WhatsApp apre ai servizi terzi: presto si potranno inviare messaggi su altre piattaforme?

WhatsApp apre ai servizi terzi: presto si potranno inviare messaggi su altre piattaforme?

L'ultima beta di WhatsApp per Android mostra l'aggiunta di una nuova sezione "Chat di terze parti", probabilmente in risposta ai requisiti del Digital Markets Act dell'UE che richiede l'interoperabilità tra servizi digitali

di pubblicata il , alle 09:51 nel canale Telefonia
WhatsApp
 

L'ultima versione beta 2.23.19.8 di WhatsApp per Android include una feature molto interessante: una nuova sezione denominata "Chat di terze parti". Sebbene al momento non funzionante, la nuova parte dell'app sembra preannunciare un imminente supporto per la ricezione di messaggi da utenti di altre app di messaggistica, il tutto direttamente all'interno del client di Meta.

Si tratta di una novità fondamentale per la popolare app di proprietà di Zuckerberg, che finora ha sempre chiaramente mantenuto le sue chat private e nettamente separate dai servizi della concorrenza. L'aggiunta del supporto per le chat di terze parti rappresenterebbe quindi una svolta decisamente inaspettata nel modo in cui WhatsApp gestisce le comunicazioni dei suoi oltre 2 miliardi di utenti.

WhatsApp apre verso i client di messaggistica di terze parti

L'idea, però, non arriva dal team alla base dell'app di messaggistica: l'implementazione di questa funzionalità è infatti molto probabilmente una conseguenza diretta del Digital Markets Act (DMA), la nuova legislazione europea entrata in vigore con l'obiettivo di regolamentare l'operato dei cosiddetti "gatekeeper" digitali, ovvero i colossi tech che occupano una posizione dominante nei loro settori.

WhatsApp è stato inserito nella lista dei servizi designati come gatekeeper dalla Commissione Europea, insieme alla casa madre Meta e ad altre big tech come Apple, Amazon e Google. In base al DMA, i gatekeeper sono obbligati a consentire l'interoperabilità con i servizi di terze parti entro sei mesi dalla designazione, avvenuta a inizio settembre. La comparsa della nuova sezione "Chat di terze parti" potrebbe essere un primo passo di WhatsApp verso la conformità ai requisiti imposti dal Digital Markets Act.

Restano ancora dei dubbi, però, su come questa funzionalità sarà implementata nel dettaglio e quali conseguenze avrà sull'esperienza d'uso di WhatsApp. Un tema centrale è quello della crittografia end-to-end dei messaggi, da sempre un punto di forza dell'app rispetto ad altri servizi concorrenti. Non è ancora chiaro se e come verrà preservata la sicurezza delle chat con l'apertura a piattaforme esterne.

Inoltre, non sappiamo se la novità sarà limitata agli utenti europei, per adempiere alle norme del DMA, o se verrà estesa anche al di fuori dai confini ell'UE. Nei prossimi mesi ne sapremo di più attraverso le parole degli stessi team di comunicazione di Meta.

2 Commenti
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pachainti12 Settembre 2023, 11:18 #1
Ricordiamoci che la crittografia e2e di whatsapp è non verificabile in quanto l'applicazione è closed source e i binari sono offuscati. Ci potrebbero essere backdoor, quindi bisogna fidarsi dello sviluppatore ovvero di meta. Alcune soluzioni sull'implementazione dell'interoperabilità qui.
Se whatsapp, ma anche telegram e le altre applicazioni di comunicazione, supportassero il protocollo standard dell'IETF MLS (già disponibile su wire, webex, google messages e mozilla) che fornisce la crittografia e2e e scala a decine di miglia di utenti per chat, il problema sarebbe risolto e avremmo una comunicazione equivalente alla posta elettronica.
marcram12 Settembre 2023, 11:26 #2
Probabilmente implementeranno un bridge per comunicazioni esterne, che invaliderà la crittografia e le funzioni specifiche di Whatsapp.
Sicuramente non si stanno aprendo ad un sistema federato tipo Matrix...

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