I giornalisti tech USA non vogliono perdere il lavoro contro l'IA generativa, e ottengono diversi benefici

Un recente accordo tra i giornalisti di Ziff Davis e l'azienda proprietaria stabilisce importanti tutele riguardo all'impiego dell'intelligenza artificiale nel settore editoriale, garantendo protezioni lavorative e salariali.
di Nino Grasso pubblicata il 17 Luglio 2024, alle 11:31 nel canale WebLa Ziff Davis Creators Guild ha raggiunto un accordo significativo con Ziff Davis, proprietaria di testate come PC Mag, Lifehacker e Mashable, stabilendo nuove regole sull'utilizzo dell'IA generativa nel giornalismo tecnologico. Il nuovo patto rappresenta un importante traguardo per i 62 membri del sindacato, che lavoravano senza contratto dal 1° aprile.
L'accordo giunge in un momento cruciale, poco prima del Prime Day di Amazon, periodo di intensa attività per i giornalisti del settore tech ed e-commerce. La minaccia di uno sciopero durante questo evento chiave ha probabilmente influenzato le negoziazioni, spingendo verso una risoluzione rapida.
Giornalisti tech USA contro i licenziamenti degli editori a favore dell'uso dell'IA
Il nuovo contratto affronta direttamente le preoccupazioni legate all'IA generativa, un tema sempre più rilevante nel panorama mediatico. Garantisce ai giornalisti che non perderanno il lavoro o subiranno tagli salariali a causa dell'implementazione delle nuove tecnologie da parte dei siti online. Inoltre, viene istituito un sottocomitato dedicato all'IA, con il compito di valutare e discutere l'uso di questi strumenti nell'ambito editoriale.
Sul fronte economico, l'accordo prevede un piano salariale minimo di 65 mila dollari e una serie di aumenti retroattivi e futuri. Nel primo anno, i membri riceveranno un aumento garantito del 3% più un incremento di merito dell'1%. Gli anni successivi vedranno variazioni di queste percentuali, assicurando comunque una crescita costante delle retribuzioni.
Il dibattito sull'IA nel settore creativo è più acceso che mai, con gli strumenti "generativi" che sono ormai disponibili e ampiamente diffusi per tutti sul web. Recenti studi hanno evidenziato come l'IA possa stimolare la creatività individuale, ma al contempo rischi di uniformare la produzione collettiva. Il contratto di Ziff Davis sembra voler bilanciare questi aspetti, permettendo l'uso dell'IA senza compromettere l'originalità e la diversità dei contenuti giornalistici.
L'accordo riflette una tendenza crescente nel settore media: ad esempio, al momento ci sono negoziati in corso per l'uso dell'IA nella replica delle voci degli attori. Anche la Writers Guild of America, inoltre, ha recentemente concluso uno sciopero che includeva richieste specifiche sull'utilizzo dell'IA nelle produzioni televisive e cinematografiche. Nel caso degli ultimi accordi, la determinazione dei membri della Ziff Davis Creators Guild ha giocato un ruolo chiave nel convincere il management da accettare le nuove condizioni, con il voto per la ratifica che è previsto per il 24 luglio. Se approvato, potrebbe diventare un modello per future negoziazioni in altri contesti editoriali, stabilendo un precedente importante per la gestione dell'IA nel giornalismo.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoSi' certo, ci mandi Robocop a fare giornalismo investigativo?...
Ed è solo un esempio banale...
IA vs Quarto potere
Nonostante l'IA si adatti bene a svolgere buona parte dell'attuale mestiere di giornalista, si scontra contro una delle corporazioni più potenti e influenti al mondo (a differenza di altri settori...)Chi vincerà?
Il lavoro del giornalista online è copiare male quello che fa un giornalista.
L'IA fa il lavoro del secondo.
Come fa una IA a fare il lavoro di vero giornalismo?
Il problema è che il loro lavoro si perde tra quello di "colleghi" che non si muovono da dietro una scrivania, o che, restando più a tema, non sono nemmeno in grado di recensire un prodotto tecnologico, ma ci scrivono comunque un articolo, in un modo o nell'altro.
Gli articoli scritti in tutto o in parte con l'IA faranno crescere il fenomeno della "quantità" a scapito della qualità.
Gli articoli "buoni" ci saranno ancora, ma sarà più difficile andarli a scovare.
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