Perché Amazon sta avvisando i clienti sui prodotti restituiti spesso?

L'idea è quella di migliorare l'esperienza di acquisto del cliente anche se a tutti sembra palese che etichettare alcuni prodotti che hanno avuto molti resi è quasi un voler diminuire i costi di gestione.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 05 Aprile 2023, alle 10:03 nel canale WebAmazon
Amazon ha basato il suo successo sui resi. Si può dire quello che si vuole ma di fatto è l'unica azienda di e-commerce che permette ad oggi di acquistare un determinato prodotto e di poterlo rendere entro 30 giorni senza alcun tipo di problema ma anche di farlo successivamente con velocità disarmante se si ha qualche problema. Chiaramente ad oggi anche altri brand che sono in possesso di store online permettono la stessa procedura ma di fatto Amazon è stata senza dubbio la prima a proporlo sul mercato soprattutto perché il ''reso'' è da sempre un onere importante per i rivenditori con costi decisamente elevati.
Ora però sui resi anche Amazon vuole cercare di cambiare un po' soprattutto in un periodo, quello che stiamo vivendo, in cui si deve un po' ''tirare la cinghia'' e si deve cercare di risparmiare su costi di stoccaggio e smaltimento dei prodotti resi. Amazon lo sa bene visto che proprio in quest'ultimo anno ha tagliato oltre 18.000 dipendenti proprio per ridurre i costi.
Amazon: perché c'è l'etichetta dei ''resi'' nei prodotti?
Come ridurre allora i tassi di restituzione e far risparmiare l'azienda? Amazon ha pensato di inserire la dicitura ''frequently returned'' nelle sue pagine dei prodotti proprio per cercare di informare preventivamente i clienti sui prodotti presenti sulla piattaforma che non ricevono un alto indice di gradimento da parte di chi li ha acquistati e vengono facilmente restituiti.
In questo caso l'etichetta è già apparsa su alcuni articoli rivenduti da terzi e gestiti da Amazon anche se per il momento il tutto riguarda gli Stati Uniti d’America. In questo caso sembra che i prodotti, pur avendo recensioni alte, vengano spesso restituiti perché non conformi alle dimensioni o arrivati già danneggiati. Da qui l'idea di abbassare i resi andando ad indicare appunto che quel tipo di prodotto viene spesso reso da parte degli utenti e dunque disinvogliare i futuri acquirenti cercando di stimolare forse un più preciso acquisto ma anche ad invogliare i rivenditori a stare più attenti a cosa vendono.
Chiaramente tutto questo non può che far migliorare in generale la piattaforma perché è palese che una più precisa indicazione del prodotto che si sta acquistando non può che portare a migliorare la vendita. Non solo perché l'idea è anche quella ecologica perché lo sappiamo, rendere tanti prodotti non fa che aumentare piani di stoccaggio e dunque automaticamente anche più spostamenti delle merci, più magazzini e anche più costi generali per la gestione dei resi.
Al momento non sappiamo se Amazon sia intenzionata a portare questa novità anche in Italia ma di fatto è palese che anche da noi il volume di prodotti resi è generalmente molto alto e dunque un sistema del genere non potrebbe fare altro che dare una mano ad Amazon ma anche all'ambiente.
36 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infose arrivano danneggiati, il problema è della logistica e non del prodotto in sé.
Veder mettere una simile etichetta su un prodotto (disincentivandone quindi l'acquisto) ANCHE per questo motivo mi pare sbagliato. Spero non sia tra i motivi che fanno scattare l'alert ai possibili consumatori.
Che poi ci sia un abuso delle restituzioni è evidente: anche su altre piattaforme si tende a fare acquisti d'impulso e restituire ciò che non piace/non va bene. Il problema è gestire i resi, capire se è possibile rimetterli in vendita "come nuovi" o "ricondizionati" con sconto. Insomma, con milioni (miliardi?) di spedizioni ogni giorno, Amazon deve fronteggiare un bel problema.
Ovviamente senza che ti dicano che prodotto è arrivato: lo eliminano e basta, fosse anche un collier di diamanti, e senza possibilità alcuna di controversia
si beh sui monitor ci girano intorno una marea di cagaca__i impressionante:
io comprai un Dell QHD calibrato anni fa ad un ottimo prezzo (350 circa), un subpixel morto trovato nei primi test di avvio e me lo son tenuto ben stretto, su 11 milioni di subpixel non saprei nemmeno dov'è oggi quel sub
ho visto recensioni di gente che lamentava lo stesso problema e che erano al 4° reso: poi ovviamente, ti spediscono sempre un reso, mica un nuovo monitor, quindi le probabilità di incappare in un reso uguale o peggiore aumentano
Questi prodotti sono spesso "varianti", edizioni o lotti diversi, che andrebbero trattati con descrizioni e recensioni differenziate. E invece no, tutto mischiato insieme, e non si capisce cosa si riferisce a cosa.
E, secondo me, molti resi avvengono anche per questo.
Pensino a sistemare questa cosa, per cominciare...
se arrivano danneggiati, il problema è della logistica e non del prodotto in sé.
...
Oppure dell'imballaggio, quindi del venditore.
Penso che anche questa cosa dei resi facili prima o poi cambierà, si inventeranno qualcosa. E' vero anche che ci sono gli immancabili "furbi" che ne abusano o fanno imbrogli con i resi
Io faccio sempre riferimento ai siti dei costruttori e non a quello che è scritto nella descrizione di Amazon.
Io faccio sempre riferimento ai siti dei costruttori e non a quello che è scritto nella descrizione di Amazon.
E' vero sono sempre molto carenti. Anche io vedo se è riportato il codice dell'articolo e lo cerco nel sito del produttore.
Mi capita anche di vedere spesso delle recensioni dove il prodotto ricevuto non è esattamente quello descritto
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