Graphcore salvata da SoftBank: la 'rivale britannica di NVIDIA' è stata acquisita

SoftBank, già proprietaria di Arm, torna a fare la spesa nel Regno Unito e fa sua Graphcore, società impegnata nel campo degli acceleratori per l'IA da tempo in crisi finanziaria.
di Manolo De Agostini pubblicata il 14 Luglio 2024, alle 11:01 nel canale Schede VideoGraphcore
Dopo mesi di finanziariamente difficili, segnati dalla ricerca di un acquirente, l'azienda britannica Graphcore, impegnata nel settore degli acceleratori per l'intelligenza artificiale, è stata acquisita dalla giapponese SoftBank. L'azienda opererà come sussidiaria interamente controllata da SoftBank, manterrà il nome ed eventualmente collaborerà con Arm, anch'essa nelle mani dell'enorme fondo asiatico.
Secondo fonti di stampa, SoftBank avrebbe sborsato 400/500 milioni di dollari per ottenere il controllo di Graphcore. Nel corso della sua vita, l'azienda britannica ha ricevuto investimenti per un totale di 700 milioni di dollari da Microsoft e Sequoia Capital e nel 2020 era arrivata a toccare una valutazione di 2,8 miliardi di dollari.
Nigel Toon rimarrà alla guida di Graphcore, che assumerà nuovo personale negli uffici del Regno Unito e continuerà ad avere la sede principale a Bristol, con ulteriori diramazioni a Cambridge, Londra, Danzica (Polonia) e Hsinchu (Cina).
"Questo è un riconoscimento straordinario per il nostro team e per la sua capacità di costruire tecnologie IA veramente trasformative su scala, oltre che un grande risultato per la nostra azienda", ha dichiarato Nigel Toon. "La domanda di calcolo per l'IA è grande e continua a crescere. C'è ancora molto da fare per migliorare l'efficienza, la resilienza e la potenza di calcolo per sbloccare il pieno potenziale dell'IA. Con SoftBank abbiamo un partner che può consentire al team di Graphcore di ridefinire il panorama della tecnologia di intelligenza artificiale".
Da molti indicata come una potenziale rivale di NVIDIA, Graphcore non ha mai potuto competere il colosso guidato da Jensen Huang a causa, in primis, delle risorse insufficienti. Negli ultimi anni l'azienda è andata in forte crisi, il che l'ha costretta a licenziare il 20% del personale, portando l'organico a circa 500 unità, oltre a chiudere uffici in Norvegia, Giappone e Corea del Sud.
SoftBank può assicurarle le risorse che le servono per rialzarsi e provare a diventare un'alternativa alle soluzioni di NVIDIA, AMD e Intel. Non è detto, tuttavia, che Graphcore non possa finire inglobata in ARM o usata a fini interni.
Interrogato in merito, Nigel Toon non ha escluso la possibilità di collaborare con tutte le aziende controllate dalla casa madre, compresa Arm, ma per ora sembra più una speranza che qualcosa di concreto.
Per il momento, il miglior processore di Graphcore è l'IPU Colossus MK2, basata su 59,4 miliardi di transistor e dotata di 1.472 core con multithreading simultaneo (SMT) in grado di gestire 8.832 thread paralleli. Al posto della memoria HBM, il chip integra 900 MB di SRAM, fornendo una larghezza di banda aggregata di 47,5 TB/s per chip. Inoltre, dispone di 10 collegamenti per poter lavorare di concerto con altre IPU MK2.
Per quanto riguarda le prestazioni, una scheda PCIe MK2 C600 offre una potenza di calcolo fino a 560 TFLOPS in FP8, fino a 280 TFLOPS in FP16 e fino a 70 TFLOPS in FP32 con un TDP di 185W, valori che la incasellano nel comparto delle proposte pensate per offrire un buon rapporto prestazioni - consumi.
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