Clubhouse arriva in ritardo su Android (solo USA)! Ecco come funziona e come averlo

Clubhouse è finalmente sbarcato su Android: un tassello fondamentale per la diffusione del social network ''della voce'' ma che purtroppo non solo arriva in netto ritardo rispetto alle previsioni ma arriva solo negli USA e ancora una volta tramite il sistema di inviti, come già capitato su iOS. Clubhouse aggiunge al proprio arsenale anche il principale sistema operativo al mondo dopo aver trovato successo su iOS ma la strada da percorrere sembra essere davvero ancora in salita a causa delle troppe limitazioni e anche di questo elevato ritardo.

Clubhouse: come funziona su Android?

Gli utenti non iOS avrebbero sperato di vederlo sbarcare su Android qualche mese fa, poco dopo la sua venuta sul mondo di Apple. Invece gli sviluppatori ci hanno impiegato davvero troppo tempo a sviluppare la versione per il robottino verde e sicuramente l'hype che si era creato intorno al nuovo social ''della voce'' di fatto oggi è scemato fortemente con sì milioni di utenti all'attivo ma che effettivamente sono molti meno quelli che lo utilizzano quotidianamente.

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Clubhouse arriva sì su Android, ma arriva non solo in netto ritardo rispetto alla tabella di marcia ma anche con delle limitazioni forti che riguardano soprattutto il fatto che sia una versione completamente Beta e solo per il territorio americano. Avete capito bene: non solo gli sviluppatori hanno fatto attendere mesi e mesi gli utenti Android per avere una misera versione per i loro smartphone, oltretutto già presente tramite una versione di terze parti, ma addirittura è stata realizzata in versione Beta quindi ancora in completo sviluppo e con la noi di doversi registrare specificatamente alla versione ''in progress''.

Come se questo non bastasse ecco un ulteriore limitazione soprattutto per il nostro territorio: Clubhouse su Android è infatti utilizzabile al momento solo dagli utenti USA. Solo chi risiede in America potrà registrarsi e quindi, tramite invito, accedere all'applicazione. Una limitazione territoriale forte soprattutto per un'applicazione che è già stata rilasciata a livello globale su di un altro sistema operativo e che dunque poteva essere evitata facilmente soprattutto dopo tutta l'esperienza accumulata negli ultimi tempi su iOS.

Davvero troppo poco e troppo tardi, anche se chiaramente è sempre un passo in avanti per chi vorrà utilizzare in futuro l'applicazione anche su di uno smartphone Android. Di fatto il grande successo avuto nel primo rilancio del social ha messo un po' in crisi gli sviluppatori che, vista la mole di utenti arrivati sulla piattaforma, ha dovuto rivedere tutto, dalla gestione dei server, ai vari codici dell'applicazione con le nuove funzionalità. Vedremo a questo punto quanto si dovrà ancora pazientare per poter provare su Android anche in Italia l'applicazione.