Google apre Gemini Nano agli sviluppatori: disponibili le nuove API per l'IA on-device su milioni di dispositivi Android

Google si prepara ad annunciare al Google I/O 2025 nuove API che permetteranno agli sviluppatori di integrare facilmente le funzionalità di Gemini Nano nelle loro app Android, portando l'intelligenza artificiale generativa on-device su più dispositivi e garantendo maggiore privacy agli utenti
di Andrea Bai pubblicata il 19 Maggio 2025, alle 16:01 nel canale WebGoogleGemini
La rapida diffusione dell'intelligenza artificiale generativa ha imposto una trasformazione profonda dell'approccio con cui le grandi aziende tecnologiche affrontano lo sviluppo dei prodotti e, specialmente nell'ultimo anno, ha visto numerose realtà correre per proporre una qualche declinazione del concetto di IA nei propri servizi e dispositivi.
C'è tuttavia un minimo comune denominatore: la maggior parte delle funzionalità di IA di cui abbiamo fatto esperienza fino ad ora sono rese possibili appoggiandosi a datacenter con enormi potenze di calcolo, laddove i dispositivi personali possono avere a disposizione risorse di calcolo significativamente inferiori.
Google sembra ora pronta a portare "un po' di IA" direttamente sul dispositivo dell'utente: l'azienda di Mountain View ha pubblicato, senza particolare clamore, nuove API per l'ML Kit che sfruttano le potenzialità di Gemini Nano, la versione ridotta del proprio modello di intelligenza artificiale ottimizzata per funzionare direttamente sui dispositivi.
Queste nuove API, che verranno probabilmente annunciate con maggior risalto al Google I/O 2025 in programma per la serata di domani, 20 maggio, permetteranno agli sviluppatori di implementare facilmente funzionalità di intelligenza artificiale generativa on-device nelle loro applicazioni Android.
Google afferma che le API GenAI di ML Kit consentiranno alle applicazioni di eseguire attività come riscrittura di testi, correzione di bozze, riassunti e descrizione di immagini senza inviare dati al cloud, così che le informazioni necessarie per eseguire questi compiti possano restare sul dispositivo senza essere trasmessi ai server esterni, a tutto vantaggio della riservatezza e della privacy degli utenti.

Ovviamente un modello come Gemini Nano, pensato appunto per l'esecuzione on-device, non può mettere a disposizione la stessa potenza del fratello maggiore Gemini che opera sul cloud. L'azienda di Mountain View cita, come esempio di alcune limitazioni pratiche dovute a ciò, il fatto che i riassunti saranno limitati a tre punti elenco mentre le descrizioni delle immagini saranno disponibili solo in inglese. A ciò bisogna aggiungere che la qualità dei risultati potrebbe variare sulla base della versione specifica di Gemini Nano presente sul dispositivo: Gemini Nano XS, occupa circa 100MB, mentre la versione più leggera Gemini Nano XXS, disponibile sul Pixel 9a, è ancor più piccolo. Quest'ultima versione supporta però solo input testuali e dispone di una finestra di contesto molto più ridotta.
La possibilità di esguire modelli on-device rappresenta un passo avanti importante per l'ecosistema Android in generale, poiché ML Kit funziona anche su dispositivi al di fuori della linea Pixel di Google: potranno verosimilmente avvantaggiarsi da questa mossa anche altri smartphone già progettati per poter eseguire Gemini Nano, come OnePlus 13, Samsung Galaxy S25 e Xiaomi 15.
Le nuove API dovrebbero semplificare la vita agli sviluppatori: al momento chi è interessato ad aggiungere funzionalità di IA generativa on-device su piattaforma Android non hanno molta altra scelta se non quella di sfruttare l'AI Edge SDK che può fornire accesso all'hardware NPU per l'esecuzione di modelli, che tuttavia è sperimentale e al momento capace di operare solo sulla serie Pixel 9, oltre ad essere limitati al testo.
Qualcomm e MediaTek offrono anch'essi API per l'esecuzione di carichi di lavoro di IA, con caratteristiche e funzionalità che variano a seconda del dispositivo, rendendo poco percorribile la pianificazione di progetti a lungo termine.
La documentazione per le nuove API è già disponibile per gli sviluppatori, ma Google ha già confermato almeno una sessione dimostrativa in occasione della già citata edizione 2025 della Google I/O in programma per i prossimi giorni.
0 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoDevi effettuare il login per poter commentare
Se non sei ancora registrato, puoi farlo attraverso questo form.
Se sei già registrato e loggato nel sito, puoi inserire il tuo commento.
Si tenga presente quanto letto nel regolamento, nel rispetto del "quieto vivere".