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Old 07-04-2018, 00:29   #1
Spitfire84
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[Guida] all'overclock di AMD Ryzen

Guida all’overclock di AMD Ryzen





Non mi ritengo responsabile di eventuali guasti in seguito all’esecuzione delle procedure qui descritte. Invito inoltre alla lettura completa della guida prima di iniziare con la procedura di overclock.

Con questa guida desidero fornire ai nuovi arrivati nella famiglia delle CPU AMD Ryzen le nozioni di base per l'ottenimento dei primi risultati in overclock.


AVVISO: non rispondo a richieste d'aiuto via PVT, perchè lo scopo di questo thread è quello di AIUTARE chi si trova in difficoltà, e chiunque deve poter partecipare con le proprie conoscenze ad aiutare gli altri.

Overcloccare significa, come dice il nome stesso, aumentare la frequenza di funzionamento di un dispositivo. Tale pratica è spesso accompagnata dalla pratica dell’overvolt, ovvero un aumento delle tensioni di funzionamento, necessario per mantenere in piena stabilità operativa la cpu. Il risvolto della medaglia delle due pratiche, ed in particolare dell’overvolt, è l’aumento della potenza dissipata (che dipende linearmente dal quadrato della tensione applicata e dalla frequenza di switch) che porta all’aumento dei consumi e quindi della temperatura di funzionamento. Un aumento eccessivo di quest’ultima può portare ad instabilità della cpu andando quindi ad annullare i benefici derivanti dall’aumento di tensione applicata. A causa di questo comportamento ricorsivo è fortemente consigliato a chi non è in possesso di un dissipatore performante (e quindi, ad esempio, per chi è in possesso del dissipatore fornito con la cpu) di overcloccare solo con tensione default o con overvolt leggeri.

La guida è orientata a tutti i processori della famiglia Ryzen; la tabella seguente riporta tutti i processori attualmente presentati da AMD, con alcune informazioni utili (frequenza a default, numero di core / thread, TDP, ecc..):


L'overclocking di Ryzen è abilitato sulle schede madri con chipset X570, X470, X370, X300, B450 e B350.

Fatta questa dovuta introduzione, aiutandoci con le immagini che seguono, passiamo ad introdurre brevemente i principali parametri del BIOS che bisogna conoscere per overcloccare queste cpu (i nomi dei parametri del BIOS potrebbero differire a seconda della motherboard utilizzata, in questo caso gli screenshot si riferiscono a una scheda madre Gigabyte AX370 Gaming 5 con bios ver. F22b):

Menù base per l'accesso ai parametri della cpu.


Parametri relativi alla frequenza base (Host Clock Value), al moltiplicatore (CPU Clock Ratio), ai parametri avanzati della CPU (XFR, risparmi energetici, ecc...), all'abilitazione dei timing XMP delle ram e alla frequenza di quest'ultime.

  • Host Clock Value: rappresenta la frequenza di riferimento da cui vengono ottenute successivamente, tramite moltiplicatori e divisori, la frequenza finale della cpu, la frequenza di Infinity Fabric (bus di interconnessione tra moduli CCX - modulo a 4 core - che AMD ha sviluppato per costruire le CPU Ryzen in modo modulare) e la frequenza delle ram. Di conseguenza, una modifica di questo parametro porterà alla modifica delle frequenze di tutte le componenti appena nominate. Il valore a default è 100 MHz (poco meno - 99,80 MHz circa con Spread Spectrum abilitato) ed è uguale per tutte le cpu AMD.
    NB: questo parametro è modificabile solo su schede madri di gamma alta che dispongono di un generatore di clock esterno, altrimenti non è modificabile (come nel caso della Gigabyte AX370 Gaming 5).
  • CPU Clock Ratio: è il moltiplicatore della CPU. Moltiplicando questo valore per il CPU Host Clock Control si ottiene la frequenza finale della CPU. Tale valore può essere modificato a passi di 0.25x.
  • Extreme Memory Profile (X.M.P.): tecnologia sviluppata da Intel, che consente, richiamando un profilo precaricato nelle ram, di abilitare tutti i timings e i subtimings certificati dal costruttore alla massima frequenza certificata.
  • System Memory Multiplier: rappresenta il moltiplicatore che setta la frequenza del bus Infinity Fabric interno alla CPU (nel caso della CPU in mio possesso, un Ryzen 7 1700, interconnette 2 moduli CCX da 4 core) che è uguale alla frequenza delle ram. Il valore finale di frequenza si ottiene anche questa volta moltiplicando tale valore per il Host Clock Value. I moltiplicatori differiscono a seconda della scheda madre in uso. Valori tipici per le ddr4 sono 21,33x – 24,00x - 26,66 - 29,33x - 30,66x - 32,00x - ...

Parametri avanzati della CPU tra cui Core Perfomance Boost (detto anche XFR/XFR2), risparmi energetici (Cool & Quiet, C-State, ...), abilitazione/disabilitazione di singoli core (Downcore control) e del Symultaneous Multi Threading (SMT Mode).

  • Core Performance Boost (XFR / XFR 2): è una tecnologia sviluppata da AMD che consente di incrementare la frequenza dei core in funzione del carico richiesto (l'equivalente dello Speedstep di Intel) andando oltre alla frequenza massima del turbo (50-100 MHz a seconda della CPU) qualora le temperature lo consentano.
    Va segnalato che per garantire stabilità durante l'attivazione dell'XFR, la tensione sui core coinvolti può salire per brevi istanti a livelli molto alti (1,45 V): si tratta di un comportamento normale, certificato da AMD, che non impatta nella vita della CPU.
    Quindi:
    - con software che caricano pochi core, questi verranno fatti lavorare in automatico a una frequenza prossima alla frequenza turbo e leggermente superiore se le temperature rientrano nella soglia di sicurezza mentre gli alteri core lavoreranno alla frequenza base o inferiore;
    - con software che caricano tutta la cpu questa lavorerà alla frequenza base o leggermente superiore se le temperature lo consentono.

    Spiegazione funzionamento Turbo e XFR.

  • AMD Cool & Quiet function: la tecnologia C&Q è presente sulle CPU AMD da molti anni e consente di ridurre la frequenza e la tensione sui core nel momento in cui questi non sono sollecitati da carichi software.
  • SVM Mode: consente di abilitare le funzioni integrate nella CPU di accelerazione delle virtual machine.
  • Global C-state Control: consistono in funzionalità di risparmio energetico più avanzate rispetto al C&Q che consentono di portare fino allo spegnimento completo del core o di parti di esso in caso di inutilizzo. Al seguente link potete trovare interessanti approfondimenti da parte di Intel.
  • Downcore control: opzione che consente di spegnere i core della CPU.
  • Simultaneous Multithreading (SMT): equivalente all'Hyperthreading di Intel, consente ad ogni singolo core di gestire più thread in contemporanea. Nel momento in cui le istruzioni di un thread rimangono bloccate nella pipeline il processore procede ad elaborare un secondo thread al fine di mantenere le unità di elaborazione sempre attive. I singoli thread possono infatti venire bloccati nella loro esecuzione da molteplici fattori, quali ad esempio problemi di recupero dei dati da elaborare (per esempio un cache miss) o per problemi di dipendenza dai dati che si trovano in elaborazione presso altre istruzioni in esecuzione. Dai test effettuati, l'SMT è risultato leggermente più efficiente rispetto all'Hyperthreading proposto da Intel.

Configurazione ventole.


In questa schermata è possibile configurare la modalità di funzionamento delle ventole. Ogni produttore di schede madre ha la propria modalità di controllo e sta a noi la scelta se preferire un sistema fresco e rumoroso con ventole ad alta velocità o un sistema con temperature leggermente più alte, ma silenzioso durante il funzionamento (personalmente preferisco quest'ultima filosofia).

High Precision Event Timer (HPET).

  • High Precision Event Timer (HPET): si tratta di un contatore hardware utilizzato per sincronizzare flussi multimediali.


Vediamo ora brevemente le voci di maggiore interesse riguardanti l’overvolt:

Tensioni di funzionamento.


Schermata di riepilogo tensioni di funzionamento.


  • CPU Vcore: rappresenta la tensione applicata alla CPU. Come detto in fase introduttiva, l’aumento del valore di default è utile per migliorare la stabilità in overclock, ma porta a un aumento della temperatura di funzionamento che può essere causa di instabilità.
    Il Vcore applicato istantaneamente può essere letto in Windows utilizzando HWInfo facendo riferimento al parametro CPU Core Voltage (SVI2 TFN).

  • Dynamic Vcore: non presente in tutte le schede madri, rappresenta l'offset di tensione da sommare al vcore base. Si utilizza in caso di OVERCLOCK DINAMICO. Si applica sia alla tensione in idle che alla tensione a pieno carico.
  • VCore SOC: rappresenta la tensione del SOC Ryzen. Utilizzata principalmente per stabilizzare il funzionamento delle RAM.
  • Dynamic VCore SOC: non presente in tutte le schede madri, rappresenta l'offset di tensione da sommare al VCore SOC. Se ne sconsiglia l'utilizzo in quanto può portare a instabilità del memory controller.
  • DRAM Voltage: tensione applicata alle DDR4.
  • CPU Vcore Loadline Calibration: la funzionalità di calibrazione della linea di carico è una funzionalità introdotta da alcuni anni il cui scopo consiste nello stabilizzare il Vcore in fase di carico elevato riducendo il vdrop. A pieno carico infatti il VCore può abbassarsi portando ad instabilità; un adeguato livello di Loadline Calibration consente di compensare questo fenomeno stabilizzando il sistema.
  • VAXG Loadline Calibration: funzionalità di calibrazione presente principalmente su schede madri Gigabyte. Non si hanno molti dettagli in merito, ma sembra sia legato alla parte di alimetazione dei chip integrati nelle APU AMD. Si consiglia di utilizzare lo stesso livello impostato per la CPU Vcore Loadline Calibration.

Fornita questa carrellata di parametri, definiamo gli ultimi consigli prima di iniziare con l’overclock vero e proprio:
  1. E’ consigliato disabilitare il C&Q e i risparmi avanzati C-state nelle fasi di test dell'overclock. Posso essere riattivati, se si desidera risparmiare qualche Watt e mantenere la CPU a una temperatura più bassa, dopo aver trovato i limiti di stabilità della CPU.
  2. HPET va disabilitato in quanto aumenta le latenze del sistema riducendo le prestazioni globali.
  3. Core Performance Boost o XFR/XFR2 vanno disabilitati in overclock in quanto possono portare a instabilità andando a variare in modo automatico e imprevedibile la tensione e la frequenza della CPU in fase di stress test. Deve essere abilitato solo se si decide di procedere all'overclock tramite la funzionalità Precision Boost Override disponibile sui Ryzen 2 (descritta nella guida by maxmix65) nel secondo post.
  4. CPU Vcore Loadline Calibration e VAXG Loadline Calibration è consigliabile impostarli al livello High o Turbo (livello 3 e 4 su 5 - Low, Normal, High, Super, Extreme). La scelta tra i 2 livelli va fatta verificando sotto carico (OCCT) quale tra i 2 livelli consente di avere una CPU Core Voltage (SVI2 TFN) e un SoC Voltage (SVI2 TFN) (su HWInfo) più prossimi alle tensioni Vcore e Vsoc impostate nel bios.
  5. E' consigliato l'utilizzo di un dissipatore aftermarket di buona fattura. Seppur i Ryzen siano CPU tendenzialmente "fresche" e AMD fornisca in dotazione buoni dissipatori, se si utlizzano tensioni oltre 1,3 V il calore generato diventa di difficile smaltimento. Per questo è consigliato a chi vuolte cimentarsi nell'overclock con il dissipatore AMD di non superare i 3,5-3,6 GHz e 1,28-1,3 V sul Vcore monitorando continuamente la temperatura della CPU al fine di non superare i 75 gradi.
  6. AMD "certifica" le CPU Ryzen 1x00 e 2x00 in overclock fino a un massimo di 1,425 V, ovvero l'invecchiamento della CPU per elettromigrazione fino a tale tensione è definito normale. In realtà, nell'uso normale di tutti i giorni è consigliato non superare 1,35 V. Per i Ryzen serie 3x00, in virtù del processo produttivo a 7 nm questo limite di tensione consigliata in overclock su tutti i core scende a 1,325 V.
  7. Le CPU Ryzen serie 1x00 e le APU 2x00G raggiungono mediamente frequenze massime in overclock che possono oscillare tra 3,7 e 4.0-4.05 GHz con 1,35 V, mentre i Ryzen serie 2x00 con la medesima tensione possono essere overcloccate in un range tra 4,0 e 4,2-4,3 GHz. Anche i Ryzen 3x00 possono essere overcloccati in un range tra 4,1 e 4,2-4,3 GHz, ma in questo caso a limitare l'overclock è la presenza del set di istruzioni AVX2 introdotte da AMD in questa serie di CPU che porta a notevoli vantaggi soprattutto con software di conversione, ma che comporta un incremento notevole delle temperature che vanno a limitare conseguentemente l'overclock; in caso di utilizzo di software senza AVX2 la CPU può risultare stabile in overclock fino a 4,4-4,5 GHz.
  8. Il VSOC può essere impostato in sicurezza fino a un massimo di 1,2 V. Questo componente genera però parecchio calore pertanto, durante i test in overclock della CPU, si consiglia di impostarlo a 1,125 V. Successivamente, travata la stabilità della CPU si potrà affinare questa tensione andando a ridurarla fino a che il sistema rimane stabile (solitamente un valore ottimale può essere identificato tra 1,1 e 1,15 V).
  9. Aumentare a circa 1,9-2 V il parametro CPUVDD18 può aiutare a migliorare la stabilità del sistema.
  10. Qualora si preveda di virtualizzare sistemi operativi è consigliato abilitare la voce riguardante la virtualizzazione nel BIOS. Questa funzionalità tende ad utilizzare maggiormente la CPU e quindi a “scaldarla” di più. Per questo, se si prevede di utilizzarla, è bene averla attiva in fase di test.
  11. La voce “Spread Spectrum”, qualora fosse presente nel BIOS, è consigliato impostarla su “Disabled”.
  12. Tutte le voci non considerate finora non sono strettamente necessarie ai fini di un buon overclock e starà all’appassionato interessato ad overclock estremi informarsi personalmente sulle voci che possono portare a risultati migliori.
  13. Ricordo che nel periodo estivo, a causa delle maggiori temperature, potrebbe essere necessario ridurre l’overclock rispetto al periodo invernale per garantire stabilità.
  14. Last but not least: ogni CPU fa storia a sé. E’ inutile dire “Tizio fa 4GHz ed io no”, perché i risultati dipendono dalla bontà della cpu e delle altre componenti del sistema e non sono prevedibili a priori.

Cosa ci serve per iniziare:
  • CPU-Z: software per monitorare le frequenze e le tensioni della CPU.
  • Hwinfo: software per monitorare le temperature del sistema (modalità sensor-only).
  • OCCT: stress test necessario per testare in modo approfondito la stabilità del sistema.
  • Cinebench R15: test per simulare una sessione di rendering. Sfrutta il multicore e consente di eseguire un rapido test di stabilità del sistema.
  • MemtestHCI: programma di test delle ram.

Passiamo ora alla guida vera e propria.

N.B.: è consigliabile testare un componente per volta, motivo per cui mentre si testa la CPU, le memorie DDR4 dovranno essere impostate a una frequenza non superiore a quella certificata da AMD (2400 MHz con 4 banchi, 2666 MHz con 2 banchi - sempre che le ram in possesso garantiscano tali frequenze). Individuati i limiti di entrambi i componenti singolamente, il sistema andrà ritestato con entrambi i componenti in overclock così da validarne definitivamente la stabilità.

N.B. 2: in questa guida non tratterò la tecnica dell'overclock tramite aumento dell'Host Clock Value. Questa pratica ha infatti perso valore con Ryzen in quanto l'estrema granularità a passi di 25 MHz per la CPU e l'elevato numero di moltiplicatori disponibili per le ram rende complicato (un'ulteriore variabile in gioco che impatta su più componenti) e praticamente superfluo la variazione della frequenza base. Per chi è interessato a sperimentare con una scheda madre che lo consente, può comunque provare anche questa pratica di overclock.

OVERCLOCK ZEN & ZEN+ (RYZEN 1x00 E 2x00)


OVERCLOCK TRAMITE P-STATE


Una delle modalità di overclock consiste nell'andare a modificare la frequenza e la tensione dei p-state. Quest'ultimi sono una serie di livelli di frequenza-tensione integrati nelle CPU moderne che consentono di adattare la coppia f-V al carico richiesto dal software in uso.

In realtà molto spesso si va ad agire sul solo p-state0 che rappresenta il p-state relativo alla frequenza più alta ed è ciò che andremo a fare in questa guida.

Il vantaggio di questa modalità di overclock consiste nel fatto che la CPU continua a lavorare come a default, abilitando quindi i massimi risparmi energatici certificati da AMD in funzione del carico e andando a modificare solo la frequenza massima disponibile.
Va però segnalato che non tutte le schede madri presenti sul mercato dispongono di questa funzionalità (ad esempio Gigabyte ha introdotto questa funzionalità a un anno dal lancio delle schede madri) e in alcuni casi (come ad esempio con alcune schede madri Asus) si rischia il blocco del sistema qualora si impostino valori errati che neanche un clear cmos può azzerare portando all'RMA della scheda.

Per abilitare questa modalità è necessario impostare il CPU Clock Ratio e il CPU Vcore su AUTO.




Questo consentirà di abilitare i parametri relativi ai vari p-state, ed in particolare al p-state0 che è quello che andremo a modificare:

Schermata p-state.


Una volta impostato il p-state0 su Custom vengono abilitate le voci:
  • PSTATE0 FID
  • PSTATE0 DID
  • PSTATE VID

La combinazione dei valori dei parametri PSTATE0 FID (esadecimale) e PSTATE0 DID (esadecimale) secondo la seguente formula:

Core Speed ​​= Reference Clock * FID (multiplier) / DID (divider)

consente di applicare la frequenza, mentre il valore di PSTATE VID (esadecimale) definisce la tensione secondo la formula:

Core Voltage = 1.55-0.00625*VID.

Mettendo da parte la teoria, al seguente link è possibile scaricare un file che permette in modo semplice di calcolare i 3 parametri in funzione della frequenza della CPU e della tensione che desideriamo applicare.

Ryzen P-state Calculator.


A questo punto è possibile iniziare con l'overclock.

Impostiamo quindi la tensione al massimo livello consigliato in sicurezza, ovvero 1,35 V con un disspatore aftermarket (PSTATE VID = 20) e 1,3 V con il dissipatore AMD (PSTATE VID = 28) e impostiamo una frequenza di 3,6 GHz (PSTATE0 FID = 144 e PSTATE0 DID = 8).

A questo punto è necessario verificare la stabilità del sistema, pertanto apriamo HWInfo (così da monitorare la temperatura della CPU) ed eseguiamo 3 run consecutivi di Cinebench R15.


Qualora il sistema completi regolarmente i 3 run e le temperature siano abbondantemente sotto i 70 gradi procediamo ad aumentare la frequenza della CPU di 100 MHz (PSTATE0 FID = 148 e PSTATE0 DID = 8) e ripetiamo i 3 run di Cinebench.

Se anche questa volta il sistema completa regolarmente i bench, procediamo ricorsivamente ad aumentare di 100 MHz la frequenza della CPU e a monitorare le temperatura finchè il sistema crasha, non completa i test o il punteggio risulti inferiore o uguale a quello ottenuto con 100 MHz in meno.

A questo punto è necessario procedere a verificare in modo più preciso la stabilità del sistema, e per fare questo ci affidiamo a OCCT, sia in modalità Large Data Set che Linpack.

Va tenuto in considerazione che dal momento in cui i 3 run di Cinebench non vengono completati, la frequenza stabile è indicativamente 100 MHz inferiore a quella dove Cinebench non è stato completato. Ad ogni modo vale la pena tentare lo stress test a 50 MHz meno rispetto alla frequenza che non ha consentito di completare Cinebench.

Lanciamo quindi OCCT in modalità Linpack con 64 bit, AVX e All logical core attivi e lo eseguiamo per un tempo di circa 2-3 ore.


Se il test
  • viene superato significa che il sistema può essere considerato stabile.
  • non viene superato, si può procedere come segue:
    - il VSOC impatta sulla stabilità della CPU, pertanto prima di abbandonare il tentativo è consigliabile fare un'ultima prova aumentando il VSOC e ritestando il sistema (senza superare il valore massimo di 1,2V).
    - se l'aumento del VSOC non ha portato la stabilità ricercata, sarà necessario ridurre la frequenza della CPU di almeno uno step (0,25x) e riprocedere ai 2 test con OCCT fino ad ottenere il superamento di entrambi i test.

Ottenuta la frequenza in overclock stabile, sarà possibile procedere all'overclock delle ram (se desiderate farlo) e a riabilitare il C&Q e i C-state (se desiderate avere i risparmi energetici attivi).

Va infine segnalato che la modalità di overclock descritta è la via più sicura in quanto prevede di fissare la tensione e verificare la massima frequenza raggiungibile, ma quando si avrà coscienza della pratica e della CPU in possesso si potrà operare in modalità duale, ovvero fissare la frequenza che si desidera ottenere e "giocare" sulle tensioni al fine di ottenerla.
__________________
AMD Ryzen R7 5800X + Arctic Freezer II 280mm, Asus ROG B550I Gaming, 2x16GB Crucial BallistiX 3200@3733MHz, AMD Radeon 6800, Sabrent Rocket 4.0 1TB + Crucial MX500 500GB + WD Blue 2TB 2,5", Corsair SF750, SSupd Meshlicious, LG 27GL850 - mITX - Trattative - [GUIDA] all'overclock dell'AMD K10 - [GUIDA] all'overclock di AMD Ryzen

Ultima modifica di Spitfire84 : 02-03-2020 alle 13:36.
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Old 07-04-2018, 00:30   #2
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OVERCLOCK "DINAMICO" (O CON OFFSET DI TENSIONE)



Una modalità di overclock alternativa a quella con pstate è quello cosidetto "dinamico" o con offset di tensione.

Questa modalità prevede l'overclock della CPU operando la modifica del moltiplicatore associato a un overvolt applicato tramite un aumento fisso (offset) della tensione base.
Il vantaggio risiede nella semplicità nell'applicare l'overclock e nel mantenimento delle funzionalità di riparmio energetico, mentre gli svantaggi consistono nel fatto che l'offset di tensione è applicato sempre (quindi sia con cpu a pieno carico che in idle) e in una tendenza ad avere un vcore meno stabile rispetto alle altre modalità di overvolt.

E' comunque l'unica modalità di overclock possibile mantenendo attivi i riparmi energetici per tutte le schede madri che non dispongono di un regolatore di tensione digitale, ma analogico (quasi tutte le schede madri di gamma medio bassa) e che non dispongono della regolazione dei pstate.

Per attivare questa modalità è necessario abilitare nel BIOS il parametro relativo all'offset del vcore, che nel caso delle schede madri Gigabyte si realizza impostando il CPU Vcore su Normal (digitandolo letteralmente nel campo); questa operazione abiliterà il campo Dynamic Vcore (DVID) ed è qui che inseriremo il nostro offset di tensione.


Come nel caso dell'overclock con i pstate, per chi vuole ottenere la massima frequenza utilizzando vcore sicuri, é conveniente fissare la tensione e aumentare la frequenza.
Applichiamo quindi un offset pari a
  • 1,35 V - vcore a default (per l'R7 1700 è circa +0,125 V), con dissipatore aftermarket,
  • 1,3 V - vcore a default (per l'R7 1700 è circa +0,075 V), con dissipatore AMD,

accediamo a Windows, apriamo HWInfo e lanciamo un run di Cinebench. Terminato il bench, verifichiamo che la tensione massima registrata da HWInfo alla voce CPU Core Voltage (SVI2 TFN) sia allineato alla tensione prevista; qualora non lo fosse, in difetto o in eccesso, incrementiamo o dimininuiamo quanto basta il Dynamic Vcore.


Fissata la tensione, procediamo con l'overclock partendo da una frequenza di 3,6 GHz, pertanto impostiamo il CPU Clock Ratio a 36x.

A questo punto è necessario verificare la stabilità del sistema, pertanto apriamo HWInfo (così da monitorare la temperatura della CPU) ed eseguiamo 3 run consecutivi di Cinebench R15.

Qualora il sistema completi regolarmente i 3 run e le temperature siano abbondantemente sotto i 70 gradi procediamo ad aumentare la frequenza della CPU di 100 MHz (CPU Clock Ratio = 37x) e ripetiamo i 3 run di Cinebench.

Se anche questa volta il sistema completa regolarmente i bench, procediamo ricorsivamente ad aumentare di 100 MHz la frequenza della CPU e a monitorare le temperatura finchè il sistema crasha, non completa i test o il punteggio risulti inferiore o uguale a quello ottenuto con 100 MHz in meno.

A questo punto è necessario procedere a verificare in modo più preciso la stabilità del sistema, e per fare questo ci affidiamo a OCCT.

Va tenuto in considerazione che dal momento in cui i 3 run di Cinebench non vengono completati, la frequenza stabile è indicativamente 100 MHz inferiore a quella dove Cinebench non è stato completato. Ad ogni modo vale la pena tentare lo stress test a 50 MHz meno rispetto alla frequenza che non ha consentito di completare Cinebench.

Lanciamo quindi OCCT in modalità Linpack con 64 bit, AVX e All logical core attivi e lo eseguiamo per un tempo di circa 2-3 ore.


Se il test
  • viene superato significa che il sistema può essere considerato stabile.
  • non viene superato, si può procedere come segue:
    - il VSOC impatta sulla stabilità della CPU, pertanto prima di abbandonare il tentativo è consigliabile fare un'ultima prova aumentando il VSOC e ritestando il sistema (senza superare il valore massimo di 1,2V).
    - se l'aumento del VSOC non ha portato la stabilità ricercata, sarà necessario ridurre la frequenza della CPU di almeno uno step (0,25x) e riprocedere ai 2 test con OCCT fino ad ottenere il superamento di entrambi i test.

Ottenuta la frequenza in overclock stabile, sarà possibile procedere all'overclock delle ram (se desiderate farlo) e a riabilitare il C&Q e i C-state (se desiderate avere i risparmi energetici attivi). Ricordo che questa modalità di overclock applica un offset COSTANTE, pertanto in idle la cpu si assesterà a circa 1,0 V.

Va infine segnalato che la modalità di overclock descritta è la via più sicura in quanto prevede di fissare la tensione e verificare la massima frequenza raggiungibile, ma quando si avrà coscienza della pratica e della CPU in possesso si potrà operare in modalità duale, ovvero fissare la frequenza che si desidera ottenere e "giocare" sulle tensioni al fine di ottenerla.

OVERCLOCK FISSO


La modalità di overclock fisso è quella "in vecchio stile", ovvero quella che veniva praticata quando sulle CPU non esistevano i p-state o l'offset, in pratica quando le funzionalità di riduzione delle frequenze e dei consumi dovevano ancora essere implementate.

Questa modalità prevede che la CPU operi a una frequenza e a una tensione fisse. Il risultato è un sistema molto reattivo, ma con una scarsa propensione al risparmio energetico, tant'è che è pratica comune per chi fa questo tipo di overclock non riabilitare al termine dell'overclock da BIOS il C&Q e i C-state (spesso le schede madri stesse non prevedono la possibilità di far coesistere l'overclock fisso con i risparmi energetici che vengono quindi disabilitati automaticamente).
In realtà va comunque detto che il consumo dei transistor dipende anche da quanti transistor stanno commutando, pertanto una CPU impostata a una elevata frequenza, ma che fa commutare pochi transistor a causa del basso carico avrà comunque un livello di consumo limitato: l'energia totale infatti è pari all'energia statica del transistor "fermo" (solo alimentato) a cui si somma l'energia consumata nella fase di commutazione.

Passando alla pratica, questa modalità rappresenta la più semplice tra le 3 presentate in quanto, una volta fissato il CPU Vcore non ci sarà altro da fare che impostare il CPU Clock Ratio e iniziare a testare la stabilità del sistema.


Impostiamo quindi il CPU Vcore nei limiti massimi di sicurezza sovradescritti, ovvero 1,35 V con un disspatore aftermarket e 1,3 V con il dissipatore AMD, CPU Clock Ratio a 36x, entriamo in Windows, apriamo HWInfo (così da monitorare la temperatura della CPU) ed eseguiamo 3 run consecutivi di Cinebench R15.


Qualora il sistema completi regolarmente i 3 run e le temperature siano abbondantemente sotto i 70 gradi procediamo ad aumentare la frequenza della CPU di 100 MHz (CPU Clock Ratio = 37x) e ripetiamo i 3 run di Cinebench.

Se anche questa volta il sistema completa regolarmente i bench, procediamo ricorsivamente ad aumentare di 100 MHz la frequenza della CPU e a monitorare le temperatura finchè il sistema crasha, non completa i test o il punteggio risulti inferiore o uguale a quello ottenuto con 100 MHz in meno.

A questo punto è necessario procedere a verificare in modo più preciso la stabilità del sistema, e per fare questo ci affidiamo a OCCT, sia in modalità Large Data Set che Linpack.

Va tenuto in considerazione che dal momento in cui i 3 run di Cinebench non vengono completati, la frequenza stabile è indicativamente 100 MHz inferiore a quella dove Cinebench non è stato completato. Ad ogni modo vale la pena tentare lo stress test a 50 MHz meno rispetto alla frequenza che non ha consentito di completare Cinebench.

Lanciamo quindi OCCT in modalità Linpack con 64, AVX e All logical core attivi e lo eseguiamo per un tempo di circa 2-3 ore.


Se il test
  • viene superato significa che il sistema può essere considerato stabile.
  • non viene superato, si può procedere come segue:
    - il VSOC impatta sulla stabilità della CPU, pertanto prima di abbandonare il tentativo è consigliabile fare un'ultima prova aumentando il VSOC e ritestando il sistema (senza superare il valore massimo di 1,2V).
    - se l'aumento del VSOC non ha portato la stabilità ricercata, sarà necessario ridurre la frequenza della CPU di almeno uno step (0,25x) e riprocedere ai 2 test con OCCT fino ad ottenere il superamento di entrambi i test.

Ottenuta la frequenza in overclock stabile, sarà possibile procedere all'overclock delle ram (se desiderate farlo).

Va infine segnalato che, come per le modalità di overclock tramite e p-state e con offset, ho scelto di descrivere la modalità che prevede di fissare la tensione e trovare la massima frequenza raggiungibile in quanto è la via più sicura per non commettere errori ed evitare di fare danni ottenendo il massimo dal nostro sistema in sicurezza, ma quando si avrà coscienza della pratica e della CPU in possesso si potrà operare in modalità duale, ovvero fissare la frequenza che si desidera ottenere e "giocare" sulle tensioni al fine di raggiungerla.

OVERCLOCK ZEN2 (RYZEN 3x00)


L'overclock su CPU Ryzen 3x00 comporta la disattivazione della gestione di risparmio energetico tramite p-state (rimarranno attivi i risparmi energetici C1 e C6) e del turbo, pertanto se si opera l'overclock di queste CPU l'overclock sarà solo di tipo FISSO.
Questa modalità prevede che la CPU operi a una frequenza e a una tensione fisse. Il risultato è un sistema molto reattivo, ma con una scarsa propensione al risparmio energetico.
Ricordo quanto detto precedentemente, ovvero che in realtà il consumo dei transistor dipende anche da quanti transistor stanno commutando, pertanto una CPU impostata a una elevata frequenza, ma che fa commutare pochi transistor a causa del basso carico avrà comunque un livello di consumo limitato: l'energia totale infatti è pari all'energia statica del transistor "fermo" (solo alimentato) a cui si somma l'energia consumata nella fase di commutazione.

Va inoltre detto che questi Ryzen hanno una elevata densità di transistor costruiti a 7 nm e questo comporta una elevata concentrazione di calore nelle zone ad elevato uso della CPU: questo costituisce il principale limite all'overclock di queste CPU che in fase di stress raggiungono elevate temperature in brevi istanti temporali portando a instabilità. E' pertanto indispensabile un sistema di dissipazione di gamma alta per ottenere i migliori risultati.

Prima di passare alla pratica, voglio suddividere questa guida in relazione all'uso che se ne fa del sistema. Questo principalmente perchè i Ryzen 3x00 sono le prime CPU AMD ad integrare le librerie AVX2 (utilizzate principalmente in programmi di rendering e conversione video x265) che comportano uno stress estremamente elevato sulla CPU, carico che non si riscontra nell'uso con videogiochi.
Pertanto la procedura di test dell'overclock sarà suddivisa in 2 modalità:
  • PRODUTTIVITA'
  • GAMING

Passiamo quindi alla pratica ricordando che AMD consiglia di non superare 1,325 V (CPU Core Voltage (SVI2 TFN)) nell'uso quotidiano allcore.

PRODUTTIVITA'


Se abbiamo bisogno di un sistema rock solid in qualsiasi situazione dobbiamo attenderci un risultato in overclock variabile tra 4,1 e 4,3 GHz.

Procediamo quindi fissando il CPU Vcore e impostando il CPU Clock Ratio e testiamo la stabilità del sistema.


Un punto di partenza può essere impostare il CPU Vcore a 1,25 V e il CPU Clock Ratio a 41x.

Entriamo in Windows, apriamo HWInfo (così da monitorare la temperatura della CPU) ed eseguiamo 3 run consecutivi di Cinebench R20.


Qualora il sistema completi regolarmente i 3 run e le temperature siano abbondantemente sotto gli 80 gradi procediamo ad aumentare la frequenza della CPU di 50 MHz (CPU Clock Ratio = 41,5x) e ripetiamo i 3 run di Cinebench.

Se anche questa volta il sistema completa regolarmente i bench, procediamo ricorsivamente ad aumentare di 50 MHz la frequenza della CPU e a monitorare le temperatura finchè il sistema crasha, non completa i test o il punteggio risulti inferiore o uguale a quello ottenuto precedentemente.

A questo punto è necessario procedere a verificare in modo più preciso la stabilità del sistema, e per fare questo ci affidiamo a OCCT in modalitàSmall Data Set con AVX2. Durante il test si possono raggiungere temperature estremamente elevate: è importante monitorare che queste non superino i 95 gradi; se dovesse succedere il test va interrotto e bisognerà scegliere una combinazione di CPU Vcore e CPU Clock Ratio inferiori per poter testare il sistema.

Va tenuto in considerazione che dal momento in cui i 3 run di Cinebench non vengono completati, la frequenza stabile è indicativamente 100 MHz inferiore a quella dove Cinebench non è stato completato. Ad ogni modo vale la pena tentare lo stress test a 50 MHz meno rispetto alla frequenza che non ha consentito di completare Cinebench.

Lanciamo quindi OCCT in modalità Small Data Set con AVX2 e lo eseguiamo per un tempo di circa 2 ore.


Se il test
  • viene superato significa che il sistema può essere considerato stabile.
  • non viene superato, si può procedere come segue:
    - qualora si riscontri una elevata Vdroop (superiore a 0.025 V), aumentare il livello della Load Line Calibration consente di mantenere un vcore più prossimo al valore impostato. Aumentato il livello, ritestiamo il sistema con OCCT.
    - se l'aumento del livello della LLC non ha portato la stabilità ricercata, sarà necessario aumentare di uno step il vcore o ridurre la frequenza della CPU di almeno uno step (0,25x) e procedere a ritestare con OCCT fino ad ottenere il superamento del test.

Ottenuta la frequenza in overclock stabile, sarà possibile procedere all'overclock delle ram (se desiderate farlo).

GAMING


Se abbiamo bisogno di un sistema rock solid in gaming o con carichi leggeri possiamo attenderci un risultato in overclock variabile tra 4,2 e 4,4 GHz. Questa configurazione è da ritenersi comunque una configurazione instabile in quanto un crash improvviso del sistema può verificarsi ogni qualvolta il sistema richieda le librerie AVX2 o le temperature (a causa dell'overclock) raggiungano un livello che comporti instabilità.

Procediamo quindi fissando il CPU Vcore e impostando il CPU Clock Ratio e testiamo la stabilità del sistema.


Un punto di partenza può essere impostare il CPU Vcore a 1,25 V e il CPU Clock Ratio a 42x.

Entriamo in Windows, apriamo HWInfo (così da monitorare la temperatura della CPU) ed eseguiamo 3 run consecutivi di Cinebench R20.


Qualora il sistema completi regolarmente i 3 run e le temperature siano abbondantemente sotto gli 80 gradi procediamo ad aumentare la frequenza della CPU di 50 MHz (CPU Clock Ratio = 42,5x) e ripetiamo i 3 run di Cinebench.

Se anche questa volta il sistema completa regolarmente i bench, procediamo ricorsivamente ad aumentare di 50 MHz la frequenza della CPU e a monitorare le temperatura finchè il sistema crasha, non completa i test o il punteggio risulti inferiore o uguale a quello ottenuto precedentemente.

A questo punto è necessario procedere a verificare in modo più preciso la stabilità del sistema, e per fare questo ci affidiamo a OCCT in modalitàSmall Data Set senza AVX2. Durante il test si possono raggiungere temperature estremamente elevate: è importante monitorare che queste non superino i 95 gradi; se dovesse succedere il test va interrotto e bisognerà scegliere una combinazione di CPU Vcore e CPU Clock Ratio inferiori per poter testare il sistema.

Va tenuto in considerazione che dal momento in cui i 3 run di Cinebench non vengono completati, la frequenza stabile è indicativamente 100 MHz inferiore a quella dove Cinebench non è stato completato. Ad ogni modo vale la pena tentare lo stress test a 50 MHz meno rispetto alla frequenza che non ha consentito di completare Cinebench.

Lanciamo quindi OCCT in modalità Small Data Set senza AVX2 e lo eseguiamo per un tempo di circa 2 ore.


Se il test
  • viene superato significa che il sistema può essere considerato stabile.
  • non viene superato, si può procedere come segue:
    - qualora si riscontri una elevata Vdroop (superiore a 0.025 V), aumentare il livello della Load Line Calibration consente di mantenere un vcore più prossimo al valore impostato. Aumentato il livello, ritestiamo il sistema con OCCT.
    - se l'aumento del livello della LLC non ha portato la stabilità ricercata, sarà necessario aumentare di uno step il vcore o ridurre la frequenza della CPU di almeno uno step (0,25x) e procedere a ritestare con OCCT fino ad ottenere il superamento del test.

Ottenuta la frequenza in overclock stabile, sarà possibile procedere all'overclock delle ram (se desiderate farlo).


NOTA IMPORTANTE: OVERCLOCK CON PBO (RYZEN 2x00 & 3x00)


Guida by maxmix65


Precision Boost Override

Prima di tutto vi rammento che l'overclock è una pratica che può invalidare la garanzia e pericolosa quindi non mi assumo responsabilità per danni che questa guida può causare.
Si raccomanda fortemente di usare ottimi dissipatori Aio Top, Custom liquido o ad aria TOP perchè una volta attivato PBO vi sarà un aumento del calore generato dalla CPU. E' fortemente sconsigliato l'uso del dissipatore in bundle che può essere utilizzato, ma solo controllando costantemente le temperature.

-> Vi invito a leggere attentamente questi link nei quali e' spiegato il funzionamento dei vari parametri sui nuovi Ryzen 2xxx Pinnacle Ridge tra i quali il Precision Boost Override.

http://www.overclock.net/forum/27208521-post133.html (raccomandano fortemente di usate o acquistare schede madri con ottima sezione di alimentazione quindi top x370-x470 per sfruttare a pieno questi processori e i futuri)

https://forums.anandtech.com/threads...#post-39391302
In questo ottima guida ci sono i vari parametri oltre al PBO ci sarebbero altre voci da configurare ( PPT, TDC, EDC e tJMax) nel comparto elettrico della scheda madre.

Partiamo!
Se avete gia fatto dei test senza attivare nulla teneteveli conservati in modo da paragonarli prima e dopo.

Si consiglia di non toccare i voltaggi delle ram e frequenze (a meno che non le abbiate già testate sia come frequenze che come voltaggi e latenze).

1) Entriamo nel bios sezione M.I.T. - Advanced Frequency Settings e lasciamo la frequenza della cpu a default



2) Poi tornate nella schermata M.I.T. sezione voltaggi e settate solo i voltaggi che interessano il comparto CPU in questo modo, come da figura (tralasciate i settaggi delle ram quelli che vedete sono quelli che uso io). Potete dare anche un pochino più di voltaggio nella sezione dynamic Vcore ad esempio 1-2 step in più, così alzerete un po' il voltaggio totale e la cpu potrebbe essere più stabile. Dipende dalla bontà della cpu e da come eroga i voltaggi la scheda madre.
Per quanto riguarda il Vsoc dipende anche dalle ram in uso quindi può variare tra 1.1v-1.2 si consiglia di non superare 1.15v


3) Riavviate il pc ed entrate in windows, dopo di che controllate con cpuz o altri programmi che i voltaggi e le frequenze siano dinamici quando la cpu è in idle, vada a riposo abbassando le frequenze e i voltaggi.
Andate nel pannello di controllo windows -Opzioni risparmi energetici Attivate il profilo bilanciato di windows modificandolo e portando il livello minimo di uso cpu da 5% a sopra il 10% (consigliato 20%), il livello massimo lasciatelo a 100%.

4) Spegnete il pc, non riavviatelo (meglio sempre spegnerlo così si salva nel bios secondario).

5) Riaccendete il pc entrando nel bios andate nella sezione Peripherals-AMD CBS-NBIO Common Option- Precision Boost Overdrive e cliccateci sopra:
Vi chiedera' di accettare o declinare.
Una volta accettato troverete il PBO su disable, voi abilitatelo:











6) Riavviate il pc, entrate nel Bios e salvate il profilo in modo che nel caso di problemi possiate attivarlo.

7)Ora riavviate il pc entrate in windows aspettate 1 minuto e spegnete poi riavviate e spegnete ancora cosi si salva bene il profilo

8) Ora che avete attivato tutto provate con i test che avete effettuato in precedenza

Mi raccomando attivando il PBO c'è un aumento considerevole del calore.

Buon divertimento
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Old 07-04-2018, 00:30   #3
Spitfire84
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NOTA IMPORTANTE: OVERCLOCK CON PBO2 & CURVE OPTIMIZER (RYZEN 5x00 & 7x00)


Precision Boost Overdrive 2 è, come fa intuire il nome, un'evoluzione di Precision Boost Overdrive (PBO), funzionalità di overclock automatico che AMD ha introdotto con i processori Ryzen Threadripper di seconda generazione e poi offerto anche sui Ryzen 3000. La prima generazione della tecnologia fu pensata per incrementare le prestazioni con i carichi multi-thread, aumentando l'erogazione energetica a socket e VRM, andando sostanzialmente a "sovrascrivere" la frequenza di boost massima per portarla a un nuovo livello.
PBO non era quindi efficace i carichi single-thread, oggetto di grande attenzione con le CPU Ryzen 5000 Zen 3. Precision Boost Overdrive 2 (PBO2) corregge questo comportamento, e non solo, perché introduce anche l'undervolt, ossia il funzionamento della CPU con una tensione inferiore a quella standard.


PBO2 incrementa quindi le prestazioni single-thread, conservando al tempo stesso i miglioramenti garantiti in multi-thread e anzi, garantendo persino ulteriori prestazioni in tale scenario. PBO2 è un algoritmo che funziona solo sulle CPU Ryzen 5000, estraendo ancora più potenza dalle già ottime capacità single-thread di queste CPU.


È tuttavia importante sapere che al pari dell'overclock manuale, i miglioramenti prestazionali sono variabili, perché ogni chip ha una qualità "del silicio" differente. Tutto si basa infatti su una nuova tecnologia automatica chiamata "Curve Optimizer" che regola in modo opportunistico la tensione in base alle condizioni operative, andando a operare un undervolt sulla base delle capacità del singolo chip e della temperatura (legata, ovviamente, al sistema di raffreddamento).


Come abbiamo visto nel corso degli anni, ci sono scenari e situazioni in cui la riduzione della tensione operativa di funzionamento rispetto allo standard consente alla CPU di funzionare senza problemi, e anzi per effetto delle minori temperature di garantire maggiori prestazioni, in quanto capace di operare a una frequenza più alta. Ed è proprio questo che fa Precision Boost Overdrive 2 e più in particolare Curve Optimizer.


Il rinnovato meccanismo agisce a blocchi (AMD li chiama count) del valore all'incirca di 3mV-5mV ciascuno. Questo intervallo, secondo l'azienda, porta ad avere un minore undervolt quando il carico è maggiore, e una riduzione di tensione maggiore quando il carico è inferiore.

Gli utenti hanno controllo sul "numero di blocchi", con la possibilità di impostarne fino a 30, quindi un intervallo di undervolt di 90-150 mV. Inoltre, Curve Optimizer può essere usato sia su un singolo core che su tutti i core del CCX. "L'algoritmo è adattativo, sa quando rimuovere tensione e quando non farlo", ci ha spiegato AMD, ricordando che tutte le variabili coinvolte sono monitorate una volta ogni millisecondo grazie ai sensori che comunicano tramite l'interconnessione veloce Infinity Fabric.

PBO2 con Curve Optimizer arriverà anche in Ryzen Master all'inizio del prossimo anno, ma c'è un però: attivarlo invalida la garanzia, ma la stessa cosa si può dirla per l'overclock in generale e per il PBO di precedente generazione. Bisogna comunque considerare che trattandosi di una funzionalità automatica, difficilmente imposta tensioni o altri parametri pericolosi per la vita della CPU.


PBO2 + CURVE OPTIMIZER...STEP BY STEP

Come anticipato precedentemente, PBO2 + CO interviene andando a modificare la curva f-V al fine di ridurre la tensione sul core garantendogli maggior margine di potenza per incrementare la frequenza. Ma come si interviene per garantire questo maggior margine in frequenza?

I parametri coinvolti sono i seguenti:
  • PBO Limits (PPT, TDC, EDC):
    • Package Power Tracking (“PPT”): il valore del PPT rappresenta il massimo consumo di potenza (Watt) consentito attraverso il socket;
      Thermal Design Current (“TDC”): il massimo valore di corrente (Ampere) che può essere erogato dalla sezione di alimentazione della scheda madre in scenari applicativi limitati dalla temperatura (quindi in caso di carico sostenuto sulla CPU dove questa si autolimita in freqeunza e tensione per rispettare i limiti di temperatura);
      Electrical Design Current (“EDC”): il massimo valore di corrente (Ampere) che può essere erogato dalla sezione di alimentazione della scheda madre in scenari applicativi di picco, ovvero di carichi elevati applicati per brevi periodi di tempo.
  • Precision Boost Overdrive Scalar;
  • Max CPU Boost Clock Override: questo parametro identifica l'aumento di frequenza che la CPU può raggiungere rispetto al valore massimo di fabbrica (es.: il 5800x ha un valore di frequenza massima di fabbrica settato a 4850MHz, i MHz impostati su "Max CPU Boost Clock Override" si sommano a tale valore). N.B.: l'aumento di questo valore in frequenza comporterà un aumento - automatico - delle tensioni applicate ai vari core necessario per stabilizzarli a una frequenza superiore rispetto a default;
  • Curve Optimizer, che può essere impostato su All Core o Custom core/Per Core: nel primo caso la magnitude (da 0 a 30) e il segno (negativo o positivo) vengono impostati uguali su tutti i core, nel secondo caso è consentito assegnare un singolo valore ad ogni core.

I PBO Limits definiscono i limiti di potenza e assorbimento di corrente (a pieno carico e di picco) pertanto un loro aumento consente alla CPU di boostare con limiti di potenza più alti e a rigor di logica questo garantisce maggiori prestazioni. Questo è però vero nel momento in cui il sistema di dissipazione è in grado di dissipare il delta di potenza aggiuntivo; se il dissipatore non è in grado di rimuovere questo surplus di potenza ne conseguiranno temperature più alte e a questo punto interverranno i controlli integrati nella CPU a limitare la frequenza per ridurre le temperature (e conseguentemente le prestazioni).
In merito ai PBO Limits va detto che riducendone i valori si ottiene un effetto molto simile all'undervolting e che possiamo chiamare underpowering: infatti con limiti di consumi inferiori la CPU modula frequenza e tensione per operare con consumi inferiori rispetto a default ottenendo in media un penalty in prestazioni, ma al tempo stesso una riduzione della temperatura di esercizio. N.B.: questa modalità non implica però una riduzione del Vcore rispetto alle condizioni di fabbrica in quanto in caso di carichi leggeri, se la CPU rimane nei limiti PBO impostati, la frequenza e la tensione potranno essere comunque spinte al massimo fino al raggiungimento dei limiti di PBO.

I PBO Limits delle CPU Ryzen 5000 a default sono i seguenti:
  • 5600X:
    • PPT: 76 W
    • TDC: 60 A
    • EDC: 90 A
  • 5800X:
    • PPT: 142 W
    • TDC: 95 A
    • EDC: 140 A
  • 5900X:
    • PPT: 142 W
    • TDC: 95 A
    • EDC: 140 A
  • 5950X:
    • PPT: 142 W
    • TDC: 95 W
    • EDC: 140 W

Il Precision Boost Overdrive Scalar è un parametro che identifica il tempo nel quale la CPU tenta di boostare prima di intervenire tagliando le frequenze (throttling). I valori variano da 1x (tempo minimo, impostato a default) a 10x (tempo massimo). Consiglio di lasciare il parametro a default così da consentire alla CPU di rispettare il comportamento di fabbrica. Inoltre valori superiori possono accorciare la vita della CPU in quanto la si forza a funzionare fuori specifica per un tempo superiore aumentandone il degrado.

Il Max CPU Boost Clock Override identifica la massima frequenza che la CPU può raggiungere. A step di passi 50 MHz, può variare da 0 a 200 MHz.

IMPOSTAZIONI DI BASE CONSIGLIATE:

PBO Limits (PPT, TDC, EDC): DISABLED. Consiglio di non modificare i valori a default di PPT, TDC ed EDC (disabilitandoli nel bios vengono settati con i valori di default) e di aumentarli solo se si dispone di sistemi di dissipazione di gamma alta.
Precision Boost Overdrive Scalar: DEFAULT/AUTO/1x
Max CPU Boost Clock Override: a seconda del risultato che si vuole ottenere si può procedere come segue:
  • Ottimizzazione delle tensioni/consumi e leggero aumento delle prestazioni: impostare a 0 MHz;
  • Aumento delle prestazioni e delle tensioni/consumi: impostare un valore tra 100-150 MHz.
N.B.: valori troppo elevati non vengono raggiunti e non portano a miglioramenti in oprestazioni, ma possono aumentare leggermente i consumi.
Curve Optimizer...vediamo ora come procedere:

iniziamo con valori conservativi, pertanto impostiamo il Curve Optimizer su "All Core" (così da applicare il valore a tutti i core disponibili), segno Negativo (-) e valore 5. In questo modo tutti i core saranno impostati con un Curve Optimizer a -5 e potremo iniziare a testare la stabilità del sistema che, come già detto, andrà verificata principalmente con carichi single core e leggeri così da consentire ai core di boostare il più possibile.
Per testare il Curve Optimizer consiglio di procedere attraverso Core Cycler, un semplice tool che consente di ciclare carichi leggeri sui vari core presenti e che può essere configurato in modo molto semplice attraverso il file di configurazione config.default.ini.

Core Cycler.


Ma come configuriamo Core Cycler? Consiglio di procedere con 3 gradi di carico: Huge -> Heavy -> Moderate

Il file config.default.ini con cui configurare Core Cycler.


N.B.: il test viene eseguito usando a default le librerie SSE, ma si possono scegliere anche un carico che sfrutta le AVX e le AVX2. Quest'ultime 2 sono generalmente più pesanti da eseguire, pertanto potrebbero non evidenziare instabilità su carichi leggeri, obiettivo primario della nostra ricerca.

Pertanto impostiamo il file config.default.ini su Huge, salviamo ed eseguiamo Core Cycler lanciando il file Run CoreCycler.bat. Consiglio di testare per almeno 3 ore ed in caso di assenza di errori, interrompere Core Cycler (utilizzando la combinazione "ctrl" + "c" restituisce un recap del risultato complessivo e chiude Prime95), aprire il file config.default.ini, settare il carico su Heavy e riavviare Core Cycler per altre 3 ore di test. Nuovamente, al completamento del test senza errori, modificare nuovamente il file config.default.ini su Moderate ed eseguire il test per altre 3 ore.
A questo punto, se questi 3 step di test vengono completati:
  • con errori, Core Cycler ci darà evidenza del core logico che ha generato l'errore (un altro modo per identificare il core "sfortunato" consiste nell'identificare il WHEA error nel registro eventi di Windows e la voce "ID APIC processore" identifica il core logico crashato - N.B.: Core fisico 0 = Core logico 0 e 1, Core fisico 1 = Core logico 2 e 3, ... -). Sul core fisico associato sarà quindi necessario intervenire nel bios per ridurre il valore di CO applicato a tale core. Pertanto impostiamo Curve Optimizer su "Per Core" ed andremo ad associare al core fisico crashato un valore di CO inferiore, mentre agli altri core lasceremo il valore precedentemente in test. Salviamo e rieseguiamo i 3 step di stress test precedenti; se completati:
    • con errori, allora Core Cycler avrà identificato un altro core su cui intervenire riducendo il valore CO. Pertanto rieseguiamo l'intervento nel BIOS precedentemente descritto;
    • senza errori, procediamo riducendo ulteriormente il CO di ulteriori -5 sui core che non avevano evidenziato l'errore e ri-effettuiamo i 3 step di Core Optimizer. L'iter proseguirà poi ricorsivamente fino ad identificare i valori di CO ottimali e stabili su tutti i core della CPU.
  • senza errori potremo intervenire nel bios riducendo il valore di CU a -10, salviamo e riavviamo. Procediamo quindi con i 3 step di stress test di Curve Optimizer fino ad analizzare ricorsivamente tutti i core identificandone i valori di CO ottimali e stabili.

Una volta identificati i valori di CO su tutti i core, completeremo l'iter di test con un'ora di OCCT in modalità Small Data Set AVX2 per attestare la (quasi certa) stabilità con carichi pesanti multithread.

N.B.: il core Gold e Silver delle CPU Ryzen 5000, facilmente identificabili tramite Ryzen Master, solitamente accettano valori negativi inferiori rispetto ai core non selezionati (es.: core Gold -> -20, core Silver -> -20, altri core -> -25). La causa non è chiara, ma potrebbe essere riconducibile al fatto che i core Gold e Silver sono selezionati e quindi godono di una curva f-V già ottimizzata e quindi meno migliorabile rispetto agli altri core.


Core Gold (stella gialla) e core Silver (cerchio grigio).


ADDENDUM - Info su "Registro eventi di Windows"


Come consigliato sopra, qualora in fase di stress test venisse identificato un core "sfortunato", il core incriminato può essere identificato tramite il WHEA error registrato nel registro eventi di Windows; la voce "ID APIC processore" identifica infatti il core logico crashato - N.B.: Core fisico 0 = Core logico 0 e 1, Core fisico 1 = Core logico 2 e 3, ... -

Va però precisato che il WHEA Error deve essere il numero 18 affinchè sia associato ad un errore sui core. Qualora il WHEA Error riportato fosse il numero 19, allora la causa è da ricercare nell'Infinity Fabric (frequenza troppo alta, Vsoc insufficiente, ...).
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OVERCLOCK RAM


Fin dal debutto di Ryzen 1x00, la compatibilità delle memorie DDR4 ad elevate frequenze (a partire dai 2933 MHz) presenti sul mercato è risultata molto complicata; allo stesso tempo però è apparso evidente il vantaggio che Ryzen trae da memorie veloci, motivo per cui vale la pena approfondire l'overclock delle ram con Ryzen.

Innanzitutto vale la pena ricordare che AMD certifica le seguenti frequenze per le memorie DDR4 con Ryzen 1x00:
  • DUAL CHANNEL / DUAL RANK / 4 DIMM: 1866 MHz
  • DUAL CHANNEL / SINGLE RANK / 4 DIMM: 2133 MHz
  • DUAL CHANNEL / DUAL RANK / 2 DIMM: 2400 MHz
  • DUAL CHANNEL / SINGLE RANK / 2 DIMM: 2667 MHz

E solo con l'introduzione dei Ryzen 2x00 la frequenza massima certificata è stata portata a 2933 MHz, motivo per cui, nonostante su alcune schede madri sia possibile raggiungere frequenze per le DDR4 fino a 3800 MHz, ogni frequenza superiore a quelle certificate da AMD è considerata una frequenza in overclock.

Come visibile anche nell'immagine precedente, un'importante specifica da verificare per le RAM da abbinare a Ryzen è il rank, che può essere single o dual:
a pari capacità, un banco di memoria single rank ha una densità doppia rispetto a quella di un modulo dual rank e la caratteristica è facilmente riconoscibile osservando le RAM in quanto le prime hanno i chip saldati solo su un lato, le seconde su entrambi i lati.
Più in dettaglio, ogni slot DDR ha accesso a due linee di memoria ("ranks"): se i moduli sono a doppia faccia vengono occupate tutte e due le linee (2 ranks), se i moduli sono a faccia singola occupano solo una linea (1 ranks).
Dal punto di vista delle prestazioni, a parità di frequenze le memorie dual rank restituiscono performance leggermente superiori, ma il gap viene facilmente compensato dalle single rank in quanto quest'ultime salgono molto più facilmente in frequenza, con timings più aggressivi e sono in grado di accettare tensioni più elevate.
In particolare per Ryzen sono consigliate RAM single rank e possibilmente con chip Samsung b-die (tipicamente montati sui kit certificati CL14 a 3200 MHz) che sono risultate le più compatibili e le più facili da far lavorare oltre i 3000 MHz.
Per identificare il produttore e le specifiche dei chip di memoria montati sulle ram in nostri possesso consiglio l'uso del comodo Thaiphoon Burner, mentre per identificare le impostazioni in uso consiglio Ryzen Timing Checker. In alternativa potete verificare una lista di ram molto completa con il relativo chip utilizzato al seguente link: DDR4 chip list oppure attraverso questo utile motore di ricerca di memorie: Samsung b-die finder.

Vediamo ora però di quantificare il vantaggio prestazionale derivante dell'aumento dei frequenza delle memorie e gli impatti dei timings con alcuni test in ambiti di utilizzo reale.

Configurazione di prova:

AMD Ryzen 7 1700 @3925 MHz
Gigabyte AX370 Gaming 5 (Bios F22b)
2 x 8 GB G.skill TridentZ 3200 MHz
Sapphire RX480 8GB Nitro+ OC
Samsung 840 EVO 250GB

Software testati:
  • 7-zip 18.01: Dizionario 32 MB, 16/16
  • Cinebench R15 Single & Multi core
  • RealBench 2.44
  • Handbrake 1.07: video 809 MB x264 5700 kbps -> 424 MB 3000 kbps, Turbo 1st pass, 2nd pass 3000 kbps
  • Superposition: 1080p Medium e 1080p Extreme
  • Rise of the Tomb Raider
  • Far Cry 5


7-zip evidenzia un miglioramento delle prestazioni limitato in decompressione, mentre in compressione il vantaggio è molto marcato ed evidenze, almeno fino a 3066 MHz; il passaggio a 3266 MHz evidenzia un incremento di prestazioni più limitati.


Cinebench evidenzia in multithreading uno scaling delle prestazioni lineare all'aumentare della frequenza della ram. A titolo di riferimento 50 punti su Cinebench equivalgono a circa 100 MHz di frequenza su un Ryzen a 8 core.


Confrontando i risultati tra memorie a 2400 MHz e 3266 MHz, Realbench evidenzia un miglioramento di circa il 7% nell'image editing, del 4% nell'encoding, del 4% nell'OpenCL e del 16% in un carico pesante multithreading (risultato frutto anche dell''aumento della banda passante dell'infinity fabric che interconnette i 2 moduli quad core presenti su Ryzen 7 e che ricordo essere legato alla frequenza delle ram).


Handbrake non evidenza vantaggi in una conversione da x264 a una x265, mentre per una conversione da x264 a x264 il miglioramento è quasi del 14%.




Il benchmark video Superposition non evidenzia vantaggi. Risultato prevedibile in quanto questo benchmark sfrutta a fondo la scheda video e molto limitatamente il duo CPU-RAM.


Grazie a bagnino89 possiamo vedere lo scaling a 1080p e a 1440p su Rise of the Tomb Raider e Far Cry 5 tra memorie a 2666 MHz 16-18-18-35-53 CR 1T e 3200 MHz 14-14-14-28-42 CR 1T (KFA2 GTX 1080 EXOC): a 1080p, dove la CPU e le RAM contano maggiormente in quanto rappresentano il collo di bottiglia alla GTX 1080, il vantaggio raggiunge il 3,8% con Rise of the Tomb Raider e l'8,2% con Far Cry 5, mentre a 1440p in entrambi i giochi il vantaggio della configurazione con le ram in overclock più spinto è del 2,5%.

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NOTE AGGIUNTIVE SU RYZEN 3x00 & 5x00

Con i Ryzen 3x00 e 5x00 AMD ha scelto un approccio modulare tra i core e il controller delle memorie che si trovano su chip distinti a bordo della CPU.
Questo ha consentito ad AMD di gestire frequenze superiori sulle ram rispetto a quanto possibile con le 2 precedenti generazioni di Ryzen. A titolo di confronto queste sono le massime frequenze in overclock sulle ram che si possono ottenere mediamente fra le 3 generazioni di Ryzen:
  • Ryzen 1x00: 3333-3466 MHz;
  • Ryzen 2x00: 3400-3533 MHz;
  • Ryzen 3x00: 3600-3733 MHz (con rapporto 1:1 tra FCLK e UCLK, vedi sotto).
  • Ryzen 5x00: 3733-3933 MHz (con rapporto 1:1 tra FCLK e UCLK, vedi sotto).

Questa riorganizzazione in moduli della CPU ha quindi portato un notevole vantaggio delle prestazioni ed ha introdotto 3 nuove specifiche di clock:
  • FCLK: rappresenta la frequenza dell'Infity Fabric, bus di interconnessione fra i 2 moduli CCX (4 core, 8 threads) che compongono un CCD (8 core, 16 threads).
  • UCLK: rappresentare la frequenza del controller delle memorie.
  • MCLK: rappresenta la frequenza delle memorie DDR4.


Sui Ryzen le frequenze UCLK e MCLK sono vincolate (UCLK è sempre metà di MCLK), mentre è fondamentale che il rapporto tra FCLK e UCLK sia sempre 1:1 al fine di non introdurre un penalty in latenza, come dimostrato da AMD stessa. Qui potete trovare una dimostrazione di questo: https://www.youtube.com/watch?v=10pY...ature=emb_logo

Tale rapporto può essere mantenuto tipicamente fino a una frequenza FCLK e UCLK di 1866 MHz (MCLK @ 3733 MHz) e nei chip più fortunati si può raggiungere al massimo 1933-1966 MHz; oltre tale frequenza il sistema forza il rapporto FCLK:UCLK a 1:2, comportando un dimezzamento della frequenza dell'infinity fabric e una importante penalizzazione in latenza, come visibile in questa immagine fornita direttamente da AMD:


Pertanto, quando procederemo ad overcloccare le ram, dobbiamo tenere in considerazione queste informazioni e dobbiamo operare mantenendo sempre costante il rapporto 1:1 tra FCLK e UCLK.

Vediamo ora lo scaling delle memorie al variare delle frequenze e del numero di banchi di memoria installati sul sistema (quest'ultimo parametro darà un interessante riscontro).

Il sistema di test è il seguente:
AMD Ryzen 7 3800 @4300 MHz
Gigabyte AX370 Gaming 5 (Bios 1.0.0.3ABBA)
2 x 8 GB G.SKILL F4-3200C15D-16GTZSW & 4 x 8 GB G.SKILL F4-3200C15D-16GTZSW
Sapphire RX480 8GB Nitro+ OC
Crucial MX500 500GB
















I valori indicati sono stati calcolati su media di 3 run su tutti i test, 5 run su Realbench.

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Fatta questa disamina e la dovuta introduzione sulla tipologia di RAM consigliate con Ryzen (single rank), vediamo ora di analizzare l'overclock delle ram.

La prima cosa da fare è testare il corretto funzionamento del sistema con il profilo X.M.P. delle RAM in nostro possesso (ricordo che X.M.P. è un profilo installato dal costruttore all'interno del singolo banco di ram che consente di configurare, con la sola selezione del profilo dal BIOS della scheda madre, la frequenza, i timings e la tensione certificata dal costruttore).
  • Se il sistema si avvia, il corretto funzionamento del sistema va confermato con uno stress test dedicato alle ram, ed in questo caso utilizzeremo TestMem 5. Questo stress test dura circa 30 minuti, ma consente di evidenziare in modo piuttosto accurato una instabilità riportando la presenza di errori. Il software è scaricabile al seguente indirizzo:

    https://drive.google.com/drive/folde..._eRe5qYnJ6SZcT

    All'interno troverete un un file cfg che carica una configurazione di test fatta da 1usmus, utente che ha sviluppato Ryzen Dram Calculator. Consiglio vivamente di effettuare 2 run del test, spesso infatti la seconda esecuzione evidenzia errori non rilevati nel primo run.
    Se il software non si avvia o durante l'esecuzione del test ad un certo punto interrompe il test pur non bloccandosi (il contatore temporale continua a girare) la soluzione consiste nell'avviarlo come amministratore da Windows in modalità provvisoria.


    Al termine dei test con Testmem 5 consiglio vivamente un test anche con Memtest HCI:

    Per eseguire il test andranno lanciate un numero di istanze pari al numero di thread della CPU in possesso, assegnando a ciascuna una quantità di memoria pari a:

    0,85 * Quantità di memoria totale / Numero di thread della CPU

    Nel mio caso, con 16 GB di RAM e 16 thread, ogni istanta andrà impostata con 850 MB.

    Per considerare le memorie stabili tutte le istanze di memtest dovranno aver superato almeno il 1000% di test senza evidenziare errori.


    Il superamento del test indica la stabilità delle ram alle specifiche impostate nel bios e sarà possibile a questo punto decidere se "accontentarsi" del risultato o cercare prestazioni migliori.

  • Se il sistema NON si avvia o se intendiamo spingersi oltre ai parametri dell'X.M.P. consiglio di procedere sfruttando il comodo strumento
    Ryzen Dram Calculator realizzato da 1usmus
    .

    Questo strumento consente di calcolare i timing e i subtiming consigliati per le ram in nostro possesso; ciò non significa che i timing suggeriti sono i migliori e che funzioneranno perfettamente fin dal primo tentativo, ma rappresentano un ottimo punto di partenza su cui lavorare.

    La via migliore per calcolare i timing consiste nell'utilizzare Thaiphoon Burner per generare il file xml relativo alle ram installate ed importare tale file nell'ultima versione disponibile di Ryzen Dram Calculator disponibile. La procedura è ben descritta in questo video: https://www.youtube.com/watch?v=Tx1j-qxLCTw

    Ryzen Dram Calculator: la 2a colonna nella sezione centrale rappresenta i timing settati attualmente a sistma e si abilita tramite il pulsante "Compare Timings" (numero in rosso significa un timing inferiore rispetto al consigliato, in verde un timing superiore)


    Una volta importato il file xml, impostiamo:
    • il processore in nostro possesso;
    • DRAM PCB Revision: rappresenta la topologia di PCB del modulo di memoria. Può essere facilmente individuato tramite Thaiphoon Burner: EEPROM -> READ SPD... -> REPORT -> La voce Reference Raw Card rappresenta la versione di PCB delle memorie.
    • la frequenza MCLK desiderata;
    • il numero di moduli di memoria installati;
    • il chipset della scheda madre in uso;
    • il BCLK (base clock) qualora si fosse scelto di modificarlo dai 100 MHz di default.
    Premiamo quindi sul tasto "Calculate SAFE" e i campi dei timing e subtiming verranno popolati con i timing consigliati dal tool.

    Salviamo quindi uno screenshot dei parametri generati nella tab Main e i parametri CAD_Bus e Memory Interleaving+Tweaking nella tab Advanced.
    Questi sono infatti i parametri principali da impostare nel BIOS della nostra scheda madre, fatto salvo che per il parametro Power Down Mode che consiglio di tenere disabilitato (attiva una funzionalità di idle profondo delle ram per ridurre i consumi, ma introducendo latenza nella fase di "risveglio").

    Impostiamo quindi i parametri generati nel BIOS (ricordando di settare correttamente il rapporto FCLK:UCLK), salviamo e riavviamo.
    Se il PC parte regolarmente dovremo verificare la stabilità seguendo gli step di verifica precedentemente indicati, quindi un doppio run con Testmem5 e MemtestHCI al 1000%.

    Se il sistema risulta stabile potremo valutare se fermarci o spingerci oltre testando:
    - una frequenza MCLK maggiore;
    - dei timing inferiori (provando ad esempio ad inserire alcuni timing generati con il profilo "FAST".

    Se il sistema NON risulta stabile o non ha BOOTATO correttamente potremo procedere innanzitutto ad innalzare le tensioni:
    - su una piattaforma con CPU Ryzen 1x00, la VDIMM può essere incrementata fino a un massimo di 1,45 V su memorie con chip Micron e 1,5 V su memorie con chip Samsung b-die (il sistema deve disporre di una buona aerazione interna). Se non fosse sufficiente, il VSOC può essere incrementato fino a 1,2 V (consigliato massimo 1,15 V).
    - su una piattaforma con CPU Ryzen 2x00 o 3x00, la VDIMM può essere incrementata fino a un massimo di 1,45 V su memorie con chip Micron e 1,5 V su memorie con chip Samsung b-die (il sistema deve disporre di una buona aerazione interna). Non sono stati riscontrati miglioramenti di stabilità nell'incrementare il VSOC su queste CPU, pertanto se ne sconsiglia la modifica in quanto comporta solo un aumento di calore che peggiora ulteriormente la stabilità.

    Se dopo aver aumentato la/le tensione/i indicate il sistema non è ancora stabile o non boota bisognerà operare per cercare di individuare il/i parametro/i critico/i.

    Di seguito alcuni consigli estratti da questo interessante articolo di Tekrooms (https://www.tekrooms.it/amd-ryzen-3000-ram-overclock):

    Tips Samsung B-DIE

    • Il tRCDRD sulla nuova generazione di Ryzen è un timing molto importante per la stabilità, ed è spesso il primo indiziato in caso di errori o bsod. Va impostato con valori più elevati rispetto alla precedente generazione di Ryzen, e solitamente richiede un valore leggermente più elevato rispetto agli altri primari. Per le Samsung B-Die un valore comune è 16 o 17. Se con un determinato profilo si hanno problemi di stabilità impostando 16, lui è sicuramente uno dei primi indiziati e si può provare a portarlo a 17. Questo timing tra l’altro non ha uno ottimo scaling con i volt, ciò significa che alzare i volt spesso non aiuta ad abbassarlo.
    • Il tRAS ed il tRC hanno uno scaling di performance apprezzabile e su un buon chip è possibile scendere anche a valori molto bassi, che teoricamente non rispettano alcuna formula (come quella che vorrebbe il tRC impostato minimo come la somma di tCL e tRAS). È possibile persino scendere a 21 sul tRAS e 29 sul tRC. Ad ogni modo in caso di instabilità, va ricordato che i due parametri sono collegati e valori troppo vicini potrebbero dare problemi. In questo caso il consiglio è di procedere singolarmente, ovvero prima fissare il tRAS, abbassandolo più possibile finché stabile, lasciando il tRC più largo per poi abbassarlo successivamente. [Va ricordato però che il timing tRC ha un impatto importante sulle prestazioni.
    • Il tFAW è un valore importante, che può dare un pò di performance extra ed è un valore che si può portare sino a 10, su vari banchi, abbinato a timings molto bassi. Se non si hanno problemi di stabilità con tFAW 16, potrebbe avere senso scendere ancora. In caso contrario, salire da 16 a 20 o 24 potrebbe aiutare. Alcuni chip potrebbe necessitare di tFAW molto elevati per risultare stabili, come 32 o 34.
    • I seguenti timings tRRDS, tRRDL, tCWL, tRTP, tWR, tWTRS, tWTRL insieme offrono uno scaling apprezzabile, se settati a dovere, anche se non eccessivamente marcato. In caso di instabilità, specialmente ad alte frequenze, rispetto al profilo sopra presentato, potrebbe essere una buona idea impostare dei valori più rilassati come ad esempio tRRDS 6, tRRDL8 oppure tCWL16, tRTP 12 o ancora tWR 14, tWTRS 5, tWTRL 14.
    • Il tWRWR SCL ed il tRDRD SCL dopo i 3600 MHz generalmente non dà alcun vantaggio tenerli sotto il valore 4. Infatti valori troppo bassi anche se stabili, potrebbero non avere uno scaling positivo e quindi peggiorare le performance.
    • il tRFC è un parametro settato su valori molto elevati dalla motherboard ed abbiamo un notevole margine di miglioramento. Come per il tFAW è molto dipendente dal chip, in alcuni casi è possibile abbassarlo persino sui 250-260. Ad ogni modo valori di 312-333 dovrebbero essere digeriti dalla maggior parte delle B-DIE a frequenze 3733-3800 MHz.
      N.B.: Ci sono diversi valori di tRFC, ovvero tRFC 2 e tRFC 4. In questo caso ci riferiamo al tRFC, mentre il tRFC 2 e 4 si possono lasciare impostati su “auto” in quanto hanno uno scaling sulle perfomance praticamente irrilevante.
    • il tWRRD ed il tRDWR sono tra i principali responsabili di instabilità. Generalmente valori non accettati dalle RAM portano inevitabilmente a difficoltà persino nel boot. Contrariamente alla generazione di Ryzen in cui valori come tWRRD 3 ed il tRDWR 7 o 2-8, andavano bene, su questa generazione di Ryzen ,per molti banchi, valori di tRDWR inferiori a 10 per frequenze elevate, porta irrimediabilmente al CMOS per poter avere il boot.
      Valori come tWRRD 1 ed il tRDWR 11 sono generalmente digeriti dalla maggior parte dei chip B-DIE.
    • Ultimo ma non meno importante, il Gear Down ed il Command Rate. Il Gear Down sovrascrive il Command Rate, quindi nel caso in cui venga abilitato, il CR sarà automaticamente impostato su 1. Nella maggior parte dei casi, comunque, è il Gear Down a poter aiutare nella stabilità e non è necessario impostare Command Rate 2T (che spesso non porta nemmeno effetti positivi sulla stabilità). Alcuni chip senza il Gear Down abilitato superando i 3600 MHz potrebbero fare fatica persino nel boot. Purtroppo non c’è una regola fissa e va testato empiricamente se le RAM in possesso obblighino ad abilitarlo o meno.


    Tips Micron E-DIE

    • Come per le B-DIE il Il tRCDRD è il principale responsabile di instabilità. Questo chip Micron necessita di valori molto elevati, in un range che solitamente va da 18 a 20 per i 3733mhz-3800 MHz. Un tRCDRD troppo basso, su queste RAM porta spesso a non avere boot.
    • Il tRAS ed il tRC rimangono un pò più elevati rispetto alle B-DIE mediamente. Valgono le stesse regole sopra esposte per le Samsung. Il range di valori più comune è tra tRAS 34 – tRC 54 e tra tRAS 40 – tRC 60.
    • Il tFAW solitamente si assesta su valori simili a quelli delle B-DIE e vale il medesimo discorso.
    • Anche per i vari tRRDS, tRRDL, tCWL, tRTP, tWR, tWTRS, tWTRL , come per il tFAW, vale lo stesso discorso fatto sulle Samsung. Tuttavia generalmente questo chip tende a chiedere tCWL16, tRTP 12 e tWR 14, tWTRS 5, tWTRL 14 più frequentemente rispetto alle B-DIE.
    • Il tRFC come nel caso del tRCDRD richiede valori elevati. Le Micron pagano il leggero gap con le B-DIE, in grossa parte, proprio per questo timing. Difficilmente si riesce a scendere sotto i 560. Un range di valori compresi tra 580 e 640 accontenta la maggior parte delle E-DIE per frequenze 3733-3800 MHz.
    • Il tWRRD ed il tRDWR nelle E-DIE normalmente si assestano su valori di 2-8 o 1-9 o 2-9. Anche in questo caso valori troppo bassi spesso renderanno impossibile il boot.
    • Il Gear Down su queste RAM va abilitato. Disabilitarlo renderà difficile il boot ed impossibile raggiungere la stabilità.


    Tips Generici
    • VSOC: tensione del SOC. Valori consigliati: tra 950 e 1150 mV. Valori troppo alti o troppo bassi possono comportare instabilità. In particolare tensioni superiori a 1150 mV possono generare instabilità a causa del rapporto segnale/rumore dei VRM.
      Range normali di VSOC richiedono tra 950 e 1100 mV per IF a 1800MHz, ma ogni chip fa storia a se e va pertanto testato.
    • Il ProcODT, che fino alla generazione Ryzen 2000 vedeva valori di 48-53.3 o 60 Ohm tra i più utilizzati, nei Ryzen 3000 e 5000 richiede valori di impedenza più bassi. Generalmente un range di valori compresi tra 32 Ohm e 40 Ohm è più che sufficiente. Al contrario, in alcuni casi, impedenze più elevate possono peggiorare la situazione più che migliorarla. Nel caso delle CJR, invece, potrebbe necessitare un valore di 48 o 53.3 Ohm.
    • Più Volt si danno alle RAM più calore svilupperanno ed aumenterà la temperatura d’esercizio. Errori sporadici, dopo 25-30 min di stress test potrebbero infatti essere dipesi dal fenomeno di Thermal Resonance, che porta le RAM a non essere più stabili dopo una determinata temperatura. In questo caso provare ad abbassare un pò i volt potrebbe dare effetti positivi. In alternativa è possibile tentare di abbassare i valori di CAD BUS, ad esempio a 20 Ohm.
    • CLDO VDDP: tensione del segnale DR4 PHY. Valori consigliati: tra 900 e 1100 mV. Valori troppo alti o troppo bassi possono comportare instabilità. Una riduzione comporta però anche una riduzione dei consumi del controller della CPU con conseguente minor calore e quindi frequenze di boos più elevate e/o mantenute per più tempo.
    • CLDO VDDG CCD: tensione dei segnali per la comunicazione inter-core tramite Infinity Fabric. Viene derivato dalla tensione VSOC, pertanto non può essere superiore a questa. Valori consigliati: tra 900 e 1100 mV. Parametro che raramente si rende necessario modificare a meno che non si stia puntando alla massima FCLK. Una riduzione di tensione può aiutare a ridurre il consumo e qundi il calore generato.
    • CLDO VDDG I/O: tensione dei segnali per la comunicazione tra chiplet e il chip IO tramite Infinity Fabric. Viene derivato dalla tensione VSOC, pertanto non può essere superiore a questa. Valori consigliati: tra 900 e 1100 mV. Parametro che è molto importante per stabilizzare elevati FCLK. Molti chip preferiscono tensioni 50-100 mV inferiori al VSOC, ma in alcuni casi può aiutare salire fino a tensioni prossime (10 mV) al VSOC. Serve fare attenzione perchè valori troppo alti o troppo bassi possono creare instabilità.
    • Instabilità del SOC:si può manifestare in vari modi. Instabilità gravi possono risultare nell'impossibilità di avviare o completare il boot. Instabilità inferiori possono essere identificate con WHEA Error nel Windows Event Viewer. Gli errori WHEA possono essere Fatali (BSOD, reboots o crash in applicazioni), Corretti (difficili da identificare, ma riscontrabili a seguito di un calo delle prestazioni dovuto all'intervento della correzione errori del PCI-E) o Impossibili da correggere (spesso accompagnato da distorsioni audio, disconnessioni USB, SATA/NVME, disconnessioni dalla rete.

Una volta che il sistema sarà avviato ricordo di procedere sempre con gli stress test TestMem (2 run) e con Memtest HCI con le specifiche sopra riportate, così da certificare la stabilità del sistema.

Per chi desidera approfondire sui parametri disponibili per le memorie consiglio la lettura di questo approfondimento di Robert Hallock, technical marketing della divisione CPU di AMD:

https://community.amd.com/community/...lets-talk-dram
__________________
AMD Ryzen R7 5800X + Arctic Freezer II 280mm, Asus ROG B550I Gaming, 2x16GB Crucial BallistiX 3200@3733MHz, AMD Radeon 6800, Sabrent Rocket 4.0 1TB + Crucial MX500 500GB + WD Blue 2TB 2,5", Corsair SF750, SSupd Meshlicious, LG 27GL850 - mITX - Trattative - [GUIDA] all'overclock dell'AMD K10 - [GUIDA] all'overclock di AMD Ryzen

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Tips & Tricks

  • Profilo energetico RYZEN BALANCED:

    Poco dopo l'uscita delle cpu Ryzen, AMD ha rilasciato un pacchetto aggiornato di driver per chipset X370 e B350 all'interno del quale era contenuto un nuovo profilo energetico per Windows 10 chiamato Ryzen Bilanciato.
    Lo scopo di questo profilo è quello di eliminare l'"interferenza" delle funzionalità di risparmio energetico del profilo Bilanciato di Windows con quelle integrate nelle CPU Ryzen mantenendo comunque attive le funzionalità di riparmio energetico (questo calo di prestazioni non si rileva con il profilo Massime prestazioni, ma comporta la disabilitazione dei risparmi energetici).
    Entrando un po' più nel dettaglio, le CPU Ryzen dispongono di funzionalità di risparmio energetico avanzate che intervengo a variare tensioni e frequenze della CPU a intervalli fino al millisecondo, mentre il profilo Bilanciato di Windows cerca di ridurre ogni qualvolta possibile le tensioni e le frequenze allo scopo di ottimizzare i consumi: il risultato è una CPU che lavora tentando il minor consumo possibile a discapito delle prestazioni.

    Il profilo Ryzen Bilanciato va nella direzione di risolvere questa problematica andando ad agire principalmente su queste 2 funzioni:
    • disabilitare il core parking: questa funzionalità di risparmio energetico prevede uno stato profondo di "addormentamento" dei core non in uso. All'atto pratico il consumo dei core in questo stato risulta prossimo a zero, ma prevede una elevata latenza al "risveglio" del core. Questa funzionalità è abilitata di default nel profilo Bilanciato, mentre è disabilitata in Ryzen Balanced.
    • livello minimo prestazioni del processore: questo parametro è impostato a default al 5% nel profilo Bilanciato, mentre è impostato al 90% nel profilo Ryzen Balanced. Aumentando il livello minimo delle prestazioni della CPU, questa lavorerà tra il 90 e il 100% delle prestazioni (in pratica tra i pstate più elevati 0 e 1) risultando più reattiva e performante.

    Il vantaggio prestazionale del profilo Ryzen Bilanciato rispetto al Bilanciato può variare tra il 3 e il 21% (fonte AMD: LegitReviews), pertanto è consigliato l'utilizzo di questo profilo energetico.

    N.B.: osservando i normali software di monitoraggio di Windows (cpu-z, hwinfo, ecc), con il profilo Ryzen Bilanciato si osserva che la CPU in idle si assesta a una frequenza che non raggiunge mai la frequenza minima di 1550 MHz possibile per Ryzen (effetto del livello minimo prestazioni del processore al 90%).
    Un compromesso per avere un sistema che scende alla frequenza minima possibile in idle mantenendo comunque una discreta reattività nel tornare a operare al 100% delle prestazioni consiste nell'impostare il livello minimo prestazioni del processore tra il 35 e il 39%.


  • RYZEN MASTER:

    In concomitanza con l'uscita delle CPU Ryzen, AMD ha reso disponibile un tool software che consente di monitorare e modificare i principali parametri del sistema (frequenza CPU, frequenza e timings RAM, tensioni, ...) comodamente dall'ambiente del sistema operativo Windows. Il tool si chiama Ryzen Master ed è scaricabile dal seguente link:

    https://www.amd.com/en/technologies/ryzen-master

    Seppur la migliore modalità di overclock rimanga tramite bios in quanto mette a disposizione un maggior numero di parametri e consente di applicare un overclock che viene applicato ad ogni accensione del computer, Ryzen Master è un utile strumento che consente di ricavare una prima impressione della CPU di cui si dispone in un tempo molto ridotto.
    I maggiori pregi sono quindi la semplicità e l'intuitività di utilizzo, i contro sono rappresentati dalla perdita delle impostazioni al reboot del sistema e a un carico non trascurabile (5-6% sulla CPU e 180 MB di ram) sul sistema con software in esecuzione.

    Passiamo ora ad analizzare lo strumento:


    Il tachimetro posizionato nella parte in alto a sinistra misura la velocità massima, ovvero la frequenza più elevata tra i core della CPU, e la temperatura rilevata, mentre le barre sulla destra visualizzano la frequenza istantanea di ogni singolo core.

    Cliccando sulla piccola icona in alto sopra il tachimetro a forma di freccia verso destra è possibile monitorare le frequenze dei core e la temperatura della CPU in modo istantaneo, i valori massimi rilevati e la media dei valori. Il grafico in tempo reale sulla destra consente di analizzare l'andamento temporale delle variabili.


    Appena sotto è possibile disabilitare i core della CPU (a coppie) e ancora sotto è presente la sezione di controllo delle tensioni:
    • Tensione CPU: rappresenta la tensione della CPU, ovvero il parametro CPU Vcore presente nel bios;
    • MEM VDDIO: è la tensione che il sistema applica alle ram, ovvero il parametro Dram voltage nel bios;
    • MEM VTT: è un parametro legato alla tensione del controller delle ram; Ryzen Master lo imposta automaticamente a un valore pari a MEM VDDIO / 2, ed è modificabile da bios solo su alcune motherboard. Attenzione, andando a modificare questo parametro può succedere che Ryzen Master non riesca a impostarlo precisamente a metà di parametro MEM VDDIO: in tal caso Ryzen Master non riuscirà a salvare i parametri;
    • VDDCR SOC: rappresenta la tensione del SOC, controllabile nel bios con il parametro VCORE SOC.

    Nella parte sottostante è presente la parte relativa al controllo delle memorie e consente di variarne la frequenza (il dato rilevato è pari a metà della frequenza reale della ram) e i principali timings.

    Tutto quanto descritto finora è disponibile solo in modalità monitoraggio quando ci si trova nella tab C selezionata nella parte inferiore del software; selezionando uno dei 4 tab numerati è invece possibile andare a modificare i parametri sovra descritti, il cui salvataggio comporta il salvataggio nel relativo profilo che si utilizzando tra i 4 disponibili. I profili salvati possono poi essere richiamati secondo necessità.

    La chiusura di Ryzen Master non comporta il ritorno a default dei parametri modificati, che verranno ripristinati solo in occasione del primo riavvio del sistema.

    Segnalo infine a questo link una guida di AMD relativa a Ryzen Master che può tornare utile a chi desidera approfondire la tematica:

    https://www.amd.com/system/files/201...sers-Guide.pdf


BIOS CONSIGLIATI


Aggiornato al 16/04/2018

MSI B350 TOMAHAWK
BIOS CONSIGLIATI:
1) 1c (max oc, migliore stabilità ram)
2) 1H (max oc, migliore stabilità ram)
3) 19 (minimo voltaggio richiesto su vsoc, voltaggio oc CPU impostabile sotto 1.3 Volt, C&Q in overclock)

GIGABYTE AX370 GAMING 5 / K7
BIOS CONSIGLIATI:
1) F22b (stabilità CPU in overclock, presenza P-state, maggiore propensione all'overclock delle ram, ma con CR2)
2) F9d (stabilità CPU in overclock con overvolt vsoc limitato, ram stabili con CR1)

ASUS CROSSHAIR VI HERO
BIOS CONSIGLIATI:
1) 6001 Beta (maggiore propensione all'overclock delle ram oltre i 3200 MHz, anche con RAM non B-Die)

FAQ

  • D: Perché Cinebench restituisce un punteggio inferiore rispetto ad alla media?
    R: possono esserci vari motivi:
    1. La frequenza della RAM, seppur poco, incide nel punteggio finale e può impattare anche per 50 punti;
    2. Le schede madri Asus hanno un'opzione di bias per Cinebench che gli consente, a pari prestazioni, di ottenere circa 70-80 punti in più. Si tratta di una ottimizzazione che impatta solo in questo bench.
    3. Il sistema operativo sta eseguendo qualcosa in background (es.: backup)
    4. Il sistema in overclock è instabile e riesce a completare Cinebench, ma con un risultato più basso rispetto a quanto dovrebbe.

  • D: Cosa sono il Vdroop e il Vdrop? Sono la stessa cosa o indicano cose diverse?
    R: Vdrop è la differenza tra la tensione impostata nel BIOS e quanto effettivamente erogato (Es: da BIOS imposto 1.5V, cpu-z legge 1.48V).
    Vdroop è la differenza tra la tensione con cpu senza carico e sotto carico (a parità di frequenza).
    Ovviamente la problematica in generale è sul Vdroop, non sul Vdrop, in quanto può incidere sulla stabilità della cpu.

  • D: Quanto influisce l'alimentatore per la buona riuscita dell'overclock?
    R: L'alimentatore è un componente che spesso si acquista leggendo solamente la potenza erogabile..non c'è niente di più sbagliato! Tale componente è di importanza fondamentale per la buona riuscita dell'overclock e costituisce un'investimento obbligatorio se non si vuole incorrere in problemi di instabilità causata da tensioni ballerine. Difatti, i famosi alimentatori da "30-40€" che riportano potenze dell'ordine di 500-550W dispongono di efficienze molto ridotte e sono realizzati con circuiteria di scarsa qualità, portando appunto spesso a tensioni instabili ed altrettanto spesso alla loro prematura "morte" a causa di un eccessivo carico. In conclusione, spendiamo qualcosa in più per l'alimentatore piuttosto che per altri componenti; non ci abbandonerà prematuramente e ci eviterà un'infinità di noie nel caso volessimo overcloccare o aggiungere componenti all'interno del nostro PC. Consiglio la lettura di questa guida per approfondire la conoscenza degli alimentatori.

  • D: Ho sempre avuto la CPU overcloccata, ma da quando ho cambiato scheda video il sistema è diventato instabile?
    R: E' un problema abbastanza frequente. Infatti, la sostituzione di un componente con uno più esigente dal punto di vista energetico o l'aggiunta di un altro, può mettere in crisi l'alimentatore e portare quindi a cali di tensioni sotto carico. Per questo motivo, riprendendo la D&R precedente, consiglio un alimentatore di marca che sia in grado di erogare adeguati amperaggi oppure una riduzione dell'overclock per ripristinare la stabilà e sollecitare meno la p.s.u..

Ringraziamenti:

Desidero ringraziare tutti quanti parteciperanno a far crescere questo thread e tutti coloro che direttamente o indirettamente hanno contribuito nei thread riguardanti la famiglia di CPU Ryzen a fornirmi le nozioni che ho riportato in questa guida.
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Old 08-04-2018, 00:48   #6
capitan_crasy
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Old 08-04-2018, 00:53   #7
paolo.oliva2
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Old 08-04-2018, 02:20   #8
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Old 08-04-2018, 09:12   #9
Giorgio G
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Grande, completo e ben fatto
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Old 08-04-2018, 10:09   #10
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Bravo e grz
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Old 08-04-2018, 12:28   #11
paolo.oliva2
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Io come overclock ho fatto sempre il fisso, non ho mai fatto tramite P-State.

Avendo già testato il mio procio a frequenze diverse, ho già un quadro abbastanza preciso del Vcore necessario alla frequenza X, quindi potrei decidere se impostare unicamente il P-State 0 o i vari P-State senza aver necessità di testarli.

Il turbo comunque rimane una cosa a sè... non ha un P-State suo impostabile... e se si porta il P-State 0 a 4GHz, praticamente il turbo non funzionerebbe più (a parte che credo si debba disabilitare Turbo/XFR o che questi si disabilitino in automatico una volta che il P-State 0 è oltre la frequenza def reale).

Chissà che qualcosa non cambi con Zen+.
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Old 08-04-2018, 12:47   #12
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Old 08-04-2018, 15:34   #13
Spitfire84
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Grazie a tutti.

Era da un po' che ci pensavo anche perchè mi sembrava di essere tornato ai tempi del lancio della serie K10 in cui c'erano tante richieste di supporto all'overclock, ma nessun thread dedicato e nessuna guida a riguardo.
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Old 08-04-2018, 16:37   #14
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Complimenti per la voglia e la pazienza!
Non è da tutti!!!
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Old 08-04-2018, 19:31   #15
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Riporto alcune spiegazioni in merito a come si ricavano i parametri dei pstate con Ryzen Pstate Calculator:

Ryzen P-state Calculator.


Il DID è sempre 8.
Partendo poi dal CPU Ratio si segue la riga fino ad individuare il FID HEX VALUE corrispondente.
Stessa cosa per la tensione, individuato il Vcore nella prima colonna della sezione voltage si individua il VID HEX da inserire. Se si vuole andare oltre 1,4 si andrà a decrementare il valore 18 (es: 1,45 V -> 13, ...); ci si può aiutare con la calcolatrice Programmatore di Windows inserendo il valore decimale e leggendo l'esadecimale.
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Ultima modifica di Spitfire84 : 16-04-2018 alle 11:08.
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Old 08-04-2018, 20:50   #16
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Grazie della spiegazione
Volevo segnalare che i Pstate sul 2700x si possono modificare anche se non si lasciano i voltaggi su auto ( le frequenze sono su auto)
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Old 09-04-2018, 19:46   #17
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Grazie della spiegazione
Volevo segnalare che i Pstate sul 2700x si possono modificare anche se non si lasciano i voltaggi su auto ( le frequenze sono su auto)
Su 1700 lasciando su auto il moltiplicatore, fissando il vcore (es: 1,4 V) e con il pstate0 con i parametri custom inseriti la CPU modifica la frequenza in funzione del carico, ma il vcore rimane fisso a 1,4 V. In pratica il vcore impostato manualmente ha priorità sul vcore del pstate0.
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Old 10-04-2018, 00:12   #18
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Terminata la prima parte di overclock della CPU (manca l'overclock della ram, il profilo Ryzen Balanced e Ryzen Master).

Se qualche anima pia avesse voglia di leggere i primi 2 post allo scopo di migliorarli riportando le parti poco chiare, gli errori e gli eventuali suggerimenti, ve ne sarei grato.

Grazie
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Old 10-04-2018, 08:00   #19
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Terminata la prima parte di overclock della CPU (manca l'overclock della ram, il profilo Ryzen Balanced e Ryzen Master).

Se qualche anima pia avesse voglia di leggere i primi 2 post allo scopo di migliorarli riportando le parti poco chiare, gli errori e gli eventuali suggerimenti, ve ne sarei grato.

Grazie
Direi che è tutto sufficientemente chiaro!
Io però ho una domanda sui famosi risparmi...

In fase di test dell'overclock
Core Performance Boost -> Disable
AMD Cool&Quiet function -> Disable
GlobalC-State Control -> Disable

Dopo aver trovato la stabilità:
Core Performance Boost -> Resta disabilitato
AMD Cool&Quiet function -> Lo mettiamo su Enable
GlobalC-State Control -> Enable o Auto? Che differenza c'è?
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Old 10-04-2018, 09:12   #20
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Direi che è tutto sufficientemente chiaro!
Io però ho una domanda sui famosi risparmi...

In fase di test dell'overclock
Core Performance Boost -> Disable
AMD Cool&Quiet function -> Disable
GlobalC-State Control -> Disable

Dopo aver trovato la stabilità:
Core Performance Boost -> Resta disabilitato
AMD Cool&Quiet function -> Lo mettiamo su Enable
GlobalC-State Control -> Enable o Auto? Che differenza c'è?
Tutto corretto.

La differenza tra Enabled e Auto è che il primo forza l'attivazione dei C-state, Auto li attiva se possibile. In realtà entrambi li attivano, bisognerebbe chiedere a Gigabyte cosa intendevano.
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