Sanzioni alla Russia: le criptovalute sono una via d'uscita? No secondo gli esperti, ma USA ed EU si mobilitano

Sanzioni alla Russia: le criptovalute sono una via d'uscita? No secondo gli esperti, ma USA ed EU si mobilitano

L'Occidente si preoccupa che le criptovalute potrebbero consentire alla Russia di eludere le sanzioni imposte a seguito dell'aggressione militare all'Ucraina. Ma secondo gli esperti la preoccupazione è infondata

di pubblicata il , alle 11:31 nel canale Web
BitcoinEthereum
 

L'Unione Europea ha affermato di voler approfondire se sussista effettivamente la possibilità che la Russia sfrutti le criptovalute per aggirare le pesanti sanzioni economico-finanziarie imposte a seguito della decisione unilaterale di avviare le operazioni militari in un atto di aggressione contro l'Ucraina.

Criptovalute per eludere le sanzioni: l'Unione Europea osserva con attenzione

I ministri dell'Economia e delle Finanze dei Paesi membri hanno partecipato nel corso della giornata di ieri ad una videoconferenza informale, a seguito della quale il ministro delle Finanze francese, Bruno Le Maire, ha affermato che i 27 Stati membri hanno deciso di valutare misure aggiuntive alle sanzioni già applicate per evitare che la Russia le possa aggirare, vanificandone o mitigandone così gli effetti.

"Stiamo adottando misure in particolare su criptovalute o criptoasset che non dovrebbero essere utilizzate per aggirare le sanzioni finanziarie. Faremo il punto su base giornaliera per quanto riguarda l'attuazione di queste sanzioni, la loro efficacia e le eventuali misure aggiuntive che potrebbero essere necessarie. Quando si tratta di sanzioni economiche e finanziarie, vogliamo rimanere flessibili e in mobilitazione" ha dichiarato Le Maire.

Anche il ministro delle finanze tedesco, Christian Lindner, ha espresso la propria posizione sull'argomento sottolineando la necessità di adottare provvedimenti che possano impedire agli individui e alle entità colpiti dalle sanzioni di passare a "criptovalute non regolamentate". Lo scorso 25 febbraio la presidente della Banca Centrale Europea, Christine Lagarde, ha invitato i legislatori dell'Unione Europea a definire ed approvare un quadro normativo sulle criptovalute, anche questa volta con l'esortazione di stabilire un meccanismo che possa impedire alla Russia di eludere le sanzioni.

Anche in USA si spinge per un quadro normativo per le criptovalute

Ma anche dall'altra parte dell'Atlantico si muove qualcosa in tal senso: il presidente della Federal Reserve statunitense, Jerome Powell, ha avanzato una richiesta al Congresso affinché agisca sulle criptovalute per evitare fenomeni di elusione delle sanzioni. Nel corso di un'audizione tenutasi ieri dinnanzi alla Commissione per i Servizi Finanziari della Camera sulla "Politica monetaria e stato dell'economia", il rappresentante Juan Vargas (Democratico per lo Stato della California) ha chiesto a Powell se le criptovalute possano rappresentare una via d'uscita per la Russia dopo che USA ed EU hanno tagliato fuori gran parte del Paese dalla rete di pagamenti internazionali SWIFT.

Il presidente della Fed ha affermato che l'attuale situazione impone la necessità di una reale azione del Congresso sulla finanza digitale, criptovalute comprese. Powell ha dichiarato: "Non esiste il quadro normativo di cui vi sarebbe bisogno. Ciò che serve è un quadro, in particolare che impedisca alle criptovalute di fungere da veicolo per il finanziamento del terrorismo, o di comportamenti criminali in genere, e di cose come l'evasione fiscale".

Oltre alle dichiarazioni di Powell vale la pena evidenziare che i membri della commissione bancaria del Senato USA, Elizabeth Warren, Mark Warner, Sherrod Brown e Jack Reed, hanno inviato ieri una lettera al segretario del Tesoro Janet Yellen sollevando la preoccupazione che le criptovalute potrebbero essere usate, in generale e non solo da parte della Russia, per "nascondere transazioni transfrontaliere per scopi nefasti" citando quale esempio l'uso da parte  della Corea del Nord di "criptovaluta rubata" per finanziare il suo programma nucleare, oppure l'Iran che ha promosso il mining di Bitcoin mentre si trovava sotto le sanzioni statunitensi.

Si legge in particolare nella lettera: "Ci sono preoccupazioni che la Russia possa utilizzare le criptovalute per aggirare le sanzioni [...]. Ciò potrebbe includere l'uso di mercati del dark web che sono alimentati da criptovalute per spostare fondi e condurre transazioni, l'uso di portafogli crittografici e servizi di mixing che consentono alle entità sanzionate di trasferire e nascondere le proprie ricchezze, la creazione di un rublo digitale che consentirebbe alla Russia di condurre il commercio estero senza convertire la propria valuta in dollari".

Criptovalute poco efficaci per eludere le sanzioni, secondo un esperto

Sulla possibilità di utilizzare le criptovalute per eludere le sanzioni è intervenuto su Twitter Jake Chervinsky, head of policy per la Blockchain Association degli USA, il quale ha esposto alcune motivazioni per le quali tale strada potrebbe non essere così efficace come si possa essere portati a pensare, e che in realtà esistano percorsi più immediati che consentono alla Russia di poter aggirare misure come il blocco di SWIFT.

Secondo  Chervinsky, ad esempio, le criptovalute non sono la strada principale che la Russia può percorrere come alternativa al blocco di SWIFT in quanto il CIPS cinese è una alternativa molto più facilmente percorribile rispetto ad una rete crittografica che non è nelle loro reali possibilità di controllo.

Chervinsky osserva poi che il mercato delle criptovalute è in proporzione troppo piccolo, costoso e, soprattutto, trasparente per potersi rivelare un'opportunità utile per l'economia russa: "La Russia non può nascondere i suoi traffici in criptovalute. La trasparenza del registro pubblico (la blockchain) e la capacità analitica di realtà come gli Stati Uniti rendono le criptovalute inutili per eludere le sanzioni".

Vi è poi un ulteriore aspetto su cui Chervinsky porta l'attenzione: nel corso del passato recente la Russia ha intrapreso numerose azioni preventive che le consentissero di minimizzare l'impatto di eventuali sanzioni, tra cui ad esempio l'accumulo di riserve auree e l'ampliamento dei canali commerciali con l'Asia. In tutto ciò non si è mai mossa per costruire una strategia che comprendesse le criptovalute, come ad esempio la costruzione di un'infrastruttura che le consentisse di poterle sfruttare efficacemente e sotto il suo controllo ed è improbabile che lo possa fare ora in situazione emergenziale.

Esiste infine la possibilità che la Russia utilizzi le riserve petrolifere per supportare il mining di criptovalute - strategia già usata dall'Iran, come citato nella lettera dei senatori statunitensi al segretario del Tesoro USA. Si tratterebbe di un modo per monetizzare le riserve energetiche senza doverle spostare fuori dal paese, ma i mercati delle criptovalute sono significativamente più piccoli rispetto alle dimensioni di ciò di cui avrebbe bisogno la Federazione Russa per poter eludere efficacemente le sanzioni.

Resta certamente aperta la possibilità che le criptovalute vengano utilizzate a scopo elusivo, ma è plausibile ipotizzare che si possa trattare di casi isolati e sporadici e non di una azione sistemica che consenta di neutralizzare o anche solo mitigare in maniera significativa quanto innescato con le sanzioni imposte dall'occidente.

35 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - info
Gringo [ITF]03 Marzo 2022, 12:12 #1
- Tanto male che vada la russia le elude in testate nucleari....
.... caro Abdul Salim tu dai me 2000 derrate alimentari io do te 20 megatoni...

E fu così che nacquero i Crateri Gemelli....
MaxVIXI03 Marzo 2022, 12:15 #2
le cripto non possono rappresentare alcuna via di fuga per eludere le sanzioni, ci sono stati lontani per un motivo bene preciso, hanno un valore troppo altalenante (che a confronto il Rublo è grasso che cola)... in tweet di Musk alzare o abbassare il valore di una crypto del 20%, figuriamoci se dalla sera alla mattina gli stati del g7, e tutti quelli che gli vanno dietro, le mettessero al bando...
Zappz03 Marzo 2022, 12:28 #3
Intanto tutti i russi che avevano investito in bitcoin sono diventati ricchi da un giorno all'altro, gli altri non hanno più niente...
randorama03 Marzo 2022, 12:42 #4
Originariamente inviato da: MaxVIXI
le cripto non possono rappresentare alcuna via di fuga per eludere le sanzioni, ci sono stati lontani per un motivo bene preciso, hanno un valore troppo altalenante (che a confronto il Rublo è grasso che cola)... in tweet di Musk alzare o abbassare il valore di una crypto del 20%, figuriamoci se dalla sera alla mattina gli stati del g7, e tutti quelli che gli vanno dietro, le mettessero al bando...


altalenano meno che non i titoli azionari russi.
harlock1003 Marzo 2022, 13:21 #5
Dipende quando li hanno presi, potrebbero essere entrati a 68k.
nonsidice03 Marzo 2022, 13:25 #6
Originariamente inviato da: harlock10
Dipende quando li hanno presi, potrebbero essere entrati a 68k.


Stanno comprando a man bassa da solo pochi giorni, appena hanno "chiuso i rubinetti" le loro banche.
Zappz03 Marzo 2022, 13:26 #7
Originariamente inviato da: harlock10
Dipende quando li hanno presi, potrebbero essere entrati a 68k.


Non ha importanza, bitcoin ha tenuto il suo valore, il rublo no. Guarda il grafico btc/rublo e capisci.
Notturnia03 Marzo 2022, 13:38 #8
Originariamente inviato da: Zappz
Non ha importanza, bitcoin ha tenuto il suo valore, il rublo no. Guarda il grafico btc/rublo e capisci.


ricchi di cosa ?.. di bit ?

cosa possono comprare in russia con quei 010101 ? maersk e msc hanno bloccato le portacontainer.. stiamo per ridurre l'import di metano del 33% entro fine anno, abbiamo bloccato gli acquisti di greggo etc..

ricchi di comprare cosa ?.. i soldi veri agli oligarchi li hanno bloccati in quasi tutto il mondo..

avere rubli o btc e vivere in russia cambia poco.. ricchezza virtuale e non reale quella di chi btc in russia..

suvvia.. qua si tratta adesso di impedirgli di usare i soldi anche fuori dai confini.. chissà che non accada quello che le sanzioni invocano.. una rivoluzione in russa che destituisca il tiranno dopo di che si tornerà lentamente ai soliti problemi fra coiner e no-coiner ... adesso il problema è un filo più serio delle criptovalute.. che.. fra l'altro.. andrebbero bandite come mining in europa visto che adesso abbiamo bisogno di energia e metano e non possiamo sprecarla in btc e figli suoi perchè sta per far perdere il lavoro alla gente..
marchigiano03 Marzo 2022, 13:44 #9
Originariamente inviato da: Notturnia
ricchi di cosa ?.. di bit ?

cosa possono comprare in russia con quei 010101 ?


comprano quello che gli serve... sul mercato nero, al limite cambiandoli in $ e spendendoli con una CdC (non so se funzionano intestate a un russo, eventualmente un prestanome)

di sicuro, chi aveva rubli, si è visto dimezzare il potere d'acquisto in una settimana
HackaB32103 Marzo 2022, 13:49 #10
Chervinsky osserva poi che il mercato delle criptovalute è in proporzione troppo piccolo, costoso e, soprattutto, trasparente per potersi rivelare un'opportunità utile per l'economia russa: "La Russia non può nascondere i suoi traffici in criptovalute. La trasparenza del registro pubblico (la blockchain) e la capacità analitica di realtà come gli Stati Uniti rendono le criptovalute inutili per eludere le sanzioni".

Purtroppo è vero, questo è un obiettivo di Bitcoin che per ora è stato centrato solo a metà. La blockchain è troppo tracciabile e i bitcoin ancora troppo poco fungibili. Per avere una moneta davvero neutrale di strada ne dobbiamo ancora fare. Lightning Network e Taproot sono innovazioni che vanno nella giusta direzione ma non bastano. Non si può tradurre tutto in servizi di coinjoin costosi e ancora poco efficienti.

Devi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".

La discussione è consultabile anche qui, sul forum.
 
^