Ashley Madison: a due anni dalla violazione, un patteggiamento di 11,2 milioni di dollari

Il servizio dedicato alle relazioni extraconiugali ha deciso di patteggiare una causa collettiva mossa dagli utenti che hanno subito danni a seguito della fuga di informazioni avvenuta nel 2015
di Andrea Bai pubblicata il 17 Luglio 2017, alle 16:41 nel canale WebA due anni dalla massiccia violazione subita da Ashley Madison, il famoso portale dedicato alle relazioni extraconiugali, la società che gestisce il servizio sta ancora raccogliendo i cocci. Per chi non fosse a conoscenza dell'accaduto (ne abbiamo parlato in questa news), un breve excursus: nel corso dell'estate del 2015 il sito Ashleymadison.com è stato vittima di una intromissione nei server che ha portato alla sottrazione di 9,7GB di informazioni appartenenti a milioni di utenti, inclusi nomi e cognomi di adulteri che sono così venuti allo scoperto.
La società che gestisce il servizio, la canadese Avid Life Media che nel frattempo ha cambiato nome in Ruby Corporation, continua a negare ogni possibile cattiva condotta anche se ha deciso di patteggiare una causa collettiva depositata su delega di 37 milioni di utenti che hanno dovuto scontare qualche immaginabile spiacevole conseguenza dell'accaduto.
Ruby Corporation è pronta a pagare un risarcimento danni complessivo di 11,2 milioni di dollari, ma la somma deve ancora essere approvata dal giudice federale di St.Louis. I singoli individui potranno riscuotere fino a 3500 dollari, a seconda della profondità e dell'accuratezza della documentazione presentata per descrivere i danni subiti a seguito della violazione.
Secondo quanto si legge su Reuters, il misfatto accaduto due anni fa è costato a Ruby Corporation, nel complesso, circa un quarto del fatturato. Oltre ad una spesa ingente per migliorare pratiche di sicurezza e misure di privacy (allo scopo di guadagnare la fiducia di nuovi utenti) e oltre al patteggiamento di 11,2 milioni di dollari, la società ha dovuto affrontare lo scorso anno un altro patteggiamento di 1,6 milioni di dollari nei confronti della Federal Trade Commission e di 13 Stati.
23 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoPure li risarciscono?
Nella documentazione cosa presentano una autocertifcazione tipo:
"sono talmente tarello che ho pensato bene di iscrivermi ad un sito di troie con il mio nome, cognome ed email aziendale. Cosa che mi rende appartenente ad una specie da proteggere in quanto svantaggiata dal punto di vista darwiniano."
Che poi.. già se pensi di andare in un sito tipo quello pensando di trovare "casalinghe annoiate" sei già un tarello di partenza..
ps. ecco perchè in europa o almeno italia tutti vogliono evitare che le class action diventino legali...
Pure li risarciscono?
Nella documentazione cosa presentano una autocertifcazione tipo:
"sono talmente tarello che ho pensato bene di iscrivermi ad un sito di troie con il mio nome, cognome ed email aziendale. Cosa che mi rende appartenente ad una specie da proteggere in quanto svantaggiata dal punto di vista darwiniano."
Che poi.. già se pensi di andare in un sito tipo quello pensando di trovare "casalinghe annoiate" sei già un tarello di partenza..
si che tristezza.. il fatto è che gli utonti sono dei totali nabbi, stanno sotto windows 10 e l'antivirus e si credono dentro alcatraz
possono andare a troie colla mail aziendale che tanto ce sta nortonculo 2017..
io li rimanderei tutti col clementoni a studiare!
E' ovvia che con la divulgazione dei dati in automatico l'accordo è da considerare violato e quindi è giusto che vengano risarciti.
credo che voi 2 non abbiate capito il problema, qui non si tratta di "ho sgamato la tua psw perché usi sempre la stessa" o cazzate simili, qui parliamo di un attacco haker dentro un database protetto e hanno divulgato in rete dati di accesso di account che erano vincolati da un contratto di segretezza. il risarcimento ci stà perché la ditta non ha preso evidentemente le dovute precauzione sottovalutando chi ne avrebbe giovato di tale scandalo. E questo è un fatto, ora potete fare battute quanto volete sul fatto che era un sito di incontri clandestini e quant'altro ma almeno evitate di dire frescacce dando la colpa agli utenti che stavolta sono le vere vittime
credo che voi 2 non abbiate capito il problema, qui non si tratta di "ho sgamato la tua psw perché usi sempre la stessa" o cazzate simili, qui parliamo di un attacco haker dentro un database protetto e hanno divulgato in rete dati di accesso di account che erano vincolati da un contratto di segretezza. il risarcimento ci stà perché la ditta non ha preso evidentemente le dovute precauzione sottovalutando chi ne avrebbe giovato di tale scandalo. E questo è un fatto, ora potete fare battute quanto volete sul fatto che era un sito di incontri clandestini e quant'altro ma almeno evitate di dire frescacce dando la colpa agli utenti che stavolta sono le vere vittime
ok provo a rispiegare il punto di vista contestato:
tu utonto puoi andare dove ti pare in generale, andare nei migliori porno-hubs o nel deep-web per assoldare una sado-maso che ti strizzi i capezzoli, non ci sono problemi, però sappi che:
1. la tua sicurezza, checchè norton ti dica che ci sta lui ad abbracciare il tuo laptop e a fargli le coccole, è pari a 0..
2. la tua sicurezza, checchè windows 10 si autoproclami sistema inviolabile, è pari a 0..
3. la tua sicurezza, checchè il sito porno-mignottaro che stai visitando dica che lui è fashion perchè usa nortonculo e winsozz 10, è pari a 0..
detto ciò, giustissima la class action e le richieste di soldi..
per quanto riguarda il resto, tutti a scuola col clementoni
credo che voi 2 non abbiate capito il problema, qui non si tratta di "ho sgamato la tua psw perché usi sempre la stessa" o cazzate simili, qui parliamo di un attacco haker dentro un database protetto e hanno divulgato in rete dati di accesso di account che erano vincolati da un contratto di segretezza. il risarcimento ci stà perché la ditta non ha preso evidentemente le dovute precauzione sottovalutando chi ne avrebbe giovato di tale scandalo. E questo è un fatto, ora potete fare battute quanto volete sul fatto che era un sito di incontri clandestini e quant'altro ma almeno evitate di dire frescacce dando la colpa agli utenti che stavolta sono le vere vittime
anche se molti degli iscritti hanno fatto qualcosa che va contro la "morale" che ci siamo costruiti noi esseri umani, effettivamente sono vittime di una azienda che non li ha saputi "proteggere" come da contratto.
anche se molti degli iscritti hanno fatto qualcosa che va contro la "morale" che ci siamo costruiti noi esseri umani, effettivamente sono vittime di una azienda che non li ha saputi "proteggere" come da contratto.
L'umanità vera è composta anche da moltissimi istinti e atteggiamenti soffocati dalla società attuale, e quella che tu chiami morale non è altro che una serie di comportamenti a noi imposti dalla nascita ma che di certo non rispecchiano nulla.
Il fatto che ad un uomo o una donna impegnati piacciano anche altri individui è normalissimo, per natura l'essere umano non è monogamo.
ok basta che non lasci la mail aziendale però
e neanche il nome vero
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