Intel Sandy Bridge: analisi dell'architettura

Dopo aver valutato le capacità prestazionali delle prime CPU Intel della famiglia Sandy Bridge passiamo ad un'analisi dell'architettura, frutto di una profonda evoluzione di quanto di valido Intel ha implementato in Nehalem.
di Paolo Corsini pubblicato il 07 Gennaio 2011 nel canale ProcessoriIntel
Considerazioni
Il debutto delle prime soluzioni Intel della famiglia Sandy Bridge corrisponde ad una cosiddetta fase Tock per l'azienda americana: a fronte del mantenimento della tecnologia produttiva utilizzata in precedenza, in questo caso quella a 32 nanometri, viene implementata una nuova architettura più performante nel complesso rispetto alla precedente.
Abbiamo avuto modo di verificare nell'analisi prestazionale condotta nei giorni scorsi come le prestazioni velocistiche delle soluzioni Sandy Bridge siano effettivamente superiori a quelle delle proposte Core che vanno a sostituire, per giunta con livelli di costo particolarmente interessanti. Analizzando in dettaglio l'architettura delle soluzioni Sandy Bridge si capisce come Intel abbia percorso una fase più evoluzionistica che rivoluzionaria in senso stretto, tenendo quanto di valido è stato implementato nell'architettura Nehalem di precedente generazione e ottimizzando ove possibile, tenendo in massima considerazione il contenimento dei consumi e la necessità di migliorare le performances senza incidere sul TDP.
L'obiettivo è stato raggiunto, e la risultante è un progetto che può essere sintetizzato come il tentativo riuscito di Intel di fare meglio, in modo architetturalmente più elegante e con minore dispendio energetico quello che era stato implementato nelle CPU basate su architettura Nehalem. L'implementazione del ring bus mette le basi ad una notevole scalabilità delle prestazioni in future implementazioni, limitando i colli di bottiglia che si vengono a creare nel momento in cui più componenti vengono integrati e devono comunicare tra di loro. La versione 2.0 della tecnologia Turbo Boost rappresenta un ulteriore passo in avanti rispetto a quanto visto con le precedenti architettre: l'impatto sarà ancor più tangibile soprattutto nelle implementazioni per sistemi notebook, per le quali Intel ha previsto incrementi di clock ancor più importanti che nelle versioni desktop.
Una delle principali innovazioni di Sandy Bridge riguarda il supporto alle istruzioni AVX. Al pari di quanto avvenuto in passato con l'introduzione di un nuovo set di istruzioni proprietario ci attendiamo tangibili incrementi prestazionali con quelle applicazioni che integreranno supporto AVX, ma allo stesso tempo una relativa lentezza nella fase di implementazione da parte degli sviluppatori software. L'altra rilevante novità delle architetture Sandy Bridge riguarda la GPU integrata; questo argomento sarà tuttavia oggetto di un successivo articolo nel quale approfondiremo la componente GPU di Sandy Bridge, mettendone a confronto le prestazioni velocistiche con quanto di competitivo è al momento disponibile sul mercato.
Se la componente CPU delle soluzioni Sandy Bridge è di fatto una evoluzione ben configurata di una ottima base, quella dell'architettura Nehalem, è dalla parte GPU che scaturiscono anche in Intel le maggiori aspettative complessive. Avere a disposizione un sottosistema video di valide prestazioni anche con applicazioni 3D, unitamente alla possibilità di accelerare in modo tangibile le operazioni di conversione e transcoding video, rende Sandy Bridge notevolmente interessante anche a confronto con le soluzioni AMD della famiglia Fusion, attese al debutto nelle declinazioni per sistemi desktop nel corso del 2011. Nel confronto con Intel AMD trova storicamente un punto di forza nelle proprie GPU anche integrate; la battaglia si sposta ora, per questo componente, dal chipset al processore e con le evoluzioni implementate in Sandy Bridge lo scontro sembra essere meno a senso unico rispetto a quanto avvenuto in passato.
71 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon c'è traccia su internet del i5-2410QM e i5-2310QM... perché mai dovrebbero essere "QM" se hanno solo due processori?
Si può disabilitare da bios la scheda video integrata???
Usciranno poi future versioni senza scheda video integrata???
grazie
Che dire...a livello di architettura, per quel che ne posso capire io (molto poco
Proprio la componente video è ciò che più mi interessa...in particolare per quanto riguarda gli i5/i7 di fascia alta destinati a computer desktop vorrei capire se Intel ha messo a punto delle tecnologie (lato driver) in grado di coniugare la grafica integrata con la grafica discreta.
Aspetto quindi con ansia la prossima puntata di questa mega recensione!
http://www.neoseeker.com/Articles/H...0preview/4.html
Considerando poi che sta GPU non è niente di speciale rispetto ai prodotti nVidia e AMD.
Questo la dice lunga sulla complessità del lato GPU della tecnologia attuale, le CPU a confronto sono giocattolini ...
Si può disabilitare da bios la scheda video integrata???
Usciranno poi future versioni senza scheda video integrata???
grazie
La grafica integrata si disabilita automaticamente non appena si installa una scheda grafica discreta.
Non sono previste versioni senza grafica integrata.
E' meglio per AMD se oltre a presentazioni e slides si decide a mostrare qualcosa di concreto... sono mesi che si parla di Fusion, ma mentre AMD continua solo a parlarne, Intel mette in pratica (e con ottimi risultati) il concetto. Svegliaaa, AMD!
1300mhz in turbo mod il core della vga? e sti cazzi
l'architettura di quelle gpu è ridicola, ovviamente o si spinge in architetture complesse a scapito della frequenza, o in architetture semplici con elevata frequenza.
la frequenza è nulla senza architettura....
1300mhz in turbo mod il core della vga? e sti cazzi
l'architettura di quelle gpu è ridicola, ovviamente o si spinge in architetture complesse a scapito della frequenza, o in architetture semplici con elevata frequenza.
la frequenza è nulla senza architettura....
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