Charlie Hebdo, tiratura da 1 milione di copie grazie alle donazioni di Google e altri

Il periodico settimanale satirico francese uscirà in tiratura decuplicata il prossimo mercoledì grazie ad una serie di donazioni di editori internazionali e società di terze parti, fra cui Google. È la risposta del mondo intero all'attacco terroristico di Parigi del 7 gennaio 2015
di Nino Grasso pubblicata il 09 Gennaio 2015, alle 12:01 nel canale WebIl mondo editoriale e informatico risponde all'attacco terroristico dei fratelli Kouachi alla sede di Charlie Hebdo dello scorso 7 gennaio a Parigi. Armati di kalashnikov e giubbotto antiproiettile, i due sospetti hanno assaltato gli uffici del periodico settimanale satirico francese, lasciandosi dietro una scia di 12 vittime fra il personale della redazione, agenti della polizia e vignettisti storici. Come replica all'azione terroristica, Charlie Hebdo ha deciso di pubblicare la prossima settimana un'edizione da 8 pagine in tiratura da 1 milione di copie, pari ad oltre dieci volte il normale.
A partecipare come protagonista chiave nella risposta mediatica all'atto terroristico troviamo il Fonds pour l'Innovation Numérique de la Press, con una donazione a cui partecipa, fra gli altri membri aderenti al fondo, anche Google. L'ente ha donato circa 250.000€ alla rivista satirica, con ulteriori 250.000€ che sono stati offerti da una serie di editori francesi, per un totale di 500.000€ che permetteranno allo staff rimanente di distribuire il milione di copie dell'edizione speciale da otto pagine pensata per il prossimo mercoledì 14 gennaio.
Le cifre esatte non sono comunque state riportate ufficialmente. Il Guardian ha contattato via e-mail Ludovic Blecher: "Il fondo sta cercando di trovare un modo per fornire un sostegno finanziario a Charlie Hebdo. Stiamo lavorando sul processo al fine di trovare una risposta eccezionale ad una situazione eccezionale", ha scritto il direttore del fondo di Google per l'innovazione della stampa francese. "Il ruolo del fondo è quello di aiutare la stampa e stiamo giocando quel ruolo. Ma stiamo ancora lavorando sul processo tecnico".
Charlie Hebdo è un settimanale particolarmente noto per le sue vignette provocatorie. Quello del 7 gennaio non è stato il primo attentato subìto nella sede parigina: nel 2011, infatti, la redazione era stata assalita con bombe incendiarie dopo la pubblicazione di un fumetto riguardante il profeta Maometto. Stéphane Charbonnier, redattore capo nonché una delle vittime dell'assalto di mercoledì scorso, in quell'occasione aveva detto a Le Monde che avrebbe preferito "morire in piedi piuttosto che morire in ginocchio".
Il pubblico del web, la stampa internazionale e i più grossi portali e siti di tutto il mondo stanno dando il loro supporto alla rivista francese nei modi più disparati. Oltre alle donazioni finanziarie, la scritta Je Suis Charlie è apparsa praticamente ovunque, mentre Google Italia ha pubblicato un drappo nero sulla home page del motore di ricerca.
Al momento in cui scriviamo le forze di polizia francese sono sulle tracce dei due sospetti ma appare chiaro il messaggio dei restanti scrittori di Charlie Hebdo. Patrick Pelloux ha detto in un'intervista televisiva che è più determinato che mai nel continuare a pubblicare contenuti dello stesso genere in modo che le vittime dell'attentato del 7 gennaio non siano morte inutilmente: "È dura. Stiamo soffrendo tutti, siamo addolorati e impauriti, ma lo faremo comunque perché la stupidità non vincerà".
106 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infosiamo nel 2015 e una parte (consistente) della poloazione del pianeta è ancora a livello del medioevo.
Troppo facile, scontato e oltremodo ignorante dire "colpa dei musulmani".
In questi giorni tra social e media ho avuto modo di vedere le peggio cose.. emeriti idioti che da bravi populisti colgono la palla al balzo quando fino a dieci minuti prima facevano gli sandalizzati per le vignette sulla loro religione.. Salvini, Ferrara, Borghezio.. tutti a sparare cazzate con attorno una folla di cazzari peggio di loro.
Talmete beceri nel loro vomitare sentenze da non vedere l'unica cosa evidente.. che la causa è sempre solo una: la religione.
Essere cristiano vuol dire essere uguale a loro.
I cristiani hanno fatto di peggio e con peggiore ferocia secoli fa. Loro lo fanno adesso. CAMBIA LA DATA, NON LA SOSTANZA.
siamo nel 2015 e una parte (consistente) della poloazione del pianeta è ancora a livello del medioevo.
Troppo facile, scontato e oltremodo ignorante dire "colpa dei musulmani".
In questi giorni tra social e media ho avuto modo di vedere le peggio cose.. emeriti idioti che da bravi populisti colgono la palla al balzo quando fino a dieci minuti prima facevano gli sandalizzati per le vignette sulla loro religione.. Salvini, Ferrara, Borghezio.. tutti a sparare cazzate con attorno una folla di cazzari peggio di loro.
Talmete beceri nel loro vomitare sentenze da non vedere l'unica cosa evidente.. che la causa è sempre solo una: la religione.
Essere cristiano vuol dire essere uguale a loro.
I cristiani hanno fatto di peggio e con peggiore ferocia secoli fa. Loro lo fanno adesso. CAMBIA LA DATA, NON LA SOSTANZA.
vai cortesemente a quel paese e continua pure a scrivere queste fregnate finchè ti pare
Essere cristiano vuol dire essere uguale a loro.
I cristiani hanno fatto di peggio e con peggiore ferocia secoli fa. Loro lo fanno adesso. CAMBIA LA DATA, NON LA SOSTANZA.
Non mi sembra che le cause che spingessero i peggiori massacratori che la storia dell'uomo ricordi, fossero religiose: Stalin, Mao Tse-Tung e Pol Pot.
Si possono trovare "argomentazioni" per abbindolare, soggiogare e reprimere le masse, senza necessariamente tirare in ballo la religione.
Io da cristiano non credente ma praticante (ce ne sono pochi della mia tipologia
Diciamo che i problemi sono anche altri.
E comunque con tutto questo "perbenismo" si sta lasciando passare troppe cose, a mio parere, sbagliate.
Non voglio fare il solito discorso da bar, sia chiaro, ma è un dato di fatto che se vai A CASA LORO non puoi fare quello che ti pare.
Al contrario qui da noi LORO possono fare come se fossero a casa loro, e se gli si dice qualcosa si passa per razzisti.
Se è normale questo...[/FONT]
Si possono trovare "argomentazioni" per abbindolare, soggiogare e reprimere le masse, senza necessariamente tirare in ballo la religione.
Ma i meccanismi per abbindolare le masse sono sempre quelli.
Chi promette la salvezza eterna (per contro, la dannazione), chi le 77 vergini (per contro, dannazione), chi una vita migliore (o morte/prigionia), chi parità ed uguaglianza (o morte/prigionia), chi dominio del mondo (o morte/prigionia), ecc ecc ecc ecc...
Chi promette la salvezza eterna (per contro, la dannazione), chi le 77 vergini (per contro, dannazione), chi una vita migliore (o morte/prigionia), chi parità ed uguaglianza (o morte/prigionia), chi dominio del mondo (o morte/prigionia), ecc ecc ecc ecc...
Appunto.
Il problema non è la religione, ma creare i pretesti che possano spingere a compiere certe azioni.
E' un fatto che le cifre toccate da Stalin, Mao Tse-tung e Pol Pot in pochi anni, non sono state minimamente raggiunte sotto il "nome" di qualsiasi religione in secoli di storia.
Le "motivazioni" che hanno spinto Hitler di per sè non erano religiose (anche se spingeva per il culto della propria persona, quindi di per sè muoveva per far fuori le altre religioni), ma sostanzialmente razziali.
Ma nella sostanza era solo un pretesto.
probabilmente questa news da sola paghera gli stipendi di gennaio.
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