Twitter spiega BotMaker, il sistema che ha quasi dimezzato lo spam sul servizio

Twitter ha spiegato in un post le metodologie applicate per l'eliminazione dello spam sul social network. Al centro di tutto troviamo BotMaker, il software che ha permesso una riduzione del 40% dei tweet spazzatura sul social network
di Nino Grasso pubblicata il 22 Agosto 2014, alle 13:31 nel canale WebCome su tutti i social network e su molti servizi del "Web 2.0", anche Twitter è vittima di un enorme quantitativo di messaggi di spam ogni giorno, ovvero messaggi invasivi solitamente indesiderati, spesso di natura commerciale. La società combatte, come un po' tutti online, contro il fenomeno, e ha spiegato mercoledì le metodologie applicate che hanno permesso una riduzione del 40% del fenomeno all'interno del social network.
Come fa notare la stessa Twitter, una delle difficoltà che deve affrontare nella lotta ai contenuti indesiderati è che "lo spammer" conosce "tutte (o quasi)" le contromisure adottate attraverso le API per gli sviluppatori rilasciate pubblicamente dalla società. La natura in tempo-reale di Twitter, inoltre, rappresenta un'ulteriore sfida, dal momento che tutti i tool integrati nel servizio devono operare senza aggiungere ulteriore latenza.
Twitter, impatto di BotMaker sui contenuti di spam
BotMaker è il sistema anti-spam di Twitter ed è governato da tre principi guida, secondo quanto riferisce la società all'interno del post: "Previene i contenuti di spam dall'essere creati, riduce il quantitativo di tempo in cui lo spam è visibile su Twitter, e riduce il tempo di reazione per i nuovi attacchi di spam". Inoltre, il sistema è costituito da una serie di regole gestite da bot che applicano un'azione una volta che un contenuto viene pubblicato o segnalato.
Le differenti azioni vengono operate in tre tempistiche differenti: real-time, near real-time e periodic (offline). L'uso di uno strumento come BotMaker consente a Twitter di interagire con i contenuti di spam in pochi minuti, e non in ore o addirittura giorni come avveniva in passato. La società ha diffuso anche un grafico che mostra l'evidente impatto che ha avuto lo strumento nell'attività di spam all'interno del social network (che abbiamo riportato nella pagina).
Nonostante l'uso di BotMaker, il problema dello spam è ancora più che vivo, sia su Twitter che su internet in generale, ma è evidente come la strategia di contrasto della società abbia sortito risultati assolutamente positivi sul social network. Per un ulteriore approfondimento tecnico su BotMaker è possibile consultare la pagina nel blog ufficiale di Twitter (in inglese).
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoanni fa mi chiedevo la stessa cosa dell'utente di prima, poi pensandoci benehai ragione tu
Questo ha senso solo per chi rompe le scatole su Youtube, propinandoti forzatamente i suoi video in cui canta o suona.
Il restante 99%, cerca di guadagnare moneta sonante o raggirare utenti ingenui.
o le visite dei cari testimoni di geova
vabbe ma questo vale per tutte le cosa, se la droga gira è perchè qualcuno compra
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