Quando gli hacker diventano i buoni: Anonymous dichiara guerra all'ISIS
Il gruppo di attivisti del web Anonymous ha dichiarato guerra all'ISIS. Un portavoce su YouTube ha annunciato alcuni attacchi imminenti di "enorme portata"
di Andrea Bai , Nino Grasso pubblicata il 16 Novembre 2015, alle 17:04 nel canale WebNon è la prima volta che Anonymous scende in campo in difesa dei buoni, e non è la prima volta che Anonymous si schiera contro i militanti dello Stato Islamico, il gruppo terroristico che ha rivendicato la responsabilità sugli attacchi a Parigi dello scorso 13 novembre. Sabato scorso il team di hacker ha pubblicato un video su YouTube in cui un individuo anonimo nascosto dalla solita maschera di Guy Fawkes ha dichiarato guerra all'ISIS.
Nel video l'uomo mascherato dichiara di rappresentare Anonymous, con il gruppo che annuncia di voler dare la caccia ai membri dell'organizzazione terroristica. Le parole utilizzate sono forti, di quelle che possono essere urlate solo con l'aiuto dell'anonimato: "Vi troveremo, e non vi lasceremo andare", ha dichiarato il portavoce del team di hacker. "Lanceremo la più grande operazione mai fatta contro di voi. Aspettatevi degli enormi cyberattacchi".
Non è chiaro quale sia il piano di "attacco digitale", né quali siano le strategie di Anonymous. Il collettivo aveva dichiarato guerra al terrorismo già a gennaio dopo l'attentato alla sede di Charlie Hebdo, ed era riuscito a rendere inaccessibili alcuni siti legati alle organizzazioni di jihadisti in Francia e nel mondo. L'attacco preferito da Anonymous è il DDoS (distributed denial-of-service), non raffinatissimo ma estremamente efficace per cercare di ridurre le comunicazioni fra i militanti sparsi per il mondo.
Un'operazione di intelligence e di oscuramento, quindi, con l'obiettivo di tagliare le vie digitali con cui l'ISIS semina la propria propaganda e di stanare fuori dall'anonimato i fanatici jihadisti. Il punto di partenza sembra quindi essere tutto il materiale già recuperato nel corso delle precedenti campagne, come profili social network di presunti fanatici o simpatizzanti della jihad islamica dai quali trarre informazioni utili. Per dare risalto all'operazione è stato creato l'hashtag #OpParis, che fungerà anche da richiamo ad eventuali nuove leve del movimento Anonymous che vogliano battere a tappeto il web per rintracciare qualsiasi informazione utile alla causa e segnalare alle autorità competenti ogni possibile attività sospetta.
Certo è che, alla luce dei dettagli rilasciati nei giorni scorsi sulle metodologie e i mezzi di comunicazione utilizzati dallo Stato Islamico, risulta sempre più difficile trovare un metodo per prevenire gli attentati. Ma Anonymous comunque tuona: "I francesi sono più forti di voi e usciranno da questa atrocità più forti che mai", ha minacciato Anonymous all'interno dei 2 minuti e mezzo del messaggio inviato tramite YouTube. Al momento in cui scriviamo la pagina conta oltre un milione di visualizzazioni, ma non abbiamo ancora informazioni a riguardo di cyberattacchi effettuati dal gruppo di hacker nei confronti dei siti e portali del web legati allo Stato Islamico.
Il collettivo Anonymous riunisce singoli utenti o intere comunità online che agiscono allo scopo di raggiungere un obiettivo concordato. In lotta contro ingiustizie e poteri forti e a favore della libertà di pensiero ed espressione, Anonymous ha assunto in questi anni la maschera di Guy Fawkes come icona distintiva.
Un collettivo di attivisti che si è spesso trovato dinnanzi ad una dura attività di repressione da parte delle autorità occidentali, specie nei casi di campagne anti-governative, le stesse autorità che però stanno da qualche mese guardando con attenzione l'operato di Anonymous nei confronti del terrorismo a matrice islamica, senza ostacolarle né avallarle ma riconoscendo comunque un contributo nello sforzo compiuto dall'antiterrorismo internazionale.
Utopistico, per ora, pensare ad una ufficiale collaborazione tra autorità ed Anonymous, pur in un frangente come questo.










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40 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDal momento in cui tutta la stampa e la televisione generalista utilizza il sostantivo Hacker senza sapere cosa significa veramente!
Comunque l'argomento é molto interessante e andrebbe approfondito.
Dato che sono chiunque o dovunque, io lo davo per scontato.
Già, il vero problema qui è distinguere i "buoni" dai "cattivi"
probabilmente quelli dell'ISIS si potrebbero anche definire "cattivi" ma ci interroghiamo mai su chi li finanzia e li arma?
E noi ci possiamo definire "buoni" quando andiamo li per buttare bombe sulle teste di popolazione inerme?
probabilmente quelli dell'ISIS si potrebbero anche definire "cattivi" ma ci interroghiamo mai su chi li finanzia e li arma?
E noi ci possiamo definire "buoni" quando andiamo li per buttare bombe sulle teste di popolazione inerme?
bravo, massima stima
se ti faccio l'elenco dei colpevoli (dei loro "clubs"
il "lungo braccio" della legge sta andando a intaccare la sfera isis
anonymous è quella mano in più che non viene gradita, ma che male non fa.
non avranno in mano dati "top secret" (ne siamo certi?), ma sanno ocme ottenere le informazioni servono loro per ciò che san fare meglio.
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