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#221 | ||
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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Ciò che ho scritto l'ho scritto in relazione, piuttosto, alle economie pianificate: non può esistere un vero socialismo (ancorché l'economia sia pianificata come accadeva nell'urss) se non c'è libera scelta nel processo decisionale su come debba essere il piano. Quote:
Non parliamo della Russia, dove ci sono gruppi di potere che si tramandano dallo zarismo fino ad oggi attraverso lo stalinismo. Se i giornali sono proprietà private è normale che facciano gli interessi del proprio editore e quindi forzino l'opinione pubblica ad avere un determinato atteggiamento. Anche se sono proprietà formalmente pubbliche ma assoggettate al potere di una sola parte di società (come la rai che rappresenta i partiti o come la Pravda nell'Urss che rappresentava le burocrazie del pcus) tenderanno a fare gli interessi di chi le controlla. |
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#222 | |||
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2008
Città: Treviso
Messaggi: 470
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Il potere economico è chiaro a tutti, il potere di massa è un potere tacito, silente e incontrollabile: è il potere di avere maggior voce in capitolo su un dato argomento, dato intrinseco in una società: la stessa cosa detta da X e Y può aver diverso potere se X e Y, ad esempio, hanno due dialettiche differenti o se X è visto in maniera migliore di Y. Come nella pubblicità: lo stesso profumo vende di più se pubblicizzato dalla Bellucci che non dalla Bindi. Quindi si ritorna a monte, alias a prima del capitalismo: il più forte vince. Quote:
Quote:
Come vedi, io, uomo di destra, sono perlopiù d'accordo con te, segno che, di fondo, tutte le estremizzazioni di pensiero hanno fondamento comune. Quello che divide gli uomini nelle società quindi sono gli aspetti di propaganda superficiale e di necessità di un antagonista. Questo forse spiega perchè, in ogni forma di governo ci sià l'esigenza di imporlo in una effettiva dittatura (dal fascismo al comunismo, dal Palazzo della Moneda a Palazzo Chigi) |
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#223 | ||||
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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Non avendolo ancora visto, non posso dare una risposta a questa domanda. Quote:
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#224 | |||
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2008
Città: Treviso
Messaggi: 470
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Il gioco quindi è trovare una soluzione "media" tra tutti, la più sicura per tutti. E temo che la strada per l'uomo per arrivare a ciò sia ancora lunga. Prima temo, dobbiamo perdere tutto su questa terra per riuscire a pensare globalmente in maniera differente... Quote:
Ad esempio se io e te leggiamo che Stalin ha mangiato bambini sappiamo che è, quasi certamente, falso. Un'altro citrullo (dicesi di stolto senza cultura che segue le masse) invece lo prende per dato di fatto. Ecco servita la disinformazione. Di conseguenza io e te non compreremo quel giornale, perchè non ci interessa. Il citrullo si. Quote:
Difficilmente, seppur da parti opposte io e te urleremo. Molto probabilmente accresceremo la nostra conoscenza comune, pur rimanendo ancorati alle nostre idee. Viceversa i pecoroni urlano subito e basta.
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#225 | |||
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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Le differenze intese come inclinazioni e capacità in determinati ambiti sono ciò che ci distingue, ma non ciò che ci rende diseguali in termini di potere. Uno può essere un grande astrofisico, l'altro un cuoco particolarmente bravo, il terzo un bravo attore... ciascuno ha le proprie inclinazioni ed è giusto che sia così. Poi è normale che nel proprio campo ciascuno abbia più credito: se si parla di alta cucina, si deve dare credito al cuoco e non all'astrofisico, ma questo non comporta che il primo sia una persona migliore o più importante. Quote:
Il tuo stesso esempio circa il mangiare i bambini ha probabilmente un fondamento storico: durante l'assedio di Stalingrado mangiavano di tutto, compresa la zuppa fatta con la carta da parati (e la colla... sai che delizia!) ed probabile che abbiano anche mangiato i cadaveri dei bimbi che non riuscivano a sopravvivere. Poi dipende da come presenti la notizia... In questi termini è solo l'espressione di una tragedia, ma puoi anche presentarla come espressione di disumanità e cattiveria. Quote:
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#226 | |
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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Tu dici, giustamente che il capitalista di oggi è diverso da quello dell'800 Però sbagli quando dici che le regole giuridiche che definiscono il concetto di proprietà sono gli stessi di allora La giurisprudenza sulla proprietà di impresa, sui rapporti tra shareholders, stakeholders, lavoratori, creditori è qualcosa di una complessità mostruosa che non esisteva assolutamente nell'800 Il capitalismo cosiccome la società borghese di Marx non esistono piu Mi pare spesso che quando discuto con chi si dichiara marxista in realtà la critica portata avanti non sia piu la critica marxista basata sulla differenza tra capitale e lavoro bensi una critica contingente ad aspetti negativi della società moderna. Crtiche sensate senza dubbio, ma le cui soluzioni sono possibili all'interno dei principi della democrazia liberale d'altra parte non tutte le democrazie liberali sono come la svezia... Però la Svezia esiste... il "vero" comunismo, almeno fino ad oggi, no |
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#227 | |||||
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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E' evidente che l'azionista di riferimento è una cosa diversa dal "padrone".Quote:
Questo però non significa che il capitalismo sia migliorato, si è semplicemente evoluto. Se invece vogliamo discutere delle condizioni di vita e di lavoro, diremmo un'ovvietà se dicessimo che oggi si sta meglio. Tuttavia l'elemento centrale del capitalismo (secondo Marx) che è la lotta di classe in relazione alla distribuzione del plusvalore è tutt'altro che estinto. Certamente ci sono conflitti anche molto più articolati, ma ogni volta che si parla di rinnovi contrattuali, di lavori atipici, di tasse più o meno alte ecc. ecc. stiamo parlando di lotta di classe in diverse forme. Quote:
Certo esistono anche compagni "utopisti" (diciamo così) che hanno in mente inesistenti miti passati, ma a me la modernità va più che bene: così bene che ne vorrei di più. Ma senza gli aspetti negativi. Quote:
Se la critica è che il conflitto fra capitale e lavoro dovrebbe smettere di essere il centro dell'esistenza umana per lasciare spazio a forme più avanzate di società, allora non si può prescindere dal superamento dell'economia di mercato. Quote:
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#228 |
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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E comunque sto aspettando che Blamecanada mi dia il cambio: è il suo turno di rispondere alle obiezioni
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#229 | ||
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Bannato
Iscritto dal: Aug 2006
Città: Paris
Messaggi: 535
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ma di una rivoluzione copernicana IMHO Il capitalista di oggi non è piu una persona o una famiglia, ma una sequenza di assetti finanziari in cui coesistono il fondo pensione del dipendente pubblico del minnesota, gli investimenti speculativi di un trader di singapore e gli investimenti della famiglia rossi Lo scontro di classe presuppone, almeno credo, uno scontro tra diversi gruppi di individui. Gli individui dietro il capitale sono oggi molto piu difficili da identificare che al tempo di Marx (ok in Italia la figura 8ootesca del padrone è ancora spesso attuale.. ma questa è un altra storia) Cio che manca al marxismo oggi è secondo me questo, la critica al capitale non ha piu un referente sociale a cui collegare il capitale stesso. la holding finanziaria non è una classe sociale C'è chi lo sostituisce con il top management (ma è chiaramente fuori bersaglio) E chi poi spesso, ricostruisce la classe sociale antagnista ricorrendo alla dietrologia complottista ... sacrificando imho il razionalismo materialista di marx con questo salto logico Quote:
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#230 | ||
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Senior Member
Iscritto dal: Jan 2008
Città: Treviso
Messaggi: 470
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#231 | ||||
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Senior Member
Iscritto dal: Sep 2005
Messaggi: 3759
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La tristemente nota ThyssenKrupp prende invece il nome dalla dinastia dei Krupp. E così via... Ma al di là della notorietà o meno di una famiglia o persona, il capitale è accentrato da qualche parte: fosse anche una banca, esiste una figura giuridica che ne ha il controllo. La lotta per la distribuzione della ricchezza avviene sempre per spostare plusvalore dal capitale al lavoro, comunque, indipendentemente da chi sia il proprieterio (e questo non perché lo dico io, ma perché chiedere un aumento di stipendio significa di fatto chiedere questo). Quote:
Se ci fosse invece l'unità della classe e la chiarezza degli obiettivi, dubito che l'assenza di una persona che incarne "il padrone" sia così determinante. Quote:
Corrotti dal potere, ma salariati. Imho il problema è opposto: il venir meno di una cultura anticapitalista ha portato all'emersione di teorie "alternative" in cui non contano i conflitti sociali fra paesi, fra imprese, fra gruppi di potere ecc. ma c'è sempre "l'occulto contro la gente". In questo manicheismo imho c'è un germe di critica al sistema, ma in un quadro teorico del tutto fantasioso. |
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#232 | |
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Senior Member
Iscritto dal: Apr 2002
Città: Al momento Berlino
Messaggi: 571
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Poi se ci sono domande nuove si può sempre aggiungere, od espandere le risposte. Cosí si potrebbe rimandare a quello con un notevole risparmio di tempo |
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#233 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2000
Città: Vicenza
Messaggi: 20013
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comunque i sovietici facevano degli ottimi orologi automatici...
Clmalzla
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FINCHE' C'E' BIRRA C'E' SPERANZA !!!
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#234 |
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Senior Member
Iscritto dal: May 2003
Città: Seireitei
Messaggi: 5626
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E' evidente che l'azionista di riferimento è una cosa diversa dal "padrone".
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