SSD con memoria NAND PLC (5 bit per cella)? Secondo WD non prima del 2025
Secondo Western Digital nei prossimi anni assisteremo a una netta transizione dalla memoria NAND TLC alla QLC, mentre il passaggio alla PLC non si verificherà prima del 2025 a causa della complessità nel gestire in modo adeguato le celle capacità di stoccare 5 bit.
di Manolo De Agostini pubblicata il 14 Giugno 2021, alle 11:01 nel canale StorageWestern Digital
Il mercato degli SSD ha visto un'evoluzione costante sotto il profilo delle memorie NAND flash: inizialmente abbiamo accolto unità basate su memoria SLC e MLC (rispettivamente in grado di salvare uno e due bit per cella), poi sono arrivati i progetti TLC e QLC, capaci di archiviare tre e quattro bit per cella.
In questo modo, i produttori sono riusciti a incrementare le densità e offrire capacità maggiori, il tutto a prezzi inferiori - con riflessi sulla resistenza alle scritture e le prestazioni, ma questo è un altro discorso. Realtà come Intel e Toshiba hanno dichiarato in tempi non sospetti di essere al lavoro su memorie NAND flash di tipo PLC (Penta Level Cell), ossia in grado di archiviare 5 bit per cella.
Secondo Western Digital, il passaggio dalla QLC alla PLC non avverrà tanto rapidamente, almeno non prima del 2025. L'azienda statunitense ritiene che questo tipo di memoria sarà utilizzabile solo nella seconda metà di questo decennio, con controller e algoritmi ECC più avanzati. "Mi aspetto che quella transizione, da QLC a PLC, sarà lenta", ha affermato Siva Sivaram, a capo di tecnologia e strategia di WD durante la Bank of America Merrill Lynch 2021 Global Technology Conference. "Perciò, forse nella seconda metà di questo decennio, vedremo alcuni segmenti iniziare a ricevere memoria a 5 bit per cella".
Per gli anni a venire, WD si aspetta una transizione più veloce alla memoria QLC, in quanto oggi è ancora la memoria di tipo TLC ad andare per la maggiore. I produttori potranno contare su controller e firmware più evoluti in grado di assicurare un funzionamento degli SSD impeccabile (correggendo gli errori) e migliorare allo stesso tempo resistenza e velocità.
Le celle NAND devono archiviare 32 distinti livelli di tensione nel caso della memoria PLC, quattro volte in più rispetto alla TLC, e i controller devono leggerli e registrarli rapidamente. Inoltre, interferenze tra le celle e temperature complicano la lettura del dato. "Il guadagno incrementale non è così alto quando si passa da 4 a 5 bit sulla stessa cella, quindi si ottiene il [25%]", ha affermato Sivaram. "Per ottenere quel guadagno si sacrifica molto, hai bisogno di ridondanza aggiuntiva, ECC aggiuntivo, quindi il supposto guadagno netto in relazione alla perdita di prestazioni potrebbe non essere altrettanto desiderabile".
16 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoNon e' che ora sia diverso... Per questo esistono le memorie ECC. E comunque il tempo di sviluppo serve proprio a risolvere/minimizzare il problema, per rendere le memorie affidabili come quelle attuali.
Certo come no... D'altronde 640kb sarebbero bastati per tutti....
Questa frase l'ho sentita quando dalle SLC hanno tirato fuori le MLC, poi la stessa cosa quando hanno tirato fuori le TLC... credo che la sentirò per sempre usando i miei SSD senza mai perdere uno che sia un dato.
Non sai neanche di cosa si stia parlando, con tutto il rispetto.
Lo stesso dicasi della resistenza alle scritture, un altro peggioramento
lo dicono i tecnici stessi nell'articolo, fra le righe, che l'affidabilità è molto minore.
e per conservare i miei dati per me conta l'affidabilità.
magari li hai persi e non lo sai
affidabilità che aumenta esponenzialmente con una copia di backup, anche su HDD.
E comunque per utenti normali, è più probabile che il dispositivo si rompa a causa dei difetti nella saldatura del BGA, che non nella rottura per usura delle NAND.
Il problema attuale delle soluzioni QLC è il costo, di poco inferiore agli SSD TLC
tu sei ATTUALMENTE soddisfatto della capienza/performance....
tra 5 anni mi aspetto che le capacità a parità di prezzo siano almeno raddoppiate per ospitare una quantità di dati sempre maggiore (alcuni giochi oggi occupano quasi 200GB)
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