Intel sfida AMD Turin con Xeon 6900P: processori Xeon 6 fino a 128 Performance Core

Intel ha presentato le CPU Xeon di sesta generazione dotate esclusivamente di core ad alte prestazioni, o P-core nel linguaggio Intel. L'azienda vanta prestazioni superiori alle CPU EPYC di 4a generazione, anche se il target delle nuove CPU sono gli EPYC Turin che saranno presentati tra poche settimane.
di Manolo De Agostini pubblicata il 25 Settembre 2024, alle 16:41 nel canale ProcessoriGranite RapidsXeonIntel
Oltre all'acceleratore Gaudi 3 per l'intelligenza artificiale, Intel ha annunciato l'arrivo dei processori Xeon 6 Granite Rapids basati su P-core "Redwood Cove", successori della quinta generazione "Xeon Scalable" nota con il nome in codice Emerald Rapids.
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La casa di Santa Clara ha presentato cinque modelli, appartenenti alla gamma Xeon 6900P, dotati di un minimo di 72 core fino a un massimo di 128 core (72, 96, 120 e 128) con il modello Xeon 6980P a rappresentare il top di gamma. Si tratta di un numero superiore ai processori EPYC Genoa di 4a generazione, che si fermano a 96 core, ma che verrà pareggiato da AMD con le soluzioni Turin basate su core Zen 5 - la presentazione è attesa per il 10 ottobre.
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Tutte le SKU offrono 96 linee PCIe, supporto DDR5-6400 o MRDIMM 8800 e 12 canali di memoria. Fino a fino a 504 MB di cache L3 e un TDP massimo di 500W sono le altre caratteristiche degli Xeon 6900P, che si aggiungono al processo Intel 3 per quanto riguarda i Compute Die dove sono contenuti i core x86, mentre Intel si è avvalsa del processo Intel 7 per la produzione degli I/O die.
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Intel afferma che le CPU Granite Rapids, rispetto alle sue precedenti CPU Xeon, offrono il 20% di prestazioni in più per core e un miglioramento del 60% delle prestazioni per watt. A queste SKU si affiancheranno, entro il Q1 2025, le soluzioni Xeon 6700P con un massimo di 86 P-core.
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Intel continua a concentrarsi inoltre sul miglioramento dell'efficienza energetica quando il chip è sottoposto a carichi leggeri. Questa attenzione è dovuta al fatto che la maggior parte dei server opera in genere con un utilizzo compreso tra il 30% e il 50%, mentre gli scenari a pieno carico sono piuttosto rari nelle moderne implementazioni. Grazie alle novità di Granite Rapids, Intel dichiara un miglioramento delle prestazioni per watt fino al 90% con un utilizzo del chip pari al 40%.
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Intel, inoltre, sostiene che Granite Rapids offre prestazioni superiori alle CPU EPYC di AMD, con una velocità due volte superiore in media su un'ampia gamma di carichi di lavoro HPC. Ci sono occasioni, come nell'inferenza IA in ResNet50, dove Intel dichiara un incremento prestazionale di 5,5 volte rispetto alle soluzioni AMD.
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Queste soluzioni si affiancano ai modelli Xeon 6700E "Sierra Forest", basati su E-core e introdotti qualche mese fa per ambienti ad alta densità in cui è richiesto un elevato rapporto prestazioni per watt. Quei processori hanno un massimo di 144 E-core, ma nel Q1 2025 arriveranno modelli 6900E fino a 288 core, numero che dovrebbe superare le proposte Turin basate su core Zen 5c che si fermeranno a 192 core. Le CPU Turin avranno però il supporto SMT, quindi avranno 384 thread, mentre Intel non offre l'Hyper-Threading sulle CPU basate su E-core.
Tutte le CPU Xeon 6 - il tipo di core è indifferente - condividono lo stesso socket, ma richiedono piattaforme differenti. Le serie Xeon 6700 E/P sono compatibili con le piattaforme server standard SP, capaci di supportare CPU fino a 350W e con un massimo di 86 P-core o 144 E-core, 8 canali di memoria e fino a otto socket per server.
Processore Intel Xeon "Clearwater Forest", prodotto con processo 18A - crediti: Tom's Hardware USA
Le serie 6900 E/P richiedono piattaforme server AP (Advanced Performance) che supportano modelli fino a 128 P-core o 288 E-core, CPU fino a 500W, 12 canali di memoria e due socket per server. Anche i futuri chip Clearwater Forest realizzati con processo 18A - fotografati per la prima volta da TH USA, come potete vedere qui sopra - saranno supportati dalla nuova piattaforma, garantendo la compatibilità futura per clienti e OEM.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoVedremo i consumi, per ora c'è un problema nel kernel che impedisce la lettura dai consumi
nessuno gli ha impedito di attaccare un wattmetro...
comunque anche se dovesse consumare di più (ed è probabile che sia così visto il TDP di 500W contro i 400W della soluzione AMD) le prestazioni sono di gran lunga superiori, come efficienza ci siamo....ovviamente lo stiamo paragonando ad una CPU vecchia (ZEN 4 su 5nm) o non Torino (+50% core, zen5 su 3nm)...
Zen5 è su 4nm
comunque anche se dovesse consumare di più (ed è probabile che sia così visto il TDP di 500W contro i 400W della soluzione AMD) le prestazioni sono di gran lunga superiori, come efficienza ci siamo....ovviamente lo stiamo paragonando ad una CPU vecchia (ZEN 4 su 5nm) o non Torino (+50% core, zen5 su 3nm)...
Le prestazioni sono superiori per la cpu, ma in questi ambiti la cosa che conta id più sono le prestazioni per watt.
Cioè se le prestazioni per cpu sono inferiori non è un problema mettere qualche cpu in più in un datacenter, è un problema invece doverci mettere qualche migliaio di watt in più.
Alla conta del TPD non sembrano male, ma Intel negli ultimi anni è stata molto fantasiosa con i TDP.
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