Ryzen 7 1800X: la nuova rinascita di AMD nel mondo delle CPU

Ryzen 7 1800X è il primo processore basato su architettura Zen, assieme ai modelli Ryzen 7 1700X e Ryzen 7 1700, a debuttare sul mercato dopo una lunga attesa. Con questa proposta AMD ritorna in forza nel mercato dei processori, forte di un abbinamento tra numero di core, nuova architettura e prezzi che mettono in crisi le proposte concorrenti di Intel
di Paolo Corsini pubblicato il 02 Marzo 2017 nel canale ProcessoriAMDRyzen
Piattaforma di test: Asus CrossHair VI Hero
La prima scheda madre Socket FM4 per processori AMD Ryzen che abbiamo ricevuto in redazione è il modello Asus CrossHair VI Hero, soluzione basata su chipset AMD X370 che si caratterizza per la dotazione onboard particolarmente ricca tra le schede Asus per questi processori.
Il design è standard, con due slot PCI Express 16x dedicati alle schede video compatibili con le tecnologie NVIDIA SLI e AMD CrossFireX; il terzo slot PCI Express ha costruzione meccanica 16x ma vanta 4 linee PCI Express come massimo, collegato al controller integrato nel chipset AMD X370 così come lo sono gli altri 3 slot PCI Express 1x presenti sulla scheda madre.
Il controller SATA integrato nel chipset X370 permette di gestire un massimo di 8 periferiche, configurabili anche con tecnologia Raid in modalità 0, 1 oppure 10 a seconda del numero di hard disk o SSD collegati e delle preferenze personali dell'utente. Non manca il supporto alle unità di storage in formato M.2, che sono collegate direttamente al processore dotato di controller: in questo caso l'interfaccia può essere quella SATA oppure la più prestante PCI Express 4x, a seconda del tipo di SSD che viene collegato alla scheda madre.
Non mancano numerose porte USB 3.0, oltre al controller USB 3.1 presente con collegamento Type-A e Type-C direttamente all'altezza delle porte posteriori della scheda madre. A completare la dotazione troviamo sottosistema audio SupremeFX S1220, scheda di rete Gigabit e il sistema di illuminazione Aura Light con LED RGB che possono venir programmati così da fornire informazioni visive sulle temperature di funzionamento dei componenti o seguendo uno dei pattern a disposizione.
La scheda è stata sviluppata da Asus tenendo conto delle esigenze degli utenti più appassionati, caratteristica che del resto ben si accompagna con il moltiplicatore di frequenza sbloccato di tutte le CPU Ryzen. La prima caratteristica tecnica per l'overclocking è legata al chip Asus TurboV Processing Unit (TPU), alla quale si affiancano numerosi connettori per ventole e la possibilità di monitorare attraverso appositi termistori la temperatura di ingresso e di uscita del liquido che circola all'interno del proprio kit a liquido per il processore. La circuiteria di alimentazione della CPU riprende quanto abbiamo avuto modo di trovare in modelli Asus per processori Intel: Mosfet Texas Instruments NexFET, controller Digi+ PWM e condensatori black da 10K.
In abbinamento con il processore AMD Ryzen 1800X e la scheda madre Asus abbiamo utilizzato un kit memoria Corsair Vengeance LPX, certificato dall'azienda per operare sino alla frequenza di clock di 3 GHz. Questo kit dual channel si contraddistingue anche per il ridotto ingombro verticale, tale da permetterne una agevole installazione anche nei case di dimensioni più contenute. La frequenza di clock di 3 GHz è ottenuta secondo le specifiche XMP2, con timings pari a 15-17-17-36 e tensione di alimentazione di 1.35V.
Configurazione di test
Per valutare le prestazioni velocistiche del nuovo processore AMD Ryzen 7 1800X abbiamo eseguito un confronto con quello che sulla carta è il diretto concorrente: parliamo della CPU Intel Core i7-6900K basata su piattaforma X99 con socket LGA 2011-V3. Il confronto è corretto dal punto di vista del numero di core integrati, 8 per entrambe le CPU, e di frequenza di clock (3,6 GHz per AMD, 3,2 GHz per Intel quali valori di default), ma molto meno per quanto riguarda il prezzo ufficiale: 499 dollari per la proposta AMD e 1.089 dollari per quella Intel, secondo i listini ufficiali.
Anche per questo motivo abbiamo inserito proposte Intel alternative, partendo dalla soluzione Core i7-5960X (basata su architettura Sandy Bridge-E e abbinata sempre a schede madri socket LGA 2011-v3) sino a due modelli per schede madri socket LGA 1155 come le CPU Core i7-7700K e Core i7-6700K, entrambe dotate di architettura a 4 core. Non manca infine quella che è sulla carta la più veloce e costosa CPU per sistemi desktop nell'attuale panorama: parliamo del modello Core i7-6950X, con architettura Broadwell-E come il modello Core i7-6900K ma dotata al proprio interno di 10 core.
Di seguito i restanti componenti utilizzati in questa analisi:
- Sistema operativo: Windows 10 Pro inglese
- SSD: Intel 335 240 Gbytes
- Driver video NVIDIA GeForce 378.49 WHQL
- Scheda video: NVIDIA GeForce GTX 1080 Founders Edition
- Alimentatore: CoolerMaster Silent Pro Gold 800 Watt
- Scheda madre socket AM4: Asus CrossHair VI Hero
- Scheda madre socket LGA 2011-v3: Gigabyte GA-X99-UD3
- Scheda madre socket LGA 1151: MSI Z270 Gaming M7
- Memoria scheda madre socket LGA 2011-v3: 4x8Gbytes DDR4-2400 (15-15-15-36 2T)
- Memoria scheda madre socket LGA 1151: 2x8Gbytes DDR4-2400 (15-15-15-36 2T)
- Memoria scheda madre socket AM4: 2x8Gbytes DDR4-2400 (15-15-15-36 2T)
Queste le applicazioni utilizzate nei test:
Povray 3.7.0
Cinebench 15
Blender 2.78 - bmw benchmark scene
Corona Benchmark 1.3
Luxmark v3.1, scena hotel lobby, OpenCL CPU
Hybrid
7-Zip 16.04 x64
Handbrake 1.0.2 - 64bit
- conversione video 4K in Full HD; H.264; fps
- conversione video 4K in Full HD; H.265; fps
PCMark 8
- Home score - conventional
- Work score - conventional
- Creative score - conventional
Ashes of the Singularity - qualità extreme DX12 - GPU focused
Rise of the Tomb Raider - DX 12 qualità molto alta
Deus Ex: mankind Divided - qualità molto elevata
Hitman - DX 12 qualità Ultra, SSAO on
Deus Ex: mankind Divided - qualità molto elevata FPS minimo
Hitman - DX 12 qualità Ultra, SSAO on
Middle Earth: Shadows of Mordor