Cavo unico per fornitura elettrica e banda ultralarga in arrivo anche in Italia

Pare che Enel stia collaborando con un fornitore terzo per stendere in Italia un cavo unico che integra la fornitura elettrica e quella della connettività internet a banda ultralarga
di Nino Grasso pubblicata il 22 Luglio 2015, alle 08:31 nel canale TelefoniaUn unico cavo per collegare le case italiane alla rete elettrica e alla banda ultralarga. È questa l'offerta che Prysmian ha portato ai dirigenti Enel: una soluzione ancora più interessante se si considera che sfrutta tecnologia in buona parte italiane. È una soluzione "tecnicamente perfetta", scrive il Corriere Economia che ha reso pubblica la novità. La nuova strategia di Enel andrebbe però ad infastidire Telecom e la sua rete tradizionale in rame.
Prysmian Cavi e Sistemi è una società italiana che opera come leader globale nei business Energia e Telecomunicazioni e che ha fatturato lo scorso anno circa 7 miliardi di euro. Il gruppo opera in 50 paesi in tutto il mondo, e vanta 89 stabilimenti, 17 centri di ricerca e sviluppo e una base di quasi 20 mila impiegati. Il nuovo cavo integra le tecnologie per portare nelle case la fibra (FTTH) e l'energia elettrica, e potrebbe ribaltare il panorama della banda ultralarga in Italia.
L'azienda punta sulla qualità: il settore è occupato da molte realtà di continenti diversi, fra cui gli immancabili cinesi che cercano di conquistare quote di mercato guardando verso i confini europei. Secondo quanto riportato dalla fonte, Prysmian ha di recente inviato una lettera alla UE per "impedire la colonizzazione cinese", consigliando ai commissari di verificare la qualità dei componenti che verranno impiegati nelle reti. Il gruppo italiano è certo probabilmente di avere un chiaro vantaggio in tal senso.
L'obiettivo di Enel e Prysmian sembra pertanto quello di "rinnovare il parco dei contatori delle abitazioni", andando a contrapporsi direttamente ad Enel nel tentativo di portare la fibra e le connessioni a banda ultralarga nelle case degli italiani, il tutto con tecnologie brevettate da italiani.
36 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoEnel 2 volte?? a logica la seconda è Telecom
una powerline domestica su un impianto nuovo a 200mbit ci arriva, mi sembrano abbastanza paragonati ai 6mbit scarsi che hanno le ADSL più fortunate
Abbinare ad un cavo di distribuzione in bassa tensione, un cavo di rete, è come si dice l'uovo di colombo !
La corrente elettrica arriva in tutte le case, ma non è sempre e solo portata da enel, vi sono tanti distributori minori, per cui la cosa andrà opportunamente normata da parte dell'autorità per garantire un trattamento equo !
Altri paesi, anni fa, hanno visto subito la fibra come una opportunità per il futuro. In Italia questa azienda monopolistica dei miei cogl..ni ha fermato lo sviluppo tecnologico di un'intera nazione.
Così invece... ciaoooooooooooooo!
Spero che Enel si sbrighi, ad occhio dovrebbe essere fibra fino al contatore, e poi potrebbe essere powerlan, ma non mi convince, in un palazzo di 10 o più piani con tutti sti cavi che viaggiano insieme paralleli per diverse decine di metri ho paura che ci siano troppe interferenze, senza contare che tutti gli interruttori magnetotermici bloccano le onde convogliate della powerlan.
In ogni caso spero facciano in fretta, così avrò la connettività anche nel box sotterraneo! Così posso sfuttare il box come laboratorio informatico.
Altri paesi, anni fa, hanno visto subito la fibra come una opportunità per il futuro. In Italia questa azienda monopolistica dei miei cogl..ni ha fermato lo sviluppo tecnologico di un'intera nazione.
Come ricordo spesso sarebbe bastato, in fase di privatizzazione, che lo Stato Italiano si fosse tenuto la proprietà dei cavi telefonici (pagati da noi cittadini, mica da Sip/Telecom) e dare in noleggio la possibilità di utilizzarli ai vari carrier, in maniera trasparente ed equa.
In Francia, guarda caso hanno fatto proprio così. A quel punto avremmo uno Stato padrone dell'infrastruttura fisica che con i ricavi dagli operatori avrebbe tenuto aggiornata l'infrastruttura stessa che sarebbe stata disponibile per tutti (non come ora che ci sono le zone digital divide perchè economicamente sconvenienti
Hermes
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