Apple considera la tecnologia Quantum Dot per i prossimi iPhone e iPad

Apple sta considerando la tecnologia Quantum Dot per migliorare sensibilmente la qualità dei pannelli LCD di iPhone e iPad. Nel corso della giornata, infatti, la USPTO ha pubblicato quattro applicazioni brevettuali per Apple, tutte relative alla tecnologia già utilizzata, ad esempio, su Kindle Fire HDX 7.

L'approccio di Apple sembra però essere leggermente differente da quello operato da Amazon sul tablet da 7 pollici. La società di Cupertino, infatti, richiede che venga riconosciuta la paternità dello specifico metodo di utilizzo, ma naturalmente non della tecnologia in genere.

Sostanzialmente, la retroilluminazione di un dispositivo contiene diodi rivestiti con fosforo al fine di produrre una luce che sia più bianca possibile. La matrice LCD, in questo caso, viene utilizzata per generare i vari colori. Nei nuovi dispositivi, il fosforo utilizzato per la retroilluminazione potrà essere sostituito proprio con i punti quantici, per un approccio che ricorda più da vicino i display di tipo OLED (i quantum dot possono essere attivati su richiesta), ma con componenti inorganiche che portano ad una durevolezza superiore nel tempo.

I brevetti riconosciuti oggi ad Apple, nello specifico, hanno l'obiettivo di migliorare l'uniformità dei valori di luminosità in punti diversi del display, introducendo un rivestimento ottico vicino al LED o al quantum dot, o di migliorare l'efficienza energetica del pannello. L'utilizzo della tecnologia Quantom Dot potrebbe consentire qualità di immagine e luminosità superiori, con un consumo energetico ridotto, ma la sua adozione non ha nulla a che vedere con la possibilità di considerare risoluzioni ancora superiori.

Apple pubblica un corposo numero di brevetti e non è detto che l'interesse mostrato nella nuova e promettente tecnologia Quantum Dot porti direttamente alla produzione di pannelli da integrare nei nuovi iPhone ed iPad, già dalla prossima generazione. Si tratta di un primo indizio, tuttavia, che esplicita l'interesse della società nel migliorare i già ottimi display dei propri dispositivi mobile.