Bruciata un'opera di Banksy da 96 mila dollari e poi digitalizzata. Ecco il mondo della crypto art e cosa sono gli NFT
Un disegno dell'artista britannico Banksy dal valore di 96 mila dollari è stato bruciato da un gruppo appartenente ad un società di blockchain e poi trasformato in token non fungibile (NFT). L'accaduto è stato ripreso e pubblicato su Twitter. Ma vediamo nello specifico cosa sono gli NFT e come funziona il mondo della crypto art.
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 08 Marzo 2021, alle 20:01 nel canale WebUn disegno del misterioso artista britannico Banksy è stato bruciato a Brooklyn in diretta da un gruppo di appassionati di arte e tecnologia appartenenti ad una società di blockchain chiamata Injective Protocol. L'opera, intitolata Morons (White) è stata acquistata per 96 mila dollari, circa 80 mila euro prima di essere bruciata e trasformata in NFT, ovvero "non fungible token". Perché questo folle gesto? Il motivo è legato alla crypto art, un fenomeno in forte evoluzione con cui molti artisti, anche blasonati, stanno prendendo contatto. L'accaduto è stato registrato e pubblicato sulla pagina Twitter Burnt Banksy.
La provocazione del gesto è chiara, e anche l'opera non è casuale. Infatti, Morons (White) rappresenta una scena di un'asta d'arte che ironizza sui collezionisti chiamandoli appunto "imbecilli".
L'azione estrema di bruciare un'opera di valore a favore di una versione digitale, dimostra il vero interesse che ruota attorno al mondo degli NFT e della blockchain. L'obiettivo è diffondere un nuovo mezzo di espressione artistica, convincendo artisti e appassionati di tecnologia ad utilizzare questa nuova forma d'arte. Chi acquisterà l'opera digitale sarà fornito di certificato ufficiale di autenticità fornito da Pest Control, agenzia di autenticazione di Banksy.
"Penso che Banksy apprezzerebbe quello che stiamo facendo poiché promuove anche la creatività e le idee iconoclastiche", ha detto un rappresentante di Injective Protocol.
Dopo aver bruciato il disegno ne è stata creata una rappresentazione digitale. Quest'opera virtuale ha le stesse specifiche di quella fisica, ovvero è riconosciuta come disegno autentico di Banksy. L'unico modo per avere l'opera è quello di acquistarla digitalmente sulla piattaforma OpenSea che ad esempio utilizza la blockchain di Ethereum. Il mondo della crypto arte con gli NFT si rifà quindi al più complesso meccanismo della blockchain. Il processo di dematerializzazione dell'arte corre sempre più veloce, dove molti artisti e collezionisti hanno deciso di investire nel digitale anche in settori delicati come quello dell'arte. Ma facciamo più chiarezza.
Crypto art: cosa sono gli NFT e perché funzionano le opere digitali
Partendo dal presupposto che la definizione di arte è soggettiva, possiamo solamente dire che l'arte rispecchia la società e il linguaggio del suo tempo. L'artista russo Vasilij Kandinskij nel suo libro intitolato Lo spirituale nell'arte diceva: "ogni opera d'arte è figlia del suo tempo e spesso è madre dei nostri sentimenti. Analogamente ogni periodo culturale esprime una sua arte, che non si ripeterà più". Il linguaggio del presente è senza dubbio quello digitale, e così sarà di conseguenza quello dell'arte.
Innanzitutto chi acquista un'opera digitale NFT diventa l'unico proprietario del prodotto artistico. L'opera non è replicabile in nessun modo e può essere tranquillamente rivenduta come una normale opera d'arte fisica. Il processo di digitalizzazione dell'immagine è a carico dell'artista che inserisce il suo contenuto digitale su una delle piattaforme di vendita come OpenSea, SuperRare, Async.art , Nifty Gateway e molte altre.
Sulla blockchain Ethereum esistono due standard di NFT. Il primo standard è chiamato ERC-721 (Ethereum Request for Comments 721) e si caratterizza per la sua unicità, ovvero un token gestisce un solo contract. Questo tipo di token è perfetto per utilizzi come opere d'arte, oggetti da collezione e chiavi d'accesso. Il secondo standard è denominato ERC-1155 e si differenzia dal primo per la capacità di gestire più token con un solo contract. Questo tipo di standard è adatto per certificare una serie di beni digitali come può essere una collezione di carte da gioco o di qualsiasi altro tipo di bene.
Spesso la blockchain è direttamente collegata al mondo delle crypto valute come ad esempio Bitcoin. Ma non è solo questo. Il meccanismo che utilizza blockchain è utile per molti settori e può essere applicato per archiviare qualsiasi tipo di dati. La catena di blocchi permette di proteggere i certificati di beni digitali come opere d'arte, beni musicali e altro ancora. Ad esempio, recentemente è stata venduta una carta virtuale sportiva di Lebron James per una cifra di oltre 200 mila dollari. Pochi giorni fa il co-fondatore e CEO di Twitter Jack Dorsey ha messo in vendita il suo primo Tweet datato 2006 come NFT sulla piattaforma Valuables.
Gli NFT, rispetto agli FT (fungible token), sono quindi beni digitali protetti da una certificazione di autenticità e proprietà tramite un token inserito all'interno del meccanismo blockchain.
Questi oggetti digitali, chiamati token, possiedono un loro codice unico e non replicabile e vengono venduti in crypto valuta, successivamente convertibile in denaro reale. La creazione di un contenuto digitale può o ispirarsi a un'opera reale e materica oppure essere un'opera completamente nativa digitalmente. Possiamo considerare la crypto art una nuova corrente artistica, sicuramente rivoluzionaria ma non per questo inautentica. La creazione di un'opera digitale non toglie la paternità all'artista ma anzi ne dichiara l'immortalità. Inoltre un'opera virtuale con NFT non potrà mai subire danneggiamenti o deterioramenti come accade invece nell'arte fisica. La tokenizzazione delle opere aumenta esponenzialmente l'efficacia del mercato dell'arte e garantisce una maggiore velocità e sicurezza grazie al meccanismo della blockchain.
Il contenuto digitale di un artista può essere venduto all'infinito tra i collezionisti e il creatore dell'opera riceverà il 10% da ogni transazione. Perché comprare un file digitale che possono vedere tutti? La domanda è lecita, ma la risposta è semplice. Solo l'opera che è riconosciuta dall'artista è considerata l'originale, tutte le altre non lo sono. L'acquirente è il proprietario del token unico dell'opera, che non può essere riproducibile. Tutto ciò permetterebbe di ampliare il mercato dell'arte, spesso chiuso ed elitario, anche ai piccoli investitori.
È prematuro dire che l'arte non si appende più al muro ma si guarda sotto forma di file? Probabilmente si. Ma quello della crypto art è ormai un fenomeno reale e non transitorio. Per cui prepariamoci al futuro, anzi no, al presente.
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138 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoBANKSY non bansky
lo avete scritto 10 volte
linkando siti e profili social con nomi corretti
ma le volete rileggere le news?????
se vi crescono quei 1000 euro, vi passo il mio IBAN
In pratica sta roba è utile solo a fini speculativi e niente di più... non ha nulla a che vedere con l'arte... sapere che una foto digitale della gioconda è ufficialmente mia con tanto di certificazione del Louvre e Da Vinci in persona continuerebbe a non restituire le stesse sensazioni dell'andare a vedere l'opera reale
Ma poi:"Dopo aver bruciato il disegno ne è stata creata una rappresentazione digitale".
Cosa hanno digitalizzato, la cenere?
Su eBay è pieno di Hardware NFT e diventi proprietario di una Jpeg Rappresentativa.....
(ogni riferimento alle schede nVidia è puramente casuale)
Sarò forse un bifolco ma tutta l'intera storia mi pare una cagata pazzesca, nel senso più fantozziano del termine.
Ma infatti il valore delle opere non ha nulla a che fare con l'arte, come non ce l'ha il fatto che un'opera sia originale o meno.
Un disegno di Banksy dal punto di vista artistico è identico sia che stai guardando la tela originale, sia che stai guardando la foto presa dal web, ma questo non perché è Banksy, vale per qualunque opera 2D, anche per la Gioconda, l'arte è nell'idea, non nell'unicità dell'opera. Al Louvre la Gioconda la vedi da lontano e dietro un vetro, se ti trasmette delle sensazioni è solo perché per tutta la vita ti hanno detto quanto speciale sia quell'oggetto, se dietro al vetro ci fosse un falso tu proveresti le stesse precise identiche sensazioni (col falsario alle tue spalle che se la ride). Non è il quadro a dartele, è l'idea del quadro. Io lo trovo intrigante anche quando lo guardo in una foto presa dal web, perché penso a chi lo ha dipinto. Probabilmente al Louvre, davanti al vetro, mi annoierei, mi sentirei anche un po' stupido.
Tutto il resto, i milioni a cui può essere venduta un'opera d'arte non sono legati al fatto che sia arte, ma ad una semplice convenzione che attribuisce un valore ad un oggetto unico, lo stesso principio per cui un Bitcoin vale 50.000 dollari, anche se di fatto quel Bitcoin neppure esiste realmente, esiste la transazione che certifica che tu hai ricevuto un Bitcoin, che sarebbe come dire che tu hai una casa perché c'è un foglio con scritto che hai ricevuto una casa, ma senza la casa. Fintanto che ci sono due persone che danno un valore ad un oggetto e sono disposte a scambiarselo, quell'oggetto ha quel valore, se poi le persone invece che due sono milioni, quel valore è anche una garanzia nel tempo.
Fanno benissimo quindi a "digitalizzare" le opere in questo modo, così in casa ti appendi una copia, che dal punto di vista artistico è la stessa cosa, e nessuno ti ruba l'originale, che è la tua riserva di valore.
noi occidentali abbiamo ammazzato un milione di siriani ed iracheni finanziando ed armando l'isis. e questo stronzo è andato ha fare i murales in siria facendo una vagonata di soldi.
ma come dice er monnezza chi fa la merda e la nasconde sotto la neve..
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