Greenpeace, nuova classifica delle aziende IT più green

Aggiornamento della classifica stilata da Greenpeace sulle aziende più virtuose nel rispetto dell'ambiente. Ecco chi scende e chi sale.
di Andrea Bai pubblicata il 21 Novembre 2012, alle 10:40 nel canale SistemiGreenpeace ha
pubblicato la diciottesima edizione della "Guide to Greener Electronics" che
valuta le principali compagnie tecnologiche sulla base del loro impegno su tre
criteri ambientali: energia e clima, prodotti "green" e operazioni sostenibili.
La guida assegna un punteggio alle compagnie sulla base delle politiche e delle
pratiche globali, non su specifici prodotti, allo scopo di offrire al pubblico
una visione d'insieme della sostenibilità dei principali nomi del settore IT.
In questa edizione la taiwanese Acer conquista qualche posizione, in
parte per via degli impegni ambiziosi nella riduzione dei gas serra, sia nelle
operazioni, sia nella catena di approvvigionamento. La compagnia in particolare
ha stabilito un obiettivo di riduzione del 30% dei gas serra entro il 2015
e del 60% entro il 2020, chiedendo inoltre ai propri fornitori di adottare
politiche anche più aggressive entro la fine dell'anno.
Nella nuova edizione della guida Greenpeace sottolinea come vi siano alcune realtà che abbiano significativamente migliorato le pratiche di identificazione dei cosiddetti conflitti minerals, riducendone l'approvvigionamento. Tra queste compagnie vi sono Dell, HP e Apple.
Quest'ultima va però incontro ad una retrocessione verso la sesta posizione per via di una mancanza di trasparenza in relazione a vari problemi: a partire dai resoconti sull'emissione dei gas serra, passando per scarse informazioni sulla gestione di componenti e sostanze nocive, arrivando ai dettagli sulle pratiche di riciclo dei materiali plastici di prodotti giunti alla fine del loro ciclo di vita.
Greenpeace osserva come nel complesso le varie realtà del settore abbiano comunque compiuto sforzi nella giusta direzione. Ciononostante continuano a restare problemi abbastanza importanti: i dispositivi elettronici sono infatti sempre più accessibili ad un numero via via maggiore di individui e nonostante le aziende abbiano iniziato ad accelerare le politiche di ritiro dei prodotti obsoleti, queste faticano a tenere il passo con il tasso di consumo, dando luogo ad un volume sempre più grande di rifiuti elettronici.
Inoltre le compagnie non hanno ancora trovato il modo di risolvere il problema delle grandi quantità di energia sporca legata alle attività delle catene di produzione e fornitura, principalmente dislocate nei paesi orientali.
8 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infoChe razza di traduzione è? Potevate chiamarli minerali di guerra, minerali di conflitto, minerali insanguinati. "Conflitti minerals" fa ribrezzo.
Questo viene detto un po' ogni anno...
facile commento da forum...
Un po' più difficile argomentare i perché...
Perché la classifica è incompleta?
Perché considerano solo alcuni parametri poco significativi?
Perché quelli di greenpeace sono una manica di hippy anti-apple?
Perché sono subdolamente finanziati dalle aziende che spuntano un punteggio migliore?
Perché, di grazia?
Infatti, mancano un sacco di aziende, così è pressochè inutile
facile commento da forum...
Un po' più difficile argomentare i perché...
Perché la classifica è incompleta?
Perché considerano solo alcuni parametri poco significativi?
Perché quelli di greenpeace sono una manica di hippy anti-apple?
Perché sono subdolamente finanziati dalle aziende che spuntano un punteggio migliore?
Perché, di grazia?
E'?
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Dite quello che volete ma e' vero. E' comunque un bello sforzo per le aziende ridurre l'inquinamento.
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