L'IA svaluterà la musica: 200 artisti contro l'impatto 'catastrofico' nel mondo dell'arte
Un nutrito gruppo di oltre 200 artisti musicali di rilievo, tra cui Pearl Jam, Nicki Minaj, Billie Eilish, Stevie Wonder e altri, ha sottoscritto una lettera aperta lanciando un appello contro l'uso potenzialmente dannoso dell'IA nell'industria musicale.
di Nino Grasso pubblicata il 03 Aprile 2024, alle 10:01 nel canale WebUn nutrito gruppo di artisti musicali di fama mondiale ha alzato la voce contro il crescente utilizzo dell'IA nell'industria musicale. Attraverso una lettera aperta promossa dall'Artist Rights Alliance (ARA), oltre 200 musicisti, tra cui nomi di spicco come Pearl Jam, Nicki Minaj, Billie Eilish, Stevie Wonder e altri, hanno espresso la loro preoccupazione riguardo alle potenziali ripercussioni dell'intelligenza artificiale sulla loro arte e sui loro mezzi di sussistenza.
Clicca per visualizzare la lettera per intero
L'ARA, che si descrive come un'organizzazione senza scopo di lucro che si batte per un'economia creativa equa, ha lanciato un appello diretto agli sviluppatori di IA, alle aziende tecnologiche, alle piattaforme e ai servizi di musica digitale, esortandoli a non creare o implementare tecnologie di generazione musicale basate sull'IA che possano minare o sostituire l'arte umana dei cantautori e degli artisti, privandoli di un equo compenso per il loro lavoro.
200 artisti si oppongono all'uso dell'IA in ambito musicale
Secondo la lettera aperta, l'utilizzo irresponsabile dell'intelligenza artificiale in ambito artistico rappresenta "enormi minacce" alla capacità degli artisti di proteggere la loro privacy, le loro identità, la loro musica e i loro mezzi di sussistenza. I firmatari sostengono che alcune delle aziende "più grandi e potenti" stiano utilizzando il lavoro degli artisti senza autorizzazione per addestrare modelli di IA, con l'obiettivo di sostituire gli artisti umani con contenuti generati artificialmente.
"Se usata in modo irresponsabile, l'IA pone enormi minacce alla nostra capacità di proteggere la nostra privacy, le nostre identità, la nostra musica e i nostri mezzi di sussistenza", si legge nella lettera. Gli artisti temono che l'IA incontrollata possa innescare una "corsa al ribasso" che degraderebbe il valore del loro lavoro, impedendo loro di essere equamente compensati.
Questa protesta di massa contro l'uso dell'IA nella musica segue le preoccupazioni sollevate dagli artisti visivi riguardo all'ascesa dei generatori di immagini basati sull'IA, che hanno innescato un movimento di protesta su piattaforme come ArtStation. Sebbene i modelli di generazione musicale attualmente disponibili siano ancora relativamente primitivi, la qualità dei risultati sta migliorando costantemente, alimentando i timori degli artisti sul potenziale impatto a lungo termine dell'IA sulla loro arte e sui loro mezzi di sussistenza.
Nonostante le preoccupazioni espresse, al momento sembra improbabile che questa lettera aperta possa fermare lo sviluppo dell'IA nell'industria musicale, e in qualsiasi ambito di tipo creativo. Il tentativo dell'ARA, però, rappresenta un segnale inequivocabile dell'opposizione degli artisti all'uso predatorio dell'IA e un appello alla responsabilità e alla protezione dei diritti degli artisti umani in questa nuova era tecnologica.
41 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSe ad usare IA per fare la parte musicale è un paroliere non credo sia un uso ingiusto della tecnologia.
Personalmente ritengo che l'importante sia indicare "generato da IA" qualsiasi lavorazione la utilizzi.
Mi sa che non l'hai capita la protesta
Mi sa che non l'hai capita la protesta
questa associazione chiede agli sviluppatori di IA di essere considerata. me lo vedo lo sviluppatore di IA a dire "aspè, l'ARA mi ha detto questo e quello, mo modifico tutto per venirgli incontro".
ribadisco, energie sprecate
gino paoli, mogol, nastasi..
dopo sulle chiavette usb e hard disk metteranno l'equo compenso anche nelle IA? ogni risposta di chatgpt la tasseranno all'origine perchè potremmo chiedere una canzoncina che ricorda la gatta?
Sicuro che il futuro sará fatto da piattaforme che ti generano in tempo reale tracce sulla base dei tuoi gusti.
Ma vuoi mettere farti passare, dischi / gruppi che non avevi mai sentito? Suoni nuovi, cose che non avresti mai ascoltato, o che fino a ieri non ti sarebbero mai piaciuti?
gino paoli, mogol, nastasi..
dopo sulle chiavette usb e hard disk metteranno l'equo compenso anche nelle IA? ogni risposta di chatgpt la tasseranno all'origine perchè potremmo chiedere una canzoncina che ricorda la gatta?
Lo faranno... Come gli editori sbraitano non per liberta' d'informazione, ma per farsi pagare denaro sonante dato che le IA usano anche robe scritte da loro (un modo facile per fare soldi senza fatica), cosi' fara' la SIAE, non appena ci sara' qualcuno meno che settantenne che capisca cosa sia una IA e come funzioni...
-avendone le capacità, prendo un campione audio di qualcun altro, lo manipolo e lo utilizzo in una mia canzone o in quella di un mio gruppo
e
-avendone le capacità, faccio generare all'AI una campione o un pezzo intero, lo modello e lo utilizzo per le mie esigenze o quelle del mio gruppo
c'è tanta differenza?
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