OpenAI accusa il New York Times: "ha imbrogliato per farci causa"

OpenAI accusa il New York Times: "ha imbrogliato per farci causa"

Il quotidiano avrebbe utilizzato dei prompt specifici per indurre il chatbot a rispondere con passaggi letterali: "non è questo il modo in cui le persone reali usano i nostri prodotti" afferma OpenAI

di pubblicata il , alle 12:31 nel canale Web
OpenAI
 

OpenAI ha presentato una mozione legale presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti nel distretto sud di New York chiedendo alla corte di respingere molte delle accuse che il quotidiano New York Times ha mosso nella causa per violazione di copyright: l'azienda sostiene infatti che il quotidiano abbia utilizzato "prompt ingannevoli" per indurre ChatGPT a rispondere con contenuti di proprietà dello stesso New York Times.

Il New York Times ha citato in giudizio OpenAI e Microsoft lo scorso dicembre, affermando che le società hanno proceduto all'addestramento dei loro modelli di intelligenza artificiale sui contenuti di sua proprietà, e che i chatbot potevano riprodurre integralmente questi contenuti.

Secondo quanto affermato da OpenAI, il quotidiano avrebbe sfruttato un bug fornendo direttamente al chatbot una serie di articoli, per indurlo a rispondere con passaggi letterali. "Le persone reali non usano i prodotti OpenAI in questo modo" afferma la società, tra l'altro citando direttamente un articolo del New York Times intitolato "35 Ways Real People Are Using A.I. Just now", pubblicato nel mese di aprile dello scorso anno.

Le argomentazioni di OpenAI erano già state in qualche modo manifestate nella risposta pubblica che la società aveva condiviso a gennaio, dopo l'avvio dell'azione legale da parte del New York Times. Nella mozione legale, però, le accuse di OpenAI si fanno più aspre, arrivando ad affermare addirittura che il New York Times avrebbe espressamente arruolato qualcuno, dietro pagamento, per ingannare il chatbot

Quella del New York Times non è l'unica causa per violazione di diritto d'autore che OpenAI si trova ad affrontare: c'è in corso un'altra azione legale di una serie di autori, tra cui l'attrice Sarah Silverman, per l'uso di libri a scopo di addestramento. E OpenAI non è la sola realtà nel campo dell'intelligenza artificiale a dover gestire una grana legale: anche Antrhopic e Stability AI stanno gestendo una serie di cause della stessa natura. Si tratta di una fase abbastanza cruciale per il settore dell'IA generativa, dal momento che l'esito dei vari casi potrebbe rappresentare uno snodo cruciale per lo sviluppo del settore.

8 Commenti
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silvanotrevi28 Febbraio 2024, 12:48 #1
vivremo in un mondo dove le IA si faranno causa a vicenda. Un mondo dove le IA copieranno contenuti coperti da copyright e le IA legali di altre aziende faranno causa a queste IA

alcune IA creeranno

altre IA copieranno e genereranno

altre IA ancora faranno causa a quelle che copieranno e genereranno

e altre IA ancora emetteranno il verdetto legale su chi ha ragione nelle aule dei tribunali

infine...altre IA pubblicheranno le notizie sull´esito delle cause

Benvenuti nel futuro ragazzi. Non e´ meraviglioso tutto questo?

P.S. il mio intervento e´ stato generato e scritto da una IA, la quale si scusa per eventuali errori e incorrettezze



Link ad immagine (click per visualizzarla)
cignox128 Febbraio 2024, 13:26 #2
--infine...altre IA pubblicheranno le notizie sull´esito delle cause

Articoli che verranno letti da altre IA ancora a scopo addestrativo, perché le persone saranno:
-morte di fame se va male
-a spassarsela su qualche spiaggia se va bene
The_Silver28 Febbraio 2024, 14:00 #3
non si potrà patteggiare con lei, non si potrà ragionare con lei, non conosce pietà, ne rimorso, ne paura, niente la fermerà prima di averti eliminato
cignox128 Febbraio 2024, 14:08 #4
XD
jepessen28 Febbraio 2024, 15:51 #5
Originariamente inviato da: The_Silver
non si potrà patteggiare con lei, non si potrà ragionare con lei, non conosce pietà, ne rimorso, ne paura, niente la fermerà prima di averti eliminato


Parli di Apple o di Nintendo?
Gnubbolo28 Febbraio 2024, 16:28 #6
il NYT è in fallimento da una decina d'anni, lo tengono su solo per fare propaganda elettorale.
non fanno più giornalismo, scrivono articoli lunghissimi, verbosissimi, ma privi di contenuti, di dati per far perdere tempo al lettore e tenerlo sul sito.
sono imbarazzanti.
RaZoR9328 Febbraio 2024, 19:45 #7
Originariamente inviato da: Gnubbolo
il NYT è in fallimento da una decina d'anni, lo tengono su solo per fare propaganda elettorale.
non fanno più giornalismo, scrivono articoli lunghissimi, verbosissimi, ma privi di contenuti, di dati per far perdere tempo al lettore e tenerlo sul sito.
sono imbarazzanti.
Il New York Times ha molti articoli di alta qualità, lo stock fa trading vicino ai livelli massimi ed up 180% negli ultimi 10 anni. Attuale profitto operativo di 230 milioni di dollari annui.
Forse dovresti leggere più NYT e meno fake news.
sbaffo29 Febbraio 2024, 11:01 #8
Originariamente inviato da: RaZoR93
Il New York Times ha molti articoli di alta qualità, lo stock fa trading vicino ai livelli massimi ed up 180% negli ultimi 10 anni. Attuale profitto operativo di 230 milioni di dollari annui.
Forse dovresti leggere più NYT e meno fake news.

Infatti, il nyt è una delle (se non la) testate giornalistiche più prestigiose al mondo (seconda solo a certi redattori di hwupgrade ), una delle poche che ha superato brillantemente la crisi dell'editoria, e guadagna bene dagli abbonamenti che invece gli altri svendono pur di fare numeri.
Per esempio nel contestato caso del figlio di biden il pc alla fine è stato affidato ad esperti "forensics" del nyt per cercare di capirne la veridicità, anche se in origine lo scoop proveniva da una testata concorrente.

Venendo all'articolo, sembrano scuse da asilo: ho hai copiato o no, la richiesta fatta apposta per farti uscire allo scoperto è più che legittima. Come se in un interrogatorio uno si lamentasse che il poliziotto lo torchia (a parole, non fisicamente ) fino a farlo contraddire, cedere e confessare.

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