Il figlio usa l'AI e prende un brutto voto. I genitori fanno causa alla scuola

Genitori fanno causa per un voto insufficiente del figlio che ha usato ChatGPT per un compito, sollevando interrogativi sul futuro dell'educazione nell'era dell'intelligenza artificiale.
di Bruno Mucciarelli pubblicata il 22 Ottobre 2024, alle 09:55 nel canale WebAI
L'integrazione dell'Intelligenza Artificiale nel contesto educativo sta generando accesi dibattiti e, in alcuni casi, vere e proprie battaglie legali. L'ultimo caso eclatante arriva dal Massachusetts, dove una controversia sull'utilizzo dell'AI per i compiti scolastici ha portato a un'inaspettata azione legale contro un istituto scolastico.
La controversia che divide
Al centro della disputa troviamo una famiglia, i coniugi Dale e Jennifer Harris, che hanno intrapreso un'azione legale contro la Hingham Public Schools dopo che il loro figlio ha ricevuto una valutazione insufficiente (65/100) in un compito di storia, realizzato con l'ausilio dell'intelligenza artificiale. La questione solleva interrogativi fondamentali sul ruolo della tecnologia nell'educazione moderna e sui limiti del suo utilizzo.
I genitori Harris sostengono due punti chiave nella loro battaglia legale: l'assenza di un divieto esplicito nell'utilizzo dell'AI per i compiti scolastici e il danno potenziale alle prospettive accademiche del figlio, in particolare riguardo l'ammissione alla prestigiosa Stanford University
"Gli imputati hanno perseguito un percorso pervasivo, distruttivo e spietato di minacce, intimidazioni e coercizioni", affermano i genitori nella loro denuncia, evidenziando come questa valutazione negativa potrebbe compromettere seriamente il futuro accademico del figlio.
La Hingham Public Schools mantiene una posizione ferma, basando la propria difesa su due pilastri fondamentali presenti nel proprio regolamento ossia il divieto di utilizzo di "tecnologia non autorizzata" e la proibizione di "uso non autorizzato o imitazione del linguaggio e dei pensieri di un altro autore"
Una controversia, questa, che evidenzia una problematica più ampia che il sistema educativo dovrà affrontare nei prossimi anni. L'AI generativa, rappresentata da strumenti come ChatGPT e Gemini, è diventata una presenza costante nella vita quotidiana degli studenti, creando una zona grigia tra innovazione e tradizione. Il caso solleva diverse questioni cruciali sul come bilanciare l'innovazione tecnologica con l'apprendimento tradizionale, la necessità di linee guida chiare sull'utilizzo dell'AI nelle scuole e soprattutto l'importanza di aggiornare i regolamenti scolastici per includere specifiche indicazioni sull'uso dell'AI.
La conclusione emersa da questa vicenda sembra però essere chiara: "L'AI generativa è una tecnologia emergente, ed è qui per restare". Questa realtà richiede un approccio equilibrato che permetta di integrare responsabilmente l'AI nel processo educativo preservando l'integrità dell'apprendimento e preparando gli studenti per un futuro sempre più tecnologico.
Il caso Harris vs Hingham Public Schools potrebbe rappresentare un precedente importante nel definire i parametri di utilizzo dell'AI in ambito scolastico. La sfida per le istituzioni educative sarà quella di trovare un equilibrio tra innovazione e tradizione, garantendo che gli studenti possano beneficiare delle nuove tecnologie senza compromettere il loro processo di apprendimento.
42 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPer mettere insieme due righe il pargolo non poteva darsi da fare alla "vecchia maniera"...? Lasciamo perdere, dai.
Non è che siamo alla frutta, siamo al dessert...anzi il pasto è già finito.
Ah già, c'erano quelle cose arcaiche che si chiamavano biblioteche...
io non me la prendo con il marmocchio, ma con i genitori che credono che lo studio sia "chiedi a chatgpt"....
sì ma i tempi, fino almeno agli inizi 2000, non davano colpa alla scuola, come fanno ora molti genitori
Un cognome una garanzia
Beh, io penso di essere all'incirca della tua generazione, ma se mia figlia torna con un brutto voto (succede raramente, ma succede) mi incavolo con lei (e con me stesso, ma non davanti a lei), mica faccio causa alla scuola.
Non siamo tutti così. Anzi, quelli così sono una minoranza. Solo che sono casi talmente clamorosi che fanno rumore...
Il caso Harris vs Hingham Public Schools potrebbe rappresentare un precedente importante
Click sul link per visualizzare la notizia.
Si, di stupidità dei genitori che sta raggiungendo vette inimmaginabili.
Se il voto basso è un "danno potenziale alle prospettive accademiche del figlio" probabilmente dovrebbero insegnare al figlio che se vuole migliorarsi i compiti dovrebbe farseli lui, non la IA.
Condivido in tutto.
Non siamo tutti così. Anzi, quelli così sono una minoranza. Solo che sono casi talmente clamorosi che fanno rumore...
Che non siamo tutti così è sicuro, ma non sono altrettanto sicuro che questi personaggi siano una minoranza, da quello che mi racconta una mia amica insegnante.
Tutti su chatgpt
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Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".