Apple MacBook Air: la mela si fa sottile

Apple propone una soluzione ultraportatile che con un peso di appena 1,3kg riesce ad offrire una tastiera di dimensioni standard e un monitor da 13,3 pollici di diagonale ma rinuncia all'unità ottica a tutto vantaggio di uno spessore ridottissimo. Si tratta di un prodotto di nicchia, che non ha la pretesa di soddisfare le masse: vediamolo all'opera
di Andrea Bai pubblicato il 22 Febbraio 2008 nel canale AppleApple
Alcune considerazioni
MacBook Air è un prodotto difficile da capire e ancor più difficile da giudicare, ma vogliamo essere chiari fin da subito: chi sta cercando la completezza e la flessibilità di impiego di un MacBook Pro in un sistema di dimensioni ridotte resterà deluso da MacBook Air.
MacBook Air non è il successore del compianto Powerbook 12". E' una soluzione completamente differente, indirizzata ad un preciso target d'utenza. E' un prodotto che non si rivolge alle masse, e Apple non ha la presunzione di proporlo come tale, ma semplicemente un ultraportatile di nicchia, che è in grado di soddisfare esigenze ben circostanziate. In particolare è una soluzione dedicata espressamente a chi è già utente Mac, che vuole conciliare il sistema operativo Mac OS X con un portatile facile da trasportare: chi non ha la necessità di utilizzare il sistema operativo di casa Apple si orienterà su ultraportatili di altre aziende (Dell, Sony, Asus, per citarne alcune).
I punti di forza di questo prodotto sono da ritrovare nella combinazione di tre elementi: tastiera di dimensioni standard, monitor da 13 pollici e peso di 1,3 kg. Elementi che diventano quattro se si considera la soddisfacente autonomia operativa. La filosofia che Apple ha seguito per realizzare questo prodotto è facilmente individuabile: sacrificare elementi pur sempre utili (lettore ottico, porte di espansione) ma non strettamente indispensabili a tutto vantaggio del confort di utilizzo. Coloro i quali si trovano a dover scrivere parecchio, magari sempre in viaggio o comunque con l'esigenza di portarsi sempre appresso un computer, e a consultare documenti troveranno probabilmente più adatto un sistema di questo tipo piuttosto che un altro tipo di ultraportatile che, a parità di peso, accolga una unità ottica ma debba scendere a compromessi con la dimensione dello schermo e della tastiera.
Per un portatile improntato sulla mobilità estrema è imprescindibile una qualità costruttiva di alto livello: in questo Apple ha saputo fornire un prodotto estremamente solido e robusto, probabilmente grazie allo chassis in alluminio, nonostante lo spessore molto ridotto. Se l'impressione della prima ora suggerisce un portatile delicato e fragile, i dubbi svaniscono dopo poche ore di utilizzo. Il portatile risulta inoltre molto ben bilanciato: anche a schermo completamente aperto MacBook Air risulta esente da fenomeni di ribaltamento accidentale.
La tastiera ha suscitato impressioni positive: molto apprezzabile risulta lo sforzo di aver inserito una tastiera di dimensioni tradizionali in un portatile che si mantiene entro 1,3kg di peso. Si conferma inoltre la buona qualità della particolare tastiera a "tasti sporgenti" che consente di mantenere una digitazione sempre precisa e confortevole. A rendere più completa questa tastiera, che ricordiamo essere stata introdotta sui sistemi MacBook, è l'aggiunta della funzionalità di retroilluminazione che semplifica il riconoscimento dei tasti in ambienti bui (si pensi, ad esempio, all'utilizzo in aereo, uno scenario piuttosto verosimile se si pensa all'utilizzo tipico di questo prodotto).
Sempre nell'ambito delle periferiche di input anche il nuovo trackpad si dimostra essere piuttosto funzionale: nella maggior parte delle situazioni si riesce a non rimpiangere l'assenza del mouse, soprattutto anche grazie all'aggiunta delle nuove funzionalità di zoom e scorrimento delle pagine. Avremmo tuttavia preferito una dimensione maggiore dell'unico tasto presente.
Come già ampiamente discusso nella pagina relativa, lo schermo di questo MacBook Air è di buona qualità. Convincente la saturazione dei colori e piuttosto ampia la possibilità di regolare la retroilluminazione a seconda delle esigenze più diverse. Molto buono anche l'angolo di visione orizzontale, che permette di mantenere una perfetta leggibilità delle informazioni a schermo anche da accentuate angolazioni laterali. Non condividiamo particolarmente la scelta di adottare una soluzione di tipo lucido, soprattutto su un sistema che fa della mobilità il suo punto cardine: in condizioni di elevata illuminazione alle spalle dell'utente, lo schermo rischia di popolarsi di fastidiosi riflessi.