L'amministrazione Trump ha usato l'Intelligenza Artificiale per calcolare i dazi reciproci: la teoria su Twitter e Bluesky

Come far digerire i dazi amari? Tutte le principali IA commerciali offrono la stessa risposta che, guardacaso, è identica alla logica di base adottata dall'amministrazione Trump per calcolare i dazi imposti a tutto il mondo
di Andrea Bai pubblicata il 03 Aprile 2025, alle 15:42 nel canale WebL'annuncio-show del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, riguardo alle nuove politiche commerciali basate sui "dazi reciproci" applicati a tutti i Paesi del mondo ha sollevato molti dubbi sull'affidabilità dei dati presentati nella tabella che confronta i dazi imposti dagli altri Paesi agli USA con quelli "reciproci" stabiliti dagli Stati Uniti.
Durante il suo discorso, Trump ha più volte affermato che i Paesi stranieri impongono agli USA barriere "economiche e non economiche", spiegando che la percentuale complessiva dei dazi è stata calcolata includendo anche queste ultime.
Gli analisti ed economisti più attenti hanno rapidamente individuato il metodo di calcolo utilizzato: come ormai noto, l'amministrazione Trump ha determinato i dazi "reciproci" partendo dal deficit commerciale degli USA con ciascun Paese, dividendolo per il valore delle esportazioni di quel Paese. Da questo calcolo, sono stati stabiliti dazi con una base minima del 10%, fino a raggiungere la metà delle tariffe applicate dai Paesi esteri.
Questa metodologia è stata in parte confermata dall'Office of the United States Trade Representative, che ha fornito una spiegazione basata su una formula matematica apparentemente complessa. Tuttavia, osservando con maggiore attenzione la formula e la spiegazione, il tutto si riduce ad un calcolo piuttosto semplice: il deficit commerciale diviso per il valore delle esportazioni del Paese straniero, quest'ultimo moltiplicato per due coefficienti dai nomi altisonanti ma con valori fissi di 4 e 0,25 (non vi dobbiamo dire, vero, quale sia il risultato?).
This might be the first large-scale application of AI technology to geopolitics.. 4o, o3 high, Gemini 2.5 pro, Claude 3.7, Grok all give the same answer to the question on how to impose tariffs easily. pic.twitter.com/r1GGubcz8c
— rohit (@krishnanrohit) April 3, 2025
A rendere la questione ancora più curiosa è un post su Twitter di Krishanan Rohit, ingegnere esperto di intelligenza artificiale ed economista. Rohit ha osservato che tutti i principali modelli di IA commerciali forniscono una risposta identica alla domanda "Come imporre facilmente dazi", coincidente con l'approccio adottato dall'amministrazione Trump.
— Navin Pokala 🇺🇸🇺🇦🇨🇦 (@navinpokala.bsky.social) 3 aprile 2025, 13:59
Su Bluesky, invece, alcuni utenti hanno notato un dettaglio interessante: l'elenco dei territori inclusi nelle nuove politiche commerciali da Trump include luoghi che sembrano suggerire una suddivisione basata sui domini di primo livello (TLD) piuttosto che sui confini nazionali, aumentando la probabilità che l'intero sistema sia stato elaborato da un'intelligenza artificiale e semplicemente "ricopiato". Nell'elenco si trovano infatti territori come le isole disabitate Heard e McDonald Islands (territorio australiano ma con dominio .hm), oltre a territori come Réunion (.re) e Gibilterra (.gi) elencati separatamente da Francia e Regno Unito.
Rohit osserva che si potrebbe trattare del primo caso di applicazione su larga scala dell'IA alla geopolitica. Forse si poteva fare di meglio.
43 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCredevo di aver visto di tutto politicamente parlando, ma qui abbiamo sfondato il barile da un bel pezzo.
Lo credevo anche io, ma abbiamo avuto peggio anche dopo e prima di Trump II. Al tempo dei 5 stelle con la loro politica di indebitamento infinito e incompetenza totale (ridicolo il ministro del lavoro che non ha mai lavorato un giorno nella sua vita, ignorante come un capra tale da non sapere neanche in che regione sta Matera) rimpiangevo Berlusconi dicendo: neanche lui è stato capace di tanto scempio. Anche se ne aveva fatto parecchio pure lui partendo dalle scuole con il genio Gelmini (sì, quella del tunnel dei neutrini che non avrà usato l'AI per farsi fare il discorso ma che in egual misura a questi non sapeva di quel che stava parlando).
Comunque l'ultima frase del post è fantastica:
Hanno usato al 100% un LLM per generare la lista e non hanno capito l'errore perché sono stupidi come delle pietre!
Qui siamo a livello di Idiocracy, signori. E non è un bene per nessuno.
"Questi dazi sono una scelta estremamente controversa e con un impatto potenzialmente molto negativo. In linea di principio, i dazi possono servire a proteggere l'industria nazionale da concorrenza sleale o a riequilibrare rapporti commerciali sbilanciati. Tuttavia, nel caso specifico:
Un rialzo indiscriminato danneggia tutti
Aumentare i dazi del 20% su praticamente tutte le importazioni significa alzare i prezzi per i consumatori americani. Se un'azienda statunitense importa componenti dall'Europa o dalla Cina, ora dovrà pagarli molto di più, scaricando il costo sui consumatori o riducendo i margini di profitto.
Rischio di guerra commerciale
L'Unione Europea e altri paesi probabilmente risponderanno con dazi di ritorsione, penalizzando le esportazioni statunitensi. Questo potrebbe far crollare interi settori industriali americani, come successo nel 2018-2019 con la guerra commerciale USA-Cina, quando le tariffe cinesi colpirono duramente gli agricoltori americani.
Effetto negativo sulla tecnologia e sull'innovazione
Settori come la tecnologia (Apple, Tesla, Nvidia) dipendono da una catena di fornitura globale. Se diventa più costoso importare chip, batterie o macchinari, la produzione rallenta, i costi salgono e la competitività degli USA sul mercato globale diminuisce.
Danno alle relazioni internazionali
Tariffe di questa portata creano tensioni con alleati chiave come l'UE, il Giappone e persino la Svizzera, che normalmente hanno rapporti economici solidi con gli USA. Questo potrebbe spingere paesi europei a stringere legami commerciali più forti con la Cina o altre potenze economiche.
Autogol economico
I mercati reagiscono male all'incertezza. Dopo l'annuncio, le borse potrebbero subire cali significativi, con effetti negativi sugli investimenti e sulla crescita economica. Se l'economia rallenta a causa di questi dazi, l'America rischia una recessione indotta da scelte politiche sbagliate.
Conclusione: un boomerang economico
Questa politica potrebbe dare l'illusione di "proteggere" il mercato interno, ma a lungo termine è un danno sia per gli USA che per gli altri paesi. La globalizzazione non si può fermare con i dazi: le aziende troveranno comunque modi per aggirare i rincari (delocalizzando o aumentando i prezzi). Se Trump voleva favorire l'industria americana, ci sono modi migliori per farlo – come incentivi alla produzione interna, investimenti in tecnologia o accordi commerciali più intelligenti.
Quindi sì, sembra più una cazzata autodistruttiva che una mossa strategica vincente."
Eh? Che cosa significa quella parola?
Non sta nel vocabolario del neo presidente né nella sua ciurma
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