplan a Riccione, una distesa di Sun e Silicon Graphics, tutte macchine costosissime per computer grafica.. che tempi...
Quindi con la morte dei processori SPARC è la fine di un'epoca, quella dei processori RISC se non sbaglio...
Comunque Oracle è una vera tagliateste...


Beh... morti morti direi di no... ARM nell'embedded e mobile e' vivissimo, e anche MIPS sembra venga ancora usato (tipo nei modem ADSL della telecom). Poi potremmo discutere sull'effettiva architettura degli x86 dal Pentium Pro in poi.

Comunque Oracle e' il peggio del mercato dell'informatica, rimpiango che Sun non sia stata comprata da Google.

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