Chi sfida davvero Android e iOS nel 2025? Ecco le alternative, dai cinesi alle open source

Nel 2025, il mercato dei sistemi operativi mobili vede sta vedendo emergere nuove piattaforme come HarmonyOS, GrapheneOS e Ubuntu Touch: tra privacy, AI e sicurezza, chi può davvero cambiare gli equilibri dominati da Android e iOS?
di Lorenzo Tirotta pubblicata il 13 Giugno 2025, alle 11:22 nel canale Sistemi OperativiAndroidiOSLinuxharmonyOS
Per questo in questo breve articolo vogliamo parlarvi dei vari OS, oltre a iOS e Android, che potrebbero dire la loro nel corso di questo e dei prossimi anni.
HarmonyOS NEXT: la sfida cinese
Il caso più eclatante è quello di HarmonyOS NEXT di Huawei, che nel 2025 ha completato la sua separazione da Android abbandonando il kernel Linux e rendendosi incompatibile con le app in formato APK.
Si tratta di una scelta radicale che vede la volontà di Huawei di costruire un sistema operativo mobile completamente autonomo, pensato per il mercato cinese ma con ambizioni globali. HarmonyOS NEXT infatti, promette di essere più efficiente (secondo Huawei, fino a tre volte superiore rispetto alle soluzioni tradizionali) e di avere una stretta integrazione tra dispositivi mobili, IoT e servizi cloud proprietari. In Cina, la rapida ascesa di HarmonyOS lo rende già oggi un potenziale concorrente in grado di insidiare la posizione di iOS e Android, almeno nel mercato locale.
Privacy e sicurezza: GrapheneOS, CalyxOS e /e/OS
Sul fronte occidentale, la domanda di privacy e trasparenza ha favorito la crescita di sistemi operativi open source come GrapheneOS, CalyxOS e /e/OS. Si tratta di piattaforme, tutte derivate da Android ma profondamente modificate, che vogliono offrire un'esperienza“de-Googled” con un controllo più approfondito sui dati personali, app preinstallate orientate alla sicurezza e la possibilità di utilizzare servizi Google solo in ambienti sandboxati o tramite alternative open source.
GrapheneOS, in particolare, è progettato per i dispositivi Pixel e si distingue dagli altri per le sue avanzate tecniche di hardening e sandboxing, mentre CalyxOS e /e/OS cercano un compromesso tra privacy e usabilità, grazie ad app store alternativi e servizi cloud dedicati.
Ubuntu Touch, Sailfish OS e l’ecosistema Linux
Tra le alternative più “radicali” ovviamente ci sono Ubuntu Touch, Sailfish OS e PureOS, tutte basate su Linux e pensate per chi cerca un’esperienza mobile realmente open source e svincolata dai grandi player. Ubuntu Touch, sviluppato dalla comunità UBports, punta tutto sulla convergenza tra mobile e desktop, in modo di consentire all'utente di trasformare lo smartphone in un vero e proprio PC collegandolo a un monitor esterno.
Sailfish OS, invece, è conosciuto per la sua interfaccia gesture-based e una discreta compatibilità con le app Android tramite emulazione. Diciamo però che questi sistemi restano piuttosto confinati a una nicchia di utenti esperti e appassionati, anche a causa di una disponibilità hardware limitata e di un ecosistema di app ancora ridotto rispetto ai big.
Nonostante le novità e i progressi delle piattaforme emergenti, probabilmente Android e iOS continueranno a dominare il mercato globale ancora per i prossimi anni. D'altro canto, l’ascesa di HarmonyOS in Cina, la crescita delle soluzioni open source orientate alla privacy e l’innovazione in ambito AI e sicurezza stanno piano piano erodendo, seppur lentamente, la solidità del duopolio. Quello che possiamo intendere, è che il futuro dei sistemi operativi mobili sarà sempre più frammentato e personalizzabile, con alternative che, pur restando di nicchia, potranno influenzare le scelte dei produttori e le aspettative degli utenti, dando nuovi stimoli alla concorrenza e innovazione a beneficio di tutto il settore.
6 Commenti
Gli autori dei commenti, e non la redazione, sono responsabili dei contenuti da loro inseriti - infocomunque il problema è sempre il solito, se mancano le app ci fai poco anche se Sailfish dovrebbe fare girare quelle android (almeno una volta era così
Comunque concordo, no app, no party. Microsoft ha imparato la lezione nel modo piu' duro.
Comunque concordo, no app, no party. Microsoft ha imparato la lezione nel modo piu' duro.
orca vacca sono passati quasi 13 anni
se solo nokia avesse evitato di seguire Intel e aspettare i suoi mai arrivati processori mobile e avesse continuato da solo con marlemo forse un terzo OS ci sarebbe sia su smartphone tablet e anche minimi PC..avevano già all'epoca quello che android sta diventando adesso. quanta potenzialità e qualità buttata nel cesso per scelte dirigenziali sbagliate.....
il mio avatar fa tornare subito alla mente tante vecchie discussioni
Eri serio??
Non ci sono app native come Telegram e WhatsApp.... come si puo pensare che qualcuno compri uno smartphone Ubuntu senza le principali app di messaggistica??
E chissà quante altre ne mancano...
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