Lo smartphone può tornare in classe, secondo le nuove direttive del MIUR

Il Ministro Fedeli ha confermato la decisione del MIUR di introdurre lo smartphone in classe come supporto didattico e complemento per l'insegnante
di Nino Grasso pubblicata il 22 Gennaio 2018, alle 11:41 nel canale TelefoniaÈ una di quelle decisioni che immancabilmente spacca l'opinione pubblica in due parti ben contraddistine quella del Ministro dell'Istruzione Valeria Fedeli, che ha appoggiato la decisione del MIUR di introdurre lo smartphone in classe a fini didattici. È chiaro che lo studente non avrà il diritto di scattarsi un selfie durante le ore di lezione, né cercare di vincere coppe in Clash Royale, con le nuove direttive che puntano a favorire l'uso responsabile del dispositivo, considerato finalmente un grande compagno nell'apprendimento.
C'è tuttavia chi sostiene che l'aiuto dello smartphone possa penalizzare il ruolo dell'insegnante, e porre quest'ultimo in una situazione ancor di minor rilievo fra dirigenti scolastici e genitori, che si potranno schierare in maniera contraria all'ammissione del nuovo strumento creando diatribe in classe e guerre di religione con il corpo docenti. Ma sarebbe giusto arrestare l'evoluzione tecnologica, e la dipendenza da smartphone anche per fini didattici può compromettere le capacità di apprendimento e di memoria dei singoli studenti?
Secondo il Ministro vietare lo smartphone sarebbe un'occasione mancata, ma ci vuole comunque un controllo: "Il digitale aiuta conoscenza e apprendimento solo se guidato da persone preparate e competenti e non lasciando ragazzi da soli di fronte a qualunque tipo di device", ha dichiarato. Il Ministro ha parlato di grande responsabilità di fronte a una "straordinaria innovazione" che consente di trovare la risposta a molti dei problemi che si affrontano quotidianamente nelle classi. Un ruolo che precedentemente spettava solo ed esclusivamente al docente.
"Il tema non è che entra il cellulare in classe, che entra lo smartphone, non è mai stato questo. Quello che c'era scritto nella circolare del 2007 (del Ministro Fioroni che bandiva l'uso del cellulare a scuola senza mezzi termini) rimane, no a qualunque utilizzo individuale non sotto la responsabilità del docente nelle ore scolastiche, questo è il tema", ha dichiarato il Ministro Fedeli, con la decisione che è stata presa dal MIUR contattando esperti che dovranno dare un riscontro definitivo già entro le prossime settimane, secondo quanto si apprende su La Tecnica della Scuola.
La decisione del MIUR potrebbe però offendere gli insegnanti, tuttavia lo smartphone in classe non deve essere inteso come un surrogato dell'educatore ma come un complemento. Fra gli usi didattici più interessanti previsti dal MIUR infatti citiamo la documentazione di una gita con foto e video, l'analisi del percorso compiuto attraverso il modulo GPS dei dispositivi e lo studio delle mappe di una città con l'aiuto degli strumenti offerti dal digitale. Il tutto sotto la gestione del docente che, se contrario, potrà stabilire se rinunciare o meno all'ausilio tecnologico.
40 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoCredo che se la "scuola" vuole digitalizzarsi deve fornitore lei gli strumenti (tablet, ecc..) con apposite policy e restrizioni per uso esclusivamente didattico.
Gli smartphone "privati" sono di tutto ma non "didattici"!!!
il libro di testo è uguale per tutti; la peggior discriminazione è costituita dall'avere il libro nuovo o quello usato dell'anno prima.
I telefoni spaziano da un range che va dai 50 ai 1000 euro, e di sicuro non sono le capacità dello studente a far meritare l'uno o l'altro.
a me tanto giusto non sembra.
Il Ministro Fedeli ha confermato la decisione del MIUR di introdurre lo smartphone in classe come supporto didattico e complemento per l'insegnante
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Un nome, una garanzia.
Quasi rimpiango i tempi del "tunnel dei neutrini" della Gelmini.
Sulla notizia c'è poco da commentare, la dipendenza della gente dagli smartphones è ormai un dato di fatto, introduciamoli anche a scuola e siamo a posto. Mi rendo conto, farne a meno per una mattinata creava forte astinenza ai poveri scolari...
Quando, la maggior parte almeno, terminerà gli "studi" e si approccera al mondo del lavoro, sconterà tutti insieme i propri errori e quelli del sistema scolastico, rendendosi conto di essere, di fatto, più ignorate di un ragno marziano (cit.)
un bel quote, ho amici professori anche io
semmai fornire di tablet i ragazzi con collegamento a rete blindata e con vari blocchi di restrizione (youporn ad esempio mi toglierebbe l attenzione dei ragazzi alle lezioni ehm)
scuola con smartphone privati? una bella sanzione a chi li usa in classe. se non addirittura sequestro a tempo indeterminato. (ricordo mi sequestrarono un gig tiger al tempo)
e non ce scusa di genitori "per restare in contatto"
se vuoi restare in contatto per emergenze etc telefoni in segreteria.
Divieto totale quello sarebbe saggio, scuola = imparare, se no allora sarebbe permesso una nintendo switch o portarsi il cane da casa e farlo giocare a frisbee in classe.
A meno di non costringere ogni studente a entrare sotto un mdm decisamente restrittivo quando si trova entro le mura scolastiche, ma già penso alle risate per lo sviluppo e il mantenimento di una soluzione del genere, non sanno nemmeno cosa sia nè si sono di sicuro posti il problema.
Meglio che al limite la scuola fornisca gli strumenti digitali, ma anche qui oltre a un e-ink al posto dei libri non ne vedo il senso a meno di indirizzi particolari, una lavagna smart basta e avanza.
Se stan al cellulare stan tranquilli, se perdono tempo davanti al cellulare non lo usano per far chiasso, per il bullismo ( inteso come parte attiva ), non lanciano oggetti, non fanno scherzi pericolosi alle spalle dell'insegnante, non fan scoppiare petardi o altro.
O comunque sia lo fanno di meno, il chè si traduce in minor stress per gli insegnati nel tentare ( invano ) di ristabilire l'ordine e allo stesso tempo gli alunni che vogliono seguire hanno più momenti di tranquillità.
L'alunno non è obbligato a seguire la lezione nè è giusto che venga costretto, il tutto deve partire da sua libera iniziativa.
Poi ci sono quelli che hanno esperienze di scuola risalenti al metà dopoguerra o quelli che han frequentato scuole particolari, ma in un ITIS di qualsiasi indirizzo tecnico o ancora peggio in certi istituti professionali l'ambiente che c'è in una classe è molto peggio.
Il sogni di molti professori che insegnano in determinati istituti.
E una volta piazzato l'mdm poi chi controlla che gli studenti ci passano attraverso e non scavalchino o usino altre entrate, oppure una volta che verrebbe rilevato il device chi si occupa di toglierlo allo studente ? Su centinaia di studenti qualcuno finirà per metterti le mano addosso. E quando l'mdm lo rompono o si guasta ?
"
Chi non ha mai fatto la cartina del percorso della gita, magari su cartina topografica, marciando all'azimut.
Almeno c'è possibilità di scelta?!
Il tutto sotto la gestione del docente che, se contrario, potrà stabilire se rinunciare o meno all'ausilio tecnologico."
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Cioé perché a squola con gli maledetti libri di testo che ho sgarabbocchiato non riesco a seguire 1 conccetto.
Brava la minestra, hai il mio voto.
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