Google contro Microsoft a proposito delle pratiche anticoncorrenziali con Azure e si rivolge alla Commissione Europea
Google ha presentato un reclamo contro Microsoft alla Commissione Europea, accusando il suo rivale di pratiche di licenza "anticoncorrenziali" volte a costringere i clienti a utilizzare il suo servizio cloud
di Rosario Grasso pubblicata il 25 Settembre 2024, alle 17:12 nel canale WebGoogleMicrosoftAzure
"Il bue che dà del cornuto all'asino" potrebbe dire qualcuno ripensando alle pratiche monopolistiche sostenute nel passato da Google per quanto riguarda i propri strumenti web. Il colosso di Mountain View sta puntando adesso il dito contro le pratiche "anticoncorrenziali" di Microsoft, accusata di sfruttare la dipendenza dei propri clienti aziendali da prodotti software "indispensabili" come Windows Server o Sql Server per costringerli a utilizzare la sua piattaforma cloud Azure.
Secondo Google, Microsoft ha reso proibitivo per i clienti utilizzare Windows Server o altri prodotti insieme a servizi rivali, come Google Cloud o AWS di Amazon, perché ha aumentato del 400% i prezzi per i casi come questi. Una situazione che porterebbe a un aumento dei costi a carico delle organizzazioni europee per almeno 1 miliardo di euro e che provocherebbe anche rischi per la sicurezza, stando alle accuse.
"I termini di licenza di Microsoft impediscono ai clienti europei di migrare i loro attuali carichi di lavoro Microsoft verso i cloud della concorrenza – nonostante non vi siano ostacoli tecnici per questo passaggio – oppure impongono quello che Microsoft ammette essere un esorbitante rincaro del 400%" si legge in questo blog post scritto da Tara Brady, President, Google Cloud EMEA, e da Amit Zavery, GM/VP and Head of Platform, Google Cloud.
"Questa condotta è una prerogativa di Microsoft, e sta danneggiando in maniera significativa le aziende europee e i governi. Non solo è costata alle organizzazione europee almeno 1 miliardo di euro all’anno, ma ha anche portato a conseguenze negative, quali lo spreco di denaro pubblico, la riduzione della concorrenza, limitazioni per distributori e partner di canale, e maggiori rischi per le organizzazioni esposte alla “inadeguata” cultura della sicurezza di Microsoft"
Google chiede che queste restrizioni vengano rimosse in modo che i clienti possano utilizzare la piattaforma cloud che preferiscono. Le politiche anticoncorrenziali di Microsoft, inoltre, avrebbero avuto inizio nel 2019. "Una delle restrizioni più significative è stata introdotta nel 2019, quando Microsoft ha adottato nuovi termini di licenza che hanno imposto pesanti penalizzazioni economiche per le aziende che volevano utilizzare il software Windows Server sui competitor più diretti di Azure, come Google Cloud e AWS" si legge ancora nel post. "Le dichiarazioni di Microsoft stessa indicano che i clienti che vogliono migrare i loro carichi di lavoro su questi competitor dovrebbero pagare fino a cinque volte tanto. E per coloro che scelgono di continuare a eseguire Windows Server su altre piattaforme cloud (nonostante la differenza di costi), Microsoft ha introdotto degli ulteriori ostacoli, negli ultimi anni, come la limitazione delle patch di sicurezza e la creazione di ulteriori barriere di interoperabilità".
Un portavoce della Commissione europea ha reso noto che il reclamo è stato ricevuto e ha aggiunto che una valutazione verrà espressa secondo le "procedure standard" della Commissione. Anche Microsoft ha già pubblicato una replica, in cui si sostiene che "situazioni simili sono già state sanate con i clienti europei, anche se Google continua a fomentare il contenzioso. Non essendo riuscita a convincere le aziende europee, prevediamo che Google non riuscirà a convincere la Commissione europea", ha aggiunto il portavoce di Redmond.
Google e Microsoft sono in conflitto da anni per questioni antitrust. L'anno scorso, il CEO di Microsoft Satya Nadella ha testimoniato contro Google in una corte federale degli Stati Uniti, sostenendo che le pratiche commerciali della casa di Mountain View avevano ostacolato l'ascesa dei motori di ricerca rivali. Microsoft è stata anche coinvolta nei reclami contro Google negli anni 2010 per il suo predominio nella ricerca web, che hanno portato a pesanti multe contro Google.










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