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Old 20-01-2010, 14:25   #1
Spitfire84
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[Guida] all'overclock dell' AMD K10

Guida all’overclock dell'AMD K10





Non mi ritengo responsabile di eventuali guasti in seguito all’esecuzione delle procedure qui descritte. Invito inoltre alla lettura completa della guida prima di iniziare con la procedura di overclock.

Con questa guida desidero fornire ai nuovi arrivati nella famiglia delle CPU AMD K10 le nozioni di base per l'ottenimento dei primi risultati in overclock.
Starà poi all'appassionato studiare e cercare di ottenere più di quanto ottenibile con questa guida, e se son rose, fioriranno.


AVVISO: non rispondo a richieste d'aiuto via PVT, perchè lo scopo di questo thread è quello di AIUTARE chi si trova in difficoltà, e chiunque deve poter partecipare con le proprie conoscenze ad aiutare gli altri.

Overcloccare significa, come dice il nome stesso, aumentare la frequenza di funzionamento di un dispositivo. Tale pratica è spesso accompagnata dalla pratica dell’overvolt, ovvero un aumento delle tensioni di funzionamento, necessario per mantenere in piena stabilità operativa la cpu. Il risvolto della medaglia delle due pratiche, ed in particolare dell’overvolt, è l’aumento della potenza dissipata (che dipende linearmente dal quadrato della tensione applicata e dalla frequenza di switch) che porta all’aumento dei consumi e quindi della temperatura di funzionamento. Un aumento eccessivo di quest’ultima può portare ad instabilità della cpu andando quindi ad annullare i benefici derivanti dall’aumento di tensione applicata. A causa di questo comportamento ricorsivo è fortemente consigliato a chi non è in possesso di un dissipatore performante (e quindi, ad esempio, per chi è in possesso del dissipatore fornito con la cpu) di overcloccare solo con tensione default od overvoltando solo lievemente.

La guida è orientata a tutti i processori derivati dalla famiglia K10; nella tabella seguente è riportata una buona parte dei processori interessati, con alcune informazioni utili (frequenza a default, TDP, Tensioni, ecc..):


Fatta questa dovuta introduzione, aiutandoci con le due immagini seguenti, passiamo ad introdurre brevemente i principali parametri del BIOS che bisogna conoscere per overcloccare una cpu della famiglia K10 (i nomi dei parametri del BIOS potrebbero differire a seconda della motherboard utilizzata):

Esempio di diagramma di un sistema basato su CPU K10 ottenuto con AMD Overdrive.


Esempio di schermata del BIOS riguardante i parametri utili ai fini dell'overclock.

  • CPU Host Clock Control: rappresenta la frequenza di riferimento da cui vengono ottenute successivamente, tramite moltiplicatori e divisori, la frequenza finale della cpu, la frequenza del northbridge (e quindi della cache L3, quando presente), la frequenza del bus HyperTransport e la frequenza delle ram. Di conseguenza, una modifica di questo parametro porterà alla modifica delle frequenze di tutte le componenti appena nominate. Il valore a default è 200 MHz ed è uguale per tutte le cpu AMD. Può capitare che la modifica di questo parametro disabiliti le funzionalità di risparmio energetico del processore.
  • CPU Clock Ratio: è il moltiplicatore della CPU. Moltiplicando questo valore per il CPU Host Clock Control si ottiene la frequenza finale della CPU. Spesso la modifica di questo parametro disabilita le funzionalità di risparmio energetico del processore. Tale valore può essere modificato a passi di 0.5.
  • CPU NB Frequency: rappresenta il moltiplicatore che determina la frequenza del northbridge (e quando presente, della cache L3) integrato nella cpu. Una maggiore frequenza di questo componente porta ad una maggiore velocità nella comunicazione tra la cpu e le memorie ram. Il moltiplicatore può essere modificato a passi di 1 e la frequenza finale del NB (L3) si ottiene moltiplicando il CPU Host Clock Control per questo moltiplicatore. Valori standard sono 9x e 10x.
  • HT Link Frequency: la frequenza del link Hypertransport. Questo bus di comunicazione collega la cpu al chipset installato sulla scheda madre. Valori standard sono 1.8GHz e 2GHz.
  • PCIE Clock: è la frequenza del bus PCI-Express, ovvero il bus che collega il chipset agli slot pci-ex (tipicamente quindi alle schede video). Il valore standard è 100MHz.
  • Set Memory Clock: rappresenta il moltiplicatore che setta la frequenza delle ram. Il valore finale di frequenza si ottiene anche questa volta moltiplicando tale valore per il CPU Host Clock Control. I moltiplicatori differiscono a seconda che siano montali moduli ddr2 o ddr3. Valori tipici per le ddr2 sono 4x – 5.33x. Per le ddr3 6.66x – 8x.
  • DCTs Mode: questa voce cambia spesso a seconda della motherboard. Permette di selezionare con quale modalità (Ganged o Unganged) far funzionare la ram. La modalità ganged è consigliata per chi utilizza il PC principalmente per il gioco e consente di utilizzare i due canali (dual channel) disponibili in modo “agganciato”, ovvero i due canali lavorano entrambi in lettura o in scrittura, ampliando la banda. La modalità unganged consente di utilizzare i due canali come fossero separati permettendo quindi, quando necessario, di utilizzare un canale in lettura ed uno in scrittura piuttosto di mantenere la cpu in stand by in attesa che una operazione sia conclusa. Quest’ultima modalità è consigliata per i programmi che sfruttano il multicore. Le due modalità offrono comunque in media prestazioni molto vicine; personalmente consiglio la modalità unganged, ma ognuno è libero di impostarla secondo i propri bisogni.
  • DRAM Configuration: in questa categoria sono contenuti tutti i timing relativi al funzionamento delle ram. Le voci principali sono: CAS Latency, RAS to CAS Delay, RAS Precharge, Cycle Time, Bank Cycle Time e Command Rate. Il consiglio che posso dare a riguardo è di impostare inizialmente valori alti, anche superiori a quanto certificato dal costruttore così da escludere un parametro dalle possibili instabilità che possono verificarsi in fase di overclock. Nel momento in cui avremo trovato i limiti della cpu potremo impostare le ram alla frequenza e con le latenze consigliate dal produttore (o minori) e ri-testare il sistema.


Vediamo ora brevemente le voci di maggiore interesse riguardanti l’overvolt:
  • CPU Voltage Control: rappresenta la tensione della CPU. Come detto in fase introduttiva, l’aumento del valore di default è utile per migliorare la stabilità in overclock, ma porta a un aumento della temperatura di funzionamento che può essere causa di instabilità. Se ne consiglia quindi un incremento lieve.
  • DDR2/3 Voltage Control: consente di modificare la tensione di funzionamento delle memorie ram. E’ fortemente consigliato impostare un valore pari a quanto certificato dal produttore di memorie.
  • CPU NB VID Control: consente di modificare la tensione di funzionamento del northbridge integrato nel processore. Il valore di default è solitamente 1.2V. Consiglio di evitare di superare un valore di 1.35V per questo componente.
  • Northbridge Volt Control: da non confondere con la voce precedente, rappresenta il northbridge presente nella motherboard. Può essere necessario fornire una tensione superiore a quanto fornito a default in caso di overclock estremi, ma in caso di overclock per uso quotidiano (daily use) e quindi di necessità di un sistema solido “come una roccia” (Rock Solid) è consigliato lasciare questa voce su “Auto”.

Fornita questa carrellata di parametri, definiamo gli ultimi consigli prima di iniziare con l’overclock vero e proprio:
  1. Qualora la scheda madre integri anche la scheda video, ma si disponga comunque di una scheda video alloggiata sullo slot PCI Express, si consiglia di disabilitare la scheda video integrata dal BIOS.
  2. E’ consigliato disabilitare il C&Q (Cool & Quiet: implementazione dinamica di AMD dell'underclocking, serve per risparmiare energia quando il carico del processore è basso. Il software deputato monitora il carico di sistema e varia i parametri che gestiscono la potenza e le prestazioni del microprocessore. In modo del tutto trasparente per l'utente, il software monitora il carico di sistema e varia i parametri che gestiscono la potenza e le prestazioni del microprocessore in base alle esigenze modulando la potenza del processore alle richieste dell'utilizzatore. Ad esempio, sul Phenom II X3 720 la velocità del processore varia da 2800 MHz con circa 1,325 V di Vcore e moltiplicatore 14x al massimo carico, a 800 MHz con Vcore a circa 1-1,1 V con moltiplicatore 4x quando le prestazioni richieste al sistema sono basse.) all’interno del BIOS nelle prime fasi di overclock. Conviene riabilitarlo nel momento in cui avremo trovato i limiti di stabilità della CPU.
  3. Qualora si preveda di virtualizzare sistemi operativi è consigliato abilitare la voce riguardante la virtualizzazione nel BIOS. Questa funzionalità tende ad utilizzare maggiormente la CPU e quindi a “scaldarla” di più. Per questo, se si prevede di utilizzarla, è bene averla attiva in fase di test.
  4. La voce “Spread Spectrum”, qualora sia presente nel BIOS, è consigliato impostarla su “Disabled”.
  5. Fissare la frequenza del PCI Express nel BIOS a 100 (o 101) MHz.
  6. L’overclock del bus Hypertransport non porta a benefici a meno di utilizzare configurazioni multi GPU. Consiglio quindi di non superare il valore di frequenza default.
  7. L’utilizzo di sistemi operativi (OS) a 64 bit può portare a risultati inferiori in overclock rispetto a OS a 32 bit, in quanto quest’ultimi utilizzano meno la CPU.
  8. Tutte le voci non considerate finora non sono strettamente necessarie ai fini di un buon overclock e starà all’appassionato interessato ad overclock estremi informarsi personalmente sulle voci che possono portare a risultati migliori.
  9. Cpu con frequenza a default maggiore consentono di ottenere solitamente frequenze finali superiori, mentre cpu aventi frequenze di fabbrica inferiori solitamente consentono percentuali di overclock superiori (Es: X4 965 def. 3.4GHz -> 3.8GHz +12%, X4 910 def. 2.6GHz -> 3.4GHz +31%).
  10. Ricordo che nel periodo estivo, a causa delle maggiori temperature, potrebbe essere necessario ridurre l’overclock rispetto al periodo invernale per garantire stabilità.
  11. Last but not least: ogni CPU fa storia a sé. E’ inutile dire “Tizio fa 3GHz ed io no”, perché i risultati dipendono dalla bontà della cpu e delle altre componenti del sistema e non sono prevedibili a priori.

Cosa ci serve per iniziare:
  • CPU-Z: software per monitorare le frequenze e le tensioni della CPU.
  • HwMonitor: software per monitorare le temperature del sistema.
  • LinX: stress test necessario per testare in modo approfondito la stabilità del sistema.
  • Wprime: test multithread. Utile per una rapida verifica della stabilità del sistema. Impostare l'affinità per il numero di core presenti nella cpu (cliccare su "Advanced Setting", nella dicitura "Thread Count" inserire il numero dei core della vostra CPU e cliccate su "Save") ed eseguire la modalità 1024M.
  • Cinebench R15: test per simulare una sessione di rendering. Sfrutta il multicore e consente di eseguire un rapido test di stabilità del sistema.
  • Memtest86+: programma di test delle ram.

Passiamo ora alla guida vera e propria.
Verrà inizialmente descritto l’overclock di CPU basate su architettura K10 antecedenti l'uscita della serie Phenom II X6-X4 basate su core Thuban e Zosma e successivamente verranno fornite indicazione anche per le CPU basate su quest'ultimi core.
Si seguiranno due percorsi diversi di overclock: quella attraverso moltiplicatore, per CPU Black Edition, e quella attraverso bus (CPU Host Clock Control) per cpu non Black Edition. Successivamente affronterò la questione dell’overclock del NB (e se presente, della cache di terzo livello L3) della CPU e delle ram. Fornirò infine alcuni consigli sull’utilizzo di K10STAT ed affronterò la questione dello sblocco dei core dormienti nelle cpu serie X2 ed X3.

AMD Phenom I/II - Athlon II - Sempron

Core Agena, Toliman, Deneb, Rana, Propus, Heka, Callisto, Kuma, Regor, Sargas


OVERCLOCK CPU – BLACK EDITION


Questa serie di cpu, disponibile nelle versioni X2, X3 ed X4, è caratterizzata dall’avere il moltiplicatore della CPU (CPU Clock Ratio) sbloccato verso l’alto. Nelle cpu non black edition tale moltiplicatore è modificabile solo verso il basso, ovvero con valori inferiori rispetto al valore di default della CPU.

Preso atto degli ultimi consigli forniti poco sopra, vediamo di iniziare a overcloccare la nostra CPU Black Edition.
Entriamo quindi nel BIOS, fissiamo tutte le voci non riguardanti il “CPU clock Ratio” su “Auto” ed iniziamo aumentando tale voce di 0.5 rispetto al valore standard; salviamo, usciamo dal BIOS e carichiamo il sistema operativo.

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Esempio:
Se la nostra cpu ha una frequenza finale a pieno carico di 2.8GHz -> "CPU clock Ratio" a default uguale a 14.
Quindi, dopo l'overclock: Frequenza finale CPU = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 14.5 (nuovo CPU clock Ratio) = 2900 MHz
-----

Un modo abbastanza rapido per testare la stabilità del sistema con la nuova frequenza può essere l’esecuzione di un test con Wprime ed uno con Cinebench10 (su Windows).

Nel caso in cui durante l’esecuzione dei test non si blocchi il sistema e i programmi concludano normalmente l’esecuzione possiamo riavviare il sistema, entrare nuovamente nel BIOS ed aumentare di un altro 0.5 il valore del “CPU Clock Ratio”. Salviamo, usciamo dal BIOS, ricarichiamo l’OS e rieseguiamo i due test (Wprime e Cinebench).

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Esempio:
Proseguendo dallo step precedente, ovvero: Frequenza finale CPU = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 14.5 (precedente CPU clock Ratio) = 2900 MHz, andremo ad aumentare di un altro 0.5 il valore del CPU clock Ratio, ottenendo:
Frequenza finale CPU = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 15 (nuovo CPU clock Ratio) = 3000 MHz
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Procediamo ancora in questo modo fino a che il sistema non si blocca (all’avvio o durante l’esecuzione dei test), i programmi segnalano un errore e bloccano la loro esecuzione oppure una BSOD (Blue Screen Of the Death) ci riavvia il sistema. A questo punto avremo trovato il limite della cpu con il livello di tensione a default. Chi non è dotato di un valido dissipatore salti la parte seguente tra gli *.

***************************************************************************************

Procediamo quindi a rientrare nel BIOS e, mantenendo il valore del moltiplicatore che fissava il limite, procediamo ad aumentare la tensione della CPU di 25mV. Salviamo, usciamo dal BIOS e ricarichiamo l’OS. Qualora il sistema non parta proveremo a rientrare nel BIOS e ad aumentare la tensione di altri 25mV. Se invece il sistema parte, rieseguiamo i test ed in caso positivo procediamo con l’aumentare il “CPU Clock Ratio” di altri 0.5.
Procediamo ripetendo questa procedura fino a che non avremo raggiunto una frequenza che ci soddisfa, fino a che il sistema esegue correttamente i test o fino al raggiungimento di una tensione pari a 1.5V.

A tal proposito ricordo che maggiore è la tensione, maggiori sono i consumi e le temperature, quindi personalmente consiglio a chi è alle prime armi di non superare 1.45V.

***************************************************************************************

Raggiunto il limite sarà necessario verificare l’effettiva stabilità del sistema. Un test più che valido consiste, ad esempio, in 3 ore di linx. Qualora il programma funzioni correttamente per tale periodo di tempo potremmo definirci stabili, ovvero Rock Solid. Nel caso in cui invece il programma segnali un errore potremo agire in due modi:
  • Aumentando leggermente la tensione della CPU e facendo attenzione che la temperatura non superi 60°C;
  • Diminuendo di 0.5 il moltiplicatore della CPU e quindi diminuendo la frequenza finale.

Realizzate una, o entrambe le modifiche, rieseguiremo il test fino ad ottenere un sistema che completi senza errori lo stress test.

NB: questa procedura di overclock può essere accompagnata anche da un overclock del CPU Host Clock Control, procedura che si utilizza nel caso di CPU non Black Edition. In tal caso bisognerà accertarsi che vengano rispettate anche le condizioni necessarie per tale procedura.

OVERCLOCK CPU – NON BLACK EDITION


Come detto, questa categoria di CPU non consente di aumentare il moltiplicatore di frequenza. Dovremo quindi agire aumentando il “CPU Host Clock Control” per aumentare la frequenza della cpu. Questo tipo di pratica porta (come già anticipato nell’introduzione) ad un aumento delle frequenze del NB, del bus Hypertransport e delle ram. Il nostro scopo è l’overclock della cpu, quindi procederemo diminuendo al valore inferiore i moltiplicatori del NB della CPU, del bus Hypertransport e delle ram così da eliminare tre parametri tra i possibili che possono portare all’instabilità.

E’ buona norma verificare SEMPRE che la frequenza di questi tre componenti siano inferiori alle specifiche di default in quanto, per elevati valori di frequenza del bus (CPU Host Clock Control) tali componenti potrebbero superare comunque le specifiche standard. In tal caso, procederemo a diminuire di un altro passo i moltiplicatori dei componenti.

Definite queste condizioni iniziali, vediamo come overcloccare queste cpu.

Inizialmente possiamo iniziare aumentando a passi di 5MHz il valore del CPU Host Clock Control. Partendo quindi da 200MHz, selezioneremo nel BIOS 205MHz, salviamo, usciamo ed avviamo l’OS.

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Esempio:
Se la nostra cpu ha una frequenza finale a pieno carico di 2.8GHz -> "CPU clock Ratio" a default uguale a 14.
Quindi, dopo l'overclock: Frequenza finale CPU = 205MHz (nuovo CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2870 MHz
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Procediamo quindi nella fase di test, così come è stato fatto per le cpu Black Edition, ovvero eseguendo un paio di test con Wprime e Cinebench10. In caso di corretta esecuzione dei due programmi, riavvieremo il sistema ed aumenteremo ancora di 5MHz la frequenza di riferimento procedendo ancora con i test.


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Esempio:
Proseguendo dallo step precedente, ovvero: Frequenza finale CPU = 205MHz (precedente CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2870 MHz, andremo ad aumentare di altri 5 MHz il valore del CPU Host Clock Control, ottenendo:
Frequenza finale CPU = 210MHz (nuovo CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2940 MHz
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Procediamo ancora in questo modo fino a che il sistema non si blocca (all’avvio o durante l’esecuzione dei test), i programmi segnalano un errore e bloccano la loro esecuzione oppure una BSOD (Blue Screen Of the Death) ci riavvia il sistema. A questo punto avremo trovato il limite della cpu con il livello di tensione a default. Chi non è dotato di un valido dissipatore salti la parte seguente tra gli *.
***************************************************************************************
Procediamo quindi a rientrare nel BIOS e, mantenendo il valore del clock di riferimento che fissava il limite, procediamo ad aumentare la tensione della CPU di 25mV. Salviamo, usciamo dal BIOS e ricarichiamo l’OS. Qualora il sistema non parta proveremo a rientrare nel BIOS e ad aumentare la tensione di altri 25mV. Se invece il sistema parte, rieseguiamo i test ed in caso positivo procediamo con l’aumentare il “CPU Host Clock Control” di altri 5 MHz. Procediamo ripetendo questa procedura fino a che non avremo raggiunto una frequenza che ci soddisfa, fino a che il sistema esegue correttamente i test o fino al raggiungimento di una tensione pari a 1.5V.

A tal proposito ricordo che maggiore è la tensione, maggiori sono i consumi e le temperature, quindi personalmente consiglio, a chi è alle prime armi, di non superare 1.45V.
***************************************************************************************

Raggiunto il limite sarà necessario verificare l’effettiva stabilità del sistema. Un test più che valido consiste, ad esempio, in 3 ore di linx. Qualora il programma funzioni correttamente per tale periodo di tempo potremmo definirci stabili, ovvero Rock Solid. A questo punto, se vogliamo raschiare il fondo del barile, possiamo procedere ad aumentare la frequenza del “CPU Host Clock Control” di 1 o 2 MHz alla volta e testare il sistema fino a determinare la massima frequenza con cui il sistema rimane stabile.

Nel caso in cui invece il programma segnali un errore potremo agire in due modi:
  • Aumentando leggermente la tensione della CPU e facendo attenzione che la temperatura non superi 60°C;
  • Diminuendo a passi di 1-2 MHz la frequenza di riferimento CPU (CPU Host Clock Control) e quindi diminuendo la frequenza finale.

Realizzate una, o entrambe le modifiche, rieseguiremo il test fino ad ottenere un sistema che completi senza errori lo stress test.

NB: Questo tipo di procedura risente maggiormente della qualità della motherboard rispetto a quella di overclock con cpu black edition, in quanto la frequenza di riferimento (CPU Host Clock Control) viene fornita dalla motherboard.

AMD Phenom II

Core Thuban, Zosma


Questa serie di CPU si differenza dai precedenti Phenom II in quanto si basa sul nuovo core Thuban - Zosma è una sua derivazione con 2 core disattivati - e presenta spiccate capacità di overclock. Quest'ultime derivano dall'introduzione di un nuovo step (E0) e dall'introduzione del dielettrico low-k: quest'ultimo non è altro che silicio a cui sono state aggiunte micro "bolle" d'aria che consentono di ridurre la costante dielettrica e conseguentemente le capacità parassite tra le piste di interconnessione in rame ed il silicio stesso consentendo quindi comunicazioni più veloci e con minore dispersione.

Queste nuove CPU dispongono inoltre di una funzionalità piuttosto interessante chiamata "Turbo core", che consente, a seconda del carico a cui è sottoposta la CPU, di overcloccarla incrementando il moltiplicatore di un numero fissato di core (Per maggiori dettagli, clicca qui).

Questa funzionalità, a seconda dell'utilizzo che se ne fa del sistema, può risultare interessante oppure creare problemi in fase di overclock. Vediamone brevemente le motivazioni aiutandoci con un paio di esempi:

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Esempio 1:
Principale uso del sistema: Software poco ottimizzato per il multithreading.
Turbo Core: ON
Motivazione: Un sistema dotato di 6 core su cui vengono utilizzati spesso software che sfruttano al massimo 2-3 core, non trae vantaggio dall'overclock anche dei core che non vengono utilizzati ed in aggiunta consente di mantenere il consumo ad un livello inferiore.

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Esempio 2:
Principale uso del sistema: Software fortemente ottimizzato per il multithreading.
Turbo Core: OFF
Motivazione: Un sistema dotato di 6 core su cui vengono utilizzati spesso software che sfruttano tutti i core disponibili consente di trarre vantaggio della maggiore frequenza di tutti i core. Inoltre, se la funzionalità di Turbo Core venisse mal impostata potrebbe portare, in alcune situazioni, alcuni core a lavorare ad una frequenza troppo alta e non stabile.

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Viste le due modalità di funzionamento legate all'abilitazione o meno della modalità Turbo, la guida per queste CPU verrà suddivisa in 4 rami che descriveranno l'overclock per le 2 modalità sia con CPU Black Edition, che NON.

OVERCLOCK CPU – BLACK EDITION - TURBO ON


La prima cosa da fare per procedere con questa modalità di overclock consiste nell'attivazione della funzionalità Turbo direttamente nel bios (AMD Turbo CORE technology -> Enabled). L'abilitazione dell'opzione, sblocca un'altra voce che consente di modificare (sui processori Black Edition sia verso l'alto, che verso il basso) il moltiplicatore associato alla funzionalità Turbo (Turbo CORE Ratio).
Il particolare funzionamento di questa opzione, ovvero la sua attivazione solo quando il 50% dei core risulta in idle, consente di impostare moltiplicatori per il Turbo anche molto alti, potendo contare sul fatto che nel momento in cui anche un solo altro core switcha sotto carico, il moltiplicatore di TUTTI i core viene impostato al valore del "CPU Clock Ratio" (ovvero il moltiplicatore "classico"). Occorre però tenere in considerazione che l'abilitazione della funzionalità porta ad un incremento della tensione su TUTTI i core pari a +125mV (non modificabile da BIOS) rispetto alla tensione impostata sulla cpu (CPU Voltage Control).
Appare evidente che a questo punto si aprono 2 strade di overclock, ovvero:
  1. Overclock CPU + Turbo: si procede overcloccando la cpu con il moltiplicatore "CPU Clock Ratio" e anche attraverso l'incremento del moltiplicatore associato al Turbo;
  2. Overclock Turbo: si procede mantendo la cpu a frequenza standard (ovvero lasciando a default il valore del "CPU Clock Ratio") e modificando solo il moltiplicatore associato al Turbo.

Questa considerazione ci porta alle seguenti conclusioni:
  • l'overclock descritto al punto 1) non è altro che la "fusione" tra la modalità di overclock utilizzata solitamente e descritta nella sezione successiva "Overclock CPU - Black Edition - Turbo OFF" e dell'overclock del singolo moltiplicatore del Turbo. Per questo, per chi voglia sperimentare la via del punto 1), consiglio di procedere prima seguendo la guida appena nominata (e quindi con Turbo OFF) e successivamente, abilitando il Turbo, a seguire la procedura descritta dopo questo elenco puntato;
  • l'overclock descritto al punto 2) non porta a nessun overclock globale tra i core, ma ad un incremento della frequenza solo nelle situazioni di abilitazione del Turbo precedentemente descritte. Per questo motivo, per chi voglia seguire questa strada, consiglio semplicemente di proseguire nella lettura.

Entriamo quindi nel BIOS, accertiamoci che la funzionalità Turbo sia attivata e fissiamo tutte le voci non riguardanti il “Turbo CORE Ratio” su “Auto” ed iniziamo aumentando tale voce di 0.5 rispetto al valore standard; salviamo, usciamo dal BIOS e carichiamo il sistema operativo.

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Esempio:
Se la nostra cpu ha una frequenza finale con Turbo attivo di di 3.3GHz -> "Turbo CORE Ratio" a default sarà uguale a 16.5.
Quindi, dopo l'overclock: Frequenza finale TURBO = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 17 (nuovo Turbo CORE Ratio) = 3400 MHz
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Un modo abbastanza rapido per testare la stabilità del sistema con la nuova frequenza può essere l’esecuzione di un test con Wprime 32M, impostando l'affinità su 3 core (per essere sicuri della corretta attivazione del Turbo, consiglio in fase di test di monitorare la frequenza dei 3 core con AMD Overdrive).

Nel caso in cui durante l’esecuzione del test non si blocchi il sistema ed il programma concluda normalmente l’esecuzione possiamo riavviare il sistema, entrare nuovamente nel BIOS ed aumentare di un altro 0.5 il valore del “Turbo CORE Ratio”. Salviamo, usciamo dal BIOS, ricarichiamo l’OS e rieseguiamo il test.

-----
Esempio:
Proseguendo dallo step precedente, ovvero: Frequenza finale CPU = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 17 (precedente Turbo CORE Ratio) = 3400 MHz, andremo ad aumentare di un altro 0.5 il valore del Turbo CORE Ratio, ottenendo:
Frequenza finale TURBO = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 17.5 (nuovo Turbo CORE Ratio) = 3500 MHz
-----

Procediamo ancora in questo modo fino a che il sistema non si blocca durante l’esecuzione del test (segnalando un errore e bloccando l'esecuzione) oppure una BSOD (Blue Screen Of the Death) ci riavvia il sistema.

A questo punto avremo trovato il limite della cpu con il livello di tensione a default. Chi non è dotato di un valido dissipatore salti la parte seguente tra gli *.

***************************************************************************************

Procediamo quindi a rientrare nel BIOS e, mantenendo il valore del moltiplicatore del Turbo che fissava il limite, procediamo ad aumentare la tensione della CPU di 25mV. Salviamo, usciamo dal BIOS e ricarichiamo l’OS. Ricordiamoci a questo punto che la tensione sulla cpu con Turbo ON risulta 125mV maggiore rispetto al valore della tensione della cpu appena modificato, per cui, prima di applicare la modifica, assicuriamoci che la tensione che applichiamo non porti a una tensione con Turbo attivo maggiore di 1,525-1,55V (particolare attenzione deve portare chi ha optato per l'Overclock CPU + Turbo, in quanto il precedente oveclock "standard", se associato a un consistente overvolt può portare a tensioni molto alte e dannose alla cpu).
Al riavvio del sistema rieseguiamo il test ed in caso di esito positivo procediamo con l’aumentare l'“Turbo CORE Ratio” di altri 0.5.
Procediamo ripetendo questa procedura fino a che non avremo raggiunto una frequenza che ci soddisfa, fino a che il sistema esegue correttamente i test o fino al raggiungimento di una tensione con Turbo ON pari, come già detto in precedenza, a 1.525-1.55V.

***************************************************************************************

Raggiunto il limite sarà necessario verificare l’effettiva stabilità del sistema.

Per la modalità di test con TURBO ON rimando a fine post.

Aggiungo infine, che per chi accompagnasse l'overclock di tutti i core, al Turbo attivo, di procedere al test per il rock solid anche con la procedura descritta per le CPU che non dispongono di Turbo, per verificare la stabilità del sistema anche quando la CPU è sotto carico su tutti i core quindi con Turbo disattivato.


NB1: questa procedura di overclock può essere accompagnata anche da un overclock del CPU Host Clock Control, procedura che si utilizza nel caso di CPU non Black Edition. In tal caso bisognerà accertarsi che vengano rispettate anche le condizioni necessarie per tale procedura.

NB2: ricordo di prestare particolare attenzione alla tensione finale quando il Turbo è attivo per chi abbia optato l'overclock CPU + Turbo.

NB3: Per chi riscontrasse problemi di overclock con Turbo ON, oppure osservi un funzionamento non coerente rispetto a quanto previsto, consiglio di utilizzare il software K10stat, il quale implementa una funzionalità simile alla funzionalità Turbo di AMD.
Inoltre l'ultima versione del software consente di modificare la funzionalità Turbo così da farla lavorare in modo diverso rispetto a quando previsto da AMD (variazione n° core con Turbo, variazione moltiplicare Turbo per singolo core, ecc..).


OVERCLOCK CPU – BLACK EDITION - TURBO OFF


Se si segue questa modalità di overclock, la prima cosa da fare è disabilitare il Turbo nell'apposita voce nel BIOS (AMD Turbo Core Technology). Questa operazione fa si che l'overclock della CPU avvenga in modo simile - se non uguale - a quanto avveniva nelle serie precedenti di Phenom II.
Procediamo quindi con la descrizione delle operazioni necessarie all'overclock dei processori in questione.

Entriamo nel BIOS, fissiamo tutte le voci non riguardanti il “CPU clock Ratio” su “Auto” ed iniziamo aumentando tale voce di 0.5 rispetto al valore standard; salviamo, usciamo dal BIOS e carichiamo il sistema operativo.

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Esempio:
Se la nostra cpu ha una frequenza finale a pieno carico di 2.8GHz -> "CPU clock Ratio" a default uguale a 14.
Quindi, dopo l'overclock: Frequenza finale CPU = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 14.5 (nuovo CPU clock Ratio) = 2900 MHz
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Un modo abbastanza rapido per testare la stabilità del sistema con la nuova frequenza può essere l’esecuzione di un test con Wprime ed uno con Cinebench10 (su Windows).

Nel caso in cui durante l’esecuzione dei test non si blocchi il sistema e i programmi concludano normalmente l’esecuzione possiamo riavviare il sistema, entrare nuovamente nel BIOS ed aumentare di un altro 0.5 il valore del “CPU Clock Ratio”. Salviamo, usciamo dal BIOS, ricarichiamo l’OS e rieseguiamo i due test (Wprime e Cinebench).

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Esempio:
Proseguendo dallo step precedente, ovvero: Frequenza finale CPU = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 14.5 (precedente CPU clock Ratio) = 2900 MHz, andremo ad aumentare di un altro 0.5 il valore del CPU clock Ratio, ottenendo:
Frequenza finale CPU = 200MHz (CPU Host Clock Control) x 15 (nuovo CPU clock Ratio) = 3000 MHz
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Procediamo ancora in questo modo fino a che il sistema non si blocca (all’avvio o durante l’esecuzione dei test), i programmi segnalano un errore e bloccano la loro esecuzione oppure una BSOD (Blue Screen Of the Death) ci riavvia il sistema. A questo punto avremo trovato il limite della cpu con il livello di tensione a default. Chi non è dotato di un valido dissipatore salti la parte seguente tra gli *.

***************************************************************************************

Procediamo quindi a rientrare nel BIOS e, mantenendo il valore del moltiplicatore che fissava il limite, procediamo ad aumentare la tensione della CPU di 25mV. Salviamo, usciamo dal BIOS e ricarichiamo l’OS. Qualora il sistema non parta proveremo a rientrare nel BIOS e ad aumentare la tensione di altri 25mV. Se invece il sistema parte, rieseguiamo i test ed in caso positivo procediamo con l’aumentare il “CPU Clock Ratio” di altri 0.5.
Procediamo ripetendo questa procedura fino a che non avremo raggiunto una frequenza che ci soddisfa, fino a che il sistema esegue correttamente i test o fino al raggiungimento di una tensione pari a 1.5V.

A tal proposito ricordo che maggiore è la tensione, maggiori sono i consumi e le temperature, quindi personalmente consiglio a chi è alle prime armi di non superare 1.45V.

***************************************************************************************

Raggiunto il limite sarà necessario verificare l’effettiva stabilità del sistema. Un test più che valido consiste, ad esempio, in 3 ore di linx. Qualora il programma funzioni correttamente per tale periodo di tempo potremmo definirci stabili, ovvero Rock Solid. Nel caso in cui invece il programma segnali un errore potremo agire in due modi:
  • Aumentando leggermente la tensione della CPU e facendo attenzione che la temperatura non superi 60°C;
  • Diminuendo di 0.5 il moltiplicatore della CPU e quindi diminuendo la frequenza finale.

Realizzate una, o entrambe le modifiche, rieseguiremo il test fino ad ottenere un sistema che completi senza errori lo stress test.

NB: questa procedura di overclock può essere accompagnata anche da un overclock del CPU Host Clock Control, procedura che si utilizza nel caso di CPU non Black Edition. In tal caso bisognerà accertarsi che vengano rispettate anche le condizioni necessarie per tale procedura.

OVERCLOCK CPU – NON BLACK EDITION - TURBO ON


Si procederà con questa modalità di overclock qualora si disponga di una CPU che non consente l'aumento nè del moltiplicatore della CPU, nè del TURBO.
La prima cosa da verificare è che la funzionalità Turbo sia attiva nel BIOS, e qualora non lo fosse si procederà ad attivarla (AMD Turbo CORE technology -> Enabled). L'abilitazione dell'opzione, sblocca un'altra voce che consente di modificare il moltiplicatore associato alla funzionalità Turbo (Turbo CORE Ratio), il quale però, a differenza delle CPU Black Edition, è modificabile SOLO verso il basso, e non verso l'alto. Questo rende l'overclock della CPU con Turbo ON piuttosto limitato e complesso. Andremo comunque ad analizzare e a consigliare come procedere così da ottenere il massimo anche in una condizione così limitante.

Prima di procedere, è necessario evidenziare che l'abilitazione della funzionalità TURBO porta ad un incremento della tensione su TUTTI i core pari a +125mV (non modificabile da BIOS) rispetto alla tensione impostata sulla cpu (CPU Voltage Control) e per questo risulta evidente fin da subito che non bisognerà esagerare con la tensione "standrd" della CPU.

Appare evidente che a questo punto si aprono 2 strade di overclock, ma vedremo subito che solo una delle due risulterà sensata e percorribile:
  1. Overclock CPU + Turbo: si procede overcloccando la cpu aumentando il CPU Clock Host Control, aumentando quindi sia la frequenza di tutti i core, che quella finale del TURBO quando è attivo (la frequnza finale del TURBO si calcola infatti con la formula "Frequenza finale Turbo ON" = "CPU Clock Host Control" x "Turbo CORE Ratio", laddove però ricordo che quest'ultima voce su qeste CPU è modificabile SOLO verso il basso rispetto a valore impostato di fabbrica);
  2. Overclock Turbo: si procede overcloccando la cpu aumentando il CPU Clock Host Control e al tempo stesso riducendo il CPU Clock Ration per mantenere la frequenza finale di tutti i core minore o uguale alla frequenza di default; avendo il moltiplicatore del TURBO fisso a un valore massimo, il risultato sarà comunque un aumento della frequenza finale quando il Turbo è attivo, secondo la regola "Frequenza finale Turbo ON" = "CPU Clock Host Control" x "Turbo CORE Ratio".

Analizzando più approfonditamente le due modalità di overclock descritte possiamo dedurre che:
  • l'overclock descritto al punto 1) non è altro che la "fusione" tra la modalità di overclock utilizzata solitamente e descritta nella sezione successiva "Overclock CPU - NON Black Edition - Turbo OFF" accompagnato dall'overclock del Turbo;
  • l'overclock descritto al punto 2) non porta a nessun overclock globale tra i core, anzi porta quasi sempre a una riduzione delle performance della CPU quando questa è a pieno carico su tutti i core (in quanto la frequenza finale su tutti i core con questa modalità di overclock risulta sempre minore o uguale alla frequenza di default); l'incremento di prestazioni legato alla frequenza si verificherà solo nelle situazioni di abilitazione del Turbo precedentemente descritte.

La conclusione di questa introduzione è che risulta evidente, o quantomeno sensato, procedere alla modalità descritta al punto 1), così da non penalizzare le prestazioni nel momento in cui il Turbo non entra in funzione. Per volesse cimentarsi nell'overclock descritto al punto 2) sarà sufficiente seguire i consigli che andrò a proporre di seguito, riducendo però a passi di 0.5x il CPU Clock Ratio e verificando che la frequenza finale su tutti i core non superi quella a default della CPU.


Entriamo quindi nel BIOS, accertiamoci che la funzionalità Turbo sia attivata e fissiamo tutte le voci non riguardanti il “CPU Clock Host Control” su “Auto” ed iniziamo aumentando tale voce di 5 MHz rispetto al valore standard; partendo quindi da 200MHz otterremo un CPU Clock Host Control pari a 205 MHz.
Quindi salviamo, usciamo dal BIOS e carichiamo il sistema operativo.

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Esempio:
Se la nostra cpu ha una frequenza finale a pieno carico di 2.8GHz -> "CPU clock Ratio" a default uguale a 14.
Quindi, dopo l'overclock:
  • Frequenza finale CPU = 205MHz (nuovo CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2870 MHz
  • Frequenza finale Turbo = 205MHz (nuovo CPU Host Clock Control) x 16.5 (Turbo CORE Ratio) = 3382 MHz
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Procediamo quindi nella fase di test rapida eseguendo un paio di run con Wprime (associandolo sia su 3 core, che su 6 - Per le CPU Zosma, su 2 e 4 core) e Cinebench10. In caso di corretta esecuzione dei due programmi, riavvieremo il sistema ed aumenteremo ancora di 5MHz la frequenza di riferimento procedendo ancora con i test.


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Esempio:
Proseguendo dallo step precedente, ovvero: Frequenza finale CPU = 205MHz (precedente CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2870 MHz, andremo ad aumentare di altri 5 MHz il valore del CPU Host Clock Control, ottenendo:
  • Frequenza finale CPU = 210MHz (nuovo CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2940 MHz
  • Frequenza finale Turbo = 210MHz (nuovo CPU Host Clock Control) x 16.5 (Turbo CORE Ratio) = 3465 MHz
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Procediamo ancora in questo modo fino a che il sistema non si blocca (all’avvio o durante l’esecuzione dei test), i programmi segnalano un errore e bloccano la loro esecuzione oppure una BSOD (Blue Screen Of the Death) ci riavvia il sistema. A questo punto avremo trovato il limite della cpu con il livello di tensione a default. Chi non è dotato di un valido dissipatore salti la parte seguente tra gli *.

***************************************************************************************

Procediamo quindi a rientrare nel BIOS e procediamo ad aumentare la tensione della CPU di 25mV. Salviamo, usciamo dal BIOS e ricarichiamo l’OS. Ricordiamoci a questo punto che la tensione sulla cpu con Turbo ON risulta 125mV maggiore rispetto al valore della tensione della cpu appena modificato, per cui, prima di applicare la modifica, assicuriamoci che la tensione che applichiamo non porti a una tensione con Turbo attivo maggiore di 1,5-1,525V.
Al riavvio del sistema rieseguiamo il test ed in caso di esito positivo procediamo con l’aumentare il “CPU Clock Host Control” di altri 5 MHz.
Procediamo ripetendo questa procedura fino a che non avremo raggiunto una frequenza che ci soddisfa, fino a che il sistema esegue correttamente i test o fino al raggiungimento di una tensione con Turbo ON pari, come già detto in precedenza, a 1.525-1.55V.

***************************************************************************************

Raggiunto il limite sarà necessario verificare l’effettiva stabilità del sistema.

Per la modalità di test con TURBO ON rimando a fine post.

Aggiungo infine, che per chi accompagnasse l'overclock di tutti i core, al Turbo attivo, di procedere al test per il rock solid anche con la procedura descritta per le CPU che non dispongono di Turbo, per verificare la stabilità del sistema anche quando la CPU è sotto carico su tutti i core quindi con Turbo disattivato.


NB1: ricordo di prestare particolare attenzione alla tensione finale quando il Turbo è attivo per chi abbia optato l'overclock CPU + Turbo.

NB2: Per chi riscontrasse problemi di overclock con Turbo ON, oppure osservi un funzionamento non coerente rispetto a quanto previsto, consiglio di utilizzare il software K10stat, il quale implementa una funzionalità simile alla funzionalità Turbo di AMD.
Inoltre l'ultima versione del software consente di modificare la funzionalità Turbo così da farla lavorare in modo diverso rispetto a quando previsto da AMD (variazione n° core con Turbo, variazione moltiplicare Turbo per singolo core, ecc..).


OVERCLOCK CPU – NON BLACK EDITION - TURBO OFF


Se si segue questa modalità di overclock, la prima cosa da fare è disabilitare il Turbo nell'apposita voce nel BIOS (AMD Turbo Core Technology). Questa operazione fa si che l'overclock della CPU avvenga in modo simile - se non uguale - a quanto avveniva nelle serie precedenti di Phenom II.
Procediamo quindi con la descrizione delle operazioni necessarie all'overclock dei processori in questione.

Questa categoria di CPU non consente di aumentare il moltiplicatore di frequenza. Dovremo quindi agire aumentando il “CPU Host Clock Control” per aumentare la frequenza della cpu. Questo tipo di pratica porta (come già anticipato nell’introduzione) ad un aumento delle frequenze del CPU-NB, del bus Hypertransport e delle ram. Il nostro scopo è l’overclock della cpu, quindi procederemo portando ad un valore inferiore i moltiplicatori del NB della CPU, del bus Hypertransport e delle ram così da eliminare tre parametri tra i possibili che possono portare all’instabilità.

E’ buona norma verificare SEMPRE che la frequenza di questi tre componenti siano inferiori alle specifiche di default in quanto, per elevati valori di frequenza del bus (CPU Host Clock Control) tali componenti potrebbero superare comunque le specifiche standard. In tal caso, procederemo a diminuire di un altro step i moltiplicatori dei componenti.

Definite queste condizioni iniziali, vediamo come overcloccare queste cpu.

Inizialmente possiamo iniziare aumentando a passi di 5MHz il valore del CPU Host Clock Control. Partendo quindi da 200MHz, selezioneremo nel BIOS 205MHz, salviamo, usciamo ed avviamo l’OS.

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Esempio:
Se la nostra cpu ha una frequenza finale a pieno carico di 2.8GHz -> "CPU clock Ratio" a default uguale a 14.
Quindi, dopo l'overclock: Frequenza finale CPU = 205MHz (nuovo CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2870 MHz
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Procediamo quindi nella fase di test, così come è stato fatto per le cpu Black Edition, ovvero eseguendo un paio di test con Wprime e Cinebench10. In caso di corretta esecuzione dei due programmi, riavvieremo il sistema ed aumenteremo ancora di 5MHz la frequenza di riferimento procedendo ancora con i test.

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Esempio:
Proseguendo dallo step precedente, ovvero: Frequenza finale CPU = 205MHz (precedente CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2870 MHz, andremo ad aumentare di altri 5 MHz il valore del CPU Host Clock Control, ottenendo:
Frequenza finale CPU = 210MHz (nuovo CPU Host Clock Control) x 14 (CPU clock Ratio) = 2940 MHz
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Procediamo ancora in questo modo fino a che il sistema non si blocca (all’avvio o durante l’esecuzione dei test), i programmi segnalano un errore e bloccano la loro esecuzione oppure una BSOD (Blue Screen Of the Death) ci riavvia il sistema. A questo punto avremo trovato il limite della cpu con il livello di tensione a default. Chi non è dotato di un valido dissipatore salti la parte seguente tra gli *.
***************************************************************************************
Procediamo quindi a rientrare nel BIOS e, mantenendo il valore del clock di riferimento che fissava il limite, procediamo ad aumentare la tensione della CPU di 25mV. Salviamo, usciamo dal BIOS e ricarichiamo l’OS. Qualora il sistema non parta proveremo a rientrare nel BIOS e ad aumentare la tensione di altri 25mV. Se invece il sistema parte, rieseguiamo i test ed in caso positivo procediamo con l’aumentare il “CPU Host Clock Control” di altri 5 MHz. Procediamo ripetendo questa procedura fino a che non avremo raggiunto una frequenza che ci soddisfa, fino a che il sistema esegue correttamente i test o fino al raggiungimento di una tensione pari a 1.5V.

A tal proposito ricordo che maggiore è la tensione, maggiori sono i consumi e le temperature, quindi personalmente consiglio, a chi è alle prime armi, di non superare 1.45V.
***************************************************************************************

Raggiunto il limite sarà necessario verificare l’effettiva stabilità del sistema. Un test più che valido consiste, ad esempio, in 3 ore di linx. Qualora il programma funzioni correttamente per tale periodo di tempo potremmo definirci stabili, ovvero Rock Solid. A questo punto, se vogliamo raschiare il fondo del barile, possiamo procedere ad aumentare la frequenza del “CPU Host Clock Control” di 1 o 2 MHz alla volta e testare il sistema fino a determinare la massima frequenza con cui il sistema rimane stabile.

Nel caso in cui invece il programma segnali un errore potremo agire in due modi:
  • Aumentando leggermente la tensione della CPU e facendo attenzione che la temperatura non superi 60°C;
  • Diminuendo a passi di 1-2 MHz la frequenza di riferimento CPU (CPU Host Clock Control) e quindi diminuendo la frequenza finale.

Realizzate una, o entrambe le modifiche, rieseguiremo il test fino ad ottenere un sistema che completi senza errori lo stress test.

NB: Questo tipo di procedura risente maggiormente della qualità della motherboard rispetto a quella di overclock con cpu black edition, in quanto la frequenza di riferimento (CPU Host Clock Control) viene fornita dalla motherboard.


Modalità di test del TURBO

Un modo per testare l'overclock con Turbo ON consiste nella seguente procedura:
Lanciamo LinX, entriamo in "Settings", impostiamo il numero di threads a "3" e diamo "OK".


A questo punto apriamo il task manager (CTRL + ALT + CANC), ci posizioniamo col cursore sul processo associato a LinX (se avete problemi a trovarlo, dal tab "Applicazioni", tasto destro su "LinX 0...." e click su "Vai al processo"), tasto destro del mouse e clicchiamo su "Imposta affinità...". Nella finestra che ci apparirà andremo a selezionare i 3 core presenti che sono gestiti dal Turbo sulla nostra cpu (l'immagine seguente è puramente indicativa e serve per mostrare la procedura da seguire; per abilitare il Turbo serve il 50% dei core in idle, quindi se in possesso di Zosma si dovranno selezionare 2 thread su LinX e 2 core di affinità, se in possesso di Thuban, 3 thread su LinX e 3 core di affinità nel task manager).


A questo punto diamo l'OK e chiudiamo il task manager.
Torniamo quindi a LinX e nella schermata iniziale clicchiamo su "All" alla voce "Memory".
Per assicurarci la stabilità del sistema è consigliato l'utilizzo di LinX per almeno 3 ore (alla voce "Run", scriviamo 180 e impostiamo "Minutes").
A questo punto, cliccando su "Start" il programma partirà ed inizierà la fase di test (consiglio anche in questo caso di monitorare con AMD Overdrive il corretto carico sui 3 core e la relativa frequenza derivante dal moltiplicatore associato al Turbo).


Qualora il programma funzioni correttamente per il periodo di test consigliato (180 minuti) potremmo definirci stabili, ovvero Rock Solid. Nel caso in cui invece il programma segnali un errore potremo agire in due modi:
  • Aumentando leggermente la tensione della CPU e facendo attenzione che la temperatura non superi 60°C;
  • Diminuendo di 0.5 il moltiplicatore associato al Turbo e quindi diminuendo la frequenza finale.

Realizzate una, o entrambe le modifiche, rieseguiremo il test fino ad ottenere un sistema che completi senza errori lo stress test.
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OVERCLOCK CPU-NB


L’overclock del northbridge integrato nella CPU è spesso trascurato all’interno delle recensioni online, ma riveste un ruolo importante per l’ottenimento del massimo delle prestazioni nella famiglia di prodotti appartenenti alla famiglia delle cpu K10.

Per dare un’idea di questo potete osservare i seguenti grafici e tabella seguente ed approfondire a questo link:
http://www.anandtech.com/showdoc.aspx?i=3533&p=5&cp=6


Ho eseguito inoltre personalmente alcuni bench per evidenziare il comportamento di tale componente in overclock.
Il sistema di test è composto da:
- AMD Phenom II X3 @ X4 3,6GHz, CPU-NB 1,8GHz -> 2,6 GHz;
- Gigabyte GA-MA785G-UD3H (785G + SB710);
- 2x2GB DDR2 Corsair 1066MHz 5-5-5-15-2T;
- Ati Radeon 3870 @ default;
- WD 1TB 7200rpm buffer 32MB.


Come visibile dai valori evidenziati in arancione, i risultati migliori si ottengono quasi sempre con CPU-NB a 2600MHz, ma le differenze sono spesso minime.
Tale comportamento è legato oltre ai software scelti (l'aumento di frequenza del CPU-NB porta infatti a miglioramenti negli ambienti dove conta la banda tra CPU e RAM o la frequenza della cache L3), anche all'utilizzo sul mio sistema di una memoria DDR2 a 1066MHz.
In merito a quest'ultima questione, a questo link è possibile osservare che l'incremento di prestazioni legate alla maggiore frequenza del CPU-NB deve essere accompagnato anche da memorie a frequenze adeguate.

L’overclock di questo componente è inoltre consigliato nel caso sia accompagnato anche da un overclock della frequenza della CPU. Per questo motivo questa procedura andrà eseguita dopo aver determinato e verificato la frequenza finale a cui si vuol far funzionare la CPU. Fissata quindi la frequenza massima a cui è stabile la cpu, procediamo con la descrizione dell’overclock del CPU-NB.

L’overclock, anche in questo caso, avviene in modo diverso a seconda del fatto che si disponga di CPU Black Edition oppure no.
  • CPU BLACK EDITION:
    Nel caso di CPU Black Edition potremo aumentare direttamente nel BIOS il moltiplicatore associato alla frequenza finale di questo componente (CPU-NB Frequency). La tensione di default del CPU-NB per tutte le cpu K10 è pari a 1.2V e solitamente è sufficiente per ottenere un componente stabile a 2.2GHz (CPU Host Clock Control x CPU-NB Frequency). Per ottenere tale frequenza sarà quindi sufficiente aumentare al valore successivo rispetto a quello standard nella voce CPU-NB Frequency. Impostato tale valore procederemo a testare il sistema come effettuato nel caso di overclock della cpu, testandolo con Wprime e Cinebench. Ottenuto l’OK da questi due programmi potremo rientrare nel BIOS, selezionare il moltiplicatore successivo (12x), salvare e riavviare il sistema. Procederemo in questo modo fino a che il sistema si avvia e i programmi concludono la loro esecuzione senza problemi. Qualora si verifichi qualche errore o il sistema non esegua il boot procederemo ad aumentare la tensione relativa al CPU-NB (CPU-NB VID Control) di 50mV e procederemo ancora con i test precedenti. Procederemo quindi ricorsivamente con questi passi fino a che non avremo raggiunto una frequenza di 2.6GHz o una tensione pari a 1.35V.
    Tale frequenza è ottimale per l'uso di memorie DDR2 1066MHz, in quanto è stato verificato che il miglioramento prestazionale risulta marcato fino a che la frequenza del CPU-NB risulta circa 2-2.5 volte la frequenza delle ram. Nel caso in cui si disponga di ram ddr2 più veloci o di ddr3 ed il CPU-NB permetta frequenze superiori si evidenzieranno miglioramenti evidenti anche per frequenze superiori a 2.6GHz. Inoltre per tensioni superiori il calore inizia ad essere non più trascurabile. Raggiunto il limite procederemo a testare il sistema con prime95 in modalità "Blend" per 3 ore. Nel caso in cui il risultato sia positivo avremo ottenuto il massimo dalla nostra cpu. Qualora invece il programma segnali un errore potremo agire in due modi:
    1. Aumentando leggermente la tensione relativa al CPU-NB e facendo attenzione che la temperatura non superi 60°C;
    2. Diminuendo allo step inferiore il moltiplicatore del CPU-NB e quindi diminuendone la frequenza.
    Realizzate una, o entrambe le modifiche, rieseguiremo il test fino ad ottenere un sistema che completi senza errori lo stress test.

  • CPU NON BLACK EDITION:
    Nel caso di CPU non Black Edition non potremo aumentare direttamente nel BIOS il moltiplicatore associato alla frequenza finale di questo componente (CPU NB Frequency). Per overcloccarlo sarà necessario agire in collaborazione con il CPU Host Clock Control, il quale moltiplicato con il valore presente alla voce CPU NB Frequency, andrà a determinare la frequenza finale del CPU-NB. Nella fase di overclock della CPU quest’ultima voce era stata ridotta per eliminare un parametro; partendo da quel valore procederemo ad aumentarlo step by step, calcolando di volta in volta la frequenza finale attraverso la formula: CPU Host Clock Control x CPU NB Frequency.
    La tensione di default del CPU-NB per tutte le cpu K10 è pari a 1.2V e solitamente è sufficiente per ottenere un componente stabile a 2.2GHz (CPU Host Clock Control x CPU NB Frequency). Fino a tale frequenza sarà quindi sufficiente aumentare al valore successivo la voce CPU NB Frequency.
    Impostato tale valore procederemo a testare il sistema come effettuato nel caso di overclock della cpu, testandolo con Wprime e Cinebench. Ottenuto l’OK da questi due programmi potremo rientrare nel BIOS, selezionare il moltiplicatore successivo, salvare e riavviare il sistema. Procederemo in questo modo fino a che il sistema si avvia e i programmi concludono la loro esecuzione senza problemi. Qualora si verifichi qualche errore o il sistema non esegua il boot procederemo ad aumentare la tensione relativa al CPU-NB (CPU NB VID Control) di 50mV e procederemo ancora con i test precedenti. Procederemo quindi ricorsivamente con questa procedura fino a che non avremo raggiunto una frequenza di 2.6GHz o una tensione pari a 1.35V. Tale frequenza è ottimale in caso di utilizzo di memorie DDR2 1066MHz, in quanto è stato verificato che il miglioramento prestazionale risulta marcato fino a che la frequenza del CPU-NB risulta circa 2-2.5 volte la frequenza delle ram. Nel caso in cui si disponga di ram ddr2 più veloci o di ddr3 ed il CPU-NB permetta frequenze superiori si evidenzieranno miglioramenti evidenti anche per frequenze superiori a 2.6GHz. Inoltre per tensioni superiori il calore inizia ad essere non più trascurabile. Raggiunto il limite procederemo a testare il sistema con linx per 3 ore. Nel caso in cui il risultato sia positivo avremo ottenuto il massimo dalla nostra cpu. Qualora invece il programma segnali un errore potremo agire in due modi:
    Raggiunto il limite procederemo a testare il sistema con prime95 in modalità "Blend" per 3 ore. Nel caso in cui il risultato sia positivo avremo ottenuto il massimo dalla nostra cpu. Qualora invece il programma segnali un errore potremo agire in due modi:
    1. Aumentando leggermente la tensione relativa al CPU-NB e facendo attenzione che la temperatura non superi 60°C;
    2. Diminuendo allo step inferiore il moltiplicatore del CPU-NB e quindi diminuendone la frequenza.
    Realizzate una, o entrambe le modifiche, rieseguiremo il test fino ad ottenere un sistema che completi senza errori lo stress test.

NB: potrebbe verificarsi che a determinare l’instabilità del CPU-NB non sia solo la frequenza di quest’ultimo, ma il connubio con la frequenza della CPU, ed in particolare al calore prodotto dai due componenti. In questo caso sta all’abilità e alla sensibilità dell’overclocker determinare il compromesso tra le frequenze dei due componenti.
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Ultima modifica di Spitfire84 : 18-10-2010 alle 22:47.
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OVERCLOCK DELLE RAM


Vediamo innanzitutto un po' di teoria riguardante la ram. La guida completa (by v_parrello) è raggiungibile qui.
Un modulo di memoria ram è una matrice di M righe ed N colonne, dove ad ogni M* ed N* corrisponde un bit. Per poter leggere e scrivere tale bit è necessario rispettare una serie di tempistiche, o meglio latenze, necessarie per il corretto funzionamento del modulo ram. Ovviamente latenze inferiori portano a prestazioni superiori, ma valori troppo bassi portano a problemi di instabilità ed errori.

Vediamo ora brevemente le latenze di maggior interesse che troveremo all'interno del bios delle motherboard per le cpu K10:
  • CAS Latency (CL): latenza, misurata in numero di cicli di clock, necessaria per far capire al controller della memoria in quale istante temporale gli verrà passato l'indirizzo di colonna;
  • RAS to CAS Delay (tRCD): dopo aver attivato una riga, prima di dare il successivo comando che indirizza la colonna, bisogna attendere un sempre un tempo pari al tRCD;
  • RAS Precharge (tRP): numero di cicli di clock necessari per precaricare i circuiti in modo da poter determinare la riga;
  • Cycle Time (tRAS): tempo minimo di disponibilità di una riga di memoria una volta attivata;
  • Bank Cycle Time (tRC): il minimo periodo di tempo tra l’attivazione di due righe nello stesso banco di memoria di un chip è il tRC;
  • Command Rate (CR): può valere 1T oppure 2T e indica se i comandi vengono impartiti alla memoria ogni ciclo di clock oppure ogni due cicli di clock;
  • Bank Interleaving: un array di memoria SDRAM è costituito in banchi; questo consente di minimizzare le latenze del sistema. Infatti, la presenza di più banchi consente, per esempio, di accedere una riga in un banco mentre contemporaneamente si sta eseguendo un refresh un’altra riga in un altro banco. Oppure di organizzare i dati nella memoria in modo tale che il prossimo dato che sarà acceduto sarà nell’altro banco e nella riga di memoria che è stata appena refreshata ed è pronta per essere letta/scritta, risparmiando un ciclo di refresh (ricordo che tutte le operazioni di lettura/scrittura sono associate ad un ciclo di refresh). In questo caso, ad un valore superiore, corrispondono prestazioni superiori.

- Vediamo infine alcune osservazioni pratiche sui tempi delle memorie.

Abbiamo visto precedentemente che il tempo minimo di disponibilità di una riga di memoria una volta attivata è dato dal tRAS, e tenendo conto che per leggere un valore devo aspettare un tempo minimo tRCD tra l’indirizzo di riga e colonna, un altro tempo minimo tCL tra l’indirizzo di colonna e la disponibilità della prima porzione di dati, avrò che

tRAS > tRCD + tCL
Inoltre visto che l’intero ciclo per leggere un burst di dati è dato dal tempo tRC e che il tempo necessario dall’attivazione all’uscita del primo chunk di dati è pari al massimo a tRAS e che per disattivare la riga avrò bisogno di un tempo pari al precharge tRP avrò che:
tRC= tRAS+ tRP
E’ da notare che di solito i tempi tRAS e tRC sono impostabili separatamente da BIOS allora potrebbe risultare qualche violazione delle equazioni prima descritte, e tuttavia non sarebbenulla di grave perché il controller di memoria aggiusterebbe autonomamente i valori tRAS e tRC per soddisfare le equazioni prima descritte.
Altra considerazione che si potrebbe fare è sul Refresh Period (tREF),infatti si è visto che dipende sostanzialmente dall’architettura dei chip di memoria e dalla frequenza di funzionamento, e quindi se si possiedono memorie che utilizzano dei chip di memoria che hanno un’architettura interna con 4 banchi di memoria e che funzionano a 200 MhZ, il valore del refresh andrebbe settato a 15.6 μs.

Sul settaggio dei vari timings di memoria si troverà materiale abbondante sui vari forum che parlano dell’argomento, lo scopo di questo tutorial era quello di cercare di far capire e applicare questi timings in maniera più “scientifica” e non affidandosi completamente a dei concetti spiegati senza capirne i motivi, o addirittura solamente accennati, quando addirittura non vengano inventati sulla base delle impressioni pratiche di funzionamento.

Un altro parametro di fondamentale importanza nelle ram è la frequenza di funzionamento.
La frequenza di funzionamento cambia a seconda che sia ddr2 o ddr3 (quest'ultima lavora a frequenza e latenze maggiori rispetto alla prima) ed a seconda dei chip saldati sul sul pcb. Starà all'overclocker, in fase d'acquisto, di informarsi sul chip migliore presente fra le ram prese in considerazione.
Nella tabella seguente sono riassunte le frequenze standard disponibili per le cpu K10:


Prima di iniziare con la guida vera e propria all'overclock delle ram, vorrei fornire qualche consiglio:
  1. Latenze vs Frequenza: spesso si sentono domande tipo "meglio una latenza bassa a scapito della frequenza o una frequenza elevata a discapito delle latenze?". Beh, la risposta ideale è "meglio una frequenza elevata con latenze basse", ma qualora non sia possibile, consiglio su ddr3 di puntare su latenze basse piuttosto che su frequenze elevate e su ddr2 di non superare le latenze 5-5-5. Ad ogni modo, spetta all'overclocker individuare la migliore condizione ed il miglior compromesso tra frequenza e latenze.
  2. Tensioni: non esagerare con la tensione di alimentazione, anzi cercare, soprattutto per i meno di esperti, di portare fuori specifica le ram con la tensione consigliata dal produttore per il corretto funzionamento a default.
  3. Dissipazione: frequenze maggiori e, soprattutto, tensioni maggiori portano ad un aumento della temperatura dei moduli di memoria. Per chi possiede moduli senza dissipatori consiglio quindi non non spingersi troppo in là con tensioni e frequenze. Per chi possiede memorie con sistemi di dissipazione e voglia ottenere il massimo, sicuramente trarrà beneficio da una ventola (magari sottoalimentata a 5V così da mantenere basso il rumore) posta sopra ai moduli.

Un'ultima cosa: ricordo che, come nell'overclock degli altri componenti, per trovare il limite di delle ram è vivamente consigliato mantenere la frequenza della CPU e del CPU-NB (oltre, ovviamente, a quelle dell'Hypertransport) ampiamente entro specifica, così da evitare che durante i test delle ram possano verificarsi problemi che pongano la questione decisionale su quale variabile è "collassata"; quindi, ricordo di lavorare sempre con un parametro alla volta. Inoltre caricate memtest86+ su di un floppy o su un CD in quanto sarà utile per il test delle ram (ricordarsi di selezionare la giusta sequenza di boot dal bios).

L’overclock delle ram può essere anche in questo caso suddiviso a seconda che si disponga di CPU Black Edition oppure no. Vediamo:
  • CPU Black Edition: in questo caso l'overclock non risulta particolarmente interessante. Vediamone subito il perchè.
    Come detto nella sezione riguardante l'overclock di una cpu Black Edition, solitamente si sfrutta il moltiplicatore sbloccato, mantenendo fisso il bus di riferimento (CPU Host Clock Control). Questa operazione rende molto semplice l'overclock della cpu, ma limita la frequenza di funzionamento degli altri componenti, in quanto determinata attraverso il prodotto tra un loro moltiplicatore ed appunto il bus di riferimento. Quindi, così come per il CPU-NB, le frequenze ottenibili per le ram saranno legate al moltiplicatore scelto.
    I moltiplicatori disponibili consentono l'ottenimento per le ram solo di frequenze standard, come quelle visibili nelle tabelle sovrastanti.Quindi, se non si vuole modificare il CPU Host Clock Control, gli step di frequenza delle ram sono piuttosto ampi, e la buona riuscita, ad esempio, di un overclock a 1066MHz partendo da ram a 800MHz non è garantita. E' comunque possibile provare, quindi selezioneremo il moltiplicatore desiderato dal bios, salviamo ed usciamo dal bios.

    In caso di boot corretto procederemo ad avviare memtest86+ ed a lasciarlo in esecuzione per almeno un'ora. Nel caso vengano evidenziati errori potremo ritentare entrando nuovamente nel bios, selezionando una tensione delle ram superiore e ritestando con memtest. Qualora il boot invece non fosse positivo potremo provare ad aumentare la tensione delle ram ritentare.
    Ricordo di non esagerare con l'overvolt, e piuttosto che dare, ad esempio, 2.3V a un modulo ddr2 certificato per 1.8V magari senza anche un'adeguato sistema di dissipazione, è meglio tenersi le ram a default e FUNZIONANTI.

    Una pratica interessante invece anche nel caso si usino CPU Black Edition consiste nella riduzione delle latenze. In questo caso procederemo in modo simile a quanto fatto con il test della frequenza, ovvero procederemo a ridurre UNA latenza alla volta (di uno step, ovvero ad esempio, se CL5 -> CL4) e a testare il corretto funzionamento con memtest. Nel caso vengano evidenziati errori durante il test o non venga eseguito il boot si può provare aumentando la tensione da bios, tenendo sempre a mente il consiglio di non esagerare.

    Un ultimo test per validare i risultati consiste in almeno un'ora di prime95 in modalità "Blend"; in caso di mancato superamento procederemo a ridurre la frequenza delle ram o ad aumentarne leggermente la tensione, e procederemo a ritestare con tale software.

  • CPU NON Black Edition: con questo tipo di CPU, obbligate ad essere overcloccate attraverso il solo aumento del CPU Host Clock Control, l'overclock delle ram risulta interessante. La frequenza di funzionamento delle ram si ottiene moltiplicando la frequenza di bus per un moltiplicatore, quindi in questo caso, variando a passi di 1MHz il bus, si possono ottenere degli step di frequenza molto più fitti rispetto al caso in cui si utilizzi il solo moltiplicatore delle ram (come nel caso delle CPU Black Edition).

    Fissato quindi un moltiplicatore di partenza (solitamente pari a quello a default) possiamo iniziare ad aumentare il bus di riferimento a passi di 5 MHz. In caso di boot corretto procederemo ad avviare memtest86+ ed a lasciarlo in esecuzione per almeno un'ora. Nel caso vengano evidenziati errori potremo ritentare entrando nuovamente nel bios, selezionando una tensione delle ram superiore e ritestando con memtest. Qualora il boot invece non fosse positivo potremo provare ad aumentare la tensione delle ram ritentare.
    Ricordo di non esagerare con l'overvolt, e piuttosto che dare, ad esempio, 2.3V a un modulo ddr2 certificato per 1.8V magari senza anche un'adeguato sistema di dissipazione, è meglio tenersi le ram a default e FUNZIONANTI.
    Raggiunta la frequenza limite a cui non riesce a rendere stabile il sistema, procediamo a diminuire a passi di 1-2MHz la frequenza del bus e ritestando con memtest fino a che non si ottiene la massima frequenza stabile per le ram in nostro possesso.

    Vediamo ora la riduzione delle latenze. In questo caso procederemo in modo simile a quanto fatto con il test della frequenza, ovvero procederemo a ridurre UNA latenza alla volta (di uno step, ovvero ad esempio, se CL5 -> CL4) e a testare il corretto funzionamento con memtest. Nel caso vengano evidenziati errori durante il test o non venga eseguito il boot si può provare aumentando la tensione da bios, tenendo sempre a mente il consiglio di non esagerare.

    Un ultimo test per validare i risultati consiste in almeno un'ora di prime95 in modalità "Blend"; in caso di mancato superamento procederemo a ridurre la frequenza delle ram o ad aumentarne leggermente la tensione, e procederemo a ritestare con tale software.

    NB: ovviamente, nel caso di CPU Black Edition, si possono comunque utilizzare i due parametri di overclock delle ram, ovvero il loro moltiplicatore ed il bus, per overcloccarle, mantenendo comunque il vantaggio rispetto alle CPU non Black Edition di poter gestire i moltiplicatori della CPU e CPU-NB anche verso l'alto.

Alcuni bios non evidenziano il moltiplicatore delle ram, ma direttamente la frequenza finale (come visibile nell'immagine sottostante) calcolata SEMPRE con un CPU Host Clock Control pari a 200MHz. Quindi, qualora modifichiate il bus di riferimento, la frequenza delle ram visualizzata nel bios rimarrà sempre ancorata alle frequenze standard. In realtà però la variazione sarà proporzionata alla variazione del bus e al moltiplicatore corrispondente e potremo verificare questo avviando CPU-Z una volta entrati nell'OS.



Personalmente, consiglio di procedere nell'overclock delle ram fissando la frequenza e cercando i limiti nelle latenze, o fissando le latenze e cercando il limite di frequenza. Lavorando con entrambi si rischia di non riuscire a determinare la vera causa dell'instabilità a cui si può andare incontro.

Segnalo, per chi fosse interessato ad approfondire, questo articolo molto interessante di teoria e di confronto fra ddr2 e ddr3 segnalatomi da TheBestFix: http://www.nexthardware.com/focus/ra...-la-verita.htm.

Infine faccio presente che nell'overclock delle ram non contano solo le frequenze e le latenze a cui queste sono certificate (ad esempio, ddr3 2000MHz 9-9-9-27), ma anche il controller della CPU, e può (e lo fa quasi sempre) limitare l'overclock delle ram.
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UTILIZZO DI K10STAT


K10STAT è un programma che consente i modificare i P-State dei processori AMD K10. Questo permette quindi di mantenere attive le funzionalità di risparmio energetico e allo stesso tempo di poter sfruttare la cpu in overclock qualora il carico sia elevato. K10STAT permette inoltre di modificare le tensioni relative a tutti i P-State e di modificarne i tempi di switch. Nel caso dei Phenom II sono disponibili 4 P-State, nel caso dei Phenom I ve ne sono 2.

Una volta determinati i valori di overclock della CPU con i passi precedentemente trattati, andremo a inserirli in K10STAT così da poter usufruire della funzionalità di risparmio energetico. Segnamoci quindi le tensioni e le frequenze relative al massimo overclock ottenuto in stabilità e poi riavviamo ed entriamo nel BIOS. Abilitiamo quindi il Cool & Quiet, impostiamo la tensione e la frequenza relative al CPU-NB ed impostiamo su “Auto” la voce “CPU Clock Ratio”; salviamo e riavviamo.

Entrati in Windows apriamo K10STAT e lo configuriamo con i valori precedentemente segnati. Il P-State P0 individua il P-State massimo e quindi il P-State che dovremo configurare con le impostazioni relative all’overclock. Selezioniamo quindi il moltiplicatore FID (si noti che il valore 0 corrisponde a 9, 1 a 10, e così via..) ed eventualmente il divisore DID. Impostiamo alla voce “CPU Voltage” la tensione individuata in fase di overclock della CPU, e alla voce “NB Voltage” la tensione individuata invece per il CPU-NB.

Un esempio di schermata di K10STAT è visibile nella figura sottostante:


Per una trattazione completa sul software vi rimando al thread dedicato realizzato da travis90 -> [GUIDA] K10Stat .


SBLOCCO DEI CORE DORMIENTI


Innanzitutto definiamo su quali cpu è possibile provare a risvegliare questi core “addormentati” da AMD.


Per tentare lo sblocco del/i core dormiente/i o della cache L3 disabilitata è necessario essere dotati di una motherboard dotata di southbridge SB710 o SB750, in quanto quest’ultimi sono dotati della funzionalità Advanced Clock Calibration (ACC) che consente tale sblocco. Le schede madri dotate di southbridge SB850 rendono disponibile l'ACC solo se il produttore della scheda ha integrato un chip che ha lo scopo di abilitare il risveglio.

Ogni produttore ha una propria procedura per tale operazione, ma tutti sono accumunati dalla necessità di flashare il BIOS della motherboard con un BIOS che supporti la funzione di sblocco.

Procederò a descrivere la procedura per due marchi produttrici di motherboard, ovvero Asus e Gigabyte. Tutte le altre case che supportano tale procedura hanno procedimenti analoghi o molto simili.

A questo indirizzo potete trovare un breve test che mostra lo sblocco di un Phenom II X2 555 e alcuni esempi dei miglioramenti ottenibili:

http://www.anandtech.com/cpuchipsets...spx?i=3730&p=1

Nel caso di Gigabyte è sufficiente impostare la voce “EC Firmware Selection” al valore “Hybrid” e successivamente ad “Auto” la voce “Advanced Clock Calibration”. Al successivo riavvio, la scritta “… X4” o “… X3” ci darà conferma del corretto sblocco dei o del core. Il seguente video evidenzia la semplicità della procedura:

http://www.youtube.com/watch?v=XH1Gc...layer_embedded

Ecco anche un immagine esplicativa:


Nel caso di Asus la procedura è ancora più semplice, in quanto è sufficiente impostare la voce “Advanced Clock Calibration” su “All Core” e la voce “Values [All core]” su “0%”. Anche in questo caso, al successivo riavvio, la scritta “… X4” o “… X3” ci darà conferma del corretto sblocco dei o del core.

Alcune motherboard consentono di scegliere quale dei due core sbloccare, qualora uno dei due risulti effettivamente non funzionante. In tal caso occorrerà determinare quale dei due non è funzionante attraverso la ripetizione della procedura ed una serie di test (ad esempio con linx per almeno 3 ore).

In caso di sblocco eseguito positivamente bisognerà testare la stabilità del sistema, in quanto potrebbe essere necessario fornire una tensione superiore a quanto necessario a default. Potrebbe comunque succedere che il sistema si avvii, ma non si riesca a stabilizzare la cpu in alcun modo; in tal caso lo sblocco non è applicabile.

Qualora invece lo sblocco non avvenga potrebbe verificarsi il blocco della motherboard. In tal caso un Reset CMOS ripristinerà il funzionamento. In questo caso, o nel caso in cui il sistema si avvii, ma non rilevi lo sblocco purtroppo non c’è nulla da fare e dovremo tenerci la cpu che abbiamo acquistato.

NB: l'abilitazione dell'ACC disabilita i sensori addetti alla lettura della temperaratura della CPU. Per questo motivo, nel caso in cui lo sblocco sia avvenuto positivamente, è consigliato portare particolare attenzione in fase di overclock di tali CPU, in quanto non è appunto possibile monitarne le temperature.
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Tips & Tricks

  • ACC: un'ultima speranza, per chi non sia riuscito ad abilitare i core dormienti o ci sia riuscito ma non riesca a rendere stabile il sistema, consiste nell'aumentare leggermente la tensione del southbridge. La tensione a default è solitamente 1.2V; si può provare con un aumento di 50 mV, ma il risultato non è garantito.

  • Command Rate (CR): è un parametro delle ram che sui processori AMD K10 risulta abbastanza importante. Su DDR2 e DDR3 è quindi consigliato, se possibile, impostarlo a 1T.


FAQ

  • D: Porta vantaggi l'overclock dell'Hypertransport?
    R: Porta solo a lievi miglioramenti prestazionali, visibili principalmente in sistemi multiGPU, ovvero in sistemi in cui la banda fra la CPU e le altre periferiche installate tende a saturare. Consiglio quindi NON superare la frequenza di default (1800MHz-2000MHz), oppure di superarla di non più del 10%.

  • D: Cpu-Z e AMD Overdrive mi forniscono letture diverse della tensione applicata alla CPU; quale delle due è quella corretta?
    R: AMD Overdrive legge le tensioni impostate da bios, che non sono tipicamente quelle realmente applicate, mentre Cpu-Z fornisce le letture reali. Quindi tipicamente Overdrive è meno affidabile rispetto a Cpu-Z, però a volte anche quest'ultimo sbaglia.
    Il consiglio è quindi di verificare anche con altri programmi (ad esempio, con HWMonitor o con Everest).

  • D: Dispongo di memorie ddr2 a 800MHz o ddr3 1066MHz. Funzionano comunque sul mio sistema? Ha senso sostituirle?
    R: La frequenza massima certificata per le CPU AMD K10 è 1066MHz per le ddr2 e 1333MHz per le ddr3. Questo però non significa che non si possano montare ram di frequenza maggiore o minore. Il calo prestazionale (da ddr2 1066MHz a ddr2 800MHz) risulta pari a qualche punto percentuale, ma può essere compensato o quasi annullato utilizzando latenze ridotte. Consiglio quindi ai possessori di ram "più lente" di quanto certificato da AMD di non sostituirle. La sostituzione può aver un senso nel momento in cui sia associato un forte overclock del CPU-NB, in quanto solo in quel caso il guadagno prestazionale risulta maggiore con l'utilizzo di ram a frequenza maggiore. In tali condizioni ha senso ricordare il consiglio: Frequenza CPU-NB = 2 (2.5) x Frequenza ram.

  • D: Esistono software per testare la stabilità del sistema alternativi a linx?
    R: Sì, esistono vari software che possono svolgere tale funzione, uno su tutti OCCT (in modalità linpack sfrutta lo stesso algoritmo di funzionamento di linx). Sconsiglio di utilizzare Orthos o S&M in quanto sono software datati e non più aggiornati per l'utilizzo sui sistemi attuali.

  • D: Quanto influisce l'alimentatore per la buona riuscita dell'overclock?
    R: L'alimentatore è un componente che spesso si acquista leggendo solamente la potenza erogabile..non c'è niente di più sbagliato! Tale componente è di importanza fondamentale per la buona riuscita dell'overclock e costituisce un'investimento obbligatorio se non si vuole incorrere in problemi di instabilità causata da tensioni ballerine. Difatti, i famosi alimentatori da "30-40€" che riportano potenze dell'ordine di 500-550W dispongono di efficienze molto ridotte e sono realizzati con circuiteria di scarsa qualità, portando appunto spesso a tensioni instabili ed altrettanto spesso alla loro prematura "morte" a causa di un eccessivo carico. In conclusione, spendiamo qualcosa in più per l'alimentatore piuttosto che per altri componenti; non ci abbandonerà prematuramente e ci eviterà un'infinità di noie nel caso volessimo overcloccare o aggiungere componenti all'interno del nostro PC. Consiglio la lettura di questa guida per approfondire la conoscenza degli alimentatori.

  • D: Cosa sono il Vdroop e il Vdrop? Sono la stessa cosa o indicano cose diverse?
    R: Vdrop è la differenza tra la tensione impostata nel BIOS e quanto effettivamente erogato (Es: da BIOS imposto 1.5V, cpu-z legge 1.48V).
    Vdroop è la differenza tra la tensione con cpu senza carico e sotto carico (a parità di frequenza).
    Ovviamente la problematica in generale è sul Vdroop, non sul Vdrop, in quanto può incidere sulla stabilità della cpu.

  • D: Ho sempre avuto la CPU overcloccata, ma da quando ho cambiato scheda video il sistema è diventato instabile?
    R: E' un problema abbastanza frequente. Infatti, la sostituzione di un componente con uno più esigente dal punto di vista energetico o l'aggiunta di un altro, può mettere in crisi l'alimentatore e portare quindi a cali di tensioni sotto carico. Per questo motivo, riprendendo la D&R precedente, consiglio un alimentatore di marca che sia in grado di erogare adeguati amperaggi oppure una riduzione dell'overclock per ripristinare la stabilà e sollecitare meno la p.s.u..

  • D: Quale configurazione è migliore tra: CPU @ 4GHz & CPU-NB @ 2GHz e CPU @ 3,6GHz & CPU-NB @ 2,6GHz?
    R: Con una spiegazione molto terra-terra, la frequenza della CPU definisce quante operazioni riesce a compiere la CPU stessa al secondo. La frequenza del CPU-NB definisce invece quanti dati transitano tra la CPU e le ram, e tra la CPU e la cache L3. Quindi, se il nostro utilizzo si basa soprattutto su software di calcolo puro, sarà preferibile una frequenza della CPU elevata a scapito del CPU-NB; se l'utilizzo è invece generico o fortemente pendente verso la ram e/o la cache L3 (o meglio, la comunicazione tra questi e la CPU), allora sarà preferibile sacrificare qualche MHz sulla CPU a favore del CPU-NB.
    Quindi la risposta è: DIPENDE dall'uso che se ne fa.


Thread utili:


THREAD UFFICIALE AMD K10

[Thread Ufficiale V4.0] AMD K10 Phenom2/Athlon2: L'era dei 45nm AMD!
by capitan_crasy
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DATABASE UFFICIALE AMD K10 Phenom2/Athlon!

[DATABASE UFFICIALE] AMD K10 Phenom2/Athlon!
by capitan_crasy
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THREAD UFFICIALE UnderClocking

AMD Processors [K8/K10] "UnderClocking Club"
By El Cid
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THREAD UFFICIALE Comparative & Consigli!

[Thread Ufficiale] AMD K10 Phenom2/Athlon2: Comparative & Consigli (SOLO CPU)
by capitan_crasy
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THREAD UFFICIALE Chipset

[Thread Ufficiale] Lista Schede Madri AM2+: consigli e news
By maxsona
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[Thread Ufficiale] Lista Schede Madri AM3: consigli e news
By maxsona
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THREAD UFFICIALI schede madri socket AM2+/AM3

[THREAD UFFICIALE]MSI K9A2-PLATINUM/K9A2-CF AM2+ NATIVO, PHENOM READY
By gi0v3
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[Thread Ufficiale] Gigabyte AM3/AM2+ Series - AMD 790FX
By 787b
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[Thread Ufficiale] Asus M3A32-MVP/WiFi-AP
By Robby Naish
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[Thread Ufficiale] Asus M3A79-T Deluxe ( 790FX+SB750 )
By Immortal
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[Thread Ufficiale] Asus M4A79 Deluxe ( 790FX+SB750 )
By Thunderx
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[Thread Ufficiale] Asus M3N-HT Deluxe/Mempipe - nForce 780a
By Walrus74
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[Thread Ufficiale] Asus CROSSHAIR II FORMULA - nF 780a
By Labview
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[Thread ufficiale] DFI LanParty DK 790FXB-M2RSH ( 790FX+SB750 )
By Jahn101
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[Thread Ufficiale] Asus M3A78-T
By over@z
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[THREAD UFFICIALE] Asus Crosshair III Formula
By jok3r87
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[Thread Ufficiale] ASRock A790GXH-AOD790GX/128M - ( 790GX + SB750 )
By darksirius
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Ringraziamenti:

Desidero ringraziare tutti quanti parteciperanno a far crescere questo thread e tutti coloro che direttamente o indirettamente hanno contribuito nei thread riguardanti la famiglia di CPU K10 gestiti da capitan_crasy a fornirmi le nozioni che ho riportato in questa guida.
Nozione d'onore quindi per gli overclocker paolo.oliva2 e Labview e per gli esperti (uno su tutti bjt2) che hanno contribuito in questi anni a fornire nozioni tecniche e pratiche di primo interesse.
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Ultima modifica di Spitfire84 : 18-06-2010 alle 11:33.
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Old 20-01-2010, 14:51   #6
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Sei un grande!!!
Questa guida all'overclock sul K10 ci voleva proprio!
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Ottimo lavoro, ora si spera che non venga più inquinato l'altro 3d
Complimenti ciao
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Sei un grande!!!
Questa guida all'overclock sul K10 ci voleva proprio!
Grazie!!

Effettivamente il thread sul "Database..." iniziava a pullulare più di richieste d'aiuto (per lo più sempre le stesse) che di risultati e, secondo me, c'era bisogno di un qualcosa in cui dirigere i nuovi alle pratiche dell'overclock.
Spero quindi che questo thread possa avere un buon seguito.


Quote:
Originariamente inviato da zander Guarda i messaggi
Ottimo lavoro, ora si spera che non venga più inquinato l'altro 3d
Complimenti ciao
Grazie.
Lo scopo è proprio quello e visto che nessuno prendeva l'iniziativa (e chiedere a capitan_crasy di gestire l'ennesimo thread era un po' esagerato) alla fine l'ho fatto io.
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Un' ottima idea e un gran bel lavorone, bravo.

Subito un appunto/consiglio: integrerei nella sezione K10Stat (cosa di cui si sentiva decisamente la mancanza, bravo ancora ) la procedura per l'avvio automatico su Vista/7, come nel post del capitano.
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Old 20-01-2010, 15:10   #12
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@Spitfire84

L'universo è piccolo in confronto a te

Complimenti!!

non esageriamo, sennò poi inizio a fare lo sborone.

A parte gli scherzi, mi aspetto dai possessori di cpu K10 un serio e attivo contributo per il miglioramento della guida.

Quote:
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Un' ottima idea e un gran bel lavorone, bravo.

Subito un appunto/consiglio: integrerei nella sezione K10Stat (cosa di cui si sentiva decisamente la mancanza, bravo ancora ) la procedura per l'avvio automatico su Vista/7, come nel post del capitano.
Grazie.

Riguardo alla procedura di avvio automatico, ho sperimentato personalmente alcuni problemi con quella procedura, come ad esempio il non avvio di K10STAT. Con la procedura che ho postato invece non ho mai riscontrato problemi di alcun tipo, per questo ho scelto di postare questa.
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Ultima modifica di Spitfire84 : 20-01-2010 alle 15:13.
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Old 20-01-2010, 15:12   #13
giogts
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ottimo garzie
mi raccomando a tenere sempre aggiornata la prima pagina
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Old 20-01-2010, 15:15   #14
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Riguardo alla procedura di avvio automatico, ho sperimentato personalmente alcuni problemi con quella procedura, come ad esempio il non avvio di K10STAT. Con la procedura che ho postato invece non ho mai riscontrato problemi di alcun tipo, per questo ho scelto di postare questa.
Anche io ho sempre usato lo stesso tuo metodo, effettivamente
Mi tappo la bocca..
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Old 20-01-2010, 15:21   #15
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Old 20-01-2010, 15:21   #16
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ottimo garzie
mi raccomando a tenere sempre aggiornata la prima pagina
non c'è dubbio..

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Iscritto, complimenti per l'ottima guida
Grazie!

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Anche io ho sempre usato lo stesso tuo metodo, effettivamente
Mi tappo la bocca..
no, mai tapparsi la bocca! hai fatto una giusta domanda che meritava una risposta..chiedete quindi sempre se qualcosa non è chiaro.
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Old 20-01-2010, 15:25   #17
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Bravo Andrea!

Proposta per il 4° post: "Tips&Tricks" - per gli utenti un po' più evoluti!

Ora è perlopiù una guida per principianti, ma non sarebbe male raccogliere anche alcuni trucchetti evidenziati nell'altro th dai nostri ockers migliori!
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Old 20-01-2010, 15:35   #18
aaadddfffgggccc
 
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non esageriamo, sennò poi inizio a fare lo sborone.

A parte gli scherzi, mi aspetto dai possessori di cpu K10 un serio e attivo contributo per il miglioramento della guida.
Spit sul discorso OC NB x DDR2

Specifica che tale valore ottimale (2,6GHz-2,8GHz) è legato alle memorie da 1066MHz, cioè il NB deve stare circa 2,5 volte la frequenza delle ram, nel caso di utilizzo di memorie con frequenza superiore (il mio caso ) ti posso assicurare che con l'NB a 3,0 GHz non riscontro cali di prestazioni, anzi...

Comunque è solo una mia opinione, poi vedi tu..
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Old 20-01-2010, 15:36   #19
Spitfire84
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Spit sul discorso OC NB x DDR2

Specifica che tale valore ottimale (2,6GHz-2,8GHz) è legato alle memorie da 1066MHz, cioè il NB deve stare circa 2,5 volte la frequenza delle ram, nel caso di utilizzo di memorie con frequenza superiore (il mio caso ) ti posso assicurare che con l'NB a 3,0 GHz non riscontro cali di prestazioni, anzi...

Comunque è solo una mia opinione, poi vedi tu..
aggiorno subito..grazie!
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Old 20-01-2010, 15:37   #20
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Spit sul discorso OC NB x DDR2

Specifica che tale valore ottimale (2,6GHz-2,8GHz) è legato alle memorie da 1066MHz, cioè il NB deve stare circa 2,5 volte la frequenza delle ram, nel caso di utilizzo di memorie con frequenza superiore (il mio caso ) ti posso assicurare che con l'NB a 3,0 GHz non riscontro cali di prestazioni, anzi...

Comunque è solo una mia opinione, poi vedi tu..
Non era almeno 2x?
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