Facebook, stangata record da 5 miliardi di dollari: ha violato la privacy degli utenti

Facebook ha ricevuto una delle multe più grandi mai irrogate dalla Federal Trade Commission americana. I 5 miliardi, però, non rappresentano che una piccola parte del fatturato annuale dell'azienda (e non andranno agli utenti)
di Nino Grasso pubblicata il 25 Luglio 2019, alle 14:01 nel canale WebAlla fine è arrivata la stangata record per Facebook, dopo mesi di indiscrezioni sull'argomento: sono 5 i miliardi di dollari che il colosso di Menlo Park dovrà pagare all'interno di una multa record irrogata dalla Federal Trade Commission. È una delle più grandi della storia della commissione americana, ed è direttamente collegata alla gestione errata dei dati dei consumatori da parte del colosso social di Zuckerberg.
Come ha sottolineato la stessa FTC, la sanzione ha l'obiettivo ultimo di "risolvere le accuse secondo cui la compagnia ha violato un ordine della FTC del 2012 ingannando gli utenti sulla loro abilità di controllare la privacy delle loro informazioni personali", il tutto legato principalmente - ma non solo - allo scandalo Cambridge Analytica. I soldi non vanno direttamente nei conti degli utenti "ingannati", ma al Ministero del Tesoro degli Stati Uniti. A ribadirlo è stato James Kohm durante una conferenza stampa tenuta mercoledì scorso.
"Non c'è nient'altro che si possa fare con i soldi, per legge", sono state le sue parole dopo aver dichiarato la destinazione dell'intero importo della sanzione. Non ci saranno quindi rimborsi o risarcimenti per gli utenti, nonostante l'ammontare faraonico della sanzione. Kohm ha dichiarato che si tratta di una misura della legge nazionale e che altri tipi di fondi possono essere utilizzati occasionalmente per compensare le parti coinvolte.
La super-multa metterà in difficoltà l'azienda di Zuckerberg? Molto probabilmente no: Facebook genera un importo simile in meno di due mesi, e la stessa azienda aveva già preso in considerazione la possibilità della multa secondo le indiscrezioni. Paradossalmente, dalle prime indiscrezioni sulla notizia il valore azionario dell'azienda è cresciuto con gli azionisti che quindi non sembrano minimamente spaventati dagli ultimi avvenimenti.
12 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPraticamente il titolo non ne ha risentito, anzi...
Praticamente il titolo non ne ha risentito, anzi...
Ho visto che negli ultimi 5gg il titolo è salito di 5 punti
Piuù li multano più acquisiscono valore
...bello poter infrangere la legge,pagare la penale,e continuare ad infrangere la legge come se nulla fosse.
Ma una volta non c'era l'aggravante della re-iterazione? quando compi lo stesso reato più di una volta dovrebbero aumentarti progressivamente la pena / multa, perché se quest'ultima non è in grado di essere un deterrente adeguato,a che serve?
gighenzz
Ma queste multe non dovrebbero incassarle i cittadini ???? Azzo fanno multe e puppano i soldi alla faccia di chi è stato violato!!!2) non è strano che il valore salga. Il concetto è che la Borsa si basa sulle aspettative: gli azionisti nei mesi scorsi avevano già somatizzato l'arrivo della multa miliardaria e di conseguenza il titolo era già calato (o cresciuto meno del dovuto). Se la multa, infine, risulta più leggera del previsto (oppure si evitano le paventate leggi molto severe sulla privacy che potrebbero ridurre di molto i margini di manovra negli anni futuri), il titolo risale.
È per questo, ad esempio, che quando vengono annunciati i risultati finanziari record ma sotto le aspettative i titoli calano: perché nei mesi precedenti erano già saliti, in base alle aspettative.
O ancora, è come quando andate ad un ristorante rinomato, mangiate abbastanza bene ma ne uscite delusi: vi aspettavate il top, non un "buono, ma come tanti altri". Le aspettative sono tutto nella nostra vita, non solo azionaria.
Penso non sia un caso che venga dall'attuale amministrazione.
Comunque io sono d' accordo che gli abbiano dato una bella stangata
Solo costi industriali . E' 1/10 distibuito su più anni...
E nel frattempo vengono violati i diritti delle persone le quali via via si ricordano sembrano meno di esercitare il diritto alla privacy in favore della semplicità d'uso.
Comunque anche Amazon è sotto inchiesta ma per il fatto che in questo forum è sponsor massiccio, raramente si leggono certo notizie...
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